Cervino

Alpinismo sulle Alpi ed extraeuropeo, ghiaccio, cascate ecc.

Cervino

Messaggioda Zenith » mer ago 04, 2004 11:12 am

Vorrei sapere quale via normale è più semplice. Meglio il versante italiano o lo svizzero?

Quali difficoltà si incontrano su entrambi i lati?

I rifugi come sono?

Quanto si impiega per l'ascensione dall'Italia e quanto dalla Svizzera?

Qualcuno c'è stato di recente e mi può dire le condizioni? Io l'ho visto a inizio luglio ed era ancora bello carico.

Grazie!
Zenith
 
Messaggi: 838
Iscritto il: ven nov 29, 2002 23:26 pm
Località: Milano

Re: Cervino

Messaggioda simo il 4 CG » mer ago 04, 2004 11:56 am

Zenith ha scritto:Vorrei sapere quale via normale è più semplice. Meglio il versante italiano o lo svizzero?

Quali difficoltà si incontrano su entrambi i lati?

I rifugi come sono?

Quanto si impiega per l'ascensione dall'Italia e quanto dalla Svizzera?

Qualcuno c'è stato di recente e mi può dire le condizioni? Io l'ho visto a inizio luglio ed era ancora bello carico.

Grazie!


semplice e cervino non sono, secondo me, 2 parole da mettere nella stessa frase...
Immagine

libertà per gli antifascisti
Avatar utente
simo il 4 CG
 
Messaggi: 5829
Images: 59
Iscritto il: ven nov 01, 2002 17:30 pm
Località: sulle montagne

Messaggioda Fabrizio Righetti » mer ago 04, 2004 12:04 pm

Ciao, ti premetto che questo topic è già stato più volte affrontato. Comunque cercherò di rispondere alle tue domande.
Se vuoi affrontare la Cresta del Leone devi salire il primo giorno da Cervinia sino ai circa 3800 m di quota del Rifugio Carrel (di proprietà delle guide di Valtournanche); sono quindi 1800 m di dislivello con un ultima parte alpinistica (quella che in parte è stata soggetta al franamento l'Estate scorsa). I tempi sono relativi al tuo allenamento. Il rifugio è spesso affollato ma comunque una sistemazione alla bella e meglio la trovi sempre o quasi (il rifugio è incustodito!). Il secondo giorno hai la parte vera e propria di salita: sono circa 650 m di dislivello ed un percorso mai banale e non sempre evidente e che in parte affronti al buio. I tempi sono molto variabili (io personalmente ho impiegato 3 ore e 25).
La discesa o la compi dalla stessa parte o dalla cresta dell'Hornli.
Quest'ultima seppur tecnicamente più facile alla fine ti impegna quasi allo stesso modo, difatti è 1200 m di dislivello e comunque non è mai banale.
Tieni conto in entrambi icasi dell'affollamento che ti complica le cose, soprattutto in discesa.
Ti riporto qui lòa mia relazione relativa alla traversata Crestadel Leone-Cresta dell'Hornli e che ti consiglio.

• MONTE CERVINO (MATTERHORN), 4478 M

Traversata della montagna: Cresta del Leone (SW)–Cresta dell’Hörnli (NE)

Il Cervino è la montagna ideale, così come un bambino potrebbe rappresentarla: quattro creste ed altrettante pareti che le conferiscono il classico aspetto piramidale
Per molti è la ‘montagna della vita’, quella che almeno una volta va salita, quella che ti fa un grande alpinista quando puoi rispondere con orgoglio di si al primo profano che ti chiede: -Ma tu che vai in montagna, il Cervino lo hai mai salito?-.
Del resto è sempre stata una montagna simbolo e su di essa sin dalla prima salita si sono scritte pagine ‘epiche’ della storia dell’alpinismo che hanno portato l’alpinismo al di fuori dei suoi normali confini, come quando nel 1965 i media portarono all’attenzione del grande pubblico la salita solitaria di Walter Bonattidella sulla parete N.
Il Cervino a dire il vero non era mai stato nei miei progetti, lo avevo sempre snobbato forse perché le vie che mi interessavano non erano poi così banali o forse semplicemente perché non volevo confondermi con le folle che ogni anno si accalcano sulle sue pendici. Ma alla fine anch’io ho ceduto al mito e così alla fine mi son ritrovato a fare la foto nei pressi della croce di vetta.

