Non sono titolato Piede. Tu sei istruttore CAI e quindi sei un professionista dell'adescamento di giovani innocenti con tanto di patacca e riconoscimenti. Io ho smesso di rimorchiare dai tempi del liceo, ahimè, e anche allora ero pessimo... non ho più il fisico... il meglio che ho raccolto negli ultimi anni sei tu e mi tradisci pure... pensa quanto sono caduto in basso...
Ma, più seriamente, credo in quello che ho scritto, sarà perché Persephone non è ancora entrata nel tunnel (perché di tunnel si tratta), tu ti ricorderai quando hai iniziato a scalare, credo una sessantina di anni fa, giorno più giorno meno, che vivevi la passione in modo diverso, forse l'entusiasmo della novità, o non so bene che cosa. Oggi quando ci parliamo fuori dall'ambiente forumistico ci troviamo su parecchi punti tristemente condivisi dalla stragrande maggioranza di coloro che hanno scalato anche troppo. Io certamente ho iniziato prima ad andare in montagna e poi a scalare. Da lì il declino. Non mi permetto di citare Jack Leopardi e il suo Sabato del Villaggio, ma basta pensare al Fortissimo e alle sue riflessioni dopo la est delle Jorasses, stessa solfa, solo un po' più nazional socialista. Un articolo interessante, per una volta quasi leggibile, è apparso ieri su La Stampa:
http://www.lastampa.it/2015/04/29/scien ... agina.html Sui meccanismi mentali che ci portano a fare le cazzate che facciamo. Che non sia la ricerca della felicità mi è chiaro da tempo. Ecco perché quando vedo qualcuno che si diverte davvero (almeno in apparenza) mi sembra un evento da ricordare, per ricordarmi che anche io una volta mi divertivo davvero.
I bambini dei gruppi sportivi sono il futuro dell'arrampicata sportiva. Ne sono abbastanza convinto. Vi sembra un'affermazione azzardata? Franz magari può tirare fuori qualche numero e qualche statistica. Da un punto di vista "commerciale" altri possono confermare che è lì che si concentrano gli sforzi degli sponsor. Chi investe lo fa nel futuro, non nel passato e non nel presente. Con le storture che derivano da un giro d'affari di pochi spiccioli e zero gloria. Una speculazione sui cambi ben studiata è molto più fruttuosa, anche se meno nobile... ma mr nobile è morto inculato. Poiché sono convinto di questo fatto, ripeto, auguro che l'arrampicata vada a cagare... sta prendendo davvero una brutta piega. Molti qui non hanno la minima idea di cosa sia l'arrampicata sportiva. Sicuramente non ne ha idea il VECCHIO che continua a confondere la resina e le competizioni con le grandi spedizioni in stile alpino
Molti non lo vedranno neanche quel "futuro", come il sottoscritto e credo te, Piede. Chi oggi, in età adulta, va in falesia e/o fa vie lunghe continuerà a farlo senza subìre le involuzioni del mondo arrampicata. Sta diventando un'attività molto poco sana. Non solo per il fisico, ma in questo è in buona compagnia con altre discipline che devastano i bambini anche di più dell'arrampicata, ma per la mente. Il futuro sono i bambini. Il futuro del mondo sono i bambini. Che stiamo qui a menarcela tra vecchi fuori, vecchi dentro... Se vogliamo sapere dove andrà l'arrampicata (ammesso che ce ne freghi veramente qualcosa) dobbiamo solo guardare cosa fanno i bambini che arrampicano, come, perché.
Eh, Piede... certo che se il futuro fosse nelle mani del CAI... quanta carne fresca avresti da battere, vecchio mandrillone...