Via Patrick Berhault alla Torre Trieste

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Messaggioda marcolav » mer ott 27, 2004 12:29 pm

Ma uno spit ogni 10/15 metri fa dieci volte più avventura che 3 chiodi/friends in dieci metri


questione di intendersi sui termini. se ripeti una via di 7a con uno spit ogni 15 metri sai benissimo a cosa vai incontro. Lo spit e' la e sai che nel mezzo non c'e' niente. Sei un mostro di bravura e di coraggio (dal mio punto di vista), ma l'avventura e' un'altra cosa. per me aventura e' quando vai su una via (indipendentemente dal livello) e non sai se nei prossimi metri potrai mettere 1, 2 o 10 protezioni (o comunque un numero sufficiente per le tue possibilita'), perche' non sai se troverai fessure adatte o se ci saranno clessidre o se ti manca proprio il nut della misura giusta.
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Messaggioda stefano michelazzi » mer ott 27, 2004 12:48 pm

marcolav ha scritto:
Ma uno spit ogni 10/15 metri fa dieci volte più avventura che 3 chiodi/friends in dieci metri


questione di intendersi sui termini. se ripeti una via di 7a con uno spit ogni 15 metri sai benissimo a cosa vai incontro. Lo spit e' la e sai che nel mezzo non c'e' niente. Sei un mostro di bravura e di coraggio (dal mio punto di vista), ma l'avventura e' un'altra cosa. per me aventura e' quando vai su una via (indipendentemente dal livello) e non sai se nei prossimi metri potrai mettere 1, 2 o 10 protezioni (o comunque un numero sufficiente per le tue possibilita'), perche' non sai se troverai fessure adatte o se ci saranno clessidre o se ti manca proprio il nut della misura giusta.


hai espresso un concetto a mio avviso un po' confuso nel senso che...:

se ripeti una via che sia di 7a a spit o di 6° a chiodi, le informazioni che hai sul tracciato sulla possibilità di aggiungere protezioni, ecc. ti mettono sullo stesso piano per quanto riguarda l'avventura, se poi si parla di livello atletico la cosa cambia.
per trovarti invece nelle situazioni che descrivi o sei in apertura e allora si parla non a caso di esplorazione o stai ripetendo una via senza avere la minima cognizione di come sia in realtà ossia, mancanza di relazione ed altre notizie del genere, conoscendone magari solo la linea(anche in questo caso però le sensazioni non sono le stesse perchè l'ignoto proprio ignoto non è...).

per quanto riguarda la differenza tra questi due concetti di base sono d'accordo con te, dicendo che una via in apertura è maggiormente avventurosa della ripetizione ma è proprio per questo che non ci trovo niente di male ad avere in tasca un tassello che può salvarti la pelle nel caso le cose girino male e per evitare di sentire i soliti criticoni che se lo metti non va bene ma se ti fai male non mettendolo te la sei andata a cercare...
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Messaggioda gug » mer ott 27, 2004 13:04 pm

marcolav ha scritto: ma l'avventura e' un'altra cosa. per me aventura e' quando vai su una via (indipendentemente dal livello) e non sai se nei prossimi metri potrai mettere 1, 2 o 10 protezioni (o comunque un numero sufficiente per le tue possibilita'), perche' non sai se troverai fessure adatte o se ci saranno clessidre o se ti manca proprio il nut della misura giusta.


...e quindi, in apertura a spit, se non sai se nei metri successivi potrai o meno fermarti a mettere uno spit, oppure se dovrai continuare ad andare su e alla fine fare un volo sull'ultimo spit messo, che onestamente non puoi sapere con certezza se ti lascerà illeso, oppure se ti manderà a sbattere contro qualche ostacolo, è avventura e quindi, in ultima analisi alpinismo, anche se usi gli spit, invece che chiodi o friends, come sostenevo nei miei post sopra.
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda stefano michelazzi » mer ott 27, 2004 13:05 pm

MarcoS ha scritto:.... sempre sustosetto il michelazzi, eh? ben chiaro dalla risposta color verdino...:lol:
Ovvio e chiaro che hai frainteso il significato di "non è solo ciò che piace" ma, viste le premesse, era probabile in effetti....


e Arnaldo Pomodoro invece "ti piace"? (fratello di Giò)


verdino? hai il pc che non funziona bene a me risultano dello stesso colore degli altri post.

e scusa ma chi ha frainteso sei tu visto che io al lavoro stamattina ci sono andato sereno e ancora lo sono...ho espresso un'opinione del tutto personale su ciò che considero arte, quindi se personale, una MIA opinione e non certo la norma, se a te le sculture si Giò Pomodoro(l'ho scritto giusto?) piacciono ed elevano il tuo spirito ben venga ma non puoi pretendere che le mie curve intestinali concordino!!!
Allo stesso modo non pretendo io, che tu concordi sul mio modo di vedere l'andar per crode e mi sembra che dal post trasparisse piuttosto bene.

