undertaker777 ha scritto:perchè per voi non è un lurido verme bastardo fdp come per me, semplice
Preferivo prima.
I depressi non sono malati immaginari.
da giudirel » sab apr 04, 2015 14:31 pm
undertaker777 ha scritto:perchè per voi non è un lurido verme bastardo fdp come per me, semplice
da undertaker777 » sab apr 04, 2015 15:10 pm
da FarEast » sab apr 04, 2015 15:24 pm
undertaker777 ha scritto:per me quello più che depresso era un lurido bastardo dentro, ed ha fatto quello che fa' un infame assassino, non un depresso
da tacchinosfavillantdgloria » dom apr 05, 2015 8:29 am
giudirel ha scritto:tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Oggi su Repubblica c'è un articolo, secondo me bello, sull'argomento (a firma Gabriele Romagnoli).
Cito alcuni stralci:
"400 medici si tolgono la vita ogni anno negli Stati uniti, 35 impiegati di France telecom non hanno retto alla modifica dei ritmi di lavoro...banchieri di wall street hanno reagito alla crisi buttandosi dal tetto dei grattacieli di cui il giorno prima si sentivano padroni, migliaia di uomini e donne a un ritmo crescente si ammazzano: +60% negli ultimi 45 anni è la stima dell'OMS (...) esiste una correlazione fra capitalismo e malattie mentali, tra neoliberismo e suicidio: si diffondono di pari passo. Necessità di competere, ansia da prestazione, solitudine digitale, smaterializzazione dei beni e degli affetti, sono le principali ma non uniche componenti che hanno fatto salire nel pianeta la febbre dell'infelicità".
Aggiungo che se uno va a vedere le statistiche di uso di antidepressivi negli Stati uniti - il paese più ricco e "avanzato" del pianeta - si fa un'idea della direzione verso cui stiamo andando.
Giornalistici saluti
TSdG
E' vero che il trend di suicidi è in aumento negli USA contrariamente che in Italia, dove crisi o non crisi (e direi crisi eccome) è invece in contrazione.
Ma se uno va a vedere i dati si nota che il tasso di suicidio è doppio nelle campagne di quanto non sia nelle città, quindi si tratta di contadinacci e non di banchieri di Wall Street o personaggi stressati dal capitalismo rampante. Di primo acchito si direbbero più annoiati a morte, come ogni conoscitore anche solo superficiale del middle east può immaginare. E la cosa è aggravata dalla sostanziale mancanza di un servizio sanitario gratuito e ben funzionante in grado di riacciuffarti nel caso che sia possibile.
Il fattore che pare assolutamente determinante nell'alto numero di suicidi americani è la facile disponibilità di armi da fuoco.
Infatti secondo una statistica chi prova a suicidarsi utilizzando droghe ci riesce nel 2% dei casi, mentre chi lo fa con un'arma da fuoco ha successo nell'86% dei casi.
Ed in effetti negli USA rurali più di metà delle persone ha un'arma in casa, mentre nelle demoniache città flagellate dal capitalismo tanto cattivo solo il 25% nei centri urbani ed un po' di più nelle periferie.
Quindi l'articolo di Romagnoli secondo me non è bello ma è la solita accozzaglia poco approfondita e a tesi precostituita.
Repubblica fa quasi rimpiangere il Misfatto Quotidiano da quanto è piena di roba scritta coi piedi.
Anzi.
Forse no in effetti.
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da VECCHIO » dom apr 05, 2015 9:07 am
da tacchinosfavillantdgloria » dom apr 05, 2015 10:01 am
da giudirel » dom apr 05, 2015 12:07 pm
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:"Le persone insoddisfatte in un luogo felice probabilmente si sentono ancor più bistrattate dalla vita", osserva Andrew Oswald, dell'Università di Warwick. "Questo contrasto può così aumentare il rischio di suicidio. Se le persone sono soggette a oscillazioni di umore, i momenti di abbattimento della vita possono apparire più tollerabili in un ambiente in cui anche altri esseri umani sono infelici." (gg)
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Questo studio, dal mio punto di vista, potrebbe corroborare l'ipotesi che un'ideologia (quella neoliberista) che ha coniato uno slogan come il thatcheriano "la società non esiste", incoraggiando la competitività esasperata, mentre corrode i legami di solidarietà, abbia qualcosa a che fare con la crescente infelicità cui si riferisce Romagnoli.