Accesso: Procedendo verso Aosta abbandonare l’autostrada in corrispondenza dell’uscita di S. Vincent-Chatillon ed imboccare la strada S406 per la Valtournenche (indicazioni). Seguirla per una trentina di Km sino al suo termine raggiungendo così Cervinia. Procedendo lungo lòa strada principale di accesso al paese svoltare a sinistra in corrispondenza dell’Ufficio di Informazioni e portarsi al campo sportivo dove si parcheggia.

Dall’estremità N di Cervinia (2000 m) imboccare la carrareccia per il Rifugio Duca degli Abruzzi all’Oriondè; seguendo la parzialmente la strada (6 Km ca.) e le numerose scorciatoie si perviene così con un po di fatica ma senza alcuna difficoltà ai 2802 m del rifugio (2 ore). Il rifugio è raggiungibile anche dalla stazione intermedia della funivia di Plan Maison.
Proseguire verso N lungo il sentiero che si stacca sul retro del rifugio e che dapprima per pascoli e detriti e poi lungo un vago sperone arrotondato portarsi ai nevai posti alla base della Testa del Leone. In questo tratto il sentiero è abbastanza ben tracciato e talora segnalato da ometti di pietra ma un minimo di attenzione nella scelta del tracciato va comunque prestata. Proseguire per tracce tra i detriti e raggiungere il primo nevaio (nell’Estate 2003 alquanto ridotto), risalirlo o se possibile contornarlo sul suo bordo destro e per un facile canale raggiungere il pianoro detritico soprastante. Lungo detriti e roccette (eventuale neve) raggiungere il secondo nevaio (anche questo nell’Estate 2003 ridottissimo), costeggiarlo lungo il suo margine inferiore portandosi così alla base della Testa del Leone. Contornare alla base la Testa del Leone seguendo la traccia che si sviluppa verso destra (spalle a valle) su terreno piuttosto ripido ed infido (neve possibile e frequenti frane che modificano il percorso) e raggiungere la netta depressione del Colle del Leone (3581 m). Dal Colle, tenendosi sul versante meridionale, ci si porta per detriti fino alla base delle placche inclinate della cresta (m 3650 circa) dove inizia la parte più ripida del percorso per raggiungere il bivacco. L’arrampicata si sviluppa a destra del filo di cresta su roccia buona (II); ed in breve si raggiungono le prime corde fisse. Superata la liscia placca inclinata denominata Placca Seiler ed il successivo corto risalto si arriva alla base di un diedro verticale di una dozzina di metri (‘Le Cheminée’) che si supera grazie ad una grossa catena (IV sostenuto senza l’ausilio delle attrezzature infisse). Oltre il diedro un tratto sul filo di cresta conduce alle roccette sottostanti il Rifugio Carrel che si raggiunge in breve. Noi con condizioni ottimali abbiamo percorso questa prima parte della salita in circa 4/4.30 e senza legarci.
E’ bene precisare che attualmente (Autunno 2003) l’accesso alla Capanna Carrel è, se non impossibile, alquanto laborioso, difatti il 18 Agosto 2003 un’ennesimo franamento a coinvolto il tratto della Cheminée’ cancellando completamente il diedro presente e lasciando al suo posto una liscia placca con rocce instabili. E’ in fase di discussione la possibilità di riattrezzare o meno questo tratto così come sono in divenire i progetti per la ristrutturazione della capanna che in seguito al franamento a subito dei dissesti nel suo piano di appoggio.
Il Rifugio Carrel (3830 m) e l’adiacente Capanna Luigi Amedeo, di proprietà delle Guide di Cervinia, sono privi di gestore ed offrono circa 50 posti letto con materassi e coperte, fornello e materiale da cucina (15 Euro il pernottamento).
Proprio sul retro della Capanna Luigi Amedeo ha inizio la parte superiore dell’itinerario di salita alla vetta, si risalgono le rocce della ‘Grande Tour’ incontrando quasi subito un tratto strapiombante che si supera lungo la una corda fissa (‘Corda della sveglia’), si percorrono poi delle placche verso destra e si risale ad un terrazzino verso sinistra (II). Si contorna il versante sud della ‘Grande Tour’ e obliquando verso destra si passa fra due rocce per poi superare il ‘Vallon des Glacons’ tramite una corda fissa. Traversare a destra per una trentina di metri e superare un diedro di 25 m; continuare sempre a destra per placche (passaggi di II+) per poi risalire un canalino che conduce sulla cresta, formata da diversi gendarmi rocciosi (‘Crête du Coq’), al di sopra della Grande Tour. Questa parte della salita anche a causa del fatto che viene spesso compiuta al buio richiede un po di attenzione nell’individuazione del percorso. Si aggira il primo tratto di cresta sul versante italiano per cenge e attraverso un piccolo intaglio si risalgono le placche successive (‘Placche Cretier’) sino ad un risalto piu' ripido; si continua scendendo sul versante sud lungo una cengia spiovente ed esposta (‘Mauvais Pas’, III) sino nei pressi del Rocher des Ecritures (una placca sulla quale sono graffiti nomi e sigle di alpinisti, ma io al buio non ho visto nulla). Si prosegue traversando sempre verso destra lungo il versante italiano per arrivare