Responsabilità chiodatura falesie

Area dedicata all'arrampicata sportiva e al bouldering.

Messaggioda Kinobi » mar ago 03, 2010 18:31 pm

maivory ha scritto:se vuoi normativizzare le falesie vai sulla plastica va là...
ocio che se mi faccio male su un tiro adesso faccio causa al chiodatore...ma quando mai.


Vediamo se sono tutti come te.
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Messaggioda nello85 » mar ago 03, 2010 18:36 pm

sulla plastica ci vado e volentieri!
il tuo discorso vale solo per te, tu e adesso dici così ma tu non sei tutti i fruitori di falesia del mondo e di gente che vuole potrebbe incapponirsi ne esiste!
gli avvocati in falesia ci sono come del resto tutte la figure professionali di del mondo questo è il bello! anche io dico che non mi metterei mai a querelare il chiodatore per eventuali incidenti ma se qualcuno vola e si rompe l'ancoraggio ed egli ritiene che la colpa sia di chi lo ha posizionato male è suo diritto chiedere conto della cosa in un mondo perfetto la responsabilità si accertano e gli incidenti si accettano!
personalmente vorrei cominciare a capire come fare a chiodare per dare un contributo all'arrampicata che tanto mi da..
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Messaggioda maivory » mar ago 03, 2010 18:44 pm

nello85 ha scritto:sulla plastica ci vado e volentieri!
il tuo discorso vale solo per te, tu e adesso dici così ma tu non sei tutti i fruitori di falesia del mondo e di gente che vuole potrebbe incapponirsi ne esiste!
gli avvocati in falesia ci sono come del resto tutte la figure professionali di del mondo questo è il bello! anche io dico che non mi metterei mai a querelare il chiodatore per eventuali incidenti ma se qualcuno vola e si rompe l'ancoraggio ed egli ritiene che la colpa sia di chi lo ha posizionato male è suo diritto chiedere conto della cosa in un mondo perfetto la responsabilità si accertano e gli incidenti si accettano!
personalmente vorrei cominciare a capire come fare a chiodare per dare un contributo all'arrampicata che tanto mi da..


allora te la trovo io una soluzione...
la prima via che chiodi la chiami

"L' arrampicata è un'attività potenzialmente pericolosa; chi la pratica lo fa a suo rischio e pericolo."

la scrivi magari con vernice rossa ben leggibile.
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Messaggioda Kinobi » mar ago 03, 2010 18:51 pm

nello85 ha scritto:...


Compra un trapano.
Inizia a richiodare così capisci.
Se vuoi ti posso dire di intere falesie da richiodare.
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Messaggioda c.caio » mar ago 03, 2010 18:53 pm

...che differenza c'e' tra un avvoltoio e un avvocato?



































.... uno spolpa anche i cadaveri.
L'altro e' un uccello.
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Messaggioda nello85 » mer ago 04, 2010 8:52 am

Kinobi ha scritto:
nello85 ha scritto:...


Compra un trapano.
Inizia a richiodare così capisci.
Se vuoi ti posso dire di intere falesie da richiodare.
E


Cosa vuol dire "poi capisci" ??
ovvio che non posso improvvisarmi chiodatore dall'oggi al domani, mi ha positivamente impressionato l'articolo sul chiodatore "titolato" e penso sarebbe bello si diffondesse una maggior cura nell'attrezzatura delle falesie, penso solo agli innumerevoli posti dove in "fai da te" non sempre produce risultati affidabili!

comunue dammi ualche nome di falesie da richiodare che mi interessa conoscerle!
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Messaggioda c.caio » mer ago 04, 2010 9:29 am

nello85 ha scritto:
Kinobi ha scritto:
nello85 ha scritto:...


Compra un trapano.
Inizia a richiodare così capisci.
Se vuoi ti posso dire di intere falesie da richiodare.
E


Cosa vuol dire "poi capisci" ??
ovvio che non posso improvvisarmi chiodatore dall'oggi al domani, mi ha positivamente impressionato l'articolo sul chiodatore "titolato" e penso sarebbe bello si diffondesse una maggior cura nell'attrezzatura delle falesie, penso solo agli innumerevoli posti dove in "fai da te" non sempre produce risultati affidabili!

comunue dammi ualche nome di falesie da richiodare che mi interessa conoscerle!


