SOS Schievenin

Area dedicata all'arrampicata sportiva e al bouldering.

Messaggioda Dolmen » gio ott 25, 2007 8:51 am

ho visto il volantino in palestra con le immagini di previsione del progetto!
8O :cry: 8O
...A VOLTE LA MIGLIORE MUSICA E' IL SILENZIO...
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Messaggioda Tanica » ven ott 26, 2007 14:28 pm

Aprire la Miniera di Schievenin vuol dire creare la possibilità, attraverso la galleria,
all?apertura della Miniera di Campo che con
il suo inquinamento coinvolgerebbe totalmente il paese di Quero.

Cosa ci guadagna Quero?

1 - Aumento del traffico pesante e dell?inquinamento lungo la SS Feltrino ( un camion pesante ogni minuto e mezzo);
2 - la perdita per sempre d?un ambiente naturale montano unico;
3 - il rischio di compromettere le sorgenti del Tegorzo e di tutte le falde d?acqua da Schievenin al monte Cornella;
4 - danni irreparabili alla salute degli abitanti della valle di Schievenin, Quero ed Alano;
5 - il pericolo di crollo delle falesie con il rischio per i cittadini, turisti e scolaresche;
6 - Aumento di 4 o 5 posti di lavoro in una realtà, come quella querese, che non solo non ha necessità di nuovi posti di lavoro (massima occupazione) ma che vede molti lavoratori del bellunese e del trevigiano venire a lavorare a Quero, per carenza in loco di lavoratori.
7 - L?introito di circa 200.000 ? nelle casse comunali da parte della miniera che dovranno essere utilizzati per compensare i disagi ed i danni causati ai cittadini di Schievenin, Quero ed Alano.

Assemblea Pubblica
Martedì 30 ottobre ore 20,30
Presso Sala Associazioni di Quero

Quero è con Campo e Schievenin!
Con il Tuo Aiuto la Possiamo Fermare!..
Tanica
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Messaggioda Drugo Lebowsky » ven ott 26, 2007 19:02 pm

BASSO FELTRINO
Altro incontro contro la miniera


Basso Feltrino
Sulla miniera di Schievenin ora la lotta si fa dura.

Dopo i mugugni dei primi giorni, adesso è arrivato il momento della protesta. Il primo nuovo passo sarà una manifestazione pubblica che verrà organizzata martedì 30 ottobre nella sala delle Associazioni del Comune. «Ormai abbiamo raggiunto la certezza, grazie ai dati raccolti in questi 10 mesi, che se si aprirà la miniera di Schievenin sarà aperta anche quella di Campo grazie proprio a quella galleria di cantiere che dovrebbe attraversare le montagne di Quero per poi inserirsi nella SS Feltrina, incrociando a pochi metri la galleria della centrale dell'Enel di Fener ponendo nuovi interrogativi e rischi a tutto l'abitato di Quero. Due miniere - scrive il portavoce Diego Pauletti del Pdci - e forse una terza in località foga (Valle di Schievenin in comune di Alano di Piave), una galleria che comprometterà l'equilibrio idrogeologico, inquinamento da nanoparticelle, da esplosioni e da più di 300 camion che ogni giorno dovranno passare per la Feltrina e per Fener». «Essere preoccupati di tutto questo non basta più! C'è bisogno che ogni cittadino di Quero ed Alano si convinca è la salute e l'ambiente del Basso Feltrino è un suo problema di vita che condizionerà la sua salute e la salute dei suoi figli per i prossimi 36 anni». «Ringraziamo con l'occasione il sindaco di Quero dell'abbandono da parte sua di qualsiasi accordo con la ditta Rech e con la presa d'atto dell'impellente pericolo che tutti noi stiamo correndo, anche se la sua Non condivisione per la miniera espressa nella lettera inviata ai "solo" residenti della valle di Schievenin rimane un tiepido impegno di difesa della loro salute. Se è vero come afferma il sindaco «che la legge non attribuisce al alcuna competenza al comune» in una lettera aperta a tutti i residenti, è altrettanto vero che la legge ritiene ogni sindaco, compreso quello di Quero, responsabile della salute di tutti i cittadini».
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Messaggioda Drugo Lebowsky » lun ott 29, 2007 12:24 pm

BASSO FELTRINO Il comitato "Col Del Roro", assieme al Club Alpino Italiano, sta per presentare le osservazioni contro il progetto estrattivo di Schievenin
Raccolta di firme a favore della battaglia anti miniera
Il portavoce Paolo Di Natale: «Non è una protesta. Il nostro scopo è la salvaguardia dell?ambiente e del territorio in cui viviamo»

