Arrampicata Marziale

Messaggioda alter-ego » mer gen 31, 2007 14:35 pm

Enzolino ha scritto:Alterego, e' vero quello che dici e quello che dice Jolly.
Il fatto e' che col freesolo o le vie psicologicamente impegnative la concentrazione e' indispensabile, e quindi questi fenomeni e' piu' probabile che si manifestino, ed e' anche piu' facile "osservarci".
In falesia spesso c'e' casino, si parla col compagno, si creano aspettative, e questo crea delle interferenze rispetto a quella che in psicologia viene chiamata "peak performance" o, nel linguaggio comune, "stato di grazia"

Bella la tua storia ... anche a me queste cose capitano, ma molto raramente tutte insieme ... una volta freesoleggiavo e mi sentivo cosi' sicuro che avevo l'impressione che se anche aprivo le mani non sarei caduto ... un'altra volta ho percepito quella sensazione di levitazione di cui parli, e dire che stavo recuperando una caviglia rotta ... sono riuscito a ripetere la via solo dopo molti mesi quando ero piu' forte fisicamente, ma non mentalmente ... altre volte e' come se so gia' in anticipo dove mettere piedi e mani ... secondo me ci sono aspetti diversi che nel tuo caso si sono incontrati insieme.

La sfida e' essere in grado di controllarli tutti. Per ora quello del vuoto mi riesce bene, ma penso di dover lavorare sugli altri, come le sensazioni ... il sentire la roccia ...

La situazione da te raccontata mi ricorda le pochissime volte in cui avevo quasi la sensazione di penetrare la roccia e l'ambiente che mi circonda con la mente.
Comunque sono aspetti diversi e sotto studio da parte degli psicologi dello sport, e quello da noi citato riguarda il rilassamento, la concentrazione e l'assorbimento, ovvero l'esperienza in cui si diventa una sola cosa con quello che si sta facendo. Quello che nello zen viene chiamato samadhi.

Quello che mi impressiona e' che questi aspetti stiano diventando sempre piu' dominio piu' collettivo e meno elitario ed individuale ... :wink:


mi hai tolto i pensieri dalla mente, sono andato a correre e pensavo proprio a questo, e cioè che nel free-solo siamo in qualche modo costretti ad entrare in questo stato, perchè sappiamo che se non scaliamo così cadiamo. Giusto? I solitiari parlano del fatto che nel momento che sentono qualcosa che non va non attaccano. Quindi, in teoria, dovremmo con l'allenamento essere capaci di riprodurre questo stato anche volontariamente in falesia...

ora vado a rileggermi Siddharta :D :D
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Messaggioda Enzolino » mer gen 31, 2007 14:47 pm

alter-ego ha scritto: mi hai tolto i pensieri dalla mente, sono andato a correre e pensavo proprio a questo, e cioè che nel free-solo siamo in qualche modo costretti ad entrare in questo stato, perchè sappiamo che se non scaliamo così cadiamo. Giusto? I solitiari parlano del fatto che nel momento che sentono qualcosa che non va non attaccano. Quindi, in teoria, dovremmo con l'allenamento essere capaci di riprodurre questo stato anche volontariamente in falesia...

ora vado a rileggermi Siddharta :D :D
ooohhhhmmmm ... :idea: :wink:
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Messaggioda alter-ego » gio feb 08, 2007 18:43 pm

un mio amico che vive a Londra mi ha appena detto che ieri sera ha chiaccherato con Johnny Dawes :o :o :o :o :o :o

ha detto che ora dà lezioni sul "movimento" e che se riesce se ne paga una. :lol: Sò troppo curioso, quasi gliela pago io! :roll: :roll:
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Messaggioda paolo s4 » gio feb 08, 2007 18:46 pm

bisognerà rinchiudersi *tutti* in un monastero... :roll:
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Messaggioda alter-ego » gio feb 08, 2007 18:47 pm

paolo s4 ha scritto:bisognerà rinchiudersi *tutti* in un monastero... :roll:


è il mio bunker, l'ho chiamato "il monastero" :smt003 :smt003
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Messaggioda paolo s4 » gio feb 08, 2007 18:55 pm

Mahh, la *stregoneria* credevo( :mrgreen: ) servisse a forgiare corpo e spirito...
...a raggiungere uno stato di *grazia*

...ad elevarsi spiritualmente

non ad insidiare giovani istruttrici fitness, neh!?

chemmidice, lo stregone!? :mrgreen:
Ultima modifica di paolo s4 il gio feb 08, 2007 20:31 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda alter-ego » gio feb 08, 2007 18:58 pm

basta, parlo solo in presenza di yo, il mio avvocato! :smt003 :smt010 :smt039 :smt039
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Messaggioda paolo s4 » gio feb 08, 2007 20:03 pm

ommisignur 8-[
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Messaggioda yo » lun feb 12, 2007 0:09 am

Mazza oh quanti pensieri avete in testa 8O 8O ma quando le pensate queste cose?? 8O 8O
Non saprei esattamente, ma credo che le arti marziali e l'arrampicata abbiano in comune solo una cosa: scaricare la rabbia!
(Bisognerebbe fare una distinzione tra arte marziale d'attacco o di difesa...però chi se ne frega!)