... invece a me l'articolo non e' piaciuto.
Sia chiaro che alla persona intervistata va tutta la mia stima e rispetto e non metto assolutamente in dubbio le sua capacita', conoscenza ed esperienza. Tanto di cappello...
Fatta la dovuta premesessa mi pare utile ricordare che in Italia si arrampica da decenni su centinaia di falesie "faidate" e che questa attivita' si e' sviluppata grazie a un discreto numero di variopinti chiodatori con storie, culture, pensieri diversi ma animati da un unico spirito. Passione e volontariato. Non mi pare proprio che ogni fine settimana ci sia l'equivalente delle stragi del sabato sera..... con morti feriti e incidentati alla base delle falesie e questa corsa alla certificazione, alla sicurezza assoluta, alle vie "a norma", alla "professionalità" applicata alla chiodatura, mi pare l'ennesima fuga verso un mondo fatto di norme, decreti, bolle, timbri ecc.ecc.... dove piu' nessuno si prende le PROPRIE responsabilita' ma le delega ad altri.
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Messaggioda nello85 » mer ago 04, 2010 9:54 am

mmmm buon punto di vista che in parte condivido, tutti i volontari che da anni si impegnano e spesso si autofinanziano sono una ricchezza che va mantenuta e incemìntivata. Però c'è anche molta gente che non sa poi molto e si improvvisa commettendo erroria più o meno gravi. Purtroppo non sempre chi scala possiede la competenza per valutare ben il rischio che corre e talvolta uesto rischio non è neppure ben visibile. secondo me una regolamentazione è necessaria sia per garantire la sicurezza sia per favorire l'attività di uanti già si impegnano Il paragone con gli incidenti stradali non centra proprio nulla, sono due attività completamente diverse senza punti in comune.
Una regolamentazione , ripeto, serve anche per "gestire" le responsabilità infatti se uno sconosciuto chioda nessuno sa niente e quando capitano incidenti se viene accertato che il rischio non era visibile e che la causa è legata al chiodatore sarebbe giusto che il danneggiato o i familiari siano risarciti mantre rischiano di un'ingiustizia. se chi chioda è inserito in una sistema organizzato e sbaglia si accolla la responsabilità penale mentre si possono preddisporre degli strumenti per la responsabiltà civile, e qui servono gli enti che di arrampicata si occupano e che possono anche investire risorse sia per chiodatura che per assicurazione varia!
a me personalmente andrebbe bene anche la situazione attuale ma ripeto che potrebbero crearsi delle balle opportunità!
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Messaggioda Kinobi » mer ago 04, 2010 10:11 am

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Messaggioda nello85 » mer ago 04, 2010 10:22 am

mmmm si si capisco ...ma allora che si fa? chi vuole choda e chi si è visto si è visto e se fioccano denunce?? ci capisco sempre meno! ho capito che i chiodatori non vogliono limiti ma mica chidano a casa loro, l'ambiente è di tutti... certo che prevedere uno studio di impatto ambientale per ogni area costa e abbastanza...mica pippe!
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Messaggioda Kinobi » mer ago 04, 2010 10:24 am

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Messaggioda nello85 » mer ago 04, 2010 10:46 am

piano piano: innanzitutto se becco un chiodatore lo ringrazio e se critico lo faccio comunque con rispetto cortesia e consapevole del fatto che è gente che si sbatte per gli altri. ho già spinto il consiglio del mio CAI a finanziare chidatori in zona e contunuo a farlo, inoltre mi è capitato di partecipare a raccolte fondi autogestite trovandomi poi i 7 a b ecc chiodati inox in modo inpeccabile e i 6a 6b con placchette della coca cola (tanto se fassie) e con tratti pericolosi NON LUNGHI INTENDO PERICOLOSI!
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Messaggioda nello85 » mer ago 04, 2010 10:49 am

ben ben mi sa che andiamo avanti così e basta!
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Messaggioda Kinobi » mer ago 04, 2010 10:50 am

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Messaggioda Sbob » mer ago 04, 2010 10:55 am

c.caio ha scritto:questa corsa alla certificazione, alla sicurezza assoluta, alle vie "a norma", alla "professionalità" applicata alla chiodatura, mi pare l'ennesima fuga verso un mondo fatto di norme, decreti, bolle, timbri ecc.ecc....

Io penso ad una via di mezzo.
Le norme in generale possono essere una buona cosa.
In molti campi, come ad esempio l'edilizia, ci sono normative che offrono al progettista una serie di "rule of thumb" per costruire in sicurezza senza doversi perdere in conti chilometrici: un ente composto da gente esperta ha calcolato che se si rispettano certe regole semplici la costruzione e' sicura.
Le norme sono prima di tutto un aiuto per il progettista, che e' spesso libero di non rispettarle, pero' in quel caso deve farsi i conti da solo...

Immagino che anche in falesia, anche se e' un ambiente complesso, sia possibile offrire a chi chioda una serie di norme per garantire la sicurezza: mi viene in mente la questione delle distanze tra i primi chiodi, dove c'e' chi ha gia' fatto i conti per garantire di non arrivare a terra.

