paura del vuoto

Messaggioda EasyMan » mar gen 08, 2008 9:41 am

Rotax ha scritto:perchè per abituarmi dovrei fare qualche metro e sempre guardarmi indietro, in basso.... giusto?


ma senza farla troppo difficile prendi un imbrago e scala da 1° e/o da 2° poi tutto verrà da se ... non è che esiste un metodo scientifico per cui ti scompare la paura del vuoto ma non sarà più paralizzante come ora.

La paura del vuoto (vedrai che poi ci sarà la paura del volo :lol: ) ci sarà sempre ma non sarà + così mostruosa e bloccante, sarà più come un sorta di sostanza eccitante ... ne vendo di purissima a 50 ? al grammo :lol: :lol: :lol:
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Messaggioda kala » mar gen 08, 2008 11:48 am

Rotax ha scritto:Allora è questione di abitudine, appena riesco ad andare in montagna inizio con varie camminate, poi pian piano posso provare qualche ferrata, so che alcuni sono all'antica :D che non ama le ferrate, ma non posso partire da 0 facendo subito le arrampicate (anche se il mio mito è Comici...). :wink:


Perchè no?
Parti da 0 e vai progressivamente più su, passando da 1, 2, 3 e così via, senza salti; ovvero, intendo dire che dall'escursionismo "normale" puoi passare all'escursionismo "esperto", incominciare a farti qualche passaggio esposto, poi mettere giù le mani, sperimentare il I grado, guardare com'è il II e così via... Non è necessario fare ferrate, anzi per me sono un approccio meno graduale e meno "naturale" all'esposizione ed alla verticalità. Se in più desideri metterti una corda addosso penso sia utile ricorrere all'insegnamento di qualcuno di più esperto, come già sai.
Poi le difficoltà dell'escursionismo possono essere anche altre, oltre alle difficoltà tecniche e dell'esposizione si possono trovare quelle di orientamento e reperimento della traccia: ma questo è un altro discorso... Comunque per quanto riguarda il discorso del vuoto anche rimanendo nell'ambito del solo "escursionismo" puoi trovare percorsi e tracciati arditissimi dove un buon passo e l'assoluta dimestichezza (che non vuol dire assenza di paura!) col vuoto sono necessarie prima ancora che familiarità con le tacniche d'arrampicata.

Se stringi il pugno la tua mano è vuota: solo con la mano aperta puoi possedere tutto.
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Messaggioda asalalp » mar gen 08, 2008 12:16 pm

Ci sono persone che anche se non soffrono di vere vertigini hanno il terrore dei passaggi esposti. Gli tremano le gambe, si paralizzano, chiudono gli occhi, diventano bianche anche se c'è il sentiero con a fianco un pendio ripido.
Penso che sia parecchio difficile per queste persone abituarsi all'esposizione anche perchè generalmente sono persone che sono state trascinate li controvoglia.

Comunque secondo me ti conviene provare ad arrampicare da secondo oppure provare una ferrata andando con qualcuno esperto, se usate pure una corda e vi legate stai più sicuro.
Poi devi avere fiducia nei materiali. Ad esempio se arrampichi da secondo rimani appeso e magari ti giri e scatti una foto.
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Messaggioda Rotax » mar gen 08, 2008 14:21 pm

si, provo progressivamente, furia non ne ho. :wink:

Forse per le vacanze di pasqua vado sù una settimana, sennò mi sa che andrò finiti gli esami di maturità, anche se è lunga aspettare :D
"Sulle montagne sentiamo la gioia di vivere, la commozione di sentirsi buoni e il sollievo di dimenticare le cose terrene; tutto questo perche' siamo piu' vicini al cielo". E.Comici
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Messaggioda Omselvadegh » mer gen 09, 2008 12:06 pm

arrampica che ti passa!!!!
SE NON TI PIACE INCASTRARE CHE c***o VIVI A FARE?
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Messaggioda Saint Bernard » mer feb 20, 2008 21:11 pm