Basso Feltrino
Il comitato Col Del Roro per la salute e l'ambiente del Basso Feltrino" assieme al Cai, ha dato il via ad una raccolta di firme per aver mandato dai cittadini a presentare le Osservazioni nei termini previsti alla Commissione V.I.A. della Regione Veneto verso il Progetto di Coltivazione Mineraria nella valle di Schievenin. «Pertanto - spiega lo stesso comitato attraverso un comunicato stampa - allo scopo di informare la cittadinanza, abbiamo indetto una riunione che si svolgerà martedì nella Sala delle Associazioni a Quero. La riunione è rivolta a tutti i cittadini di Schievenin e Quero, agli altri abitanti della Conca e a tutti quelli a cui sta a cuore il destino di una valle unica, quella di Schievenin, e il destino di tutta la conca che rischia di diventare un polo minerario». «È stato scritto che si tratterebbe di una manifestazione di protesta. Probabilmente questo qualcuno ha male interpretato le nostre comunicazioni. Il comitato, che ha già messo in moto la sua macchina organizzativa per presentare le osservazioni, forte dell'esperienza accumulata nel contrasto del progetto della Cementirossi sul Col Del Roro, ribadisce che il solo suo scopo è la salvaguardia dell'ambiente dei territori in cui viviamo e la salute dei cittadini per cui è esclusa ogni motivazione politica al nostro operare e sarà il presidente stesso Paolo Di Natale a farsi garante perché qualsiasi strumentalizzazione politica rimanga fuori dal comitato che ieri, rappresentato dal presidente e da una decina di soci residenti a Schievenin, ha incontrato il sindaco di Quero Bruno Zanolla per offrire la propria collaborazione ed esperienza in modo da arrivare a delle contro deduzioni unitarie e condivise, anche tramite l'istituzione di una commissione. È stato inoltre chiesto con forza che il Consiglio Comunale esprima un parere politico chiaro e deciso nettamente contrario al progetto minerario». «Il sindaco però preferisce che si lavori parallelamente e ritiene inutile l'istituzione di una commissione ad hoc. La presa di posizione dell'amministrazione, a detta del sindaco - concludono dal comitato - sarà espressa, irremovibilmente, dopo che saranno pronte le relazioni dei tecnici incaricati dal Comune».
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Messaggioda Drugo Lebowsky » lun nov 05, 2007 10:55 am

...
Ultima modifica di Drugo Lebowsky il lun nov 05, 2007 10:58 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Drugo Lebowsky » lun nov 05, 2007 10:56 am

BASSO FELTRINO Laura Puppato punta il dito contro il progetto Schievenin
«Quella miniera è una vera follia» Critiche dal sindaco di Montebelluna


Basso Feltrino
Quella miniera è una follia».La realizzazione della miniera per l'estrazione di materiali calcarei, progettata nella valle dello Schievenin, a Quero, sta agitando anche il Montebellunese dando il via ad una serie di azione per contrastarne la realizzazione.

Infatti, mentre il presidente dello Schievenin (società patrimoniale con sede proprio a Montebelluna) ha annunciato nell'ultima riunione la nomina di un geologo per approfondire il progetto e le possibili implicazioni con la sorgente dello Schievenin, è arivata anche in alcuni luoghi pubblici e istituti scolastici della città la raccolta di firme promossa dai Comitati del posto contro l'intervento.E non solo per una forma di solidarietà all'insegna dell'ambiente, ma anche perché il problema interessa il Montebellunese e non solo molto più direttamente di quanto si potrebbe pensare.«C'è il rischio - dice il sindaco di Montebelluna Laura Puppato - che quell'intervento possa toccare la sorgente, non senza conseguenze sull'acqua che beviamo, molto migliore di quella in bottiglia. La sorgente dello Schievenin è infatti proprio quella che fornisce la quasi totalità dell'acqua alla nostra zona. Il problema di un possibile intervento estrattivo si era presentato già durante la presidenza di Giovanni Tempesta, ma l'ipotesi era stata allontanata proprio per la reazione dlelo Schievenin e dei sindaci della zona. Ora il problema si ripropone con un nuovo progetto; realizzare la miniera sarebbe un incubo e farci perdere l'acqua dello Schievenin sarebbe da criminali».Per conto del sindaco di Montebelluna, l'assessore all'ambiente Franco Andolfato ha partecipato alcune settimane fa ad un incontro promosso dai Comitati di Quero sulla questione.«È un modo - dice l'assessore Andolfato- per dimostrare il nostro appoggio. Se ci saranno iniziative di protesta senz'altro le sosterremo. Dato che, anche se venisse dimostrato che la miniera non nuoce alla sorgente, essa rappresenta comunque un danno ambientale».









