da Roberto » lun nov 08, 2004 19:33 pm
Precisiamo, il "tattico" non deve essere la prassi, ma l'alternativa ad una situazione particolare; nel mio caso, il mio tattico è corto, come un rinvio normale e non una sberla da mezzo metro, non lo porto mai all'imbrago e lo tiro fuori solo quando devo provare una via a vista con la spittatura lontana, semplicemente per ovviare ad un eventuale spit al di la della lunghezza del mio braccio, visto che sono un po corto di statura.
Inteso in questo senso, lo capisco se utilizzato solo da persone un po piccole di statura, che potrebbero avere problemi su vie con chidatura lunga.
Se la via è protetta normalmente, non mi serve il tattico, il rinvio lo aggancio da dove posso, al limite , quamdo cell'ho sotto la pancia. Sono abituato a lunghi tratti sprotetti e non ho paura dei voli (ne ho fatti tanti e di tutte le lunghezze). Chi usa il tattico sempre o a sproposito (su vie spittate normali) non lo condanno (e ci mancherebbe), ma lo considero un po fifone.
Altro discorso è la lavorazione di un tiro al proprio limite e con passi obbligatori, dove non puoi mettere la corda da una catena vicina e quando non hai amici forti che te la mettono.
Ho liberato varie vie (gradi seri), per me insalibili o quasi al primo giro, mettendo la corda con vari accorgimenti, tra questi il tattico.
E' un mezzo lecito, come l'amico che ti mette la corda o come traversare dalla catena della via accanto, l'importante e salire in libera la via, dal basso e senza trucchi.
"LIBERTA' E' PARTECIPAZIONE"
L' unico modo per essere liberi è essere colti (J. Martì)