E' giusto rischiare per la montagna?

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

E' giusto rischiare per la montagna?

Messaggioda JollyRoger » ven mar 25, 2005 13:43 pm

Forse se ne è gia parlato più o meno implicitamente ma volevo comunque porvi una questione che spesso mi frulla nella testa e nel cuore.
Fin da piccolo ho amato la montagna in tutte le sue sfaccettature. Quando sono li io sono felice, quando arrampico sono felice, quando vado per ghiacci sono felice ecc.
Però ogni tanto mi domando: è giusto rischiare la vita (l'unica che ho fino a prova contraria) per questa mia passione? E soprattutto è giusto che le persone che mi vogliono bene debbano accettare di stare in pensiero per me quando io vado a divertirmi su per i monti?
Sinceramente non riesco a trovare una risposta che mi soddisfi fino in fondo. Voi cosa ne pensate?
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Messaggioda Cusna » ven mar 25, 2005 13:47 pm

i tibetani dicono:
è bene non spiegare tutto!
Il mondo funziona a cicli, due volte ogni secolo l?Oceano ci ricorda quanto siamo veramente piccoli, Una tempesta invernale arriva dall?Antartico e spinge onde enormi verso Nord...
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Messaggioda Roberto » ven mar 25, 2005 14:03 pm

Se la montagna ti da un senso alla vita, allora è giusto rischiare: che vita sarebbe se no?

E poi, "rischiare" è una parola grossa, in fin dei conti in montagna si rischia meno che in auto, eppure continuaiamo ad andarci in giro, consapevoli del pericolo mortale.
Ho avuto un amico, che insieme a me ha rischiato sul serio e più volte, non è venuto a fare una difficile scalata per stare a casa ed è morto in un incidente di auto, se fosse stato con me, a "rischiare", ora sarebbe ancora scalando.
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Messaggioda JollyRoger » ven mar 25, 2005 15:14 pm

Roberto ha scritto:Se la montagna ti da un senso alla vita, allora è giusto rischiare: che vita sarebbe se no?

E poi, "rischiare" è una parola grossa, in fin dei conti in montagna si rischia meno che in auto, eppure continuaiamo ad andarci in giro, consapevoli del pericolo mortale.
Ho avuto un amico, che insieme a me ha rischiato sul serio e più volte, non è venuto a fare una difficile scalata per stare a casa ed è morto in un incidente di auto, se fosse stato con me, a "rischiare", ora sarebbe ancora scalando.


E' vero che in auto si rischia di più, ma li sono costretto. Non posso fare a meno di prendere l'auto per andare a lavorare. Ma ad andare a fare una cascata di ghiaccio non mi obbliga nessuno se non la mia passione... Voglio dire in linea teorica potrei farne anche a meno. In linea teorica.....
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Messaggioda Roberto » ven mar 25, 2005 15:19 pm

JollyRoger ha scritto:
Roberto ha scritto:Se la montagna ti da un senso alla vita, allora è giusto rischiare: che vita sarebbe se no?

E poi, "rischiare" è una parola grossa, in fin dei conti in montagna si rischia meno che in auto, eppure continuaiamo ad andarci in giro, consapevoli del pericolo mortale.
Ho avuto un amico, che insieme a me ha rischiato sul serio e più volte, non è venuto a fare una difficile scalata per stare a casa ed è morto in un incidente di auto, se fosse stato con me, a "rischiare", ora sarebbe ancora scalando.


E' vero che in auto si rischia di più, ma li sono costretto. Non posso fare a meno di prendere l'auto per andare a lavorare. Ma ad andare a fare una cascata di ghiaccio non mi obbliga nessuno se non la mia passione... Voglio dire in linea teorica potrei farne anche a meno. In linea teorica.....
Io non potrei più farne a meno, ormai la scata in montagna è parte di me, per smettere dovrei essere costretto da un evento straordinario, che mi obbliga.
E poi, simo sicuri che è un obbligo andare in auto a lavoro?
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Re: E' giusto rischiare per la montagna?

Messaggioda MatteoD » ven mar 25, 2005 16:45 pm

JollyRoger ha scritto:Però ogni tanto mi domando: è giusto rischiare la vita (l'unica che ho fino a prova contraria) per questa mia passione? E soprattutto è giusto che le persone che mi vogliono bene debbano accettare di stare in pensiero per me quando io vado a divertirmi su per i monti?


Io che lo faccio (rischiando molto poco e comunque il meno possibile) lo ritengo senz'altro giusto.

Chi arrampica con me mi capisce e lo ritiene giusto.

Chi mi sta accanto non lo ritiene affatto giusto.

Come al solito si tratta di punti di vista.

