da crodaiolo » mer lug 26, 2017 22:04 pm
da funkazzista » mer lug 26, 2017 22:09 pm
da crodaiolo » mer lug 26, 2017 22:14 pm
da gigiDR » mer lug 26, 2017 22:23 pm
da scairanner » mer lug 26, 2017 22:28 pm
gigiDR ha scritto:Cos'è l'alpine climbing?
da priabonese » sab set 02, 2017 19:46 pm
da crodaiolo » sab set 02, 2017 21:16 pm
priabonese ha scritto:Per non inquinare il topic aperto da Emanuele... hanno messo resinati sulle soste della normale di rientro? Vorrei capire, visto che avete lanciato il sasso. Oppure hanno anche piazzato protezioni fisse lungo i tiri, come mi è capitato di vedere scendendo dal Sass d'Ortiga?
da priabonese » sab set 02, 2017 21:37 pm
da Keith » sab set 02, 2017 22:25 pm
da Callaghan » sab set 02, 2017 23:25 pm
Keith ha scritto:Che tristezza. E queste guide alpine!
da crodaiolo » dom set 03, 2017 9:54 am
Callaghan ha scritto:Keith ha scritto:Che tristezza. E queste guide alpine! Ci stanno rubando, omologando, snaturando la montagna.
tu sei una persona intelligente Keith, io un pò meno; per questo ti chiedo: non è un pò semplicistico e naif quello che affermi?
e tu crodaiolo, vuoi farmi credere che sotto ai satelliti (bianco) 20 anni fa non c'erano le stesse tende che ci sono adesso, ovvero mille, che pare di stare al cucco? quindi, senza polemica, cosa ti infastidisce? che non eri da solo? che c'era il drone? che han messo le resine sul quarto? che c'è troppa gente in montagna? che il gerri ha (anche lui) la maglia abibas di ordinanza?
ad entrambe: senza polemica alcuna. vi rispetto (lo sapete), ma voglio capire se state guardando il dito, la luna, se siete orbi, o se avete gli occhiali di essi vivono (carpenter).
ciao
da Keith » dom set 03, 2017 12:10 pm
da Callaghan » dom set 03, 2017 17:42 pm
da Danilo » dom set 03, 2017 19:01 pm
Callaghan ha scritto:.....che il gerri ha (anche lui) la maglia abibas di ordinanza?.....
da Keith » dom set 03, 2017 20:21 pm
da cauboi » dom set 03, 2017 21:11 pm
Callaghan ha scritto:ringrazio croda e Keith per le circostanziate risposte.
la questione è dunque per me: ha senso parlare di involuzione culturale nei confronti dell'ambiente quando è in atto una colossale involuzione culturale (e basta)?
che senso ha fare la polvere sul tavolo della cucina quando in sala ci sono 500 maiali che cagano?
il discorso è complesso certo, e sarebbe bene parlarne più che scriverne.
quel che voglio dire è che oggi si fa fatica a pensare qualcosa che stia fuori dai soldi: la vita è sopravvivenza economica, si vive per lavorare; e ciò che non è lavoro, in realtà lo è ancora: si chiama pausa, riposo compensativo.
ma il sistemone odierno ha fatto anche di meglio: togliendo cultura toglie strumenti di conoscenza. e fornisce nuovi strumenti che non permettono di fatto di avvicinarsi al "reale", ma solamente di guardarlo da lontano, senza troppo coinvolgimento.
chi va in montagna oggi (la gran parte), è in riposo compensativo; ha cambiato solamente la scenografia ma il teatro resta quello.
e con la scenografia nuova stacca per un giorno.
non sarà mai la sua avventura, esplorazione, conoscenza, certo. ma gli faranno credere che lo sia, facendogli fare un volo radente con un aereo che il giorno dopo lo depositerà in ufficio. e lui, pensando di vivere "emozioni continue", in realtà si riposerà, perchè la gita in montagna, la gita al mare, la lettura di un libro, sarà a "lieto fine", senza nessuna conoscenza aggiunta.
solo un volo radente, senza impegno.
io come voi 2 arrivo da un tempo culturale diverso. un tempo dove c'erano i "dopolavoro", c'erano i gruppi di volontariato, c'era "altro", cacacazzi e CAI compresi.
volendo, in quei tempi, ci si riusciva pure ad appassionare a qualcosa, conoscendola e riconoscendola diversa.
si lavorava per vivere, e magari anche per tramandar conoscenza.
io ho vissuto il passaggio CAI da "corsi per insegnare qualcosa" a corsi per accompagnare qualcuno". ho vissuto il passaggio della ricerca scientifica "a medio termine" di 10 anni a "a medio termine" di 6 mesi.
e ho smesso (sia col CAI che con la ricerca).
ma avrei smesso comunque col CAI: oltre al cambiamento culturale in atto epocale, le dinamiche dei monti, partite per me come conoscenza libera, mi si erano poi rivelate in maniera diversa, quelle dei "falliti", con ruoli e gerarchie inutili, ed obbiettivi egoistici e celebrativi.
oggi invece parliamo di alieni, persone che possono avere una sola vita, che non scelgono loro, e che hanno a disposizione, in questa vita, qualche pausa.
li posso io dunque biasimare quelli che vanno sulle pale al minchia-day?
non lo so.
