VECCHIO ha scritto:Ora se non si è perfettamente documentati non si va in montagna.
Quindi ora c'è il business del documentare.
Basta documentare, non importa come.
Non c'è più l'abitudine di guardare le pareti, cercare linee di salita, cercare se qualcuno vi ha aperto una via, leggere il suo racconto, magari chiedere agli amici che sanno qualcosa ed andare a ripetere la via od aprirne una nuova.
Mi sembra che ora l'alpinismo sia una specie di turismo organizzato da agenzie informative...............
Ora si va in "sicurezza".
E tutti noi ci caschiamo e non sappiamo più valutare le cose di montagna.
La responsabilità di ciò che si fa, anche qui, è degli altri, mai nostra?
Chiacchiere, meglio andare a scalare, ora "devo" proprio andarci.
Eh si i tempi cambiano ... noi cambiamo ...
Una volta (1983) una via come la Aste-Susatti andavo a farla perchè "si diceva che ... l'amico aveva detto ... una foto vista su un libro ...ecc ecc" uno sguardo veloce ad una qualche relazione trovata in giro, un occhio alla discesa e ... pronti via !!
Tornato a casa allora si che incuriosito da ciò che avevo visto mi documentavo, dopo aver fatto volevo sapere ... ma dopo, raramente prima, forse perchè tranne qualche rara eccezione non pianificavo "sognavo" nessuna salita ... arrivavano così per caso ...
Oggi no, oggi è diverso ... un paio di click e si sa tutto

... poi manca la voglia, il tempo, il fisico ... i cazzi e i controcazzi