Ho iniziato ad arrampicare senza pensare alla paura del vuoto sotto i piedi. L'ho conosciuta (questa paura) quando mi hanno calata dall'alto su uno strapiombo di (soli) 30 m: tremavo visibilmente, ma mi sono fatta calare...lentamente; mi vergognavo a dire di no. Sono arrivata a terra euforica invece, la paura era sparita, ero felice e poi l'ho rifatto - calandomi da sola.
Prova a farti calare da piccole altezze, aumentando progressivamente. Impara a stare sospeso nel vuoto, sulla corda, prima a - che ne so - 5m, poi 10 etc. Vai con gente esperta, magari una guida - qualcuno che sia lì per te e che sappia come fare nel caso ti prendesse il panico "da vuoto".
In bocca al lupo! :wink:
Non cedere mai, perchè potresti farlo proprio un attimo prima che capiti un miracolo!
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Re: paura del vuoto

Messaggioda scheggia » gio feb 21, 2008 9:22 am

Rotax ha scritto:salve, mi sono appena iscritto e già rompo... spero mi possiate aiutare...

è da qualche anno a questa parte che soffro di vertigini, cioè, paura del vuoto, dell'altezza 8O .......

avevo in mente questa estate di iniziare a fare un paio di ferrate, semplici perchè mi piacciono troppo.

Devo rimanere x sempre a "invidiare" gli altri e limitarmi a guardare o secondo voi c'è qualche rimedio?
Mio padre mi dice che è questione di allenamento, purtroppo non ho avuto + modo di fare delle escursioni in montagna, quindi dovrei provare.

boh... voi che dite?


la paura del vuoto bene o male ce l'hanno tutti, nessuno escluso, il segreto e controllarla ... inizia per gradi, bei sentieri alti, magari con qualche passaggetto, ma nulla di eccessivo, poi se vuoi andare a fare ferrate ben venga, l'importante e che ti fidi del materiale e che stai ben attento alla sicurezza e vai con qualcuno più esperto, questo ti da maggiore fiducia, avere fiducia nel materiale, nel compagno molte volte serve a compensare la mancaza di fiducia in noi stessi che ci blocca, poi ripetiti che se lo fanno gli altri lo puoi fare anche te! prenditi solo il tuo tempo per imparare a fare le cose e buon divertimento! :wink:
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Messaggioda dmax » gio lug 03, 2008 14:16 pm

Oh, allora non sono il solo... pensavo che fosse un ossimoro andare in montagna e avere paura del vuoto.

Io... boh? non so se ho paura o no. Ho paura se sto su un balcone con la ringhiera bassa, e magari guardo in alto. Non e` l'altezza di per se` a farmi paura, ma il timore che qualcuno possa urtarmi e farmi perdere l'equilibrio.
Oppure, negli ascensori panoramici, verso il 25^ piano comincio a chiedermi se la struttura e` abbastanza robusta...

Dopodiche`, in montagna scendendo sul sentiero 6 dal Puez su un balconcino di roccia non ho provato nulla e non ho avuto neanche la tentazione di reggermi alla fune.

Ma in compenso, quando ho portato mio figlio di 5 anni su al Puez, mi sono accorto (dopo averlo passato) che in un tratto il sentiero si affacciava quasi verticale sulla Vallunga e avevo lasciato che mio figlio andasse senza che lo tenessi. Beh, ho avuto paura.

Insomma, mi sembra che la paura venga piu` dalle "pippe mentali" su quello che puo` succedere che dalla vista del vuoto.

Comunque... se va bene, domenica vado sul Corno Piccolo e mi dicono che c'e` un pezzo molto esposto. Se lunedi` scrivo, vuol dire che sono riuscito a passare...
:lol:
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Messaggioda cinzi » lun lug 07, 2008 11:52 am

prova con la ferrata gamma1 è molto semplice ma molto esposta
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Messaggioda dmax » lun lug 07, 2008 13:21 pm

dmax ha scritto:Oh, allora non sono il solo... pensavo che fosse un ossimoro andare in montagna e avere paura del vuoto.
<snip>
Comunque... se va bene, domenica vado sul Corno Piccolo e mi dicono che c'e` un pezzo molto esposto. Se lunedi` scrivo, vuol dire che sono riuscito a passare...
:lol:


Sono andato e sono tornato :D

Non ho avuto particolari sensazioni, complice anche una nuvola che in un passaggio esposto ha nascosto il burrone. Devo dedurne che sono guarito??

