da Myago » gio ott 06, 2005 14:01 pm
Enzolino ha scritto:La paura? Dev'essere una sorta di reazione chimica nel cervello preparata dal cervello come meccanismo di difesa prima che l'evento accada perche', quando le cadute sono inaspettate, la maggior parte la paura non si prova ma solo un senso di tranquilla rassegnazione ...
Carlo78 ha scritto:Mi è piaciuto il tuo racconto Basso.![]()
Ora sarebbe interessante sapere tutte le cose che hai fatto per rimanere bloccato così a lungo in parete.
da Myago » gio ott 06, 2005 14:02 pm
da paolo75 » gio ott 06, 2005 14:11 pm
da Myago » gio ott 06, 2005 14:19 pm
da Fabio23 » gio ott 06, 2005 19:48 pm
da Myago » ven ott 07, 2005 12:43 pm
Basso ha scritto:di cui 1 niubbo (avrà fatto circa 7/8 arrampicate, e già questa è stata una cazzata), 1 sui 6b+, 1 sui 7a ed io sui 6a+ (spero di ricordarmi beni i nostri gradi di allora), quindi eravamo cordate composte dal niubbo con il 6b+ ed io con il 7a (tra l'altro, avendo entrambi lo stesso nome Yuri ci era sembrato + logico stare insieme.....
da Myago » ven ott 07, 2005 23:07 pm
da Roberto » sab ott 08, 2005 10:01 am
Anche a me è capitato di bivaccare senza attrezzatura e bagnato (non ero a 3000, ma parecchio più in alto), il freddo mi bloccava completamente e mi sentivo senza forza, incapace di reagire. Ero li, tutto raggomitolato, che tremavo ed aspettavo!Basso ha scritto:Leggendo questo topic mi è tornato alla mente una spiacevole ma significante avventura ke ho avuto nel nn lontano Luglio 1996.
X una serie di motivi ke nn sto qui ad elencare ( + ke motivi erano cazzate fatte ) mi sn trovato con altri 3 compagni a passare una notte all'addiaccio a quota 3000 in parete sul versante svizzero del Badile, attaccati ad un anello, ovviamente senza nessuna attrezzatura idonea al bivacco in quanto improvvisato e nn previsto. Ricordo xò vivamente le cazzate ke ho fatto, tipo le numerose risalite x recuperare le corde incastrate completamente slegato, sulla roccia bagnata in quanto pioveva ad intermittenza, senza scarpette ma con gli scarponi xkè ero 1/2 congelato. Tutt'ora ricordo perfettamente come e cosa provavo in quelle dannate ore: ero talmente convinto ke se fossi caduto nn me ne fregava niente, ne avevo pieni i maroni e nn vedevo l'ora ke tutto finisse, anke in malo modo. Nn so' il xkè ragionassi così, credo fosse stato x la paura, forse x l'adrenalina allo stato + estremo, ero come drogato ma allo stesso tempo ero cosciente della mia incoscienza. Ma ne avevo pieni i maroni !!! Poi nn dimentico la paura ke avevo durante la notte: nn avevo mai avuto così tanto freddo in vita mia e x così tanto tempo, ricordo ke intorno a 1/2 notte è subentrata la paura di nn riuscire ad arrivare alla mattina seguente preparandoci a scoprire com'era la morte x assideramento. Anke se nn lo davamo a vedere eravamo tutti terrorizzati.
L'avventura si è conclusa abbastanza bene: uno di noi è tornato a casa con l'elicottero in quanto la mattina dopo, forse ancora congelato, nel continuare la discesa si è rotto una caviglia, noi altri abbiamo avuto x nn so' quanti mesi i geloni alle dita dei piedi con conseguente perdita della sensibilità.
La cosa ke + mi ha stranito è ke di tutto quanto abbiamo riskiato me ne sn reso conto solo dopo 3 settimane, come se fosse stato solo un sogno durato così tanto. Naturalmente quando me ne sn reso conto sn rimasto scioccato tant'è ke anke adesso stento a crederci.
Cmq è stata una bellissima esperienza, istruttiva ma soprattutto mi ha reso molto ma molto + responsabile.
.... e se fosse andata peggio i giornali avrebbero scritto come al solito: Montagna Assassina ( e nn alpinisti deficienti...)
ma si sà ke tutto fa esperienza...
PS
Mi è doveroso menzionare almeno uno dei miei 3 compagni di sventura dove esprimo tutta la mia solidarietà x quanto è capitato alla spedizione sul versante est del «Nanda Devi East», una vetta di 7.434 metri, nella catena dell'Himalaya indiano:
Yuri Parimbelli
da Myago » sab ott 08, 2005 14:30 pm
Roberto ha scritto:Ero li, tutto raggomitolato, che tremavo ed aspettavo!
da Roberto » sab ott 08, 2005 14:45 pm
La mattinaBasso ha scritto:Roberto ha scritto:Ero li, tutto raggomitolato, che tremavo ed aspettavo!