COMITATO COL DE RORO


QUERO - (A.T.) Sulla miniera di Schievenin è lotta dura. Il Comitato Col de Roro convinto va avanti e risponde punto per punto alle giustificazioni avanzate dalla ditta Rech concessionaria per l'escavazione nella valle querese.
«Leggendo le risposte delle ditta, sembra di leggere "Alice nel Paese delle meraviglie". Come il progetto viene descritto - scrivono dal Col de Roro - verrebbe "voglia" di averla già domani mattina una miniera, magari anche sotto casa, così è più comoda. Lasciamo stare le battute e lasciamo lavorare i tecnici che per conto del comitato stanno evidenziando le contro deduzioni al progetto da inviare, ricordiamo alla commissione V.I.A. della Regione entro il 24 Novembre, per quanto riguarda i privati, ed entro il 4 dicembre per quanto riguarda gli enti. A tal proposito informiamo i cittadini che il Comitato "Col del Roro" è a disposizione per fornire tutte le informazioni e istruzioni sulla compilazione delle osservazioni che ognuno volesse inviare individualmente. Informazioni si possono trovare nel sito del comitato: http//comitatocolderoro.blogspot.com.».

«Da quando abbiamo cominciato a leggere le innumerevoli pagine del progetto - continuano - sono balzati gli occhi diversi refusi ed errori da "copia ed incolla". Abbiamo già evidenziato quelli più pacchiani e percepibili anche dall'uomo della strada, altri stanno emergendo in questi giorni. È importante sottolineare, che non mettiamo in dubbio le capacità e l'autorevolezza dei progettisti, ma vorremo ricordare come il progetto sia stato presentato con molta fretta per evitare la scadenza della concessione, che ricordiamo è l'11 marzo 2008. Il concessionario ha ricevuto avviso da parte degli uffici competenti della Regione Veneto già dal Luglio di quest'anno».

«Per quanto riguarda l'apporto occupazionale che la miniera dovrebbe dare, nel progetto è stimato in maniera grossolana, non esiste ad esempio un piano industriale, non si sa dove questo materiale verrà lavorato ed impiegato, non è evidente quindi neanche quanta strada il materiale dovrebbe fare e di conseguenza quante persone nel trasporto si impiegherebbero e tanto meno è evidente quali strade sarebbero intasate dai 164 camion giornalieri previsti, il trasporto ferroviario citato nell'articolo rientra nelle favole di cui sopra». «Ed adesso facciamo due conti. I fratelli Rech ci tengono a precisare che i circa 200 mila euro previsti di introito per il comune è da moltiplicare per 34 anni, giusto, adesso proviamo ad applicare un'altra operazione aritmetica: la divisione. Dividiamo i 200 mila euro all'anno per i quasi 2500 abitanti di Quero e otteniamo circa 80 euro all'anno per cittadino se poi dividiamo quest'importo per i 365 giorni che ci sono nell'anno otteniamo meno di 22centesimi di euro al giorno, cioè un caffè ogni quattro/cinque giorni oppure un pacchetto di figurine per i bambini. Allora ci domandiamo, ammesso che tutto quello che ci dicono i progettisti sia vero, e che, dunque possiamo stare tranquilli per quanto riguarda l'acqua, i rumori, le vibrazioni e le polveri, è giusto rischiare che così non sia, per un caffè ogni quattro/cinque giorni?».









Nella notte in più zone di Quero tracciate con la vernice bianca muri imbrattati contro il Comune e il progetto
Scritte contro sindaco e miniera
Il primo cittadino Bruno Zanolla: «Esperti al lavoro per valutare l?entità dell?impatto»

Quero
(A.V.) Infuoca la protesta contro la miniera di Schievenin, anche sui muri delle strade di Quero che ieri sono stati imbrattati con scritte contro il sindaco e contro il progetto. Scritte di colore bianco apparse in almeno quattro punti differenti del comune, un'azione già oggetto di una denuncia per danneggiamento e diffamazione formalizzata questa mattina dall'Amministrazione, mentre il sindaco di riserva di presentare querela a titolo personale. Gli operai del comune già ieri mattina avevano cancellato le frasi ingiuriose nei confronti del sindaco di Quero. Il primo cittadino Bruno Zanolla si difende: «La nostra linea è chiara non capisco questo gesto che sicuramente non aiuta il dialogo e la soluzione della questione. Molti cittadini mi hanno telefonato per esprimermi la loro solidarietà indignati da questa azione. Mi auguro che il comitato contro la miniera prenda le distanze, perché non ho dubbi che non si tratta di qualcuno di loro. Il comune e il comitato, seppure per strade parallele, guardano allo stesso obiettivo, con queste azioni si rischia di rovinare tutto. E il comune sta lavorando con fatti non con chiacchiere alla soluzione della vicenda.

