Storia dell'arrampicata piemontese.

[alter-ego]

Però ancora non si sa chi fosse colui che stritolava la pinzata nella foto sopra...
A proposito di Dimensione Magica ad Arnad, provata domenica per la prima volta, ebbenesì...Che bel tiro, ma che duro...

vebbè, cedete? Era il mitticco Marco Mola, detto big jim!!

[marinoroma]

la sicurezza sta dentro di voi, fratelli

dev'essere per quello che poi mi son dato al trapano...traumi adolescenziali

adesso ti metto un chiodo con photoshop...... oppure ti faccio bannare

ho dovuto mettere la magnesite sul mouse per poter vedere tranquillo la foto della cascata...

[valgrisa77]

per il topic...

we are trop young e non ne sappiam gnient di tutte ste storie...

Come diceva l'amato Guccini...

Mi piacion le fiabe.... raccontane altre....

[lauw]

Bei racconti e foto...ancora, ancora...

[paolo s4]

...

[alter-ego]

il Galup!!! arf arf arf

[paolo s4]

...

[alter-ego]

vada per il Galup!

ma tu continua...

ho come il presentimento che farò la fine del Bep1!

Ma se posto foto degli altri, sono arrivista lo stesso?

[ste_manto]

vada per il Galup!

ma tu continua...

ho come il presentimento che farò la fine del Bep1!

Ma se posto foto degli altri, sono arrivista lo stesso?

impossibile sapere in anticipo come si venga interpretati in questo forum

fossi in te comunque continuerei

[rocco]

Era il mitticco Marco Mola, detto big jim!!

Che fine ha fatto? Mi ricordo di aver letto di diverse salite slegato fatte da lui

[Payns]

A rischio di sbeffeggio..... ed intimidito da Alter Ego... Lui si beccherà la copertina de "l'Arrivista" io quella di "Veccho Scarpone"

Posso rimanere più sul goliardico?.? Il racconto è personale ma fa? capire l?evoluzione dei tempi?anche questa è storia.

Primi passi. La scuola CAI.

1978.

Mio padre, si accorge che la mia passione per la montagna non trova più spazio sufficiente nelle lunghe a anche impegnative camminate. Ogni sasso è un occasione, un tentativo per tentare di salirlo.

Mi iscrive alla scuola di Alpinismo Gervasutti del CAI di Torino. Meglio. Litiga e discute per iscrivermi.

Ho sedici anni e la prima risposta che riceve ?L?alpinismo non è roba da ragazzini.?

Non ho mai saputo il motivo per cui alla fine accettarono la mia iscrizione, in tutta onestà credo che pesarono molto le amicizie di mio padre.

L?ambiente alla ?Gerva? era ancora ?militare? ed estremamente formale.
Anni dopo leggerò che uno dei meriti dei direttori di quel periodo fu di ?svecchiare, ringiovanire e rendere meno formale? l?ambiente della scuola.
Sarà cosi. Probabilmente prima erano ancora in voga le punizioni corporali e le fustigazioni con canapone del 14.

All?atto dell?iscrizione ricevo una ?lista della spesa? di quello che devo avere.

1) Scarponi (be? certo non mi presento a piedi nudi)
2) Imbracatura
3) Due moschettoni a ghiera
4) Un cordino
5) Casco.


Prima lezione teorica. Nodi & affini.

Passo la settimana e mezza successiva a provare e riprovare a casa barcaiolo, mezzo barcaiolo, prusik, bulino, otto inseguito e una svariata serie di nodi autobloccanti e no con i moschettoni
Meno male che ho un bel libro che spiega tutto. Alla lezione teorica ero in 32° fila e non ho visto una mazza.
So tutto a memoria. Ora sono un alpinista.

Prima lezione pratica. Courbassere.
Allievi in scarponi. Istruttori in scarpette. Certo. ?Figlioli, prima imparate a usare gli scarponi? Un allievo fa notare che è difficile imparare ad arrampicare in scarponi se quello che devi guardare, per carpirne i segreti, usa le scarpette. Non lo vedrò più. O ha rinunciato o lo hanno preso a sassate ed è ancora lì, svenuto fra i massi.