al pendio nevoso noto con il nome di ‘Linceul’, lo si supera agevolati anche da un cavo metallico che ne percorre l’intera lunghezza (nell’Estate 2003 non abbiamo toccato un filo di neve, il cavo rimaneva sospeso a mezz’aria testimone del normale livello toccato dalla neve sul pendio roccioso’). Oltre questo nevaio si prosegue la salita raggiungendo la verticale parete da cui pende la ‘Grande Corde’ (o ‘Corde Tyndall’) lunga una trentina di metri, si supera questo tratto tramite una grossa catena e si esce in cresta a a circa 4080 m di quota. Seguendo senza grandi problemi di orientamento il filo di cresta (I e II, le difficoltà maggiori si possono evitare sul versante svizzero) si arriva alla sommità del Pic Tyndall (se innevata o ghiacciata la prima parte della cresta dopo la ‘Grande Corde’costituisce uno dei tratti più delicati e infidi della salita). Dal Pic Tyndall (4241 m) si percorre il filo di cresta pressoché orizzontale per circa 200 metri. Il percorso è facile ma esposto e frequentemente innevato (possono esserci cornici). Al termine della cresta si scavalcano due gendarmi e ci si abbassa allo strettissimo intaglio dell’Enjambée che si supera con un’ampia spaccata. Si attaccano ora le rocce della Testa del Cervino, dapprima non difficili e miste a detriti e neve, fino al piccolo ripiano del ‘Col Félicité’, alla base di un gradino roccioso. Lo si aggira a sinistra (Svizzera); si salgono ancora alcuni metri sulla sinistra poi, per una stretta cengia, si torna a destra della cresta. Una corda fissa permette di superare un salto di una dozzina di metri; si sale quindi verso destra fino ad un ripiano dal quale, grazie ad un’altra corda (15 m), si superano delle placche dopo le quali, sulla destra, si raggiunge la ‘Scala Jordan’ (scala con una quindicina di grossi pioli in legno) che permette di superare un tratto leggermente strapiombante ma molto esposto (viene gradato IV se superato in arrampicata senza l’ausilio della scala). Dopo la scala, una corda (‘Corda Piovano’) conduce verso sinistra ad una cengia (‘Gite Wentworth’) che riporta, ancora a sinistra, in cresta. Altre due corde e una stretta cengia conducono infine alle facili rocce della cresta terminale (spesso innevata) che adduce alla vetta italiana (4476 m) e alla croce. Per raggiungere il punto sommitale del Cervino, 60 m più a Est (vetta svizzera, 4478 m), si deve percorrere tutta l’aerea cresta sommitale, solitamente nevosa, in una decina di minuti. Quest’ultima parte della salita è molto evidente e non presenta quindi grandi problemi di ricerca dell’itinerario.
La discesa lungo la Cresta dell’Hörnli, che costituisce la normale via di salita dal versante elvetico, pur non presentando grosse difficoltà è molto lunga (1200 m di dislivello) e a causa delle numerose cordate impegnate su di essa presenta il rischio di frequenti cadute di sassi. Anche questo itinerario risulta abbondantemente attrezzato con strutture fisse quali corde per la progressione ed anelli resinati e pioli per l’assicurarazione.
Dalla vetta abbassarsi facilmente lungo il pendio sommitale (tracce di passaggio e neve spesso presente) sino ad incontrare una serie di salti rocciosi in sequenza che si superano abbastanza agevolmente grazie alle corde fisse presenti. Si raggiunge così la base della ‘Testa del Cervino’ da dove si segue il filo di cresta (spesso con neve); Si aggira sulla destra una torre e dopo aver disceso una ripida placca si raggiunge la Capanna Solvay (4003 m).
Discendere la placca sottostante il rifugio e continuare poi per una serie (infinita) di cengie e pendii obliqui (prestare sempre attenzione al percorso anche se son presenti numerose tracce di passaggio) mantenendosi sempre sul fianco Est della montagna senza mai toccare la cresta. La discesa avviene così sempre su terreno che richiede attenzione, senza particolari riferimenti se non quelli rappresentati da una evidente torre rocciosa che viene aggirata sempre sul fianco orientale. Si raggiunge così al termine, con le difficoltà che scemano solo nell’ultimissimo tratto, la Hörnli Hütte che, sorge in posizione panoramica alla sommità del crestone che rappresenta la porzione inferiore della cresta NE.
Dalla Hörnli Hütte seguire il comodo sentiero che si abbassa verso lo Swarzsee (dove si trova la stazione superiore della seggiovia). Giunti a circa 2650 m di quota, dopo aver superato le passerelle metalliche divallare alla propria destra e raggiungere la piana detritica posta al piede del margine occidentale del Teodulogletscher. Cercando il passaggio migliore per superare gli impetuosi torrenti glaciali che si dipartono dal ghiacciaio portarsi il più in alto possibile seguendo le vallette moreniche abbandonate dal ghiaccio e raggiungere una vasta zona pianeggiante a circa 2950 m di quota. A questo punto rimontare facilmente sul ghiacciaio e con percorso banale ed intuitivo portarsi verso Est in direzione delle piste da sci che scendono da Plateau Rosa e dal Colle del Teodulo.

