E continuano ....., ripetuta da Larcher e Oviglia

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Messaggioda Terminator » mar lug 18, 2006 21:36 pm

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Messaggioda flicker » mar lug 18, 2006 21:56 pm

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Messaggioda gug » mer lug 19, 2006 1:03 am

Enzolino ha scritto:Un'altro discorso e' invece affrontare muri improteggibili o quasi, ed allora si torna al dilemma se rispettare certe regole o dare sfogo alla creativita' e voglia d'avventura. E nel secondo caso, secondo me, l'alpinismo e' ancora vivo.

Anch'io potrei acclamare di essere un puro, con qualche via trad sul VII+ sulle spalle, aperta in libera ed a vista. Ma devo ammettere che ci son vie aperte a spit ben piu' avventurose, difficili, rischiose ed alpinistiche in cui non mi cimenterei mai.

Se la differenza tra cosa sia l'alpinismo e cosa non lo sia e' un buchetto nella roccia, beh ... a mio avviso siamo proprio messi male ...




Quoto totalmente Enzolino: non bisogna fermare il giudizio su una via al numero di fix messi, ma cercare di andare un pò più a fondo.
Tempo fa parlavo con Nicola Tondini delle sue vie aperte in libera e usando chiodi a fessura e mi diceva che lo stile era lo stesso delle vie di Larcher, ma che l'unica differenza era che lì erano riusciti a trovare la possibilità di chiodare e quindi la differenza l'aveva fatta solo il terreno di gioco. Questa forse è un punto interessante: una via a fix HLF ha tanto più senso e valore, quanto più il terreno è adatto (placche inchiodabili).
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Messaggioda gug » mer lug 19, 2006 9:53 am

alberto60 ha scritto:Se quella di Larcher, Palma, Manolo ect. è arrampicata libera estrema .

Quella di Preuss, o di Huber sulla Hasse cosè?


Quella di Preuss sul Campanile Basso è stata una delle più grandi imprese alpinistiche di tutti i tempi: apertura a vista slegato su difficoltà al top dell'epoca.

Quella di Huber sulla Hasse-Brandler è stata una prestazione di grande impatto mediatico, nella quale è stato esaltato il lato psicologico, ma non la considererei una grande impresa in libera: stava sul 7a, con un limite personale di almeno 8c in falesia e aveva studiato la via per giorni, segnando anche le prese più importanti. Io considero più impegnativo l'8b slegato che ha fatto Huber.
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Messaggioda alberto60 » mer lug 19, 2006 10:08 am

gug ha scritto:
alberto60 ha scritto:Se quella di Larcher, Palma, Manolo ect. è arrampicata libera estrema .

Quella di Preuss, o di Huber sulla Hasse cosè?


Quella di Preuss sul Campanile Basso è stata una delle più grandi imprese alpinistiche di tutti i tempi: apertura a vista slegato su difficoltà al top dell'epoca.

Quella di Huber sulla Hasse-Brandler è stata una prestazione di grande impatto mediatico, nella quale è stato esaltato il lato psicologico, ma non la considererei una grande impresa in libera: stava sul 7a, con un limite personale di almeno 8c in falesia e aveva studiato la via per giorni, segnando anche le prese più importanti. Io considero più impegnativo l'8b slegato che ha fatto Huber.


Impatto Mediatico??? Stava solo sul 7a ???
Scusa senza offesa ma mi viene un pò da ridere. Prova a chiederlo a Emanuele o a Beppe che hanno fatto la Hasse qualche giorno fa . Hai visto le loro foto?
Non è stata una grande libera?? Ma se non aveva nemmeno l'imbraco.
Siamo proprio di parte.

