Politica,Europa,etc:ciò che sarebbe i fatti nostri

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Messaggioda PIEDENERO » lun feb 17, 2014 12:43 pm

MarcoS ha scritto:
E non vanno né assolti né giustificati, anzi.


anzi

motivo in più per mandarli affanculo
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Messaggioda coniglio » lun feb 17, 2014 12:54 pm

dico solo che GovRenzi nasce nell'anniversario del
rogo di Giordano Bruno...non so.io due domande me le farei.

:lol:
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Messaggioda giudirel » lun feb 17, 2014 15:26 pm

MarcoS ha scritto:guardando al quadro globale, pregresso e attuale, è sull'imprudentemente che ho notevoli riserve.


Il mio imprudentemente non era riferito alla firma del trattato ma a 30 anni di politica fatta comprando consenso con il debito pubblico.

Sulla firma del trattato avrei usato un altro avverbio... forse inevitabilmente.
Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente.
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Messaggioda OdinEidolon » lun feb 17, 2014 18:55 pm

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Messaggioda nuvolarossa » mar feb 18, 2014 12:39 pm

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Messaggioda coniglio » mer feb 26, 2014 16:20 pm

se non sabglio è del 77

...sempre attuale.
un discorso agli operai
uno agli intellettuali.

infinito.



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Messaggioda El Rojo » mer feb 26, 2014 23:11 pm

Trilateral, Secchi: ?Dopo Prodi, Monti e Letta ora al governo abbiamo la Guidi?

?Vedrà, ci toccherà indire un concorso pubblico, i migliori frequentano le nostre riunioni e poi vanno al governo?, Carlo Secchi provoca, scherza con ironia accademica e la battuta interlocutoria di un uomo abituato a maneggiare il potere con discrezione. La Commissione trilaterale, gruppo di studio e di lobby, intuizione americana di David Rockefeller e di Henry Kissinger, brame di tecnocrazia e di finanza globale, è un serbatoio sempre carico per leggende (e complotti). E non manca mai l?appuntamento con l?esecutivo italiano. Il presidente italiano Secchi, ex rettore in Bocconi e consigliere d?amministrazione di sei società quotate in Borsa (Italcementi, Mediaset, Pirelli, capo di Mediolanum), non rivendica meriti: ?Noi cerchiamo di mettere insieme i migliori e capita che i migliori siano chiamati a guidare anche l?Italia. A Washington accadeva spesso. Dopo Romano Prodi c?è stata un?interruzione, ma poi sono seguiti Mario Monti, illustre reggente europeo, e non dimentichiamo Enrico Letta e Marta Dassù. Come può capire vengono a pescare da noi, poi a volte ritornano. E i posti per gli italiani sono soltanto 18. Anche se il nostro Club s?è allargamento a Cina e India, oltre America, Europa e Giappone?.

Ora tocca a Federica Guidi, ministro per lo Sviluppo economico.
Auguri! Le ho mandato un messaggino, non potevo evitare i rituali complimenti. Federica ci ha accompagnato per un percorso di tre anni, ci ha fornito le proprie idee.

Come l?avete scelta?
Da noi le porte d?ingresso si spalancano per cooptazione. Federica aveva finito l?esperienza nei giovani di Confindustria e poteva darci un contributo. A Washington, ultima settimana di aprile, avremo un incontro importante.

Cosa prevede la Trilateral per il futuro?
Noi cerchiamo di agevolare il dialogo fra l?economica e la politica per far coincidere l?interesse fra istituzioni e denaro. E finalmente, lo dico con un po? di scaramanzia, è pronto un documento che dobbiamo approvare proprio entro aprile. Ci abbiamo lavorato quasi due anni, l?aveva ispirato Monti.

Il vostro concetto di mondo.
Esatto. La nostra visione per un sistema che rispetta il rigore finanziario, il libero mercato, ma non resta immobile, che riduce le tasse, rivede il fisco e aiuta i cittadini. Anche Letta e Guidi hanno partecipato a questo progetto.

Durante la stagione di Monti, aprile 2012, disse: ?Il modello italiano saranno le grandi coalizioni?. Ci ha azzeccato.
Non mi sembrava un pronostico complicato. E sono convinto che vedremo ancora governi di larghe intese, seppur politici, che vanno oltre i numeri di maggioranza che esprimono gli elettori.

Non è molto democratico.
Il pianeta ha bisogno di riforme e le riforme si fanno insieme.

Ha ascoltato il discorso di Matteo Renzi?
Buone intenzioni, adesso ci deve portare le prove.