E i fatti sono i tre super esperti cui l'Amministrazione ha assegnato il compito di smontare, in un certo senso, il progetto presentato per realizzare la miniera in Valle di Schievenin. «Premesso che abbiamo perso il ricorso contro la concessione di scavo - spiega Zanolla - e che il Comune non ha competenze su questo progetto, l'unica nostra arma sono le controdeduzioni al progetto. Abbiamo già incontrato il Consorzio Schievenin che ha annunciato di aver dato incarico ad un idrogeologo di analizzare il progetto con lo scopo di verificare se la sorgente di Schievenin sarà dovutamente tutelata. Ma come Amministrazione ho già incaricato un geologo di analizzare il progetto della galleria Quero-Vas. Per tutelare la salute pubblica, abbiamo incaricato un ingegnere chimico di analizzare il progetto dal punto di vista della produzione delle polveri nell'aria, dei rumori e delle vibrazioni dei mezzi di trasporto che saranno usati per fare una valutazione di come cambierà la qualità della vita degli abitanti di Quero con l'attivazione della miniera. Infine, abbiamo incaricato un esperto in sistemi forestali e ambientali che dovrà verificare il rispetto ambientale delle zone Sic, una volta avviata la miniera. Si tratta di presupposti fondamentali per non intaccare la qualità della vita della nostra gente e su cui ci batteremo con forza». Stiamo gestendo una situazione delicata e difficile, risultato di vent'anni di contenzioso - conclude Zanolla - la mia preoccupazione è per il giorno dopo, per quando il progetto sarà realizzato. La nostra linea è chiara e profonda, vogliamo lottare con dati e fatti alla mano, per questo invito chiunque abbia elementi utili ad attivarsi presentando controdeduzioni. Le scritte non servono a niente e non risolvono la situazione».
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Messaggioda Dolmen » lun nov 05, 2007 11:06 am

Ho firmato il modulo contro la miniera!!!
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Messaggioda julius » mar nov 06, 2007 10:24 am

Io personalmente, se fossi un cittadino di Quero, leggendo quanto dichiara il sindaco, che sembra già rassegnato al "giorno dopo,a quando la miniera sarà stata realizzata", come minimo non lo rivoterei,anzi gli farei propaganda contro se si ricandidasse!
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Messaggioda Tanica » mar nov 06, 2007 12:25 pm

Incontro Tra Sergio Reolon
Presidente della Provincia di Belluno ed i cittadini

Giovedì 8 novembre a Quero - ore 20.30

presso Sala della Casa delle Associazioni

Tema: Cave e viabilità
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Messaggioda Tanica » lun nov 12, 2007 9:35 am

Attenzione forse qualcuno ci vuole fregare....

la consegna delle controdeduzioni e della raccolta firme non è più entro
il 24 novembre ma entro
il 19 novembre
pertanto si dever consegnare tutte le firme e le controdeduzioni
entro non oltre
venerdì 16
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Messaggioda Tanica » lun nov 12, 2007 16:27 pm

BASSO FELTRINO Incontro l?altra sera tra residenti della Valle al centro del progetto e un gruppo di appassionati di arrampicata
Rocciatori contro la miniera di Schievenin
«Scuole di alpinismo vengono qui da tutto il Veneto per usare la palestra naturale. Sito unico»

Quero
(F.M.) Un gruppo composto da residenti della valle di Schievenin e arrampicatori che usufruiscono abitualmente della locale palestra di roccia si sono incontrati qualche giorno fa per esprimere congiuntamente e pubblicamente la loro contrarietà al progetto minerario Schievenin. «Noi cittadini della valle di Schievenin che qui siamo nati e qui vogliamo continuare a vivere, chiediamo l'aiuto di politici, amministratori e associazioni perché frenino questo progetto minerario così grande e imponente che ci fa tanta paura. Se verrà realizzato, noi tutti ce ne dovremo andare. La tutela della montagna è la tutela anche dei cittadini che ci vivono». Con queste parole Luana Schievenin consigliere di minoranza del Comune di Quero e residente nella frazione ha voluto sintetizzare a nome e per conto dei suoi compaesani la paura che molti di loro nutrono dopo la presentazione della richiesta di apertura di una miniera di sali magnesiaci. «L'importante - ha aggiunto il capogruppo di minoranza Vittorio Alberti, pure lui residente in valle - è comprendere che questo progetto di 8 milioni di metri cubi non è un problema che riguarda solamente i residenti e il Basso Feltrino ma l'intero Massiccio del Grappa e riguarda la problematica dell'escavazione delle miniere nelle zone protette SIC e ZPS. Se questo progetto dovesse passare, sarà l'inizio di un disastro ecologico che riguarderà tutto il bellunese. Cinque anni fa hanno iniziato a scavare a Vas. Quest'anno sono stati presentati due progetti: ad Alano di Piave e questo. Si sta tentando di aggredire l'intera provincia di Belluno con prospettive che costituiranno un dramma ecologico per la salute dei cittadini ma anche un rischio per il rifornimento di acqua potabile verso la pianura. Il nostro appello è rivolto a tutti i consiglieri della Regione Veneto perché solo la politica può bloccare questa triste prospettiva». A nome dei rocciatori hanno parlato due istruttori del Cai. «Noi che usufruiamo abitualmente di queste falesie - ha detto Riccardo Alba della sezione del Cai di Dolo - vogliamo manifestare il nostro dispiacere per il pericolo che sta correndo questa valle che da molti anni viene utilizzata per l'arrampicata sportiva da utenti di tutto il Veneto, da scuole di alpinismo e da alpinisti che hanno trovato in questo ambiente spettacolare che ora è a rischio un luogo più unico che raro».

