Persephone84 ha scritto:rf ha scritto:scairanner ha scritto:.... a Misja volava ripetutamente su uno spit completamente arrugginito al quale era collegato un maillon altrettanto arrugginito con una fettuccia marcia e con un moschettone la cui leva rimaneva aperta...
2 considerazioni veloci
tu gli hai fatto notare che stava giocando col fuoco? Mi pare di si.
Bravo, non sei tenuto a farlo.
OT
in merito a questo ho un dubbio, ma un dubbio dubbio, nel senso che proprio non so ...
più di una volta ho sentito dire che in caso di incidente in falesia/via/montagna/salcazzi, comunque ovunque non ci sia una persona responsabile univocamente definita, come invece potrebbe essere un corso dove sono presenti degli istruttori, in caso di incidente la responsabilità cade sulla persona più esperta presente al momento dell'accadimento del fatto, poichè la persona più esperta dovrebbe intervenire in caso di comportamenti scorretti (non è il caso dell'incidente di San Vito)
ora, io non so se è vero o se è una delle classiche leggende metropolitane che tanto circolano, ma a me sembra una gran quazzata perchè chi sono io per andare a rompere i quaglioni a chicchessia, e soprattutto, come faccio a stabilire se la persona che ho di fronte è più/meno esperta di me?
NOOOOOOOOOO!!!!!
questo , esattamente questo, è il punto!!!!questo è il delirio in cui almeno la metà occidentale del mondo contemporaneo (il resto non lo conosco molto) sta scivolando sempre di più
tutto pensato in termini assicurativi, di responsabilita civile, di responsabilita penale.
non di vita reale.
oramai se uno vede un marciapiede sbrecciato cosa fa? alza un po' la punta del piede per non inciampare?
Noooo!!!!
la responsabilita non è sua, dello sbreccio. è del comune.
quindi non sta a lui alzare il piede.
inciampa. oh! sono caduto. di chi è la colpa?
richiesta risarcimento
la spirale delle assicurazioni, e il degrado del pensiero, e il distacco dalla realtà.
gli enti e i professionisti e le ditte devono difendersi da questo delirio, e stipulano polizze. che liquidano il danno , perchè entrare in causa non sarebbe conveniente.
QUINDI MORALMENTE SI DA' RAGIONE A TUTTI QUELLO CHE RICHIEDONO RISARCIMENTI
alimentando la spirale.
(aumentando ancor di più il gigantismo e il potere delle compagnie assicurative)
(favorendo leggi paradossali, come il divieto dello zucchero sfuso sui banchi bar: fenomeno che non può aver causato NESSUNA morte o malattia grave ad alcuno, ma non si sa mai...)
cerchiamo, almeno qui "dentro", di lasciare fuori questa putrefazione, vi va?
facciamo che vivevamo in un mondo senza avvocati, assicurazioni e sanguisughe.
facciamo che uno era libero di cadere dall'albero, di non essere alimentato da un tubo se non lo voleva, facciamo che uno poteva dare un consiglio a un amico senza temere una causa di risarcimento?
dai , sarebbe un bel gioco...