MarcoS ha scritto:ragnux ha scritto:Figlio del tuo tempo: o le cose le fai allo stesso modo o non è più lo stesso modo.
Se devi rinunciare alla via per le protezioni devi rinunciarci anche per i problemi oggettivi. Sennò l'etica va a farsi friggere!
spiacente ma sticazzi, il ragionamento non regge.
se l'han fatta ALLORA in quel modo SENZA tutte le comodità che abbiamo noi ORA, il minimo sarebbe CERCARE di salire almeno QUASI come loro.
Che tanto bravi uguale non si sarebbe....
Probabilmente non mi sono spiegato:
Dico che le condizioni di un ripetitore che fa una via dopo 46 anni dalla sua apertura sono per forza di cose diverese.
Più o meno bravi non so dirti.
L'alpinismo e l'arrampicata sono, come tutti i fatti umani, in evoluzione.
Oggi e 50 anni fa le cose sono per forza di cose diverse.
Il rispetto storico dei fatti non sta negli spit alle soste o meno, ma nell'avere chiara e presente la cosa, ed è bello sforzarsi di capire come fosse l'alpinismo all'epoca.
Se poi su una via ci passano 400 cordate a stagione .... credo ci si debba porre un problema di sicurezza, perchè le cose per quella via - se volte aggiungete *purtroppo * - sono già cambiate
La mia idea non è quella di spittare tutto lo spittabile.