«La valle di Schievenin - ha aggiunto Roberto Princivalli della sezione Cai di Oderzo - presenta condizioni ottimali della roccia. Credo che l'interesse pubblico dell'attività che svolge il Cai in questo luogo sia ben superiore ad altri interessi pur meritevoli di carattere economico».
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Messaggioda Tanica » mer nov 21, 2007 9:33 am

QUERO Il Consiglio comunale ieri mattina si è espresso sulla miniera che potrebbe sorgere a Schievenin
Contrari ma deciderà la Regione
Il no della minoranza. Presentati gli studi che dimostrano la non congruità del progetto

Quero
Con i 4 rappresentanti di minoranza contrari, il consiglio comunale di Quero, dopo oltre 3 ore di riunione ha detto la sua sulla miniera di Schievenin. L'amministrazione comunale ha recepito e approvato le perizie redatte dai tecnici incaricati, ha posto precise condizioni a salvaguardia della valle e dei suoi abitanti qualora la miniera dovesse essere approvata dalla Regione Veneto ma ha preferito astenersi dall'esprimere una diretta presa di posizione in quanto, come ha ribadito più volte il sindaco Bruno Zanolla e come ha specificato l'assessore Alberto Coppe nella sua dichiarazione di voto «il consiglio comunale può solo presentare le sue osservazioni sul progetto entro i tempi stabiliti dalla legge». Le perizie dei tecnici incaricati dal Comune hanno evidenziato numerose criticità che sono state prima riassunte dal sindaco e poi parzialmente lette al numeroso pubblico dal consigliere di minoranza Ivano Mazzocco. In esse si evidenzia, ad esempio, che il metodo di coltivazione proposto non è adatto al tipo e alla natura del suolo, si riscontrano lacune importanti nel progetto, si sottolinea la mancanza di uno studio scientifico che individui gli effetti delle polveri e la necessità di riferire i dati previsti all'attività e non ai massimi concessi anche in riferimento a rumori e vibrazioni. Il problema che ha percorso l'intero consiglio è stata, comunque, la costante richiesta da parte della minoranza di una chiara presa di posizione del Comune. La delibera è stata integrata da 5 emendamenti: uno presentato dal sindaco nel quale si esplica l'accettazione delle perizie accolto all'unanimità. Degli altri 4, presentati dalla minoranza, solo quello relativo alla richiesta di avviare un'inchiesta pubblica è stato accolto all'unanimità mentre sugli altri 3, fra i quali uno chiedeva di modificare il testo della delibera togliendo tutte le prescrizioni richieste nel caso che i lavori dovessero partire sostenendo, invece, la contrarietà al progetto, la maggioranza si è astenuta. A sostegno dell'importanza di dire no al progetto la minoranza ha elencato numeri significativi come le oltre 8 mila firme di contrarietà raccolte dal comitato col del Roro o i 739mila euro spesi dal 2002 ad oggi per lo sviluppo turistico della valle. Nel motivare il suo no il capogruppo di minoranza Vittorio Alberti ha spiegato fra l'altro che «le relazioni pur critiche rispetto al progetto, danno consigli alla ditta su come migliorare il progetto e la commissione VIA, con una posizione di contrarietà dell'amministrazione, avrebbe avuto un'impressione diversa». Alberti in serata ha diramato un comunicato stampa nel quale si sottolinea che «non avendo espresso parere in favore o contrario, il consiglio comunale di Quero, con la contrarietà della minoranza,demanda la Regione Veneto a scegliere sulla pelle dei cittadini di Schievenin e Quero. I Bellunesi hanno il diritto inalienabile di decidere del loro territorio».





CORRIERE DELLE ALPI - MARTEDÌ, 20 NOVEMBRE 2007



Il comune trova 60 motivi per il no alla cava

Recepito dal consiglio il parere dei tecnici

L?opposizione chiedeva uno stop più netto



QUERO. Una miniera in valle di Schievenin potrebbe snaturare le falde acquifere e provocare frane, compromettere l?atmosfera e il paesaggio. A dirlo con tanto di delibera è stato ieri mattina il consiglio comunale di Quero, riunito d?urgenza per esprimere le controdeduzioni al progetto di estrazione presentato dall?azienda Rech. L?assemblea ha così recepito i pareri negativi epressi dalla commissione tecnica nominata dal sindaco Zanolla. Delusa la minoranza, che ha votato contro: «Con questa delibera l?amministrazione continua a non prendere una posizione netta».