In quanto al fratello arnaldo, non lo conosco. Non sapevo neanche esistesse, perciò non posso avere opinioni in proposito, che cmq sarebbero sempre MIE e non assolutiste che è un concetto che non sopporto...! :wink:
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Messaggioda ram| » mer ott 27, 2004 13:26 pm

la bellezza è assoluta e non potrebbe essere altrimenti, poi bisogna anche essere in grado di capirla.
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Messaggioda ram| » mer ott 27, 2004 13:33 pm

cioe per dire che ti possono pure piacere i quandri di kinkade... fermo resta che è una merda assoluta ....

Immagine


sto tizio vende milioni di quadri ... quindi alla gente piace ... dobbiamo forse rispettarli? certo che no...
personalmente considero l'arte una sfida.... a parte casi eclatanti sono sempre io che non mi considero al livello necessario ...

l'importante è far funzionare la testa
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Messaggioda stefano michelazzi » mer ott 27, 2004 13:37 pm

ram| ha scritto:la bellezza è assoluta e non potrebbe essere altrimenti, poi bisogna anche essere in grado di capirla.
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vedo che in quanto ad apertura mentale pecchi parecchio...
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Messaggioda ram| » mer ott 27, 2004 13:39 pm

stefano michelazzi ha scritto:
ram| ha scritto:la bellezza è assoluta e non potrebbe essere altrimenti, poi bisogna anche essere in grado di capirla.
r


vedo che in quanto ad apertura mentale pecchi parecchio...


non è un problema che mi pongo, sinceramente
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Messaggioda stefano michelazzi » mer ott 27, 2004 13:40 pm

ram| ha scritto:cioe per dire che ti possono pure piacere i quandri di kinkade... fermo resta che è una merda assoluta ....

Immagine


sto tizio vende milioni di quadri ... quindi alla gente piace ... dobbiamo forse rispettarli? certo che no...
personalmente considero l'arte una sfida.... a parte casi eclatanti sono sempre io che non mi considero al livello necessario ...

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e quì dimostri proprio il motivo per il quale alcune persone hanno bisogno di legarsi a concetti assoluitisti...ansia da prestazione?
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Messaggioda andreag » mer ott 27, 2004 13:40 pm

ram| ha scritto:cioe per dire che ti possono pure piacere i quandri di kinkade... fermo resta che è una merda assoluta ....

Immagine


sto tizio vende milioni di quadri ... quindi alla gente piace ... dobbiamo forse rispettarli? certo che no...
personalmente considero l'arte una sfida.... a parte casi eclatanti sono sempre io che non mi considero al livello necessario ...

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Miiii, che figata, sembra un incrocio tra la casetta dei 7 nani e quella della strega di Haensel e Gretel!!!!!!

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Messaggioda marinoroma » mer ott 27, 2004 13:50 pm

Questo paradigma Via di arrampicata = opera d'arte secondo me é del tutto fuori luogo.
Manca il fattore fondamentale che definisce l'arte
La creazione
Il grande artista é stato lo scorrere del Tempo o il Dio che ha creato le montagne e i suoi incredibili contorni (non essendo credente propendo per la prima ipotesi ma mi potrei ricredere).
L'alpinista che ha aperto una via ha sapute leggere la montagna, alcuni in maniera logica ed estremamente intuitiva ed altri in maniera piu' estetica, quasi folle, ma comunque sempre intuitiva. Insomma un alpinista puo' avere, oltre che un talento portentoso anche un intuito quasi magico. Questo non ne fa un artista, perché si limiterà a leggere la roccia e, a differenza di Michelangelo, non le darà il suo tocco vitale (le prese scavate non valgono 8) ). Insomma le linee di salita sono li da prima che nascesse l'uomo, l'alpinista non tira fuori niente, legge la roccia e si avventura.

