MALARAVANA ha scritto:Mi spiace vedere che molti consideriino l'arrampicata come una sorta di setta segreta. Se qualcuno non mi avesse portato in falesia la prima volta oggi probabilmente mi troverei a giocare a calcio o pallacanestro...senza mai aver avuto la possibilità di conoscere ed apprezzare la scalata, mi troverei inoltre a chiedere se, raramente incontrassi chi la pratica e me lo svelasse in segreto, per salire utilizza i "ganci", gli scarponi in vibram o il martello pneumatico...
Non credo che l'arrampicata sportiva possa mai essere uno sport "di massa", ma che un pò di visibilità in più se la meriti! Inoltre si sta creando una sorta di spaccatura tra i garisti che solo raramente si recano in falesia per super realizzazioni e il falesista. Per cui penso non verrà accellerato esponenzialmente il grado di untume delle vie... c'è da dire inoltre che non tutti quelli che guardano il curling(!!) in televisione poi si mettano automaticamente a praticarlo! Io so solo che l'unica gara che ho visto è stato il master a Cherre Chevalierre ho pagato il biglietto, c'era un sacco di gente, la cosa mi è piaciuta e mi ha motivato un sacco.
Non siate egoisti!

Vedi, non si tratta di essere egoisti, ma solo di decidere di cosa si sta parlando. Quando ho iniziato io, l'arrampicata come sport non esisteva. Oggi esiste così come esistono le palestre al coperto. Ma mentre 25 anni fa, tendenzialmente, chi si avvicnava all'arrampicata era spinto da una passione e, quindi, per scelta aveva anche una certa "cultura arrampicatoria" (non voglio dire alpinistica perché non voglio andare troppo indietro") oggi non è più così. Molti arrampicano solo per curiosità, non esiste più la pazienza di "imparare ad arrampicare". Allora trovi quelli che sbattono le corna su tiri per loro impossibili per tutto il giorno, trovi quelli che su tiri spittati a 2,5 m ti dicono "è spittato luungoooo", trovi queli per i quali bisogna "certificare le falesie altrimenti per uno che esce da una palestra al coperto è pericoloso" ecc. ecc.
Ecco, trovo che, semplicemente, si è perso molto della passione e dell'umiltà alla quale una volta si era obbligati, perché il cammino doveva essere graduale. Per questo mi stà un po' sul c***o la "massificazione" dell'arrampicata, perché molti non si rendono conto di ciò che stanno facendo (e mi da fastidio vedere la gente che rischia di schiantarsi). E mi piacciono quelle falesie dove la chiodaturia impone uno stile "obbligatorio".
Pertanto, come vedi, non ho nulla contro gli atleti (che sicuramente sanno scalare comunque e ovunque).
Quindi, se l'arrampicata alle olimpiadi dovesse portare ancora più gente alle falesie, sono certo che la reazione sarebbe in gran parte chiodare ancora più vicino e preconfezionato.
Ma nonostante tutto, vedo che l'arrampicata continua ad appassionare molti, che passano da una curiosità ad una passione, e il vecchio "spirito" (o lo "spirito dei vecchi" (da non confondersi con quello che beve drugo)) continua ad essere tramandato.
P.S. io, a parte garette e qualche prova di coppa italia boulder, vidi una prova di campionato mondiale boulder a Cortina. Be, la determinazione e la cattiveria degli atleti è una vera fonte di ispirazione!