Dislivello: 1800 m il primo giorno
650 m + 1200 in discesa lungo la Cresta dell’Hörnli + 600 m per la risalita al Colle del Teodulo
Difficoltà: AD
Tempo di percorrenza: 4 ore il primo giorno
Tempo di percorrenza: Rifugio Carrel (3830 m) ore 04.30
vetta Cervino (4478 m) ore 07.55
Hörnli Hütte (3260 m) ore 12.00
Colle del Teodulo (3303 m) ore 15.50
Avatar utente
Fabrizio Righetti
 
Messaggi: 500
Images: 20
Iscritto il: gio mag 09, 2002 9:52 am
Località: Milano

Re: Cervino

Messaggioda cuttack » mer ago 04, 2004 18:25 pm

Zenith ha scritto:Vorrei sapere quale via normale è più semplice. Meglio il versante italiano o lo svizzero?

Quali difficoltà si incontrano su entrambi i lati?

I rifugi come sono?

Quanto si impiega per l'ascensione dall'Italia e quanto dalla Svizzera?

Qualcuno c'è stato di recente e mi può dire le condizioni? Io l'ho visto a inizio luglio ed era ancora bello carico.

Grazie!


Salto direttamente alla terza domanda per sfatare un mito: l'Hornlihutte non è affatto inespugnabile come pensavo, c'abbiamo dormito 2 notti di fila nell'ultimo w.e. ( :!: ) senza bisogno di alcuna prenotazione e con tavolati con qualche posto ancora libero!
Per raggiungerla risparmiando convenientemente tantissimi ? ti suggerirei di partire dall'Italia e da Plan Maison raggiungere la base del Furggen per poi tagliare in perfetta quota la base della Est. Si fa in 3 ore ma conviene partire presto. Qualche rischio di crollo seracchi e caduta pietre mollate da chi sale per l'Hornli, ma in 10 minuti si è fuori.
Le condizioni della cresta NE fino a lunedì erano ottime, con neve incrostata all'inizio dei canaponi sopra la spalla e neve pressochè costante (assenza di misto) nel tratto conclusivo.
cuttack
 
Messaggi: 470
Iscritto il: gio mag 09, 2002 9:52 am

Re: Cervino

Messaggioda xee » mer ago 04, 2004 21:04 pm

Zenith ha scritto:Vorrei sapere quale via normale è più semplice. Meglio il versante italiano o lo svizzero?