Sempre a livello personale dico che plasmano caratteri opposti.
A livello di spirito posso dire che entrambe danno la possibilità di fare un'esperienza interiore.

Comunque praticarle entrambe contemporaneamente è possibile solo se si sacrifica l'una per l'altra: allora però si parla di sport!
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Messaggioda alter-ego » lun feb 12, 2007 7:07 am

yo ha scritto:Mazza oh quanti pensieri avete in testa 8O 8O ma quando le pensate queste cose?? 8O 8O
Non saprei esattamente, ma credo che le arti marziali e l'arrampicata abbiano in comune solo una cosa: scaricare la rabbia!
(Bisognerebbe fare una distinzione tra arte marziale d'attacco o di difesa...però chi se ne frega!)

Sempre a livello personale dico che plasmano caratteri opposti.
A livello di spirito posso dire che entrambe danno la possibilità di fare un'esperienza interiore.

Comunque praticarle entrambe contemporaneamente è possibile solo se si sacrifica l'una per l'altra: allora però si parla di sport!


ti aspettavamo e finalmente sei arrivata :wink:

interessante, non mi sono mai chiesto se arrampico per attacco o per difesa, di certo quello che mi rimarrà alla fine sarà l'esperienza interiore, non i numeri :roll: :roll:
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Messaggioda Enzolino » lun feb 12, 2007 10:05 am

La settimana scorsa, spinto dalla curiosita' ho guardato qualche intervista fatta a Bruce Lee e qualche spezzone dei suoi film

In uno degli spezzoni lui (il maestro = M) chiede all'allievo di colpirlo.
L'allievo ci prova ed il maestro risponde.

M: "E questa cos'era? Una prestazione o cosa?
Nel tuo colpo voglio vedere contenuto emotivo!"
L'allievo fa una faccia arrabbiata e tenta di colpire il Maestro.
M: "Ho detto 'contenuto emotivo', non rabbia! Son due cose diverse!

In un'intervista Bruce Lee dice che l'arte marziale e' una via, un percorso di autoconoscenza, un mezzo per esprimere il nostro essere uomini, con un corpo limitato, attraverso il movimento. Per questo non crede negli stili, perche' sono una cristallizzazione delle potenzialita' umane nel movimento.

Almeno per quanto mi riguarda, il punto di vista di Bruce Lee nei confronti dell'arte marziale coicide con la mia visione dell'arrampicata.
Questa visione, stride molto, al contrario, con quella comune che pone come obiettivo dell'arrampicata il grado e la prestazione. Concetto che secondo me viene enfatizzato anche nel libro di Lamberti. Il quale, pur approfondendone meritoriamente l'aspetto mentale, ignora completamente aspetti che contribuiscono significativamente alla creativita' nel movimento, come ad esempio l'allenamento alla flessibilita'.

Sul discorso della "rabbia", credo che sia un modo personale di vivere l'arte marziale soprattutto intesa come sport, ma che non corrisponde a quello di altri "artisti marziali".

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda paolo s4 » lun feb 12, 2007 12:54 pm

yo ha scritto:Comunque praticarle entrambe contemporaneamente è possibile solo se si sacrifica l'una per l'altra: allora però si parla di sport!


Certamente, è molto difficile praticare contemporaneamente due discipline come l'arrampicata e, per esempio, il wing chun, ad un buon livello, senza che una venga trascurata.
Come ho scritto nella premessa del topic, lo scopo è quello di trovare degli spunti, delle idee, senza formalizzarsi troppo sullo stile;
Enzolino, con il suo riferimento al *Jeet kune do* ha centrato la questione!
Cito ancora Bruce: *Quest'arte non hanno misteri: prendi ciò che ti è utile e da li progredisci.*
Credo si possa essere artisti marziali anche se invece di una Katana si usano i Camalot.
In fondo, parliamo sempre di noi stessi, che bisogno c'è di attribuire per forza un nome ad ogni cosa che facciamo!
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Messaggioda alter-ego » lun feb 12, 2007 14:25 pm

