187 riacquistare i magici poteri
Improvvisamente comparve Fata Cervino che, come al solito, piagniucolava: "Sono vecchia ??
Niente rispetto alle vecchiette dei sogni di Roberto!
E già, perché era innamorato di una bella scialpinista-farmacista, che lo sopportava pazientemente e lo accudiva come un vecchio scarpone di cuoio ormai fuori uso.
Obsoleto, ancor? che lercio, ma dal cuore immacolato, siccome desiderava restare giovane, per poter trombare e bere allegramente con i compagni, invero attòniti e sbigòtti, aveva bisogno del "santo calice".
L'unico problema era che lo doveva trovare.
Fortunatamente Roberto era stato adepto dei cavalieri di Biancofiore, ordine secolare estinto, che in falesia scalano in perizoma di pizzo e reggiseno di raso.
Tale appartenenza gli conferiva un certo non so chè da lottatore di sumo, alto un palmo, largo 168 centimetri di puro lardo di Colonnata, ma soprattutto era nelle parti utili all' arrampicata che eccelleva e con grande abilità... però senza "Santo cazz" era perso.
Allora organizzò una spedizione alla ricerca del "magico calice".
Cammina, arrampica per montagne altissime e valli profonde, verso un leggendario monte ricoperto di neri folti boschi, pieni di fantasmi, paludi colme di merda, abitate da mucche ninfomani con calli sotto gli zoccoli? del "santo cazz" nemmeno l'ombra.
Bisognava fare qualcosa per riacquistare i magici poteri