Quali difficoltà si incontrano su entrambi i lati?

I rifugi come sono?

Quanto si impiega per l'ascensione dall'Italia e quanto dalla Svizzera?

Qualcuno c'è stato di recente e mi può dire le condizioni? Io l'ho visto a inizio luglio ed era ancora bello carico.

Grazie!



Ah, il Cervino...

Immagine
Avatar utente
xee
 
Messaggi: 3093
Images: 80
Iscritto il: ven gen 30, 2004 16:35 pm
Località: La Vallée

Re: Cervino

Messaggioda Zenith » mer ago 04, 2004 21:22 pm

cuttack ha scritto:
Zenith ha scritto:Vorrei sapere quale via normale è più semplice. Meglio il versante italiano o lo svizzero?

Quali difficoltà si incontrano su entrambi i lati?

I rifugi come sono?

Quanto si impiega per l'ascensione dall'Italia e quanto dalla Svizzera?

Qualcuno c'è stato di recente e mi può dire le condizioni? Io l'ho visto a inizio luglio ed era ancora bello carico.

Grazie!


Salto direttamente alla terza domanda per sfatare un mito: l'Hornlihutte non è affatto inespugnabile come pensavo, c'abbiamo dormito 2 notti di fila nell'ultimo w.e. ( :!: ) senza bisogno di alcuna prenotazione e con tavolati con qualche posto ancora libero!
Per raggiungerla risparmiando convenientemente tantissimi ? ti suggerirei di partire dall'Italia e da Plan Maison raggiungere la base del Furggen per poi tagliare in perfetta quota la base della Est. Si fa in 3 ore ma conviene partire presto. Qualche rischio di crollo seracchi e caduta pietre mollate da chi sale per l'Hornli, ma in 10 minuti si è fuori.
Le condizioni della cresta NE fino a lunedì erano ottime, con neve incrostata all'inizio dei canaponi sopra la spalla e neve pressochè costante (assenza di misto) nel tratto conclusivo.


Come neve senza misto? Io mi aspettavo roccia! O comunque, misto ghiaccio/roccia ...
Spiegami un po' meglio le condizioni. Tu poi sei ridisceso da lì?
Zenith
 
Messaggi: 838
Iscritto il: ven nov 29, 2002 23:26 pm
Località: Milano

Messaggioda Zenith » mer ago 04, 2004 21:26 pm

Grazie mille Fabrizio! Ho stampato la tua recensione ben fatta!

Che tipo di allenamento è consigliabile per il Cervino? Io arrivo da fresche cavalcate su vette morbide e nevose: Monte Bianco, Monte Rosa, Roccia Nera, etc. Ma di roccia in quota niente! Sulle rocce mi ci arrampico un poco sulle Grigne, ma non vado oltre... Per il resto, fiato e gambe OK!
Zenith
 
Messaggi: 838
Iscritto il: ven nov 29, 2002 23:26 pm
Località: Milano

Messaggioda Fabrizio Righetti » gio ago 05, 2004 8:57 am

[quote="Zenith"]Grazie mille Fabrizio! Ho stampato la tua recensione ben fatta!

Che tipo di allenamento è consigliabile per il Cervino? Io arrivo da fresche cavalcate su vette morbide e nevose: Monte Bianco, Monte Rosa, Roccia Nera, etc. Ma di roccia in quota niente! Sulle rocce mi ci arrampico un poco sulle Grigne, ma non vado oltre... Per il resto, fiato e gambe OK![/quote]

Ciao Zenith non ti serve saper fare il 7a per affrontare le creste del Cervino. Se hai fiato e buone gambe e dimestichezza con il terreno tipico dell'alta montagna sei a posto. Vedrai che molte delle guide svizzere che accompagnano i clienti sull'Hornli non sono superman ma invidierai la loro dimestichezza nel muoversi su quel terreno che io definisco da camosci. Sul Cervino come su altre montagne ci vuole occhio e dimestichezza altrimenti stai su le ore e lo sai anche tu lo stress ed il rischio aumentano.

