da Andrea Orlini » gio ott 29, 2009 19:10 pm
Si sbaglia credere, come comunemente si pensa, che la speleologia sia un alpinismo alla rovescia.
Sebbene l'alpinismo ai suoi primordi si sviluppava con un aspetto scentifico-esplorativo (botanica, geologia ecc), tutti sappiamo quale strada ha preso negli ultimi 100 anni.
La speleologia invece nasce come pura ricerca e continua come tale.
Poi c'è l'aspetto ludico, ma è tutto sommato marginale.
Forse non tutti sanno che nacque a Trieste, e per un motivo pratico. A fine settecento la città, in virtù del porto franco istituito da Maria Teresa, stava crescendo in modo esponenziale (per l'epoca...) e il problema più grosso era l'approvigionamento dell'acqua. L'acquedotto che esisteva era ormai insufficiente e in carso non ci sono fiumi o torrenti (tranne in val Rosandra).
Da qui la ricerca per captare il famoso Timavo, che scorre sotto il Carso (mai sentito il termini carsismo?).
Il Timavo poi l'hanno trovato ma ben presto si son resi conto che sarebbe stato impossibile utilizzare l'accesso dell'abisso di Trebiciano (per oltre un secolo il più profondo d'Italia) per portar acqua in città.
Non si è fermata invece l'esplorazione del mondo sotterraneo, volta a capire come è formato il ns sottosuolo; quali sono i percorsi delle falde acquifere; quali sono i danni che l'uomo, in superficie, crea e come si ripercuotono nel sottosuolo per apparire poi a diversi km di stanza.
Quindi vi sono interessati non solo gli speleo nel termine più tecnico che possiamo pensare, ma geologi, botanici, metereologi, ingegneri...
Il Timavo nasce in Slovenia e dopo pochi km si inabissa per sfociare nell'adriatico 30 km prima di Trieste. Ma la quantità di acqua che esce alla foce è di gran lunga superiore a quella che scompare in Slovenia. La sfida è quella di capire qual'è il bacino idrico nel sottosuolo e come si sviluppa, tant'è che, dopo 150 anni dal primo ritrovamento, in altre 2 grotte si son ritrovate le sue acque e una terza è in fase di esplorazione.
Orbene, tutta sta' pappardella per dire che spit e fix sono un male trascurabile (e nell'aspetto del biodiversità della grotta, nullo) e, anzi, indispensabile nelle esplorazioni moderne. I danni nelle grotte sono le immondizie e il carburo esausto (che per fortuna da anni si è capito che problema comportava e che adesso non viene lasciato all'interno... o almeno così si dovrebbe fare...).
Forzare una strettoia è cosa normale e lo si fa sempre nella misura necessaria a far passar una persona, non si tratta di fare una galleria.
Del resto, l'ingresso di tanti grandi abissi, quando sono stati trovati, era grande non più di una moneta...
Bon basta adesso... buona risalita, se te la senti... chissà che il camino non continui... anche perchè quello dove cammini adesso è il fondo della grotta, ma millenni di anni fa un possibile corso d'acqua correva lassù in alto.. chissà che sorprese dietro l'angolo...
ciao
andrea