quale è il modo più elegante per aprire una via lunga in montagna e per lunga intendo di oltre 15 tiri, sui 500 metri?
Ci sono due correnti di pensiero:
1-salire con corde fisse e, ad assalti successivi, anche non consecutivi, aprire la via, per poi poter tornare e liberare i tiri, facendoli in continuità (qualche volta, in "continuazione").
Questo sistema permette di scalare con il tempo buono (se è brutto si sta a casa o in tenda), risparmiandosi bivacchi scomodi e giornate in parete, bloccati dal mal tempo ed è il metodo migliore per salire vie dure nella libera, che non potrebbe essere realizzata con altre tecniche.
Logico che, questo genere di salita, ha maggior valore se gli apritori ripetono la via in continuità, dopo averla aperta a tappe;
2-salire in parete e scendere solo per forza maggiore (rinuncia alla via) o quando si è in cima.
Secondo me il sistema più "nobile", ma penalizza la libera, si sale come si può, spesso in condizioni cattive e non si bada per il sottile, se c'è da fare un po di artificiale, dove si passerebbe in libera, si fa l'artificiale, non si ha certo il tempo di stare a provare i passaggi, l'unica libera che c'è è quella a vista, condizionata da altri fattori, che spesso ne limitano il grado.
All'interno di questi due modi ve ne sono altri, sul metodo di salire, che abbiamo già affrontato nel 3D sulle "vie alpine spittate".
Siete d'accordo su questa suddivisione? Come valutate i diversi metodi?
Personalmente apprezzo il sistema dei bivacchi in parete, ma sono di parte; non essendo forte nella libera, ho così la scusa per non aver fatto passaggi di difficoltà alta