Sessanta buoni motivi per dire di no alla miniera senza per questo entrare nel merito della questione. Il consiglio comunale di Quero, o per lo meno l?esecutivo Zanolla, ha deciso di giocare la sua partita sul piano tecnico. «In questi casi il Comune non è chiamato a esprimere un parere positivo o negativo al progetto, bensì a formulare delle osservazioni che possano essere valutate da una commissione tecnica com?è quella di valutazione d?impatto ambientale», spiega il sindaco Zanolla, stanco delle critiche che in questi giorni gli sono piovute addosso. «Dicevano che il nostro sarebbe stato un sì condizionato e invece la commissione da me nominata ha espresso quattro pareri negativi, pareri che abbiamo appoggiato in pieno». Avrebbe preferito un ?no? politico la minoranza, che nutre più di un dubbio sulla seconda parte della delibera, dove il consiglio mette le mani avanti in caso di via libera all?insediamento, chiedendo determinate garanzie, come un fondo di tutela per i residenti della zona. «E? come dare per scontata la sua realizzazione», tuona l?opposizione, a cominciare da Vittorio Alberti.

I contenuti. Una delibera di dieci pagine corredata da almeno quattro relazioni tecniche. E? questo il malloppo che ieri mattina il consiglio comunale querese ha deciso di inviare a Venezia, al termine dei 45 giorni previsti per la presentazione delle controdeduzioni al progetto della miniera in val Storta.
La delibera dedica ampio spazio alla storia della vicenda, al braccio di ferro davanti al giudice amministrativo e alla nuova fase, aperta con una richiesta di rinnovo di concessione alla Regione risalente al 2005, ma divenuta di stretta attualità nella primavera di quest?anno con l?interessamento della popolazione e dell?amministrazione.

Nel documento si fa riferimento alla recente nomina dei quattro esperti individuati da Zanolla per studiare il progetto e formulare eventuali osservazioni. Osservazioni che sono state depositate sabato in municipio e che i consiglieri hanno potuto studiare per tutta la giornata di domenica con gli uffici comunali aperti in via straordinaria.

«I tecnici hanno sollevato almeno una sessantina di criticità», afferma l?assessore Alberto Coppe, evidenziando «la contrarietà al progetto originale». A emergere prepotentemente è stata la preoccupazione del consorzio idrico Schievenin che ha sottolineato come il sì alla miniera possa mettere a repentaglio l?esistenza dell?intera falda acquifera. Non è stata da meno

la relazione geologica, dove si parla di seri rischi di crolli, dovuti all?eccessiva friabilità della roccia. In pratica, Quero appoggia il no dei tecnici, nella convinzione che una vagonata di pareri negativi valga più di mille no politici: «Avremmo potuto fare a meno di una commissione che ci è costata 20 mila euro e dire un no demagogico ma non avrebbe prodotto alcun risultato. La commissione Via valuta sulla base di dati oggettivi», continua Coppe.

Minoranza contraria. Se da un lato la minoranza non ha contestato i pareri tecnici, dall?altro ha bocciato senza appello la seconda parte della delibera: «Chiedere rassicurazioni alla Regione nel caso di insediamento della miniera significa annullare la portata dei pareri tecnici. Zanolla fa decidere così a Venezia il futuro della Valle di Schievenin, tradendo i bellunesi e non tenendo in considerazione le ottomila firme raccolte dal comitato Col de Roro», afferma Alberti.
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Messaggioda Tanica » mar dic 04, 2007 16:06 pm

Un documento su Schievenin redatto nel corso del convegno di istruttori delle scuole di alpinismo che si è tenuto ad Alleghe
Il Cai si scaglia contro la miniera
In pericolo un ambiente di grande valenza naturalistica e l?importante palestra di roccia

Quero
Il Cai "si scaglia" contro la miniera di Schievenin. Il convegno degli istruttori delle scuole di alpinismo, sci alpinismo e arrampicata libera del Veneto e Friuli Venezia Giulia, riunitosi ad Alleghe il 25 novembre con la presenza di 135 rappresentanti di tutte le scuole delle Province delle due Regioni, ha espresso la propria ferma opposizione all'approvazione e realizzazione del progetto di coltivazione mineraria. «In rappresentanza delle 41 scuole di alpinismo, sci alpinismo e arrampicata libera operanti sul territorio del Veneto e del Friuli, degli oltre 1200 istruttori delle scuole e delle migliaia di allievi che frequentano annualmente i corsi organizzati dalle scuole - scrive il presidente dell'assemblea Massimo Doglioni - s'invitano le Amministrazioni preposte alla salvaguardia del territorio e dell'ambiente e alla tutela dei vincoli a considerare la gravità dell'impatto paesaggistico, ambientale, economico e territoriale prodotto dall'attuazione del progetto esprime la propria piena solidarietà ed adesione alle iniziative proposte dalla popolazione residente e dai comitati che si oppongono all'attuazione del progetto approvato all'unanimità».