Preferisce la patrimoniale o la tassa sui Bot?
Come chiamare l?imposta sugli immobili se non patrimoniale? Il denaro va fatto circolare, non strozzato: i titoli di Stato già sono un piccolo risparmio fatto per amore di patria. Le battute spettacolari, come quella di Graziano Delrio, vanno evitate.

Avverte il conflitto d?interessi di Federica Guidi?
Mica possiamo mandare al governo i monaci che fanno voti di povertà? Deve stare attenta, deve studiare, ma ce la può fare benissimo.

Lo sforamento del Patto di bilancio, il famigerato 3 per cento, è possibile?
Per chiedere una deroga e soprattutto per ottenere una risposta affermativa, l?Italia deve sistemare i conti e preparare un piano di tagli, altrimenti è pura demagogia. L?Europa non potrebbe mai accettare. Ora i ministri devono tacere e lavorare. Chi ha un po? di potere deve stare zitto prima di fare.

Quanto conta la Trilateral?
Non determiniamo gli eventi, ma li possiamo condizionare.

da Il Fatto Quotidiano del 25 febbraio 2014
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Messaggioda PIEDENERO » gio feb 27, 2014 9:19 am

il decreto "salvaroma" è saltato

napoli è praticamente fallita

8O ma dai, ma veramente? ma sei sicuro? ma chi pagherà per tutto questo? ma di chi è la colpa?
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Messaggioda PIEDENERO » gio feb 27, 2014 12:24 pm

Berlusconi: «Renzi bravissimo, ha fatto fuori
più comunisti lui in due mesi che io in 20 anni»
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Messaggioda nuvolarossa » gio feb 27, 2014 14:45 pm

Roberta Lombardi
‪#‎coerenza‬ M5S: o si vince in gruppo o si perde come singoli.
ed OGGI E' UN BUON GIORNO PER FARE UNA SCELTA

Non tratto mai nei miei post di gossip politico ma solo temi concreti, ma oggi vorrei spenderle due parole.
I 4 Senatori che i nostri attivisti hanno voluto che uscissero dal Movimento (gli attivisti e NON Grillo che ha espresso un voto sul portale, come tutti gli altri iscritti) non sono stati buttati fuori per lesa maestà, come i soliti giornalai vanno strombazzando in giro.
Il problema vero è stato lo stillicidio di questi mesi dove ad ogni buco del muro di gomma intorno al nostro lavoro con una notizia che usciva, seguiva implacabile la polemica strumentale ad accrescere la propria personale visibilità di pochi soggetti. È successo per la fiducia, per Rodotà, per la restituzione dei soldi al Fondo Ammortamento Debito Pubblico, per l'avvio della piattaforma dove i cittadini votano le leggi che noi portavoce depositiamo in Parlamento, per i voti sul blog su posizioni delicate che dovevamo assumere come gruppo (vedi voto su reato di clandestinità ed incontro con Renzi), per l'istituzione del Fondo per le PMI dove versiamo le eccedenze dei nostri stipendi, per la costruzione partecipata della nostra proposta di legge elettorale etc etc.
Al di là di violare una regola di uno statuto, il buon senso ci impone di rispondere ad una domanda: che ci state a fare in un gruppo di cui criticate, pubblicamente, ogni mossa? che senso di appartenenza potete sviluppare nella relazione con i colleghi? Come ci dobbiamo sentire noi ogni volta che leggiamo la presa di distanza dall?azione comune? In quale direzione possiamo remare insieme, se date un?intervista critica e opposta alla linea appena intrapresa da tutti gli altri colleghi? Come scaliamo una montagna se chi è legato con la corda all?altro non nutre fiducia sul suo operato? Se è sistematicamente critico e contrario al passo appena fatto?
Il punto non è ?non tollerare il dissenso?, si può dissentire fine al momento prima in cui la collettività prende una decisione, poi però si sostiene la linea comune che emerge; è questo fa una squadra, un insieme di persone che vanno nella stessa direzione; è questo che fa una coppia quando ha preso una decisione insieme, non la si smonta 5 minuti dopo.
Si può non condividere e non adeguarsi qualche volta, ma non si può farlo sistematicamente: se si è in disaccordo sistematicamente e anche dopo chiarimenti ed un voto a maggioranza ogni volta si tende la corda, crolla la mutua fiducia che è il collante del percorso comune.
Non so quanti di voi si sono accorti che dal 29 gennaio, data storica in cui per la prima volta nella nostra storia repubblicana è stato messo il bavaglio all'opposizione in Parlamento, qualcosa nei palazzi è cambiato.
Si è rotto un equilibrio di facciata tra noi ed i partiti, quell'ipocrita velo di accondiscendenza con cui ci trattavano. Ora è guerra totale, perchè il sistema partito che ha totalmente smesso di occuparsi dei suoi cittadini vuole annullare il M5S, noi che da granellino di sabbia che inceppa un ben oliato ingranaggio stiamo diventando ogni giorno di più un macigno che sta rompendo il meccanismo.
In questo clima da resa dei conti finale tra cittadini e casta, noi portavoce in Parlamento DOBBIAMO poterci fidare gli uni degli altri.
Ora che siamo arrivati a questo punto, chi non è completamente convinto del percorso che stiamo facendo e delle responsabilità che abbiamo nei confronti del nostro paese, DEVE farsi un esame di coscienza e capire cosa vuole fare da grande. I miei colleghi di Camera e Senato che hanno dei dubbi, se li chiariscano e con molta franchezza e maturità assumano le loro decisioni, se stare dentro o fuori.
Se esiste il divorzio in una coppia di persone, esiste pure quello fra gruppi di persone più o meno organizzati: non è che un coniuge viene espulso dall?altro o che un inquilino viene espulso dal condominio, o una parte di un?associazione espelle l?altra, semplicemente non si è d?accordo su tutta la linea ed è meglio separarsi. Si prende atto del dissenso che si è manifestato già in decine e decine di interviste pubbliche o dialoghi privati.
Restare insieme a forza non porta da nessuna parte, se dovete sforzarvi e ?turarvi il naso? per seguirci nelle decisioni prese comunemente, beh allora è meglio che respiriate tranquilli, senza molletta al naso, ma da un?altra parte.
Il Movimento 5 Stelle è oltre i partiti, con questi non si allea e finchè resteranno in vita lavorerà con loro SOLO sui singoli temi.
Il Movimento 5 Stelle è una rivoluzione culturale, lenta ma implacabile. Il senso di comunità vincerà sull'egoismo individuale, la volontà dialetticamente espressa e formatasi a maggioranza sarà rispettata senza controcanti di una minoranza arrogante e prepotente che pretende di vincere anche se perde.