riferendomi al post di Enzolino...vedo molta gente consigliare di attaccare il monotiro da "scoppiare" da cattivi...e allora via con urletti e rantoli simil rapporto sessuale, perchè in effetti è un po' il voler dimostrare che si domina virilmente la via. Non mi è chiaro dove finisce la cattiveria e dove inizia la grinta, comunque fondamentale, e come questa energia possa essere canalizzata più interiormente
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Messaggioda Enzolino » lun feb 12, 2007 14:46 pm

alter-ego ha scritto:riferendomi al post di Enzolino...vedo molta gente consigliare di attaccare il monotiro da "scoppiare" da cattivi...e allora via con urletti e rantoli simil rapporto sessuale, perchè in effetti è un po' il voler dimostrare che si domina virilmente la via. Non mi è chiaro dove finisce la cattiveria e dove inizia la grinta, comunque fondamentale, e come questa energia possa essere canalizzata più interiormente
Quel tipo di linguaggio l'ho sentito spesso anche io, ma non mi piace affatto. Anzi, ammetto che mi irrita un po'. Mi vie da dire "ma cosa ti ha fatto quella povera via?"
Non capisco perche', ma non mi piace.
Come sembri suggerire tu ci vedo piu' cattiveria che grinta ... mah ... :roll: :wink:
Un'aspetto ce bisogna imparare a controllare, e qua ne parla abbastanza bene il Lamberti, e' il giusto equilibrio tra rilassamento, attenzione, concentrazione e grinta. :wink:
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Messaggioda paolo s4 » lun feb 12, 2007 14:47 pm

Per me, la rabbia, non porta da nessuna parte. Meglio lasciarla alla base del tiro :wink:
Ci và grinta, per decidere di cimentarsi, ma quando si staccano i piedi da terra bisogna concentrarsi.
"Mano tiene finchè testa dice di tenere", quando questo meccanismo si inceppa cado, se sto scalando al mio limite.
Sfidare la roccia è battaglia persa in partenza, io vivo sempre e solo la sfida con me stesso.
Una cosa importante che ho imparato è quella di smettere nel momento in cui perdo la serenità.
Arrivare a maledire la roccia è una sconfitta.
Meglio fermarsi un momento prima.
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Messaggioda alter-ego » lun feb 12, 2007 14:56 pm

paolo s4 ha scritto:"Mano tiene finchè testa dice di tenere"


e questa chi l'ha detta, Toro Seduto? :lol: :lol: :roll:
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Messaggioda paolo s4 » lun feb 12, 2007 15:03 pm

alter-ego ha scritto:
paolo s4 ha scritto:"Mano tiene finchè testa dice di tenere"


e questa chi l'ha detta, Toro Seduto? :lol: :lol: :roll:


no-nno questa è mia, testata e collaudata :mrgreen:
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Messaggioda Enzolino » lun feb 12, 2007 15:09 pm

Nella mia esperienza accade il contrario.
La mano puo' tenere anche quando la mente (discorsiva) dice che non si puo' piu' tenere.
A volte, se non spesso, si cade perche' si decide di cadere, anche se non si e' al vero limite. :wink:
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Messaggioda yo » lun feb 12, 2007 16:26 pm

Enzolino ha scritto:
Sul discorso della "rabbia", credo che sia un modo personale di vivere l'arte marziale soprattutto intesa come sport, ma che non corrisponde a quello di altri "artisti marziali".

Ciao :wink:

Lorenzo


Si certo Lorè, io facevo gare e combattevo per vincere, mica per prendere colpi :wink: quello che mi ha dato la disciplina nella vita di tutti i giorni è ben altra cosa.

Degli "artisti marziali" dovresti guardare il percorso esistenziale, quello che erano e quello che sono diventati, e soprattutto il perchè! :wink:
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Messaggioda yo » lun feb 12, 2007 16:31 pm

alter-ego ha scritto:riferendomi al post di Enzolino...vedo molta gente consigliare di attaccare il monotiro da "scoppiare" da cattivi...e allora via con urletti e rantoli simil rapporto sessuale, perchè in effetti è un po' il voler dimostrare che si domina virilmente la via. Non mi è chiaro dove finisce la cattiveria e dove inizia la grinta, comunque fondamentale, e come questa energia possa essere canalizzata più interiormente


Mah, io vedo solo climber che mi piace guardare mentre scalano e altri no...
...quando sono giù (cioè non stanno scalando) son persone normalissime come chi va a far la spesa ai supermercati, ne di più ne di meno :D
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