Ciao da Fabrizio
Avatar utente
Fabrizio Righetti
 
Messaggi: 500
Images: 20
Iscritto il: gio mag 09, 2002 9:52 am
Località: Milano

Messaggioda Zenith » gio ago 05, 2004 12:39 pm

Fabrizio Righetti ha scritto:
Zenith ha scritto:Grazie mille Fabrizio! Ho stampato la tua recensione ben fatta!

Che tipo di allenamento è consigliabile per il Cervino? Io arrivo da fresche cavalcate su vette morbide e nevose: Monte Bianco, Monte Rosa, Roccia Nera, etc. Ma di roccia in quota niente! Sulle rocce mi ci arrampico un poco sulle Grigne, ma non vado oltre... Per il resto, fiato e gambe OK!


Ciao Zenith non ti serve saper fare il 7a per affrontare le creste del Cervino. Se hai fiato e buone gambe e dimestichezza con il terreno tipico dell'alta montagna sei a posto. Vedrai che molte delle guide svizzere che accompagnano i clienti sull'Hornli non sono superman ma invidierai la loro dimestichezza nel muoversi su quel terreno che io definisco da camosci. Sul Cervino come su altre montagne ci vuole occhio e dimestichezza altrimenti stai su le ore e lo sai anche tu lo stress ed il rischio aumentano.

Ciao da Fabrizio


Ciao Fabrizio,
mi hai caricato! Ora attendo solo la guarigione della mia caviglia distorta (vedi forum medicina) e poi con tempo permettendo farò il Cervino. Comunque, visto che sei di Milano, credi che sulle Grigne ci si possa allenare bene per il Cervino, oppure è meglio fare uscite, anche banali in alta montagna?
Zenith
 
Messaggi: 838
Iscritto il: ven nov 29, 2002 23:26 pm
Località: Milano

Messaggioda simo il 4 CG » gio ago 05, 2004 12:43 pm

Zenith ha scritto:
Fabrizio Righetti ha scritto:
Zenith ha scritto:Grazie mille Fabrizio! Ho stampato la tua recensione ben fatta!

Che tipo di allenamento è consigliabile per il Cervino? Io arrivo da fresche cavalcate su vette morbide e nevose: Monte Bianco, Monte Rosa, Roccia Nera, etc. Ma di roccia in quota niente! Sulle rocce mi ci arrampico un poco sulle Grigne, ma non vado oltre... Per il resto, fiato e gambe OK!


Ciao Zenith non ti serve saper fare il 7a per affrontare le creste del Cervino. Se hai fiato e buone gambe e dimestichezza con il terreno tipico dell'alta montagna sei a posto. Vedrai che molte delle guide svizzere che accompagnano i clienti sull'Hornli non sono superman ma invidierai la loro dimestichezza nel muoversi su quel terreno che io definisco da camosci. Sul Cervino come su altre montagne ci vuole occhio e dimestichezza altrimenti stai su le ore e lo sai anche tu lo stress ed il rischio aumentano.

Ciao da Fabrizio


Ciao Fabrizio,
mi hai caricato! Ora attendo solo la guarigione della mia caviglia distorta (vedi forum medicina) e poi con tempo permettendo farò il Cervino. Comunque, visto che sei di Milano, credi che sulle Grigne ci si possa allenare bene per il Cervino, oppure è meglio fare uscite, anche banali in alta montagna?


la grignetta, acneh se è alta solo 2100m, è una grande montagna e ci sono cose che possono, secondo me, allenare per il cervino, visto che la quota, da quello che ho capito non è un problema
simo
Immagine

libertà per gli antifascisti
Avatar utente
simo il 4 CG
 
Messaggi: 5829
Images: 59
Iscritto il: ven nov 01, 2002 17:30 pm
Località: sulle montagne

Messaggioda Fabrizio Righetti » gio ago 05, 2004 13:58 pm

Concordo con Simo, la Grignetta ed il Grignone sono montagne complete, del resto Cassin ed i lecchesi degli anni 30 si arrampicavano in Grigna tutto l'anno ma poi in Estate di cose in giro ne han fatte. Certo di sto periodo non è il massimo a meno che non fai qualche sgambata serale dopo il lavoro. Se riesci a piazzare dentro una salita sulle Alpi prima secondo me è meglio.