OT nell'OT
Poi ci sarebbe un altro aspetto molto interessante: a mio parere la gestualità del corpo legata al gesto dell'arrampicata puo' avere un forte valore artistico. Ho visto fare delle belle cose a Edlinger in uno spettacolo di danza-arrampicata..... se ne puo' parlare
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Messaggioda andreag » mer ott 27, 2004 13:52 pm

marinoroma ha scritto:Questo paradigma Via di arrampicata = opera d'arte secondo me é del tutto fuori luogo.
Manca il fattore fondamentale che definisce l'arte
La creazione
Il grande artista é stato lo scorrere del Tempo o il Dio che ha creato le montagne e i suoi incredibili contorni (non essendo credente propendo per la prima ipotesi ma mi potrei ricredere).
L'alpinista che ha aperto una via ha sapute leggere la montagna, alcuni in maniera logica ed estremamente intuitiva ed altri in maniera piu' estetica, quasi folle, ma comunque sempre intuitiva. Insomma un alpinista puo' avere, oltre che un talento portentoso anche un intuito quasi magico. Questo non ne fa un artista, perché si limiterà a leggere la roccia e, a differenza di Michelangelo, non le darà il suo tocco vitale (le prese scavate non valgono 8) ). Insomma le linee di salita sono li da prima che nascesse l'uomo, l'alpinista non tira fuori niente, legge la roccia e si avventura.

OT nell'OT
Poi ci sarebbe un altro aspetto molto interessante: a mio parere la gestualità del corpo legata al gesto dell'arrampicata puo' avere un forte valore artistico. Ho visto fare delle belle cose a Edlinger in uno spettacolo di danza-arrampicata..... se ne puo' parlare


Sottoscrivo in toto, tranne la frase in rosso!!

:wink:

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Messaggioda BAT » mer ott 27, 2004 14:08 pm

stefano michelazzi ha scritto:per quanto riguarda la differenza tra questi due concetti di base sono d'accordo con te, dicendo che una via in apertura è maggiormente avventurosa della ripetizione ma è proprio per questo che non ci trovo niente di male ad avere in tasca un tassello che può salvarti la pelle nel caso le cose girino male e per evitare di sentire i soliti criticoni che se lo metti non va bene ma se ti fai male non mettendolo te la sei andata a cercare...

Sono d'accordo!
Penso comunque, a parte quelli che se lo possono permettere, ma creod che non siano molto quellic he si sono trovati in una situazione critica tale da tirare fuori lo spit per salvar la pellaccia.
Certo che se al posto di Bubu fosse stato un'altro, magari sconosciuto, tutti questi msg non sarebbero venuti fuori...
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Messaggioda stefano michelazzi » mer ott 27, 2004 14:38 pm

marinoroma ha scritto:Questo paradigma Via di arrampicata = opera d'arte secondo me é del tutto fuori luogo.
Manca il fattore fondamentale che definisce l'arte
La creazione
Il grande artista é stato lo scorrere del Tempo o il Dio che ha creato le montagne e i suoi incredibili contorni (non essendo credente propendo per la prima ipotesi ma mi potrei ricredere).
L'alpinista che ha aperto una via ha sapute leggere la montagna, alcuni in maniera logica ed estremamente intuitiva ed altri in maniera piu' estetica, quasi folle, ma comunque sempre intuitiva. Insomma un alpinista puo' avere, oltre che un talento portentoso anche un intuito quasi magico. Questo non ne fa un artista, perché si limiterà a leggere la roccia e, a differenza di Michelangelo, non le darà il suo tocco vitale (le prese scavate non valgono 8) ). Insomma le linee di salita sono li da prima che nascesse l'uomo, l'alpinista non tira fuori niente, legge la roccia e si avventura.