ciao Alberto
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Messaggioda Enzolino » mer lug 19, 2006 10:21 am

gug ha scritto:Quoto totalmente Enzolino: non bisogna fermare il giudizio su una via al numero di fix messi, ma cercare di andare un pò più a fondo.
Tempo fa parlavo con Nicola Tondini delle sue vie aperte in libera e usando chiodi a fessura e mi diceva che lo stile era lo stesso delle vie di Larcher, ma che l'unica differenza era che lì erano riusciti a trovare la possibilità di chiodare e quindi la differenza l'aveva fatta solo il terreno di gioco. Questa forse è un punto interessante: una via a fix HLF ha tanto più senso e valore, quanto più il terreno è adatto (placche inchiodabili).
Quoto totalmente Gug :D .
Mi viene da pensare anche che certe accuse degli ultimi tempi, forse non sono poi cosi' infondate.
Uno dei personaggi che ha cominciato a spittare sull'improteggibile, ad esempio, e' Piola, ma poi, secondo le accuse di Berthod (UP 2006), si e' messo a spittare lungo fessure proteggibilissime altrimenti.
Questo e' un esempio preso per enfatizzare un fatto: perdendo di vista alcuni valori dell'arrampicata (come la creativita', la sfida, ecc) in favore di altri (il "plaisir", l'edonismo, il preconfezionato, la ricerca della popolarita', ecc) si rischia di uccidere la diversita' dell'arrampicata ed i conflitti tornano a galla.
In altre parole, a volte ho l'impressione che l'omologazione coivolga anche le vie lunghe sia per quanto riguarda l'apertura che le ripetizioni.

Credo che ci siano differenze anche tra le vie a spit e bisogna saper dare uno sguardo anche al di la' delle mode dei nostri tempi, per noi stessi e le generazioni future.

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda gug » mer lug 19, 2006 10:54 am

alberto60 ha scritto:Impatto Mediatico??? Stava solo sul 7a ???
Scusa senza offesa ma mi viene un pò da ridere. Prova a chiederlo a Emanuele o a Beppe che hanno fatto la Hasse qualche giorno fa . Hai visto le loro foto?
Non è stata una grande libera?? Ma se non aveva nemmeno l'imbraco.
Siamo proprio di parte.


Alberto, guarda che non sto dicendo che era una cosa semplice! Per me la Hasse-Brandler è una via al limite legato e in artificiale, figurati in libera e slegato. Però stiamo parlando di un alpinista top e di imprese al top, e secondo me questa non lo è stata per la libera, ma per l'aspetto psicologico dato dall'ambiente, dall'esposizione, dal fatto di non avere neanche imbrago e dalla lunghezza della via. del resto è quello che dice anche Huber nel capitolo a lui dedicato su "Solitari", dove pone l'accento su questi aspetti più che sulla libera.
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Messaggioda alberto60 » mer lug 19, 2006 11:50 am

Perchè è solo 7a non è stata un'impresa per la libera e c'è da rimarcare solo l'aspetto psicologico? Ma più libera di così.
Ho scalato in Tre Cime e la roccia non è proprio delle migliori. Per fare quello che ha fatto lui , senza lasciarci le penne, devi avere grande sangue freddo e determinazione che sono fondamentali, ma anche enorme abilità tecnica e doti fisiche di forza e resistenza fuori dal comune.
Senza dubbio lui era ben sopra le difficoltà ma questo non sminuisce affatto quello che ha fatto.
Non lo diceva Preuss che bisogna essere superiori alle difficoltà che si affrontano ed essere capaci di fare in discesa ciò che si sale?
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Messaggioda Pierluigi Vesica » mer lug 19, 2006 12:10 pm

alberto60 ha scritto:Perchè è solo 7a non è stata un'impresa per la libera e c'è da rimarcare solo l'aspetto psicologico? Ma più libera di così.
Ho scalato in Tre Cime e la roccia non è proprio delle migliori. Per fare quello che ha fatto lui , senza lasciarci le penne, devi avere grande sangue freddo e determinazione che sono fondamentali, ma anche enorme abilità tecnica e doti fisiche di forza e resistenza fuori dal comune.
Senza dubbio lui era ben sopra le difficoltà ma questo non sminuisce affatto quello che ha fatto.
Non lo diceva Preuss che bisogna essere superiori alle difficoltà che si affrontano ed essere capaci di fare in discesa ciò che si sale?