Mi infilo l?imbrago e mi lego. Nodo a otto. Non so perché ma mi sembra più affidabile del bulino che ho l?impressione si possa sfilare facilmente. . Vengo coperto di contumelie ed insulti. ?Si usa il bulino, non il nodo a otto che è pericolosissimo! Iniziamo bene, non è stato attento alla lezione teorica!?

Lezione di corda doppia, rigorosamente a spalla. Per l?autosicura faccio il Machard, non so perché ma mi sembra più gestibile del prusik.
Altra serie di contumelie ed insulti. ?Si usa il prusik! Dove ha imparato quel cavolo di nodo che è pericolosissssssimo??
Veramente l?ho letto sul libro dei nodi delle guide di Cortina?.? Male! Dov?era alla lezione teorica? Da noi si usa il prusik!?
Non sapendo nulla sul federalismo regionale dei nodi, mi adeguo.

Vagli a spiegare che in 32° fila con davanti stangoni da un metro e ottanta ed un brusio da sciame di vespa a malapena ho intuito che la lezione era sui nodi.

Scopro anche che ci si dà del Lei. O del voi. Non l?ho mai capito.

I tre mesi di corso scorrono fra banali salite dove nessuno mi spiega una cippa di niente e racconti di istruttori di mirabolanti imprese alpinistiche al limite della vita, fra cui la normale del Monviso e la normale del Ciarfaron.

Scopro anche un?altra regola non scritta.
Gli istruttori forti (perché ce ne sono molti, Manera su tutti, direttore del corso), con gli allievi forti (ma se sanno già arrampicare, che ci sono venuti a fare?).
Gli istruttori pippa, con gli allievi pippa. Solo che cosa impari da un istruttore che non riesce a passare il terzo tiro del Cinquetti in Sbarua?

Ci sono i famigerati ?libretti? dove l?istruttore deve segnare la salita fatta e la valutazione dell?allievo.
Che sono anche ?misteriosi?. Non puoi sapere che cavolo ci scrivono.

Nell?ultima uscita dopo una banale salita in montagna, scendo un canale di deiezione sciando sul pietrisco prima e saltando sui massi grossi dopo. Il mio istruttore (non svelerò il nome neanche sotto tortura, oggi è un accademico?) indietro di 200 metri ogni tre per due batte una sonora culata per terra. Al rifugio lascia il famigerato libretto aperto e sbircio: ? discreta conoscenza del terreno di montagna?. Discreta? Mi permetto, ingenuamente, di far osservare il fatto. Apriti cielo. Succede il finimondo e rientrati a Torino faranno rilevare il fatto a mio padre. Lì capisco che del concetto ?scuola? hanno preso la parte deleteria.

Alla fine del primo corso non sono ammesso al secondo. Insomma bocciato.

La passione è intatta. Solo quella perché il resto è un disastro.

Nei giorni successivi, mentendo spudoratamente a mio padre (vado a fare un giretto in Val Pellice?) farò la mia prima ?protosolitaria?. La normale del Granero.

La maturazione verrà qualche tempo dopo.
L?incontro con Giancarlo Grassi ma soprattutto, dal punto di vista umano, con Gianni Comino.

I gradi, la libera, le cavalcate sulla pietra (ma anche le sbronze e il primo spinello) in valle dell?Orco, subito dopo.

[alter-ego]

Era il mitticco Marco Mola, detto big jim!!

Che fine ha fatto? Mi ricordo di aver letto di diverse salite slegato fatte da lui

Marco ha arrampicato molto con me, fino a che abbiamo avuto un incidente insieme. Io mi sono spappolato le mani per tenerlo (senza riuscirci) e lui si è fatto un volo di 30 m sino a terra, fortunatamente senza consueguenze. Dopo ho subito vari interventi alle mani e lui mi accompagnava a scalare, cioè io accompagnavo lui, ma io non riuscivo a stare fermo a guardare lui, per cui scalavo con una mano sola, l'altra al collo col gesso. Avevo persino fatto Piedi di Burro a Borgone, il Friction e addirittura la Florivana a Finale. Qualcuno si ricorderà, se volete posto anche una foto come prova. Poi di punto in bianco qualcosa andò storto tra di noi e sparì. Seppi che aveva fatto quelle solitarie, poi seppi anche che era partito in America. Faceva il pilota avanti indietro con la Bolivia Mai più saputo nulla sino all'anno scorso, quando mi hanno detto che era a Torino, arrampicava di nuovo ed era finalmente stabile. Ma non ci siamo più incrociati. Peccato

E' tutto quello che so. Su di lui esitono aneddoti veramente incredibili, alcuni però sono troppo forti per raccontarli qui...