La domanda da farsi forse è perché lo facciamo. E su questo credo veramente che ognuno abbia la propria risposta da dare.
Certamente è una cosa importante, che fa parte di me e che mi aiuta ad attribuire un senso e una misura a tante altre cose della vita.
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Re: E' giusto rischiare per la montagna?

Messaggioda Roberto » ven mar 25, 2005 16:51 pm

MatteoD ha scritto:
JollyRoger ha scritto:Però ogni tanto mi domando: è giusto rischiare la vita (l'unica che ho fino a prova contraria) per questa mia passione? E soprattutto è giusto che le persone che mi vogliono bene debbano accettare di stare in pensiero per me quando io vado a divertirmi su per i monti?


Io che lo faccio (rischiando molto poco e comunque il meno possibile) lo ritengo senz'altro giusto.

Chi arrampica con me mi capisce e lo ritiene giusto.

Chi mi sta accanto non lo ritiene affatto giusto.

Come al solito si tratta di punti di vista.

La domanda da farsi forse è perché lo facciamo. E su questo credo veramente che ognuno abbia la propria risposta da dare.Certamente è una cosa importante, che fa parte di me e che mi aiuta ad attribuire un senso e una misura a tante altre cose della vita.
Invece, io credo che nessuno abbia una vera risposta ed è forse la ricerca di questa risposta che ci porta a continuare.
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Re: E' giusto rischiare per la montagna?

Messaggioda kravun » ven mar 25, 2005 16:56 pm

JollyRoger ha scritto:Forse se ne è gia parlato più o meno implicitamente ma volevo comunque porvi una questione che spesso mi frulla nella testa e nel cuore.
Fin da piccolo ho amato la montagna in tutte le sue sfaccettature. Quando sono li io sono felice, quando arrampico sono felice, quando vado per ghiacci sono felice ecc.
Però ogni tanto mi domando: è giusto rischiare la vita (l'unica che ho fino a prova contraria) per questa mia passione? E soprattutto è giusto che le persone che mi vogliono bene debbano accettare di stare in pensiero per me quando io vado a divertirmi su per i monti?
Sinceramente non riesco a trovare una risposta che mi soddisfi fino in fondo. Voi cosa ne pensate?


Anche a me ogni tanto frullano nella testa gli stessi pensieri.....
Egoisticamente parlando direi che la vita e mia e posso scegliere di viverla come voglio...
Però ritengo di dover essere riconoscente rispetto a quelle persone che mi hanno cresciuto e a quelle con cui ora condivido la quotidianità....per cui mio malgrado mi sono posto dei paletti...
Per questo ho rinunciato ad iniziare a praticare ghiaccio perchè statistiche alla mano è l'attività con il più alto indice di rischio.....
In compenso mi dedico assiduamente alla falesia e all'escursionismo in alta montagna, attività che posso praticare insieme alla persona che amo senza che nessuno a casa sia in pensiero per me....
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Re: E' giusto rischiare per la montagna?

Messaggioda MatteoD » ven mar 25, 2005 17:05 pm

Roberto ha scritto:Invece, io credo che nessuno abbia una vera risposta ed è forse la ricerca di questa risposta che ci porta a continuare.


Mah... con il tempo qualche risposta me la son data. Certamente le risposte valide dieci anni fa, quando ho cominciato, non sono più valide oggi. E' il continuo divenire delle proprie motivazioni che per me è difficile da cogliere.
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Re: E' giusto rischiare per la montagna?

Messaggioda JollyRoger » ven mar 25, 2005 17:08 pm

....per cui mio malgrado mi sono posto dei paletti...

Si credo che tu abbia messo il dito nella piaga. Mettre dei paletti!!
Ci stò pensando ma la sola idea mi pesa un casino.
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Re: E' giusto rischiare per la montagna?

Messaggioda kravun » ven mar 25, 2005 17:20 pm

JollyRoger ha scritto:....per cui mio malgrado mi sono posto dei paletti...

Si credo che tu abbia messo il dito nella piaga. Mettre dei paletti!!
Ci stò pensando ma la sola idea mi pesa un casino.

Oddio...quando dico che ho messo dei paletti non voglio dire che ho rinunciato alla montagna, anzi.........
In inverno al posto del ghiaccio ho scelto la tavola e le ciaspole
In estate al posto dell'alpinismo estremo ho scelto falesia ed escursionismo...
Però la cosa più importante è che queste attività le svolgo con una pazza esagitata che ho sposato qualche mese fa e che mi segue (o sono io a seguire lei...) nelle mie passioni......
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Messaggioda Roberto » ven mar 25, 2005 17:23 pm

Parliamoci chiaro: quanti di noi veramente rischiano?