Scritticoipiedi saluti
TSdG
da tacchinosfavillantdgloria » dom apr 05, 2015 15:37 pm
da tacchinosfavillantdgloria » dom apr 05, 2015 15:39 pm
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Un conto è se affrontiamo la questione in un'ottica sociologica, epidemiologica, o clinica; altro è se ci poniamo da un punto di vista psicologico.
Vedi per esempio Camus, nel "mito di Sisifo " (da un articolo di Giuseppe Savarino):
L’incipit è stilisticamente fulminante: il solo vero problema filosofico è il suicidio, cioè “giudicare se la vita valga o non valga la pena di essere vissuta” (pag.7). Tutto il resto viene dopo.
E’ un gioco mortale, avverte, perché “cominciare a pensare è cominciare ad essere minati” (pag.; un gioco che “conduce dalla lucidità di fronte all’esistenza all’evasione fuori della luce”.
Tra negare un senso alla vita e dichiarare che non valga la pena di vivere tuttavia non c’è una vera e propria alternativa. Capita spesso infatti che chi si suicida abbia una opinione sicura sul senso della vita.
In questo divorzio tra l’uomo e la vita c’è ciò che Camus chiama il senso dell’assurdo, “il confronto dell’uomo con la propria oscurità”.
Il suicidio è un’ammissione: “uccidersi è confessare: confessare che si è superati dalla vita o che non la si è compresa” (pag. 9).
Oppure Seneca:
"Placet? Vive. Non placet? Licet eo reverso, unde venisti"
(Dove si vede il diverso atteggiamento degli "antichi" rispetto alla condanna del suicidio, dominante nella civiltà cristiana).
Esistenziali saluti
TSdG
da giudirel » dom apr 05, 2015 16:47 pm
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Le classifiche per frequenza di suicidi su base nazionale (facilmente consultabili su vari siti) sono talmente "controintuitive" e di difficile interpretazione, da poter essere "tirate per la giacchetta" a sostegno di tesi anche opposte.
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Più interessante secondo me è l'incremento - questo sì abbastanza indiscutibile - della frequenza di diagnosi di depressione negli ultimi decenni. Anche questo dato potrebbe avere diverse spiegazioni (una maggior sensibilità diagnostica dei clinici, un minore stigma sociale eccetera): ma mi sembra difficilmente controvertibile l'influenza del contesto socioeconomico, e in particolare delle dinamiche "neoliberiste" di cui sopra (la letteratura sull'argomento è piuttosto vasta, per chi fosse interessato).
da tacchinosfavillantdgloria » dom apr 05, 2015 21:28 pm
da giudirel » lun apr 06, 2015 6:46 am
da tacchinosfavillantdgloria » lun apr 06, 2015 13:25 pm
da PIEDENERO » lun apr 06, 2015 22:48 pm
da VECCHIO » mar apr 07, 2015 9:01 am
PIEDENERO ha scritto:Ovviamente OT ma interessante
Esclusivo Studio – Boom dei SUICIDI PER CRISI ECONOMICA (di Nicola Ferrigni)
http://scenarieconomici.it/esclusivo-st ... -ferrigni/
da undertaker777 » mar apr 07, 2015 16:42 pm
da MarcoS » mar apr 07, 2015 16:43 pm
da undertaker777 » mar apr 07, 2015 16:48 pm
MarcoS ha scritto:...da quello che scrivi e quello che pensi non c'è da stupirsene
da MarcoS » mar apr 07, 2015 16:49 pm
da undertaker777 » mar apr 07, 2015 19:29 pm
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