Queste le motivazioni che hanno portato l'assemblea ad assumere tale posizione. «La realizzazione del progetto viene ad incidere su un territorio di elevata valenza naturalistico-ambientale soggetto alla particolare tutela del piano d'area del Massiccio del Grappa. La natura e l'ampiezza del progetto proposto non è in alcun modo riconducibile al mero esercizio di attività esistente, alla luce delle indagini tecniche compiute anche in sede istruttoria dagli organi competenti. L'area interessata è sottoposta ad una serie di vincoli tra cui quello idrogeologico, paesaggistico-ambientale, boschivo e naturalistico che ne confermano la natura di area di particolare pregio. Il progetto ha trovato ampia e ferma opposizione da parte delle comunità residenti, che hanno ripetutamente espresso, anche attraverso le proprie rappresentanze istituzionali, forte preoccupazione sui gravi effetti di dissesto del territorio che verrebbero prodotti dalla realizzazione della miniera, senza alcun reale vantaggio per le comunità».

«All'interno dell'area interessata dal progetto insiste il sito della palestra naturale di arrampicata di Schievenin, costituito da massi e pareti calcaree da decenni frequentato da alpinisti di tutto il mondo, pubblicizzato nelle riviste specializzate, nelle guide e nella letteratura alpinistica, tale da costituire un grande richiamo alla frequentazione pulita del territorio, potenzialmente idoneo a costituire anche una risorsa per le comunità residenti. La palestra costituisce il luogo ideale in cui viene praticata da decenni l'attività di formazione e addestramento delle giovani generazioni che frequentano le scuole di alpinismo, sci alpinismo e arrampicata libera ed i corsi di formazione dei tecnici e volontari del corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico. La realizzazione del progetto ne comprometterebbe irrimediabilmente l'utilizzabilità».
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Messaggioda Tanica » ven dic 07, 2007 15:39 pm

Corriere delle Alpi di oggi 07 dicembre 2007
QUERO.
Una risoluzione bipartisan per fermare le miniere nel basso feltrino. E un?altra, sempre bipartisan, per tutelare dalle escavazioni l?intero massiccio del Grappa. A Venezia i consiglieri regionali bellunesi fanno squadra e preparano il terreno per un importantissimo accordo trasversale contro le miniere di Campo e di Schievenin.
Tra le due moratorie proposte, è quella del consigliere forzista Dario Bond ad avere più possibilità di andare in porto, dato che limita il blocco delle escavazioni ai progetti che interessano Quero e Alano: «Due comuni», ha scritto Bond nel documento, «che esprimono rilevante valenza per gli aspetti ambientali, paesaggistici, botanici e monumentali». La risoluzione di Bond è stata firmata anche da Atalmi (Pdci), Bottacin (Lega), Trento (Ulivo). Ma soprattutto ha incassato tra le fila della maggioranza una disponibilità di massima al voto favorevole.
C?è solo la firma di Atalmi, Trento e Bottacin, invece, nella risoluzione che ha come primo firmatario il consigliere comunista. Questo documento punta ad una moratoria sul rilascio di nuove concessioni, ma anche su relativi rinnovi e ampliamenti, in attesa di una nuova legge regionale in materia, su tutto il massiccio del Grappa. In questo caso (ma si presume anche nell?altro), è già arrivato il sostegno dei consiglieri della Sinistra Veneta, Gianfranco Bettin e Pietrangelo Pettenò. Contro i progetti minerari di Campo e Schievenin si prospetta così una nuova possibilità politica, che per il momento almeno in provincia sembra aver messo tutti d?accordo. «Con questa adesione bipartisan», commenta Atalmi, «ci sono le condizioni per fermare lo scempio del bellunese e del massiccio del Grappa e per rispondere agli interessi privati di pochi».
Nelle premesse, la risoluzione di Atalmi descrive la situazione attuale nell?ambito delle politiche escavative. Diverse domande depositate presso gli uffici preposti da parte dei cavatori per ottenere rilasci, rinnovi o ampliamenti di concessioni minerarie a fronte di una legislazione obsoleta che non solo non prevede una programmazione del fabbisogno di materiale aggiornata alle necessità reali, ma ritiene prioritaria l?attività mineraria a discapito della tutela ambientale, anche là dove vi siano importanti vincoli comunitari quali quelli Sic e Zps che interessano il massiccio del Grappa. E concessioni rilasciate decenni fa che rimangono valide nonostante non sia mai stato avviato alcun cantiere. «L?escavazione e l?attività di miniera», dice Atalmi, «possono interessare porzioni di territorio di pregio, dal punto di vista paesaggistico, ambientale e faunistico e spesso interferiscono con i circuiti idrici fondamentali per l?approvvigionamento d?acqua potabile». Un quadro che rispecchia la situazione verificatasi nel basso feltrino, dove prima il progetto della Cementi Rossi a Campo e più di recente quello della ditta Rech a Schievenin ha mobilitato migliaia di persone in tutto il Veneto.
Così, considerato che stando alla legge 7 del 2005 il consiglio regionale dovrà approvare una nuova normativa in materia, la risoluzione richiede alla giunta veneziana di coinvolgere quanto prima le commissioni competenti e il consiglio regionale per intraprendere i lavori, impegnandola nel frattempo a deliberare una moratoria che impedisca il rilascio di nuove concessioni e blocchi tutti i progetti minerari in fase di esame. Atalmi, evidenziando il carattere bipartisan della richiesta alza il tiro: «Il consiglio regionale può fare di più avviando la procedura per apporre un vincolo paesaggistico ambientale nella valle dello Schievenin».
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Messaggioda Dolmen » ven dic 07, 2007 16:52 pm

