Ciorte ha scritto:tacchinosfavillantdgloria ha scritto:VinciFR ha scritto:I limiti sono nella nostra testa.. bisogna sempre cercare di fare di più e provare a fare di più!
Che ci sia sempre un margine per lavorare e migliorarsi (vuoi sul piano mentale, vuoi su quello tecnico, di capacità di lettura ecc) sono d'accordo, ci mancherebbe, e' il bello del gioco.
Mi lasciano però perplesso certe affermazioni: se "i limiti sono nella nostra testa" vuol dire che spesso le difficoltà sono più a livello mentale che fisico, può essere un'ovvieta' condivisibile. Se invece sottintende il fatto che in realtà i limiti non esistono, ma sono una fisima che ci inventiamo noi, allora mi sa che si sconfina nell'onnipotenza: che è proprio l'atteggiamento pericoloso giustamente stigmatizzato dai nostri padri greci - e non solo da loro.
Sapere dove e quando fermarsi, sia durante una salita che durante un allenamento, a mio avviso e' una delle cose più importanti - e difficili. una delle qualita' che distinguono chi e' realmente competente e affidabile da chi non lo è.
Scusate l'ennesima caduta nella pedanteria, ma come dice ringhio Gattuso, "chi nasce tondo non può morire quadrato".
Rossoneri saluti
TSdG
Qui ci stiamo spostando sul filosofico!!!!?!!! ovvio che il rischio non era inteso nel discorso e mi sentirei di escludere un inutile allenamento esagerato che ci porti nel sovrallenamento. per capirci... per fare un 8a di via (al giorno d'oggi non è big ma è una soddisfazione e penso sarebbe un buon obiettivo per molti) non è che bisogna allenarsi da pro, basta allenarsi un terzo.
Mi sembra come l'esempio del ragazzo, ok non strafigo ma carino che ci prova solo coi cessi perchè così è sicuro....... questo è il mio limite..... contento tu!!!!!!!!!!!!
Non so. Io frequento palestre - un po' meno le falesie - da qualche anno e spesso mi tocca fare coda sulle vie da pippe che faccio io (5 e qualcosa, 6a, al massimo un 6b "facile"). Sui 7a/b/c vedo che ci sono più o meno sempre gli stessi, che sono di casa in palestra. Di 8a ne vedo chiudere uno ogni morte (o dimissioni) di papa, magari con tanto di spettatori e applauso finale.
Poi capita di portare un amico, discreto sportivo, a provare, e lui sentendo un po' di discorsi in giro si sente abbacchiato perché dopo tre volte non chiude ancora i 6a (io il mio primo l'ho tirato dopo non so quanto tempo). Si mette a tirare come un assassino, si fa male al dito e gli passa la voglia.
Evidentemente si tratta di uno sport dove la predisposizione conta. C'è chi in breve tempo arriva a gradi relativamente alti e chi si ferma molto prima. Per una serie di motivi: caratteristiche fisiche, intelligenza motoria, atteggiamento verso il rischio e, certo, anche disponibilità di tempo e determinazione. Poi ognuno si trova il proprio ubi consistam; e credo che questo possa essere un indice di ragionevolezza.
Modesti saluti
TSdG