[alter-ego]

A rischio di sbeffeggio..... .

temperamento ribelle e anticonformista. Scusa, che lavoro fai? Immagino tu sia libero professionista come me

[fedeneg]

Era il mitticco Marco Mola, detto big jim!!

Che fine ha fatto? Mi ricordo di aver letto di diverse salite slegato fatte da lui

Marco ha arrampicato molto con me, fino a che abbiamo avuto un incidente insieme. Io mi sono spappolato le mani per tenerlo (senza riuscirci) e lui si è fatto un volo di 30 m sino a terra, fortunatamente senza consueguenze. Dopo ho subito vari interventi alle mani e lui mi accompagnava a scalare, cioè io accompagnavo lui, ma io non riuscivo a stare fermo a guardare lui, per cui scalavo con una mano sola, l'altra al collo col gesso. Avevo persino fatto Piedi di Burro a Borgone, il Friction e addirittura la Florivana a Finale. Qualcuno si ricorderà, se volete posto anche una foto come prova. Poi di punto in bianco qualcosa andò storto tra di noi e sparì. Seppi che aveva fatto quelle solitarie, poi seppi anche che era partito in America. Faceva il pilota avanti indietro con la Bolivia Mai più saputo nulla sino all'anno scorso, quando mi hanno detto che era a Torino, arrampicava di nuovo ed era finalmente stabile. Ma non ci siamo più incrociati. Peccato

E' tutto quello che so. Su di lui esitono aneddoti veramente incredibili, alcuni però sono troppo forti per raccontarli qui...

Marco?
Un mito!!!
Abbiamo arrampicato insieme alcune volte tre-quattro anni fa, poi abbiamo mollato entrambi per un paio d'annetti e l'ho ritrovato questa primavera che saliva il sentiero di Rocca Sella al ritmo di 1500 metri l'ora.
Lo ricordo più di 20 anni fa al Palavela mentre fa serie di trazioni su un braccio.
Bene, il braccio è rimasto tale quale, nonostante i quasi 45 anni.
Mi raccontava, spero non sia considerata violazione di privacy, che l'anno scorso ha fatto di seguito 52 o 53 trazioni, non ricordo esattamente, più di quante non ne riuscisse a fare nel periodo d'oro...

[Payns]

temperamento ribelle e anticonformista. Scusa, che lavoro fai? Immagino tu sia libero professionista come me

Ribelle e anticonformista? Si lo sono... ed in passato lo sono stato fino all'eccesso.... Con l'alpinismo non c'entra niente...ma potrei parlare della porta di un liceo murata con cemento e mattoni...tanto c'è la prescrizione e l'indulto...

Per quel che riguarda il lavoro....che fai? L'indovino?

[alter-ego]

...nel periodo d'oro accreditavano la vittoria a Gallo, più di 50 di fila. E poi giù a discutere quanto si dovevano distendere le braccia!

Comunque Marco era (è) fatto proprio di acciaio! Una volta stavamo camminando su una di quelle cengie a Rocca di Corno e Marco scivolò. Cadde 10 metri giù, fortunatamente c'erano dei rovi al fondo. Sentimmo arrivare un mare di bestemmie e capimmo che non era morto. Beh, non si era fatto nulla!

