Riccardomountain ha scritto:
I VVF vanno sugli incidenti di qualsiasi tipo e sono tutti dotati di sacco sanitario per BLS basic life support (cioè rianimazione cardiaca, respiro, coscienza etc) più SVT supporto vitale al traumatizzato !!!
il ritardo non penso proprio ci sia !!! sono in elicottero !!!
I VVF sono gente professionale cioè fa questo di lavoro, non ha altro lavoro (chi si improvvisa soccorritore della domenica è proprio il soccorso alpino che fanno un'altro lavoro fondamentalmente).
Il soccorso è una cosa seria lasciatelo fare e chi lo fà di mestiere!!!
Almeno io la penso così e poi pago pure le tasse!!!
Riccardo
Allora Riccardo...
Questo è un sito di alpinisti.
Credo che agli alpinisti non interessino le beghe fra VVF e CNSAS, su chi sia più bravo o meno, ma cosa sia più giusto fare quando si ha necessità di soccorso sanitario, di natura medica o traumatica, in montagna.
Se il paziente è ferito o ha un malore, allora serve il medico; quindi ci vuole un mezzo che ha il medico fra i componenti fissi dell'equipaggio di missione. Perchè solo il medico può somministrare i farmaci salvavita che rendono efficace un eventuale BLS.
I VVF hanno stabilmente il medico a bordo come membro di equipaggio di missione soltanto in Liguria e in Sardegna. In altre regioni ne devono trovare uno qualificato e disponibile, il che richiede tempi incompatibili con la natura delle urgenze a carattere medico/sanitario.
In ogni caso l'attivazione sanitaria dell'elicottero di soccorso, anche in Liguria e Sardegna, compete ancora al 118 o, dove è già stato attivato il numero unico dell'emergenza, al 112.
Altra questione è la professionalità nel soccorso.
Io ho collaborato nel soccorso sia con SAF dei VVF che con i Tecnici di Elisoccorso del CNSAS e posso testimoniare di avere avuto il piacere di operare in ogni caso con delle autentiche e straordinarie professionalità.
Però ci sarà un motivo se non tutti i VVF sono SAF e non tutti i soccorritori del CNSAS sono Tecnici di Elisoccorso. Queste figure professionali sono il risultato di una selezione estremamente severa.
Infatti ho potuto allo stesso tempo constatare che sia fra i militi VVF, sia fra i soccoritori CNSAS non sempre tutti brillano per acume. Questo a dimostrazione che professionismo e professionalità non sono sinonimi, che la professionalità nasce da un'attitudine personale, rara, ma abbastanza distribuita, come l'imbecillità che è una piaga trasversale.
Dal punto di vista dei mezzi a disposizione, invece, posso dire senza tema di smentita che quelli gestiti direttamente dal 118 sono al momento nettamente superiori, per tecnologia, prestazioni, per l'allestimento sanitario dedicato e per il verricello, che dispone di 90 metri di cavo (l'AB 412 dei VVF ne dispone di 60) che su pareti verticali e in alcune forre si usano tutti.
Riguardo ai tempi di intervento bisogna considerare che le basi elicotteristiche dei VVF sono ubicate in pianura e che, senza contare i tempi per la pianificazione, in volo impiegano ben più dei 20 minuti previsti dalle linee guida per il soccorso, anche un'ora per alcune aree di confine, per raggiungere un evento posto in mezzo alle montagne. Le basi del 118 poste in mezzo alle Alpi raggiungono il luogo di un qualsiasi evento in meno di 20 minuti. Chiunque si può armare di un compasso e constatare di persona le distanze da percorrere sulla carta geografica (20 minuti di volo corrispondono a 40 miglia nautiche, ovvero circa 70 km.
Se la situazione permette di attendere, nel senso che non è necessario il medico e c'è ancora tempo prima del tramonto, per carità, si può optare anche per chiamare il 115. Anzi si fa bene perché si evita di distogliere un elicottero che avrebbe altre priorità che recuperare gente con le espadrillas, bloccata sui sentieri di alta quota.
Altrimenti, facciamo attenzione prima di esortare a chiamare in ogni caso un numero piuttosto che un altro. Perché si rischia davvero un esito alquanto diverso da quello prospettato con tanto ardore.