Certo che il pensiero di rifare al contrario la via dell'andata mi preoccupava non poco...
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Messaggioda Lisa87 » lun lug 07, 2008 13:56 pm

:lol: Io non ho mai sentito questa gran paura del vuoto perchè fina da piccola in montagna mi piaceva guardare dall'alto precipizi, pareti rocciose verticali (essendo salita magari dal sentiero dietro...), ... però pochi anni fa ero in montagna con un amico a scalare..zona stupenda! e per scendere ... in doppia! mai fatto... a circa 30 m...!!! mmh! lui è sceso senza problemi io... mamma mia che paura quel vuoto lì sotto!!! :lol:
Però basta affrontarla!!! fatto una volta poi la seconda sarà già meno problematico!!!

Un consiglio... vacci con qualcuno di cui ti fidi!!! sarà tutto più semplice!!! :lol:
ANIMO! ANIMO!!!
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Messaggioda n!z4th » mer lug 09, 2008 8:24 am

Non vorrei ripetere qualcosa già scritto (non ho letto) ma provare le ferrate come metodo per sconfiggere o per lo meno ridurre le vertigini...non so sia una buona idea. Voglio dire...magari non sai nemmeno se sopporti il vuoto così *spinto* o nemmeno sai come puoi reagire. Come ciò può accadere a un qualsiasi neofita, a maggior ragione ha tanta probabilità di accadere a un neofita con problemi di vertigini.
Ho portato amici che hanno intrapreso l'arrampicata in falesia per qualche metro, poi si son girati un attimo, han guardato sotto e sono andati nel panico più totale(però sapevo e sapevano di soffrire di vertigini).
Bisogna togliere dall'idea comune che le ferrate significhino sicurezza solo perchè attaccati a un cavo d'acciaio. Ci si può far male più che su una via dolomitica, a parità di caduta.
Per me sarebbe meglio falesia e moulinette.
(O se proprio volete ferrate con un primo che con uno spezzone ti assicuri, ma così non han proprio più senso...)

E se volete accusarmi di eccessiva prudenza...pardon :!:

:wink:
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Messaggioda das » mer lug 09, 2008 9:30 am

n!z4th ha scritto:Non vorrei ripetere qualcosa già scritto (non ho letto) ma provare le ferrate come metodo per sconfiggere o per lo meno ridurre le vertigini...non so sia una buona idea. Voglio dire...magari non sai nemmeno se sopporti il vuoto così *spinto* o nemmeno sai come puoi reagire. Come ciò può accadere a un qualsiasi neofita, a maggior ragione ha tanta probabilità di accadere a un neofita con problemi di vertigini.
Ho portato amici che hanno intrapreso l'arrampicata in falesia per qualche metro, poi si son girati un attimo, han guardato sotto e sono andati nel panico più totale(però sapevo e sapevano di soffrire di vertigini).
Bisogna togliere dall'idea comune che le ferrate significhino sicurezza solo perchè attaccati a un cavo d'acciaio. Ci si può far male più che su una via dolomitica, a parità di caduta.
Per me sarebbe meglio falesia e moulinette.
(O se proprio volete ferrate con un primo che con uno spezzone ti assicuri, ma così non han proprio più senso...)

E se volete accusarmi di eccessiva prudenza...pardon :!:

:wink:

una caduta su una ferrata a volte, il più delle volte, è più pericolosa di una caduta che si verifica in falesia... questo pochi lo sanno però :roll: :wink:
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Messaggioda La Marmotta » gio lug 10, 2008 9:55 am

Dopo sabato scorso, ho avuto l'ennesima dimostrazione che ho paura del vuoto mentre arrampico..è una questione psicologica, mi manca l'equilibrio mentale per starci..e ora mi sento demoralizzata.
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Messaggioda ste_manto » gio lug 10, 2008 10:03 am

una caduta su una ferrata a volte, il più delle volte, è più pericolosa di una caduta che si verifica in falesia... questo pochi lo sanno però :roll: :wink:

O
una caduta su una ferrata a volte, il più delle volte, è più pericolosa di una caduta che si verifica in montagna... questo pochi lo sanno però :roll: :wink:


la mia idea :arrow:
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(citazioni del mio collega sindaco....)
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Messaggioda MarcoS » gio lug 10, 2008 10:08 am

OT

@ Rotax: è volutamente ironico l'accostamento tra nick/nome di motore assai usato in aereonautica e il topic "paura del vuoto" ? :mrgreen:

comunque auguri che ti passi questa seccante fobia..
Se sei mona e credi in Dio, crederai nel Dio dei mona
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Messaggioda dmax » lun ago 25, 2008 0:51 am

Ritorno sull'argomento, dopo aver fatto un sentiero alpinistico. Non è facile descrivere il mulinìo di sensazioni provate prima e dopo.