Un'altra volta andammo per fare una via in Noaschetta. Con noi c'era anche Davide. Avevamo tre giorni, ma il tempo era previsto brutto. Ciò nonostante partimmo uguale! Eccheccazzo! Noi tre arrampicavamo sempre insieme, con qualunque tempo. Eravamo assolutamente degli invasati senza controllo. In montagna "il capo" ero in qualche modo riconosciuto io, non ricordo perchè. Salimmo al Piano della Bruna (4 ore sotto l'acqua) e ci sistemammo sotto un sasso a bivaccare. Non smise di piovere un attimo. I miei compagni cominciavano a spazientirsi, ma li convinsi a restare. Il giorno dopo pioveva, e a metà mattina cominciarono le discussioni. C'era un'umidità del 300 per cento. Davide era sempre più incazzato, ma io ero cocciuto ed irremovibile. Si decise di attendere sino all'indomani. Non smise di piovere un attimo. L'indomani ancora pioveva e scendemmo subito, Davide era oramai furente e non parlavamo quasi. Mi disse che non sarebbe mai più venuto in montagna con me! Fui costretto, il giorno stesso, ad accompagnarlo a Foresto per farlo sfogare.

da quel giorno non fu più lo stesso e le nostre strade cominciarono a separarsi, anche se ogni tanto ci vediamo!

Beh, ragazzi, ora ve lo posso dire! Avevo esagerato, va bene? Vi chiedo perdono! Mi perdonate?

[Payns]

Continua continua....soprattutto mi stai aiutando nella memoria...

Stasera a casa devo assolutamente recuperare una diapo....

[Cervino]

che dire?

GRAZIE per farci partecipare ai vostri ricordi....bellissime storie e bellissime foto...

Anche noi ( io e il sig.Cervino)giravamo per la valle dell'Orco però qualche anno prima di voi....(sic ma siamo proprio vecchi ... )

[alter-ego]

vabbè, per adesso eccone altre 5. E' che le devo scannerizzare dalla dia e ci vuole un po' di tempo:



Qui è la Grassi allo Scoglio di Mroz, circa 23 anni fa. Davide Marnetto sul, mi sembra, bel secondo tiro. Davide portava delle scarpette a suola bianca famose in quel periodo, si chiamavano le Paragot Poi si montava su la famosa suola in airlite, spessa, ma che aderiva al granito in modo sorprendente. Così ci dicevano che facessero i mellisti...e noi ripetevamo senza chiederci il perchè



Costui è invece il famoso artificialista Isidoro Meneghin. isidoro raramente arrampicava oltre il V/V+ in libera, qualche raro VI, ma in artificiale era veramente bravo e noi lo scrutavamo cercando di capire qualche cosa di questa arte. Andava spesso in solitaria, qualche volta lo pizzicavamo e lo portavamo con noi giovinastri. Morì in Sbarua in una delle sue solitarie, lo trovarono alla base del Rivero senza vita.



Fiorenzo Michelin credo che non abbia bisogno di presentazioni. Uno dgli apritori più prolifici del nord ovest, introverso ma con un gran cuore. Qui ritratto nella "sua" Val Pellice. Ah, la via su cui siamo eravamo andati a farla "solo" perchè doveva fare manutenzione e togliere qualche ciuffo : Arrampicando con lui cominci a scoprire una storia "sommersa" di cui nessuno ha mai parlato...ma tanto lui parla poco, per cui le cose devi "sentirle" e basta

roll:



qui è Marco Casalegno mentre scende nella neve di Sea, dopo aver aperto La seta di venere. Marco era un ragazzo di Cantoira che mi fece scoprire tanti segreti della sua valle: i massi, le pareti nuove...pure lui missing...e già, devo proprio andare a carramba che sorpresa!





infine io sul secondo tiro dello spigolo Centrale in Sbarua. Qualche anno prima questo bel tiro, sempre salito in artif, era stato liberato da Bernardi e noi provavamo a farlo. C'erano solo piattine di rovescio nel tetto, forse qualche chiodo decente. Fu uno dei miei primi tiri duri in libera in Sbarua. Notare che avevo ancora l'imbrago integrale...non a vita bassa come si usa oggi:D


le altre arriveranno, abbiate pazienza

[lingerie]

newssuno lo conosce ma è il mio prozio Angelo negli anni 30 molto probilmente nella zona del BIANCO che lui adorava
avevo gia' pubblicato questa foto ma ci tenevo a farla rivedere lui faceva parte dell'UGET Torino quindi un po di storia piemontese c'è anche qua'.....