ps: mentre scrivevo questo post, i miei ormai ex colleghi Catalano e Tacconi hanno deciso ufficialmente di passare al gruppo misto. per loro il post sopra non va bene, non è mai stata una questione di principio. per loro è stata fin dall'inizio una questione di soldi ed ora finalmente potranno tenerseli senza discutere con noi altri.


https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=507429556032176&id=350507821724351
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Messaggioda PIEDENERO » gio feb 27, 2014 15:10 pm

8O 8O 8O 8O 8O 8O

Questo é da vedere
[url]
http://www.tzetze.it/redazione/2014/02/ ... index.html[/url]
Bravi continuate a votarli!
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Messaggioda Sbob » gio feb 27, 2014 15:14 pm

E vai con la solita accusa: per loro il post sopra non va bene, non è mai stata una questione di principio. per loro è stata fin dall'inizio una questione di soldi ed ora finalmente potranno tenerseli senza discutere con noi altri.

Staliniani saluti.
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Messaggioda Mork » gio feb 27, 2014 15:18 pm

PIEDENERO ha scritto:8O 8O 8O 8O 8O 8O

Questo é da vedere
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http://www.tzetze.it/redazione/2014/02/ ... index.html[/url]
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non fare il complottista, l'esponente del PD ha detto chiaramente che nel merito stanno cercando di agire per controllare la dipendenza dal gioco... :lol: :lol:
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Messaggioda coniglio » gio feb 27, 2014 15:20 pm

condonare responsabilmente
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Messaggioda PIEDENERO » gio feb 27, 2014 15:21 pm

Mork ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:8O 8O 8O 8O 8O 8O

Questo é da vedere
[url]
http://www.tzetze.it/redazione/2014/02/ ... index.html[/url]
Bravi continuate a votarli!


non fare il complottista, l'esponente del PD ha detto chiaramente che nel merito stanno cercando di agire per controllare la dipendenza dal gioco... :lol: :lol:


Oh scusa :wink: che altruista
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Messaggioda funkazzista » gio feb 27, 2014 15:41 pm

Mork ha scritto:... l'esponente del PD ha detto chiaramente che nel merito stanno cercando di agire per controllare la dipendenza dal gioco... :lol: :lol:

Già, in modo che non si venga a creare un mancato introito per i gestor... ahem, per le casse dello stato :roll:

:evil:
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Messaggioda PIEDENERO » gio feb 27, 2014 20:00 pm

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Messaggioda coniglio » ven feb 28, 2014 12:43 pm

ah ah ah carino


...democraticameeeeeeeeeente eh!