posso io biasimare i piloti dell'aereo che accompagnano i turisti a fare minchia-day sulle pale in tutta tranquillità?
non lo so.
so solamente che io non riesco egoisticamente, anarchicamente e stupidamente a rinunciare alla roccia. forse per abitudine della vita precedente, dove mi era concesso come mia scelta, forse perchè so che ora è tardi per fare altro. e forse anche perchè alla fine in questo buco di merda mi sono messo io con le mie stesse mani, con le opere ed i pensieri che ho scelto tempo fa, da "fallito".
se avessi i còglioni, ora bisognerebbe concentrarsi su altro, invece che cagareilcazzo sui modi di frequentare la montagna.
ora più che mai bisognerebbe mollare le menate e mettersi a lottare [cit per vecchi]. anche se è tardi.
alla fine motti aveva ragione, "falliti" in senso lato: incapaci prima, incapaci adesso. ed in questo senso la luna non è mai stata sulle pale, ora più che mai.
ciao
(essi vivono è questa roba detta 30 anni fa da uno coi còglioni)
da #giacco# » dom set 03, 2017 22:14 pm
Callaghan ha scritto:ringrazio croda e Keith per le circostanziate risposte.
la questione è dunque per me: ha senso parlare di involuzione culturale nei confronti dell'ambiente quando è in atto una colossale involuzione culturale (e basta)?
che senso ha fare la polvere sul tavolo della cucina quando in sala ci sono 500 maiali che cagano?
il discorso è complesso certo, e sarebbe bene parlarne più che scriverne.
quel che voglio dire è che oggi si fa fatica a pensare qualcosa che stia fuori dai soldi: la vita è sopravvivenza economica, si vive per lavorare; e ciò che non è lavoro, in realtà lo è ancora: si chiama pausa, riposo compensativo.
ma il sistemone odierno ha fatto anche di meglio: togliendo cultura toglie strumenti di conoscenza. e fornisce nuovi strumenti che non permettono di fatto di avvicinarsi al "reale", ma solamente di guardarlo da lontano, senza troppo coinvolgimento.
chi va in montagna oggi (la gran parte), è in riposo compensativo; ha cambiato solamente la scenografia ma il teatro resta quello.
e con la scenografia nuova stacca per un giorno.
non sarà mai la sua avventura, esplorazione, conoscenza, certo. ma gli faranno credere che lo sia, facendogli fare un volo radente con un aereo che il giorno dopo lo depositerà in ufficio. e lui, pensando di vivere "emozioni continue", in realtà si riposerà, perchè la gita in montagna, la gita al mare, la lettura di un libro, sarà a "lieto fine", senza nessuna conoscenza aggiunta.
solo un volo radente, senza impegno.
io come voi 2 arrivo da un tempo culturale diverso. un tempo dove c'erano i "dopolavoro", c'erano i gruppi di volontariato, c'era "altro", cacacazzi e CAI compresi.
volendo, in quei tempi, ci si riusciva pure ad appassionare a qualcosa, conoscendola e riconoscendola diversa.
si lavorava per vivere, e magari anche per tramandar conoscenza.
io ho vissuto il passaggio CAI da "corsi per insegnare qualcosa" a corsi per accompagnare qualcuno". ho vissuto il passaggio della ricerca scientifica "a medio termine" di 10 anni a "a medio termine" di 6 mesi.
e ho smesso (sia col CAI che con la ricerca).
ma avrei smesso comunque col CAI: oltre al cambiamento culturale in atto epocale, le dinamiche dei monti, partite per me come conoscenza libera, mi si erano poi rivelate in maniera diversa, quelle dei "falliti", con ruoli e gerarchie inutili, ed obbiettivi egoistici e celebrativi.
oggi invece parliamo di alieni, persone che possono avere una sola vita, che non scelgono loro, e che hanno a disposizione, in questa vita, qualche pausa.
li posso io dunque biasimare quelli che vanno sulle pale al minchia-day?
non lo so.
posso io biasimare i piloti dell'aereo che accompagnano i turisti a fare minchia-day sulle pale in tutta tranquillità?
non lo so.
so solamente che io non riesco egoisticamente, anarchicamente e stupidamente a rinunciare alla roccia. forse per abitudine della vita precedente, dove mi era concesso come mia scelta, forse perchè so che ora è tardi per fare altro. e forse anche perchè alla fine in questo buco di merda mi sono messo io con le mie stesse mani, con le opere ed i pensieri che ho scelto tempo fa, da "fallito".
se avessi i còglioni, ora bisognerebbe concentrarsi su altro, invece che cagareilcazzo sui modi di frequentare la montagna.
ora più che mai bisognerebbe mollare le menate e mettersi a lottare [cit per vecchi]. anche se è tardi.
alla fine motti aveva ragione, "falliti" in senso lato: incapaci prima, incapaci adesso. ed in questo senso la luna non è mai stata sulle pale, ora più che mai.
ciao
(essi vivono è questa roba detta 30 anni fa da uno coi còglioni)
da PIEDENERO » dom set 03, 2017 22:20 pm
Callaghan ha scritto:.....
da scairanner » dom set 03, 2017 22:37 pm
da wolf jak » dom set 03, 2017 23:14 pm
scairanner ha scritto:A proposito di Pale, ma è legale un cartello del genere?
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