Scalare una via al proprio livello, in ambiente montano, che veri rischi porta?

Certo, dei pericoli ci sono, un incidente può essere sempre dietro lo spigolo, ma generalmente, teniamo tutto sotto stretto controllo, azzardiamo molto poco.
Solo pochi rischiano veramente, mettono in gioco tutto, compresa la propria incolumità.
Fare attività in montagna è rischiso come tante altre attività, solo che il pericolo e tangibile, lo vediano nel vuoto sotto di noi e questo ci impressiona (oltre a darci piacere), questo ci rende consapevoli che se facessimo un errore potrebbe essere fatale.

Siamo un po tutti un po troppo presi dalla nostra parte di eroici scalatori, ma in fondo facciamo di tutto per stare al sicuro.
La stessa arrampicata libera (freeclimbing) ci da delle emozioni e spesso ci gaghiamo sotto per uno spit sotto i piedi, ma in realtà è rischiosa meno di una partita di calcetto. Così come salire una cascata di ghiaccio: se non ci si va ad infognare in situazioni di pericolo (temperatute, candelotti pericolanti o roba simile), uno sale in relativa sicurezza e fa il gradasso solo se si sente sicuro di non cadere.
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Messaggioda JollyRoger » ven mar 25, 2005 17:50 pm

Roberto ha scritto:Parliamoci chiaro: quanti di noi veramente rischiano?



Certo Roberto in parte hai ragione. Però la settimana scorsa mi è capitato di fare una via nel bellunese (io sono originario di li anche se vivo a Monza (MI)). E' una montagna che stà dietro casa mia si chiama Pizzocco. La parete nord è veramente marcia, viene giù di tutto e non ti nascondo che in alcuni momenti ho avuto paura. Credimi non sono il tipo che si vanta di ciò che fa anzi tuttaltro ma nonostate qusto credo che li il rischio fosse reale. Ed è proprio a queste situazioni che mi riferivo.
Quando sono sceso mi sono ripromesso a me stesso che non avrei mai più fatto nulla di simile ma ora già ci stò ripensando. Intendiamoci niente eccessivi drammi, gli eroi, quelli veri sono altri. Penso alla gente che dedica la propria vita ad assistere malati dimenticati dal modo o cose simili. Io in fin dei conti ci vado solo perchè mi piace e per quel che di cui parli anche tu e che non si capisce. Però ogni tanto mi chiedo se sia giusto, tutto qua.
Forse è giusto. Forse andar per monti e a volte fare qualche pazzia è ciò che ci fa essere ciò che siamo; per noi e per le persone che ci vogliono bene. Se non lo facessimo non saremmo noi stessi. Forse è questa la risposta. Poi penso alle persone che sono morte e al terribile dolore che questo provoca......................................
Ma forse hai ragione tu i pericoli ci sono ovunque e tutto questo non è altro che la vita. 8O

Ciao
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Messaggioda gug » ven mar 25, 2005 19:33 pm

...io penso che abbia ragione Roberto: in realtà su roccia la maggior parte delle volte non si rischia molto. Si è in una situazione e in un ambiente potenzialmente pieno di pericoli, ma quello che ci piace e riuscire a tenerli tutti sotto ampio controllo, con il nostro allenamento e con le tecniche che conosciamo. E' un pò come andare in auto a 140 all'ora, solo che in montagna siamo noi che abbiamo il pieno controllo della situazione, mentre in auto o in altre situazioni, c'è di mezzo molta più tecnologia, che spesso non conosciamo neanche a fondo.
Il discorso cambia totalmente nelle situazioni in cui i pericoli oggettivi sono preponderanti: per questo la montagna d'inverno, con le valanghe e tutti i rischi dovuti al tempo e all'aleatorietà dell'elemento ghiaccio è così pericolosa.
La stessa cosa accade su roccia dove il marcio prevale.
Quelle sono situazioni che possono diventare davvero rischiose, ma per il resto andare in montagna a scalare può essere un'attività come tante altre, dove una parte del gusto è quello di sentire di avere il controllo di una situazione potenzialmente molto pericolosa.
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda drstein » ven mar 25, 2005 20:34 pm

All'esterno le cose sono viste diversamente.. se uno ci resta in un incidente, si può sempre dire che purtroppo capita; se succede in montagna, l'opinione media è che se l'è cercata.
Non importa se stavi solo facendo l'idiota perchè ti annoiavi, magari provando a vedere quanto fa la macchina, quanto tiene la strada, se riesci a fare le curve derapando.. vai poi a spiegare che l'attenzione che metto nel fare un passaggio molto sopra il chiodo raramente la uso mentre guido (stupido io, lo so). Questo è il pensiero comune, ormai senza macchina non si ragiona, mentre potresti benissimo andare al mare.
E anche io avevo un amico che non ha mai voluto andare oltre la falesia perchè era estremamente pericoloso, ed è morto in macchina, sotto casa..