[youtube]http://www.youtube.com/v/vYa5E0m8CnM[/youtube]
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Messaggioda El Rojo » ven feb 28, 2014 12:58 pm

Dov?è la vittoria? ? Diego Fusaro: ?Devastati dall?eurocrazia. Ma non tutto è perduto?

Diego Fusaro, ricercatore in Storia della Filosofia presso l?Università San Raffaele, è uno studioso di Marx, di Hegel e della tradizione dell?idealismo italiano. Oltre ad aver creato a 16 anni il sito Filosofico.net, il più cliccato per il settore, ha scritto libri importanti come ?Bentornato Marx?, ?Minima Mercatalia?, ?Essere senza tempo?, ?Idealismo e prassi. Fichte, Marx e Gentile? ed è segretario delle due collane di filosofia Bompiani ?Testi a fronte? e ?Il pensiero Occidentale? dirette da Giovanni Reale.

L?Italia e la crisi. C?è un aspetto tipicamente italiano nell?affrontare una crisi economica che fa impallidire quella del ?29?

La crisi che stiamo vivendo non è, ovviamente, solo italiana. Personalmente, ritengo che l?aspetto più drammatico dell?odierna crisi globale stia nel fatto ? del tutto coerente con le logiche di sviluppo del capitalismo post-1989 ? che essa non venga percepita e affrontata come un prodotto storico e sociale, ma come un fenomeno naturale inemendabile, come un terremoto che non abbiamo prodotto e da cui non possiamo salvarci. Ciò vale a maggior ragione in Italia, dove la crisi è vissuta come l?analogon della peste dei Promessi sposi: lungi dall?essere considerata l?esito delle politiche neoliberali, la crisi è presentata dall?ordine del discorso dominante come una realtà minacciosa e indipendente dall?agire umano, un flagello naturale da cui ? in attesa che cessi così come è iniziato ? è possibile salvarsi unicamente in forma individuale, in coerenza con l?odierno individualismo trionfante.

Gramsci parlava di ?cretinismo economico?. È questa una delle malattie italiane? La finanza che detta le leggi alla politica?

È una malattia, certo, ma non solo italiana. È la patologia tipica dell?era della tecnica capitalistica e della sua ?immagine del mondo?, incentrata ? come sapeva Heidegger ? sulla riduzione dell?essente a pura quantità calcolabile, misurabile e illimitatamente sfruttabile. Gramsci come Gentile ? i due più grandi filosofi italiani del ?900 ? ci insegnano che la realtà non coincide con una fredda somma di dati oggettivi che chiedono di essere asetticamente registrati dal pensiero calcolante, cifra dell?odierno ?cretinismo economico?. Al contrario, è la risultante di una costruzione e di una mediazione simbolica operata dalla coscienza umana che si determina storicamente: è l?esito di un fare soggettivo che può sempre da capo essere trasformato, con buona pace della mistica della necessità oggi dominante sotto il cielo. La finanza come espressione del monoteismo del mercato e del fanatismo dell?economia segna il trionfo di quest?oblio dell?uomo e della cultura, ma poi anche del senso della possibile trasformazione socio-politica dell?esistente.

Come giudica lo stato della scuola e dell?università italiane?

Anche in questo caso, la situazione è tragica, ma non seria. Nella notte del mondo propria del fanatismo dell?economia, tutto è ridotto al rito del consumo e dello scambio, alla fanatica liturgia della circolazione senza misura. Non vi si sottrae nemmeno più la scuola. Valutati secondo un demenziale sistema di ?debiti? e ?crediti?, gli studenti delle scuole secondarie siano oggi ministerialmente definiti ?consumatori di formazione?; i presidi sono sviliti a managers d?azienda, e la lingua greca è sostituita da una orwelliana neo-lingua, l?inglese non di Wilde e di Shakespeare, ma dello spread e della spending review. Ciò segnala l?avvenuta riduzione, in forma compiuta, dell?umano a merce, della nuda vita a funzione variabile della logica mercatistica. Mai prima d?oggi la forma merce si era elevata a mezzo di comunicazione totale di una cultura.

Nel mondo globale la cultura italiana sembra marginalizzata. Colpa della globalizzazione o dell?Italia?

Colpa di entrambe, direi. Della globalizzazione, giacché essa consiste non certo in un pacifico universalismo che diffonde la cultura e le tradizioni diverse, ma in una perversa logica di reductio ad unum, con cui la pluralità linguistica e culturale dei popoli viene annientata in nome dell?unico profilo globalizzato del consumatore. Ciò è la negazione perfetta della cultura, dato che quest?ultima esiste solo là dove vi siano almeno due culture che dialogano e si relazionano. Ma poi è anche colpa dell?Italia, giacché ? Gramsci docet ? ha da sempre, inscritta nelle sue radici, una vocazione cosmopolitica e non nazionale della cultura: vocazione che oggi culmina nell?osceno oblio della lingua nazionale, sostituita da indecorosi inviti a parlare in inglese; ma poi anche nella vergognosa rimozione degli autori e dei pensatori della tradizione italiana: chi studia ancora, ad esempio, i grandi Croce, Gramsci e Gentile?