Fabrizio
Avatar utente
Fabrizio Righetti
 
Messaggi: 500
Images: 20
Iscritto il: gio mag 09, 2002 9:52 am
Località: Milano

Re: Cervino

Messaggioda cuttack » gio ago 05, 2004 14:39 pm

Zenith ha scritto:
cuttack ha scritto:Le condizioni della cresta NE fino a lunedì erano ottime, con neve incrostata all'inizio dei canaponi sopra la spalla e neve pressochè costante (assenza di misto) nel tratto conclusivo.


Come neve senza misto? Io mi aspettavo roccia! O comunque, misto ghiaccio/roccia ...
Spiegami un po' meglio le condizioni. Tu poi sei ridisceso da lì?


Sopra la spalla (ca. 4250 m) iniziano i canaponi. Il primo tende al versante Nord ed era quello incrostato di neve. Terminate le corde, il pendio si abbatte (ultimo centinaio di metri di dislivello) e poichè di neve ce n'era ancora a sufficienza mi riesce difficile parlare di misto per via delle emergenze rocciose che cmq affiorano.
Tieni conto che è' sufficiente un temporale o tre giorni di caldo per cambiare le condizioni di lassù.
Sì, sono ridisceso da lì ed ho impiegato quasi come a salire nonostante pressochè totale conserva/slegato!
cuttack
 
Messaggi: 470
Iscritto il: gio mag 09, 2002 9:52 am

Messaggioda Zenith » sab ago 07, 2004 22:54 pm

Innanzitutto grazie per i consigli che seguirò! Avevo pensato di fare con un amico il Bernina prima del Cervino. Ma ora, la prima cosa è rimettere in sesto la caviglia distorta (correndo giu dalle grigne).

Visto che conoscete bene le Grigne, sapreste indicarmi un percorso sulle Grigne che possa assomigliare vagamente al Cervino, o comunque che presenti dei passaggi di simile difficoltà?

La mia Guida mi ha detto che l'anno scorso ha fatto più volte il Cervino con gli scarponi da Trekking senza ramponi!?

Come ci si trova nel rifugio svizzero?
Zenith
 
Messaggi: 838
Iscritto il: ven nov 29, 2002 23:26 pm
Località: Milano

Messaggioda cuttack » lun ago 09, 2004 15:20 pm

Zenith ha scritto:La mia Guida mi ha detto che l'anno scorso ha fatto più volte il Cervino con gli scarponi da Trekking senza ramponi!?


Il 2003 è stato un anno (speriamo) irripetibile ;)
cuttack
 
Messaggi: 470
Iscritto il: gio mag 09, 2002 9:52 am

Messaggioda Zenith » mar ago 10, 2004 11:07 am

il 2004 mi pare che si stia rivelando l'opposto , anzi ... troppo!
Zenith
 
Messaggi: 838
Iscritto il: ven nov 29, 2002 23:26 pm
Località: Milano

Messaggioda Zenith » ven ago 13, 2004 13:21 pm

Con condizioni non ottimali, per neve è più sicura la via Svizzera?
Zenith
 
Messaggi: 838
Iscritto il: ven nov 29, 2002 23:26 pm
Località: Milano

Messaggioda Zenith » gio ago 19, 2004 0:11 am

Qualcuno saprebbe dirmi in che condizioni si trova il Cervino dopo i mega-temporali di questi giorni?



In settembre è ancora fattibile?
Zenith
 
Messaggi: 838
Iscritto il: ven nov 29, 2002 23:26 pm
Località: Milano

Messaggioda quchibu » gio ago 31, 2006 10:20 am

perchè ha fatto temporale questi giorni?




























:twisted: :lol: 8) (riesumator)
quchibu
 
Messaggi: 3675
Images: 14
Iscritto il: ven lug 07, 2006 10:16 am


Torna a Alpinismo - Grandi montagne - Spedizioni

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti

Forum.Planetmountain.com

Il Forum è uno spazio d’incontro virtuale, aperto a tutti, che consente la circolazione e gli scambi di opinioni, idee, informazioni, esperienze sul mondo della montagna, dell’alpinismo, dell’arrampicata e dell’escursionismo.

La deliberata inosservanza di quanto riportato nel REGOLAMENTO comporterà l'immediato bannaggio (cancellazione) dal forum, a discrezione degli amministratori del forum. Sarà esclusivo ed insindacabile compito degli amministratori stabilire quando questi limiti vengano oltrepassati ed intervenire di conseguenza.