Meglio quindi Maestri sulla "Via delle Guide" 50 anni fà :wink:
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Messaggioda alberto60 » mer lug 19, 2006 12:20 pm

Pierluigi Vesica ha scritto:
alberto60 ha scritto:Perchè è solo 7a non è stata un'impresa per la libera e c'è da rimarcare solo l'aspetto psicologico? Ma più libera di così.
Ho scalato in Tre Cime e la roccia non è proprio delle migliori. Per fare quello che ha fatto lui , senza lasciarci le penne, devi avere grande sangue freddo e determinazione che sono fondamentali, ma anche enorme abilità tecnica e doti fisiche di forza e resistenza fuori dal comune.
Senza dubbio lui era ben sopra le difficoltà ma questo non sminuisce affatto quello che ha fatto.
Non lo diceva Preuss che bisogna essere superiori alle difficoltà che si affrontano ed essere capaci di fare in discesa ciò che si sale?


Meglio quindi Maestri sulla "Via delle Guide" 50 anni fà :wink:
Slegato in salita et discesa :!:


Già mi dimenticavo di Maestri sulla via delle Guide.
E poi anche di Armando Aste che dopo aver fatto in solitaria la Graffer allo Spallone del basso è sceso arrampicando dalla Preuss.
ect. ect. ect.
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Messaggioda Sante Caserio » mer lug 19, 2006 13:16 pm

pf ha scritto:Peraltro Koller non ha mai fatto la libera di una sua via, Giordani spesso idem e così via.


sarà per questo che non gli hanno mai proposti per il maglione rosso ?

:roll: :roll: :roll:
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Messaggioda gug » mer lug 19, 2006 14:06 pm

alberto60 ha scritto:Perchè è solo 7a non è stata un'impresa per la libera e c'è da rimarcare solo l'aspetto psicologico? Ma più libera di così.
Ho scalato in Tre Cime e la roccia non è proprio delle migliori. Per fare quello che ha fatto lui , senza lasciarci le penne, devi avere grande sangue freddo e determinazione che sono fondamentali, ma anche enorme abilità tecnica e doti fisiche di forza e resistenza fuori dal comune.
Senza dubbio lui era ben sopra le difficoltà ma questo non sminuisce affatto quello che ha fatto.


...e chi vuole sostenere che quello che ha fatto non è notevole? Secondo me però Huber stesso ha fatto cose molto più eccezionali: sia la sua via Bellavista, o anche la salita slegato di un 8b lo sono.
Infine mi sembra che quella sulla Hasse-Brandler è un'impresa difficilmente paragonabile a ciò di cui stiamo parlando, che sono le prestazioni in apertura. Anche in questo caso, mi sembra che mischi discorsi diversi e confronti prestazioni difficilmente paragonabili.
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Messaggioda alberto60 » mer lug 19, 2006 15:39 pm

gug ha scritto:
alberto60 ha scritto:Perchè è solo 7a non è stata un'impresa per la libera e c'è da rimarcare solo l'aspetto psicologico? Ma più libera di così.
Ho scalato in Tre Cime e la roccia non è proprio delle migliori. Per fare quello che ha fatto lui , senza lasciarci le penne, devi avere grande sangue freddo e determinazione che sono fondamentali, ma anche enorme abilità tecnica e doti fisiche di forza e resistenza fuori dal comune.
Senza dubbio lui era ben sopra le difficoltà ma questo non sminuisce affatto quello che ha fatto.


...e chi vuole sostenere che quello che ha fatto non è notevole? Secondo me però Huber stesso ha fatto cose molto più eccezionali: sia la sua via Bellavista, o anche la salita slegato di un 8b lo sono.
Infine mi sembra che quella sulla Hasse-Brandler è un'impresa
difficilmente paragonabile a ciò di cui stiamo parlando, che sono le prestazioni in apertura. Anche in questo caso, mi sembra che mischi discorsi diversi e confronti prestazioni difficilmente paragonabili.


Forse è meglio chiuderla qui.
Evidentemente faccio molta confusione. Sai comè, l'età avanza e si rimbiscarisce.
Come si dice in Toscana.

Ciao
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