Avevo iniziato con qualcosa di più impegnativo dei sentieri con la Danesi al Corno Piccolo (vedi un po' di messaggi più sopra). Mi sono dimenticato di dire che ad un certo punto (non sapendo che si ritornava per altro percorso) volevo fermarmi. Era stato presumibilmente l'impatto psicologico: mi aspettavo di salire sempre con la protezione della corda, ed invece in molti punti si saliva senza nulla.
Poi, postando, questo momento di blocco non mi è tornato in mente. Interessante...

Ho rielaborato tante volte la salita sulla Danesi, per cercare di capire le mie sensazioni. Paura da una parte, dall'altra un crescente senso di sfida e una progressiva razionalizzazione.

Mi è capitata questa nuova uscita - direttissima del Corno Grande, sentiero alpinistico di I grado con passaggi di secondo.

Sono andato a cercare un po' di foto, e inizialmente ho pensato che non era per me, e ho detto a mia moglie che non sarei andato. Però poi, la notte, non ho fatto che rivedere mentalmente le foto, tutta la notte. Mi sono ricordato di quando da piccolo io e mio fratello andavamo alla parete di roccia vicino alla Capanna Alpina e, con i doposci, cercavamo di arrampicarci.
Ho mentalmente riprovato una sensazione antica e dimenticata, quella della roccia sotto le mani.

Quella notte ho capito che la montagna era la metafora della mia paura inconscia che ho sempre avuto di fronte alla vita e alle scelte importanti, la paura di non essere all'altezza, la paura che ti fa girare la testa, la paura che ti fa rinunciare senza neanche averci provato.

La mattina dopo avevo deciso di andare, e sono andato.

Mi sono preparato psicologicamente: ho pensato che era alla mia portata, dato che avevo già fatto la Danesi, e sull'esposizione (anche se i report dicevano che non era molto esposta) ho cominciato a dirmi "E perché devo guardare sotto se invece devo andare su?" o qualcosa del genere.

Sono andato, e non ho avuto problemi. Rispetto alla Danesi, fatta tutta in apnea e contratto, questa volta volevo assaporare la salita, sentire la roccia sotto le mani, provare fino in fondo le sensazioni. Volevo salire con calma, evitando di andare troppo velocemente, cosa che non mi avrebbe consentito di concentrarmi sulle mie sensazioni.

Ho messo le mani sulla roccia, ed è stato bellissimo. Le mie dita abbracciavano gli appigli, gli occhi cercavano il punto migliore di appoggio, la mente era lì, lucida, a sincronizzare i movimenti per avere sempre 3 appoggi sicuri.

Al primo passaggio nel canalino stretto non me ne sono neanche accorto. Al passaggio di II sul masso nel canale non ho avuto problemi. Un problemino al passaggio di II intorno ad un altro masso, in punto esposto, superato però senza patemi con una mano tesami da un compagno.

Sono arrivato in vetta, ero contento di me.

La stanchezza, e soprattutto la notte, invece, con il buio, ha riallungato le ombre su di me. Il sentiero di collegamento che avevo fatto all'andata all'improvviso mi sembrava molto più pericoloso di quanto ricordavo dalla mattina. La notte ho sognato e risognato quello che avevo fatto, e mi tornavano in mente le immagini del ripido pendio sotto di me, sognavo che scivolavo giù, così come per tanto tempo ho sognato di andare a sbattere con la macchina, poi con la moto...

Da tutto questo, e con la piccolissima esperienza che ho, ho capito che la montagna è concentrazione, è esercizio mentale per pensare positivo e scacciare i pensieri negativi.
E' anzitutto un esercizio mentale, ricerca di equilibrio e di tranqullità, di fiducia in se stessi, che va ripetuto e ripetuto perché nel mio caso sono sempre stato pessimista.

Ritornando quindi alla paura del vuoto, credo che la domanda sia mal posta. Certo, se guardiamo giù abbiamo paura. Credo che sia una cosa genetica, derivante da una selezione naturale. Ma perché dobbiamo guardare l'abisso?
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