OT nell'OT
Poi ci sarebbe un altro aspetto molto interessante: a mio parere la gestualità del corpo legata al gesto dell'arrampicata puo' avere un forte valore artistico. Ho visto fare delle belle cose a Edlinger in uno spettacolo di danza-arrampicata..... se ne puo' parlare


le ho viste anch'io molti anni fa ormai e all'epoca c'era pure chi aveva pensato di farne oggetto di competizione...
gran bell'esempio di danza !
per il resto d'accordo con te!
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Messaggioda dademaz » mer ott 27, 2004 15:00 pm

ripeto ciò che ho detto in precedenza per quanto riguarda l'arte:
l'arte legata solo all'atto creativo? direi proprio di no!
insomma l'arte che ci si provi e riprovi non ha una definizione inequivocabile, come l'arte e la bellezza non sono assolute!
come dicevo prima l'arte è in definitiva ciò che sa dare emozioni. vedi quadri di kinkade, da una parte un'emozione di odio (ram) e dall'altra un'emozione di stupore (andreag)....in entrambi i casi ha suscitato un'emozione....indi potremmo definirla come forma d'arte (forme che in quanto tali possono avere connotati ben diverse).
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Messaggioda gug » mer ott 27, 2004 18:02 pm

Non so se una via alpinistica può essere considerata un'opera d'arte, dato che bisognerebbe definire prima che cos'è l'arte. Tuttavia sono sempre stato convinto che una via alpinistica è comunque una manifestazione della creatività e dell'ingegno dell'uomo.
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Messaggioda julius » ven ott 29, 2004 17:30 pm

Visto che dalla Torre Trieste, passando attraverso i quadri di Kindake, siamo arrivati a dissertare addirittura di arte e creatività...vorrei, tornando all'alpinismo, focalizzare un aspetto. Sulla sud della Trieste ormai siamo prossimi alla saturazione di vie: a destra dello spigolo Tissi troviamo ora le vie di Dell'Oro,Mazzilis, Bubu Bole e Piussi-Redaelli...e (se qualcuno ha notizie precise lo dica !) tempo fa correva voce anche di un "cantiere" aperto da Christoph Hainz..
Questo per dire che si continuano ad aprire vie nuove,che un po' alla volta sempre meno nuove appaiono ( si vedano esempi ormai eclatanti come la sud della Marmolada o la Prima Torre del Sella !), sulle pareti/feticcio che garantiscono maggiore "appeal", mentre si trascurano altre pareti che hanno l'unico torto di avere nomi meno conosciuti...ma che hanno molto più spazio "libero".
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Messaggioda BAT » ven ott 29, 2004 17:49 pm

Da una parte mi vien da dire: "Per fortuna", così in futuro c'è ancora spazio per aprire vie nuove, appunto su pareti sconosciute e meno commercializzabili!
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Messaggioda MarcoS » sab ott 30, 2004 20:26 pm

parzialmente OT però sempre torre trieste così posto qua perché non mi sembra il caso di aprire un nuovo topic visto che è soprattutto una curiosità più che altro accademica:

Qui in PM c'è un articolo sulla prima libera e prima "a vista" dell' ottimo Larcher sulla Piussi alla trieste.

Ora, se non ricordo male, sentii un quattro/cinque anni fa, quindi ben prima della salita di L., di analoga impresa compiuta da un paio di triestini sconosciuti.
(sulla libera sono abbastanza sicuro, se pure onsight invece non ne ho idea).

Magari qualcuno dei triestini e dintorni che gira per il forum ha notizie più dettagliate in merito?

Un particolare che mi aveva colpito della vicenda era che uno dei due muli, mitico e parecchio fiducioso, pare passasse i chiodi a pressione come fossero troppi spit in falesia...ovvero ne saltava diversi :lol:
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Messaggioda Feo » lun nov 01, 2004 10:27 am

Non mi sbagliavo... anche Hainz ha aperto "qualcosa" ( :lol: ) qui su...
Riporto dal sito Salewa:

17/10/2004 - Nuovo percorso estremo della Torre Trieste

I due membri del team alpineXtrem, Christoph Hainz e Roger Schäli hanno recentemente aperto l?ultimo dei tre (solo per il momento) percorsi della Torre Trieste sulle Dolomiti. ?Donnafugata?: questo il nome del nuovo percorso della parete sud. Ecco alcuni degli impressionanti dati dell?impresa: 26 lunghezze di corda con un livello di difficoltà 7a/A2 e una parete alta 750 metri. Dopo le iniziali difficoltà sulla ripida parete sfaldabile, i due arrampicatori hanno deciso di utilizzare il perforatore. Al terzo tentativo, sono riusciti a raggiungere per primi la cima della Torre Trieste poco prima del tramonto e, trascorsa la notte in vetta, il giorno seguente si sono calati con la corda.
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Feo c'è! ... o ci fa?
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