Sabato io e morf siamo andato al Terminillo. Arrivati alle 7.30 al parcheggio con un sole splendido ci siamo incamminati verso il rifugio, dove siamo arrivati dopo mezzora asempre con un sole splendido. Li due chiacchiere con il rifugista, e decidiamo di fare la Piestrostefani per tornare a Roma nel primo pomeriggio. Dopo esserci messi ramponi e imbraghi ci avviamo verso la est del terminillo sempre sotto un sole splendido con neve ottima. Naturalmente ravaniamo un po' per trovare il canale giusto (a dire il vero la certezza di averlo azzeccato l'abbiamo avuta solo al ritorno...

) e insomma dopo vari saliscendi iniziamo a salire. Il canale è pieno di neve, buona all'inizio e priva di ghiaccio, dunque iniziamo senza legarci... anche perché è impossibile proteggere.
A metà salita purtoppo il tempo cambia all'improvviso, e dal versante opposto iniziano ad arrivare nuvoloni non minacciosi ma che presto avvolgono tutto. Arriviamo a un tratto ghiacciato in cui la fusione della neve ha impennato parecchio la pendenza che già non si vede olre i venti trenta metri ma ormai dobbiamo proseguire slegati... superate le difficoltà usciamo dal canale ma la visibilità è ridotta a dieci metri, forse meno. Arrivati in cresta ci avviamo verso sinistra cercando di procedere sempre a qualche metro dal bordo.
A un certo punto inciampiamo nel cippo di vetta e iniziamo la discesa per la cresta SE immersi nel nulla e con un vento di libeccio fortissimo. Ogni tanto con somma cautela mi affaccio per vedere se siamo in corrispondenza del canalone centrale ma è veramente difficile giudicare la pendenza anche a tre metri davanti al muso... alla fine a un ennesimo affaccio mi pare di vedere che la cosa è fattibile... mi giro e inizio a scendere i primi metri a faccia in avanti per avere una conferma della pendenza... inizia una discesa onirica nel nulla (a volte non vedevo nemmeno i piedi) un passo dopo l'altro senza possibilità di giudicare la direzione e di valutare la presenza di salti se non quando ci saremmo stati sopra. Invece continuiamo a scendere senza problemi (a dire il vero a un certo punto mi sono accorto dalla fatica che avevo ricominciato a salire...

) nella speranza che proseguendo sempre in discesa avremmo incontrato prima o poi la strada che sale da Leonessa... finchè a un certo punto in mezzo alla nebbia spuntano i piloni e la stazione a monte della funivia dismessa... salvi
Arriviamo così contenti al rifugio verso l'una e chi ti troviamo:
Bruno Vitale e signora

(ciao Bruno

, se ci leggi)
Un flash, il mozzarellaro trasferito a duemila metri in mezzo alla neve...
Due chiacchere col rifugista (a dire il vero siamo stati un'oretta, il tipo è simpatico e abbastanza loquace...) e torniamo alla macchina.
Arrivati a Roma sono in orario per ad andare alla lezione in palestra con Caruso, dove mi metto a tirare plastica per tre ore di seguito tanto per chiudere la giornata in relax...
Ieri invece Bassiano. Bel tempo ma vento freddo, e discrete prestazioni, nonostante la stanchezza di sabato.... mi sono tolto la soddisfazione di aprire senza troppi problemi quel 5c del buco dove qualche settimana fa ero volato e mi ero incrodato come una pippa immonda e di chiudere con un 6a che poi morf ha salito da due come fosse un 4a
Insomma un bel we tra alpinismo rude e falesismo f.....
