gug ha scritto:Bel topic su un interrogativo molto vecchio, ma sempre attuale.
Io avevo provato a rispondere così in un vecchio brano che avevo mandato alla Rivista del CAI
Ma prima di interrogarsi su ciò, si dovrebbe prima provare a riflettere su una questione che sta a monte: qual’è lo scopo dell’Alpinismo?
Non è arrivare in vetta ad una montagna come si potrebbe a prima vista rispondere: se così fosse basterebbe piantare una serie di scale a pioli e il problema sarebbe risolto.
Si potrebbe tentare di dire, con tutte le limitazioni di una semplificazione così spinta, che l’Alpinismo è l’arrivare in cima a qualche struttura alpina seguendo una serie di regole del gioco che fanno si che in questa attività l’uomo venga messo alla prova nelle sue capacità di affrontare l’ignoto e le difficoltà in un ambiente a lui spesso ostile. E’ proprio lo stabilire queste regole del gioco secondo un giusto compromesso che non spinga l’uomo a un folle suicidio, ma che d’altronde lasci spazio a questa sfida, che ha generato questo dibattito interminabile in generazioni di alpinisti.
https://traguardieffimeri.wordpress.com ... llinutile/Ora AM e Vecchio mi cazzieranno, perché questa sintesi non è abbastanza eroica, ma mi sembrava giusto contribuire alla discussione anche se abbiamo superato le 10 pagine minime....
Bello, ma per me l'eroismo serve solo a quelli che eroi non sono e vogliono dei miti, non ho mai conosciuto degli alpinisti eroi, ma ne ho visti e sentiti tanti che venivano proclamati o si sentivano eroi...........direi di continuo e ora più che mai con il vizio di mettere e mettersi in mostra per tutto ciò che si fa senza mai dire con umiltà come ciò si fa.
Interessante la sintesi dell'articolo "effimero", ma vengono tralasciati, non so il motivo, alcuni fatti per me molto importanti fra i quali il fatto che dal 1986, con l'affermarsi in modo sempre più diffuso dello spit, il livello di impegno mentale, quello idealizzato da Preuss, di quasi tutte le ascensioni è sceso, mentre solo quello tecnico-atletico ha continuato ad alzarsi.
Si parla sempre di nuovo mattino e sassisti, che sono due cose molto differenti, come avanguardie, mentre per me sono stati "il canto del cigno", tutto il mondo è andato oltre, solo noi italiani per ora restiamo fermi, tranne ovviamente alcune bellissime eccezioni.
Non esistono regole, esiste solo un divenire coltivato da quelli che, di solito per un breve periodo, si incontrano, discutono, sognano e realizzano.
Le regole servono solo per tutti quelli che non riescono a sognare oltre se stessi.
....ALPINISTA......NO GUIDA....... questa mi scombussola
Scalare con gli esperti del cai... son sempre dei grossi guai...... questa mi piace