A me angoscia il pensiero che le persone che mi vogliono bene siano a casa a preoccuparsi; certe volte questa cosa mi ha tolto il gusto dell'arrampicata, mentre altre ho stupidamente fatto di fretta per telefonare a casa che stavo bene come richiesto, rischiando inutilmente.
Sia io che i miei ci siamo dovuti educare a vicenda in queste cose.
Però non mi hanno mai chiesto di rinunciare, e tanto meno la morosa che mi ha conosciuto quando ormai ero già nel tunnel, e di questo li devo ringraziare; hanno capito che fa parte del mio equilibrio, hanno fiducia in me e questo è quanto..
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Messaggioda Roberto » ven mar 25, 2005 20:42 pm

Varie volte ho scritto del rapporto tra chi sta in parete e chi resta a casa con la preoccupazione, è uno dei lati del carattere egoista dello scalatore, che per la sua passione sfrenata, rischia di mettere in secondo piano gli affetti.
Molti hanno la forza di smettere o abbassare il livello, ma altri, "i più deboli", non riescono a fare questo impegnativo ed altruistico passo e continuano o far soffrire chi gli vuole bene.
Io sono della seconda razza, dei deboli ed egoisti.
Non faccio fatica ad ammettere che sono un disgraziato e che mia moglie è una santa, che subisce le mie manie scalatorie, i miei progetti sempre più pretenziosi.
Non sarò mai grato abbastanza alla sua pazienza.
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Messaggioda flicker » ven mar 25, 2005 22:33 pm

mah!

per quello che il mio intervento può servire...

...tutta la vita è un rischio. :roll:
una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta (socrate)
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Messaggioda MatteoD » ven mar 25, 2005 23:41 pm

gug ha scritto:Il discorso cambia totalmente nelle situazioni in cui i pericoli oggettivi sono preponderanti: per questo la montagna d'inverno, con le valanghe e tutti i rischi dovuti al tempo e all'aleatorietà dell'elemento ghiaccio è così pericolosa.
La stessa cosa accade su roccia dove il marcio prevale.
Quelle sono situazioni che possono diventare davvero rischiose, ma per il resto andare in montagna a scalare può essere un'attività come tante altre, dove una parte del gusto è quello di sentire di avere il controllo di una situazione potenzialmente molto pericolosa.


Su un fatto comunque credo che vorrete convenire con me: al di là della personale valutazione dei rischi che si corrono, non sono molti i forum in cui ogni qualche mese ci si ferma un istante per scrivere messaggi di condoglianze ai familiari di uno dei partecipanti (nell'ultimo mese è successo già due volte :( ).
... E questo certamente non aumenta la serenità di chi ci sta vicino e ci vede andare in montagna.
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Messaggioda Vetta » sab mar 26, 2005 23:03 pm

Io ho deciso di comprarmi il libro di Maria Coffey, "L'ombra della montagna". E' scritto da una moglie che ha perso il marito sull'everest, descrive le sensazioni di chi sta a casa e che vive la vita preoccupandosi per un suo caro mentre è in montagna. Penso sia molto interessante.

E' questo http://www.alpinia.net/libri/recensioni ... 1ombra.htm

E questa un'intervista alla scrittrice http://www.alpinia.net/libri/interviste ... aliano.htm
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Messaggioda Buzz » sab mar 26, 2005 23:24 pm

E' un discorso che non ha senso.

Non si può fuggire la vita per paura della morte.
Si può cercare di rimandarla il più a lungo possibile, perchè ci piace vivere, ma ogni istante che viviamo ci avviciniamo di più ad essa.

Allora l'unica cosa che possiamo fare senza rimpianti è riempire questi istanti di vita.

E la vita è conoscenza di se e del mondo; la vita è amore, di se e dell'altro da se; da vita è emozione.

Andiamo in montagna perchè amiamo la vita.
E ci piace viverla.

Poi ...
la vita finisce, prima o poi finisce.
E per chi non crede, allora finisce tutto. Allora è il buio.

Non vuoi questo. Non lo vuoi per te e per quelli che ami che ti piangeranno.

Ma non puoi nemmeno rinunciare a vivere per troppo attaccamento alla vita ... è un paradosso.

Allora continui... in un sottile equilibrio... fra vivere la vita e paura di perderla, la vita...
è il destino dell'uomo.

Alpinista o no.

:wink:
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