Forse c'è qualche buona notizia... :roll:
...A VOLTE LA MIGLIORE MUSICA E' IL SILENZIO...
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le proviamo tutte

Messaggioda dstefx » dom dic 09, 2007 4:28 am

forse lo sapete già, ma per bloccare l'apertura della cava è stata organizzata anche una raccolta firme...per dare il vostro contributo andate all'indirizzo:

http://firmiamo.it/venetisalvemolavaledelschievenin

Grazie a tutti

Stefano
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Messaggioda Drugo Lebowsky » lun dic 10, 2007 14:42 pm

Protesta anti miniera in Consiglio regionale
Intervento di Zandonella Callegher

Basso Feltrino
La protesta anti miniera "sbarca" in Consiglio regionale.

E lo fa mercoledì con una conferenza stampa alla quale sono invitati tutti gli inquilini di Palazzo Ferro Fini.

Anche il Cai con il portavoce Bruno Zannantonio "spara ad alzo zero" contro il progetto Schievenin. «Siamo in difesa della valle di Schievenin con il comitato col del Roro contro le cave e le miniere che distruggono la montagna veneta». Così, dopo la manifestazione del 6 maggio scorso e la presentazione supportata da oltre 8 mila firme delle osservazioni contro il nuovo progetto di miniera in valle, il prossimo passo sarà una conferenza stampa nella sede del consiglio regionale indetta per mercoledì alle 11 e alla quale il comitato col del Roro ha invitato, tramite lettera personale, tutti i consiglieri regionali. Nella missiva, dopo aver riassunto la situazione nella quale si trova il territorio bassofeltrino in tema di miniere, viene sottolineato che i due progetti di Campo e Schievenin «insistono in aree tutelate dalla Regione Veneto e dalle norme statali e comunitarie» e si spiega che le leggi in vigore, pur vietando l'attività di cava, non escludono quella di miniera lasciando un "vuoto normativo che produce un proliferare di richieste di concessioni minerarie che eludono le norme regionali». Fra gli schierati "importanti" contro la miniera di Schievenin prende posizione anche lo scalatore Italo Zandonella Callegher che parla del suo amore per quella terra, per le sue rocce inaccesse, per il suo ambiente incontaminato nato nel lontano 1959. Zandonella descrive 2 realtà di cui va fiero: la palestra di roccia e l'Alta via degli Eroi. «Già nel 1972 - spiega lo stesso Zandonella - sulla guida "Alta via degli Eroi", riferendomi alla valle di Schievenin scrivevo: auspico che la presente pubblicazione aiuti qualche amante della quiete montana a conoscere meglio questa oasi silente e piena di colori che l'oblio avvolge ancora stringendola nella morsa dell'indifferenza. Che sia meglio così? Visti i risultati ottenuti in altre valli, dove alcuni presunti "benefattori" protetti dal mitico scudo di Giove sorretto da perfidi e potenti speculatori, hanno brutalmente, irrimediabilmente danneggiato il naturale equilibrio ecologico e paesaggistico. Direi proprio di sì. Vedendo il progetto Miniera - prosegue l'accademico del CAI - mi assale una profonda angoscia. Eppure non sono patetico, non sono di parte, non ho colori da difendere se non quelli della ragione e della libertà; sono solo un realista molto arrabbiato, un rompiscatole che fa scaramucce con la penna perché non è più tempo di usare la spada. Non so quale finale avrà la storia, ma comunque finisca sarà sempre una losca faccenda».

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Messaggioda Tanica » mar dic 11, 2007 11:16 am

Tutti in marcia

80 chilometri a piedi
da Schievenin a Venezia
contro le miniere per la salute e l?ambiente

Sabato 19 GENNAIO
Partenza: ore 7 Schievenin ? 8 staz. FS di Fener
9 Pederobba - 11 Cornuda ? 12 Montebelluna ? 14 Falzé
15 Porcellengo ? 16 Castagnole -18 Treviso

Domenica 20 GENNAIO
Partenza ore 8 da Treviso ? 9 Prengranziol ? 10 ? Mogliano
12 Mestre. Arrivo ore 15 a Venezia Palazzo Regione.


Partecipiamo tutti,
anche solo per un tratto!

comitatocolderoro@gmail.com
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Messaggioda julius » mar dic 11, 2007 18:03 pm

L'iniziativa della marcia mi sembra proprio bella!
Facciamo girare il più possibile la notizia e cerchiamo di partecipare, in fondo fare un po' di chilometri a piedi fa bene anche all'allenamento no?
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Messaggioda Drugo Lebowsky » mar dic 11, 2007 18:45 pm

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