La corruzione è un cancro del paese. Da cosa dipende la mancanza di senso dello stato e di senso etico da parte degli italiani?

Da molteplici fattori, temo. È difficile per me giudicare l?Italia e gli Italiani, poiché io stesso sono italiano: e, per inciso, sono fiero di esserlo. Provo un disprezzo totale per chi (a destra come a sinistra) sta distruggendo l?Italia oggi, svendendola alla finanza europea e annientando la cultura italiana, di cui bisognerebbe invece essere fieri. Ad ogni modo, credo che la ragione principale della corruzione e dallo scarso senso statale ed etico del nostro popolo debba essere ravvisata non solo nel fatto che siamo pervenuti solo tardi a un?unità statale, peraltro più fragile rispetto a quella di altre realtà europee. Accanto a questo motivo, vi è quello ? sia detto al di là di ogni troppo facile retorica ? che abbiamo avuto le peggiori classi politiche di sempre.

A suo giudizio la presenza del Vaticano è negativa per lo sviluppo civile del paese? Giovanni Gentile, filosofo da lei studiato, era contrario ai Patti Lateranensi?

È una domanda difficile. In questo, resto hegeliano: la Chiesa dev?essere non sullo stesso piano dello Stato, ma sottomessa ad esso. E, tuttavia, la presenza del cristianesimo in Italia è, per molti versi, positiva: come insegna Gentile, là dove non arriva la filosofia, è giusto che arrivi la religione. Prova ne è, oltretutto, che, morto il marxismo, il solo oggi a farsi carico della questione sociale, se non altro a livello simbolico, è Papa Francesco: là dove la cosiddetta sinistra si è del tutto deproletarizzata (ha cioè abbandonato ogni interesse per gli ultimi e per i lavoratori), proprio mentre la società si è venuta sempre più proletarizzando, complici anche le oscene logiche del precariato. Se per laicità intendiamo il giusto riconoscimento della libertà di coscienza e delle sue conseguenze in ogni campo, allora io sono laico al cento per cento. Se per laicità intendiamo l?armata Brancaleone dei laicisti à la Odifreddi o à la Flores D?Arcais, che trasformano la laicità in un fronte integralista e fanatico nemico di ogni religione, allora non sono laico e credo anzi che il laicismo sia una patologia pericolosissima.

Lei è molto giovane. Cosa pensa dei giovani italiani?

Non penso affatto di essere giovane. Ho 30 anni, poco mi manca per essere ?nel mezzo del cammin di nostra vita?, come cantava il Poeta. L?ultracapitalismo flessibile e precario è per sua stessa natura ?giovanilistico?: se oggi si è considerati ?diversamente giovani? fino a cinquant?anni, questo accade perché si è idealmente precari fino al termine della propria attività lavorativa sia nella vita sociale, sia in quella affettiva, incapaci cioè di stabilizzare la propria esistenza nelle tradizionali forme familiari (non a caso continuamente irrise come istituzioni borghesi del passato) e lavorative (il posto fisso e stabile, garantito e, dunque, tale da rendere possibile la stabile progettazione di un futuro). Con la grammatica di Marx, i giovani di oggi sono la prima generazione disintegrata nella struttura e integrata nella sovrastruttura: costretti al precariato e alle forme contrattuali più meschine, essi non oppongono resistenza all?esistente, accettandolo in forma irriflessa come una sciagura ineluttabile.

Ha fiducia nel futuro del nostro paese?

Con Gramsci, pessimismo dell?intelligenza, ottimismo della volontà. L?Italia versa attualmente nella situazione più tragica dal tempo di Attila ad oggi: il progetto criminale impropriamente detto ?Europa? ? sarebbe meglio chiamarlo ?eurocrazia? ? è il modo in cui la finanza sta distruggendo il nostro Paese amato dal sole e dal debito. Ma non tutto è perduto. Siamo ancora in tempo per invertire la marcia e per riprenderci tutto. Il primo gesto da compiere è abbandonare l?euro e tornare alla sovranità nazionale. Ci vuole un moto d?orgoglio, occorre trovare la fierezza di essere italiani o, come diceva Gentile, ?sinceramente zelanti di un?Italia che conti nel mondo, degna del suo passato?.



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