da EvaK » dom feb 05, 2017 20:30 pm
Torno su questo argomento della "testa" e della elitarietà di cui si è parlato, perchè non ho avuto tempo di rispondere prima, ma ci tenevo a farlo.
Accolgo volentieri le critiche, è evidente che spesso gli scalatori si ergono su un piedistallo dove stanno loro, addirittura dicendo che l'arrampicata non è uno sport ma un modo di vita. Non lo accetto.... infatti volutamente utilizzo la parola sport per definire l'arrampicata in falesia. Stile di vita? si vabbè, chiunque pratichi uno sport con dedizione ne fa uno stile di vita. Nel dubbio, andare a farsi un giro sui forum di ciclisti, di runners, ma (credo eh, dato che non conosco) pure i praticanti di arti marziali non scherzino, anzi.
Però su una cosa fa la differenza la testa in arrampicata rispetto agli altri sport:
esempio: uno che si prepara per una maratona o un ultra trail sa che ha di fronte a se una prestazione molto stressante, che dovrà combattere parecchio contro la fatica. Vorrebbe smettere, non ce la fa, crampi a tutto spiano, visioni mistiche, cali di energia, sete.... In questo la testa fa una grandissima parte.
e ok. E questo va bene, ma nell'arrampicata la testa è quella che ti fa combattere con la paura del volo. Che ti fa trovare le ultime energie per strizzare altrimenti voleresti e magari ti faresti male. Il professionista magari la paura non ce l'ha più. Però ha dovuto superarla.
Probabilmente si, negli sport citati da Ometto come free style, la discesa libera e varie discipline di ginnastica (ci metto anche il salto con l'asta) richiedono la stessa concentrazione e lo stesso superamento di paure che richiede l'arrampicata. Ringrazio per averlo fatto notare, e certo, forse queste discipline sono meno diffuse per cui non le abbiamo proprio così presenti nell'immaginario.
In effetti sarebbe molto interessante un confronto tra scalatori e atleti di queste discipline.
Fine dell'OT in un post che nacque da un OT.