Non sono invece d'accordo ad *imporre* la norma, se non in certi ambiti specifici (es. chiodature sovvenzionate).
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Messaggioda nello85 » mer ago 04, 2010 11:12 am

che cosa vuol dire dato mezza lira: quando ho trovato i banchetti con scritto "raccolta fondi" per la falesia ci ho ficcato dentro i soldi!
mi sto informando su come funziona sto casino delle chiodature per , magari un domani, dare una mano o chidare io stesso, ma vedo che come sempre si fa altro che casino !
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Messaggioda cinetica » mer ago 04, 2010 11:34 am

ormai si ragiona così,
tutti che hanno un gran bisogno di normative, di tutele, certificati, eccetera...

arriveremo presto a pagare il biglietto per andare in falesia e al patentino per andare in montagna :(
"Forse essere vivi è proprio questo:andare alla ricerca degli istanti che muoiono". Muriel Barbery dall'Eleganza del Riccio
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Messaggioda c.caio » mer ago 04, 2010 11:45 am

Sbob ha scritto:
c.caio ha scritto:questa corsa alla certificazione, alla sicurezza assoluta, alle vie "a norma", alla "professionalità" applicata alla chiodatura, mi pare l'ennesima fuga verso un mondo fatto di norme, decreti, bolle, timbri ecc.ecc....

Io penso ad una via di mezzo.
Le norme in generale possono essere una buona cosa.
In molti campi, come ad esempio l'edilizia, ci sono normative che offrono al progettista una serie di "rule of thumb" per costruire in sicurezza senza doversi perdere in conti chilometrici: un ente composto da gente esperta ha calcolato che se si rispettano certe regole semplici la costruzione e' sicura.
Le norme sono prima di tutto un aiuto per il progettista, che e' spesso libero di non rispettarle, pero' in quel caso deve farsi i conti da solo...

Immagino che anche in falesia, anche se e' un ambiente complesso, sia possibile offrire a chi chioda una serie di norme per garantire la sicurezza: mi viene in mente la questione delle distanze tra i primi chiodi, dove c'e' chi ha gia' fatto i conti per garantire di non arrivare a terra.

Non sono invece d'accordo ad *imporre* la norma, se non in certi ambiti specifici (es. chiodature sovvenzionate).


... ribadisco il mio pensiero.
Sono tutte seghe mentali che vogliono portare questa attivita' ad un esercizio dove si deve dare l'idea che tutto sia sotto controllo, certificato, approvato, privo di rischi e pericoli e che se succede qualche cosa si puo' subito pensare come farsi risarcire e dove puppare un po' di soldi.

Io non ho un tabulato con gli incidenti che avvengono in falesie o palestre di roccia in giro per l'Italia, ma, ripeto, non mi risulta questa strage di caviglie, di ossa o di climber per il distaccamento degli ancoraggi. Quando ci sono gli incidenti e' praticamente sempre per colpa di disattenzioni o manovre sbagliate.... per cui smettiamola di fare i segaioli pensando esista un problema (che non c'e') limitandoci a pensare che la sicurezza sia solo nei materiali posti in parete.

Giusto per non correre il rischio di fare la figura di quello che vuole ancoraggi vetusti, pietre instabili e chiodature sfascia malleoli mi preme sottolineare che nel mio "lavoro" di chiodatura (oltre 1000 tiri attrezzati) cerco di fare le cose nei migliore dei modi e, quando le mie tasche lo permettono, vedo di utilizzare materiali adeguati..... quindi resinati o piastrine inox ecc.ecc.ecc...... non cose fatte in garage.

Cio' detto penso sia molto piu' pericoloso (si fa per dire) un sito super attrezzato e certificato piuttosto di un luogo di arrampicata piu' ingaggioso e questo (dati alla mano) succede perche' nelle falesie o palestre di roccia iperprotette viene a mancare, da parte dei frequentatori, quella attenzione necessaria che impone la scalata.
Gli abbondanti ancoraggi scintillanti e un ambiente "asettico" spengono il cervello della gente!
Qualche anno fa si andava a scalare senza farsi tutte queste pippe..... si guardavano gli ancoraggi con attenzione, si valutava la solidita' della presa per la mano o per i piedi, e si saliva..... senza lamentarsi troppo, senza lagnarsi sempre, senza stare continuamente a prendersela con qualcuno perche' la via, la chiodatura o chissa' che altro non ci aggrada.
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Messaggioda c.caio » mer ago 04, 2010 11:47 am

nello85 ha scritto:mmmm si si capisco ...ma allora che si fa? chi vuole choda e chi si è visto si è visto e se fioccano denunce?? ci capisco sempre meno! ho capito che i chiodatori non vogliono limiti ma mica chidano a casa loro, l'ambiente è di tutti... certo che prevedere uno studio di impatto ambientale per ogni area costa e abbastanza...mica pippe!


... fioccano denunce?
Da parte di chi? Come? Dove? Quando? e... soprattutto.... perche?
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Messaggioda nello85 » mer ago 04, 2010 11:56 am

bha sono anche d'accordo ma ciò non toglie che se uno ualinue come me ha voglia di mettersi a chiodare non ha modo di sapere con certezza a cosa va incontro....
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