grizzly ha scritto:al ha scritto:Noi discutiamo delle condizioni della "libera" di una via aperta in "artificiale": ovvero del colore delle ali degli angeli.
Le condizioni degli apritori.
Vanno rispettate?
mah? E' più etico tirare ogni chiodo per salire o rinviare uno spit di tanto in tanto per non fracassarsi? Detto ciò per significare il carattere "artificiale" dello spit [non che un friend di ultima generazione sia più naturale] [[certo, andare su a friend bisogna essere più bravi]] [[[Bravi i bravi. E gli altri? Bhe, certo sono meno bravi, e allora?]Allora non possono fare cosa fanno i bravi]] Minchia i Bravi, quelli del Manzoni?
Ma va, quelli BRAVI!!!!!!!!!!!!!!, quelli forti:
Io quelli forti, minchia, li guardo e dico: minchia che bravo.
Però i "bravi" dettano le regole: "questa spittatura non sa da fare, ne ora ne mai"
E allora tu pensi:"ma questa non è una discussione, questa è archeologia burocratica, è un refuso di socialismo reale, un rigurgito antidemocratico, è un baco nel sistema".
E invece no.
La Montagna/la roccia/gli apritori
La vedo. Decido di salire una linea, senza nulla sapere. Trovo dei chiodi "argggggg gli apritori!, dico, non potevano togliere tutti chiodi?"
Cioè voglio dire un mitico apritoreche lascia un chiodo, è meno minchione di uno che lascia uno spit?
Il fatto è che tutti vogliono lasciare una traccia. Possiamo decidere che le tracce degli altri siano superate, e che nuove vie vadano tracciate. Appunto, nuove vie, con altri orizzonti, tacciate con il colpo d'ala che fa la differenza tra chi ha il "manico" e chi fa semplicemente i conti con se stesso. Ma uno che fa i conti con se stesso non è che deve rompere troppo la minchia agli altri.
Sai che proprio non riesco a capire il tuo astio carsico verso 'sta questione.
Per me il discorso è sempre chiaro, e non ci azzeccano proprio per niente i più minchioni o meno.
Sono due discipline diverse dello stesso sport. Come nella corsa c'è la maratona e i 100 metri... e molte altre discipline, nell'arrampicata c'è l'arrampicata su vie protette a spit e l'arrampicata su vie da proteggere. Paragonare chi vuole salire, o aprire, vie nelle due discipline è come voler paragonare un maratoneta ad un centometrista. Chi è più minchione, chiederesti? Scusa ma per me lo è chi fa la domanda...
Vuol dire che il giorno che ho voglia di dedicarmi a salire una via da proteggere sono meno minchione del girono che invece scelgo di salire una via a spit? Oppure al contrario? Che kaiser di ragionamenti...
A me piace salire dai boulder di 3 metri alle vie lunghe spittate, alle vie di 800 da proteggere. E mi sento sempre minchione uguale...
Il giorno che mai deciderò di aprire una via farò che kazzo mi pare quel giorno. Ovvio considerando la STORIA del luogo. Non avendo il trapano sarà difficile comunque mettere spit...
Possibile che non si capisca questa banale e semplice cosa. Che ci sono diversi modi di salire. Completamente differenti e completamente "sicuri" nel loro ambito di specificità e che il continuare a volere mischiare le cose crea solo confusione.
Se c'è qualcuno che continua a ritenere plausibile di andare a mettere spit, per fare un favore all'umanità rampicante si sbaglia. Perchè non fa che mischiare due discipline diverse... come voler fare una maratona a forza di sprint sui 100 metri...
Basta! Sono due cose diverse. Oggi mi piace salire una via spittata, domani una via da proteggere e vorrei poterlo fare in futuro.
La valle Orco potrebbe diventare un paradiso dell'arrampicata clean, trad, da proteggere, o come si voglia chiamarla? Senza andare a togliere provocatoriamente spit a vie aperte a spit... per me si. Ragioniamoci, si fissino dei punti fermi. Ma su queste basi. Ossia di salvaguardare la storia e le differenze. Basta con l'uniformità, l'omologazione.