OdinEidolon ha scritto:Il punto invece riguardante l'impatto ambientale ha, almeno per me, una rilevanza ben maggiore. Da questo punto di vista, e' auspicabile mangiare un quantitativo di carne/pesce moderato e monitorarne la provenienza, non necessariamente interromperne totalmente il consumo.
Il discorso storico (l'uomo e' "sempre" stato carnivoro) non ha alcuna valenza secondo me. E' impossibile paragonare, tanto meno prendere a modello, la societa' umana attuale con quella di 8000 anni fa.
secondo me il punto cruciale è proprio questo: l'uomo ha sempre mangiato carne, ma non con i ritmi attuali. l'uomo ha sempre allevato animali per poi nutrirsene, o di loro o dei loro derivati, ma non con i ritmi attuali. siamo troppi a questo mondo (e da qui si potrebbe iniziare con un altro discorso) e la metà di noi, forse meno della metà, consuma come se fossimo il triplo, ma non da sempre, da cent'anni a questa parte. l'uomo è riuscito ad essere "sostenibile" per millenni, da cento anni sta distruggendo il pianeta. per millenni non si è sentito il bisogno di allevamenti intensivi, ma da cento anni a questa parte sono proliferati, con tutti i contro che ne derivano. senza contare anche le coltivazioni intensive, che bene non fanno nemmeno loro, solo per avere i pomodori a gennaio e le mele senza una ammaccatura. metà della frutta e della verdura coltivata viene buttata. non è uno spreco anche questo?
dovremmo convincerci che la carne è un bene prezioso, e dovremmo tutti consumarne meno (io non ne mangio più di 2/3 volte a settimana, considerando, carne, salumi e pesce); dovremmo considerare il cibo una risorsa preziosa e non dovremmo più buttarlo. facciamoci una domanda: quanto cibo finisce nei nostri bidoni dell'umido perchè quel piatto di pasta proprio non riusciamo a finirlo, perchè i nostri figli i broccoli non vogliono mangiarli, perchè quel boccone di pane è rimasto sulla tavola.
il problema non è chi mangia carne, ma chi mangia, tutto, in modo sconsiderato.