La morte ?!?
da Fokozzone » mar ott 11, 2005 10:37 am
Luca A. ha scritto:A me è capitato un paio di volte di vedermi morto.
La situazione più "interessante" (lo dico oggi) mi è capitata su un ghiaione ripidissimo e mobilissimo, in realtà fatto da sassi piuttosto grossi (tipo la testa di un uomo) e non assestati tra loro. Zona molto molto fuori mano. Da solo. Scarpe da tennis sbrindellate con suola semidistrutta e lucida. ma lasciamo perdere.
In bilico, con grande cautela, aggiro da sotto un masso alto circa tre metri e largo due. Non tiro, ma appoggio solo una mano per mantenere l'equilibrio.
Il masso si muove, ruotando verso di me e io scivolo.
Non dimenticherò mai quella frazione di secondo. Quanto potrà essere durata? Mezzo secondo? Non so. Ma in quel mezzo secondo la mia mente ha costruito una specie di film che visto a velocità normale sarebbe durato forse un paio d'ore. La cosa interessante è che non ho rivisto la mia vita, come si dice di solito, ma ho visto IN AVANTI. Ho visto i miei che a casa si preoccupavano perché non tornavo, ho assistito alla telefonata al soccorso alpino (di cui conoscevo all'epoca molti membri, quindi il "film" era molto preciso), le squadre che mi cercavano (nessuno sapeva precisamente dove fossi), e infine mi trovavano spiaccicato sotto il masso come uno scarafaggio. Il recupero, il funerale con tutti i dettagli... Una cosa incredibile e dettagliatissima.
Mi sono trovato al di là del masso, tremante, senza sapere minimamente COME. Devo aver dato un poderoso colpo di reni... o non so che altro. Il masso era rotolato di mezzo giro ed era ormai fermo nel punto in cui mi ero trovato io.
Quando ci penso, mi torna lo spavento, ma la cosa che da allora mi spaventa è la scoperta di quale mostruosa capacità di elaborazione abbia la mente umana. Da allora penso che anche il più grande genio utilizza forse l' 1% di questa incredibile macchina.
Luca
da Luca A. » mer ott 12, 2005 17:22 pm
Fokozzone ha scritto:Luca A. ha scritto:A me è capitato un paio di volte di vedermi morto.
La situazione più "interessante" (lo dico oggi) mi è capitata su un ghiaione ripidissimo e mobilissimo, in realtà fatto da sassi piuttosto grossi (tipo la testa di un uomo) e non assestati tra loro. Zona molto molto fuori mano. Da solo. Scarpe da tennis sbrindellate con suola semidistrutta e lucida. ma lasciamo perdere.
In bilico, con grande cautela, aggiro da sotto un masso alto circa tre metri e largo due. Non tiro, ma appoggio solo una mano per mantenere l'equilibrio.
Il masso si muove, ruotando verso di me e io scivolo.
Non dimenticherò mai quella frazione di secondo. Quanto potrà essere durata? Mezzo secondo? Non so. Ma in quel mezzo secondo la mia mente ha costruito una specie di film che visto a velocità normale sarebbe durato forse un paio d'ore. La cosa interessante è che non ho rivisto la mia vita, come si dice di solito, ma ho visto IN AVANTI. Ho visto i miei che a casa si preoccupavano perché non tornavo, ho assistito alla telefonata al soccorso alpino (di cui conoscevo all'epoca molti membri, quindi il "film" era molto preciso), le squadre che mi cercavano (nessuno sapeva precisamente dove fossi), e infine mi trovavano spiaccicato sotto il masso come uno scarafaggio. Il recupero, il funerale con tutti i dettagli... Una cosa incredibile e dettagliatissima.
Mi sono trovato al di là del masso, tremante, senza sapere minimamente COME. Devo aver dato un poderoso colpo di reni... o non so che altro. Il masso era rotolato di mezzo giro ed era ormai fermo nel punto in cui mi ero trovato io.
Quando ci penso, mi torna lo spavento, ma la cosa che da allora mi spaventa è la scoperta di quale mostruosa capacità di elaborazione abbia la mente umana. Da allora penso che anche il più grande genio utilizza forse l' 1% di questa incredibile macchina.
Luca
La tua l' hai consumata in quel mezzo secondo.
Adesso sei tornato all' 1% e al suo risultato, che sono i tuoi post abituali.
Ma anche a questo puoi rassegnarti![]()
![]()
![]()
F.
da c.caio » gio ott 13, 2005 15:37 pm
da stefanop » gio ott 13, 2005 18:17 pm
Basso ha scritto:Riassumendo, abbiamo scalato lo spigolo Nord del Pizzo Badile (mt. 3.308), una via lunga 1.100 mt. con grado di difficoltà ......stufo di sentire sempre e solo esclusivamente il rumore dei nostri denti ke sbattevano x il freddo, .............Abbiamo fatto segnali sos con le torce tant'è ke vedavamo luci ke piano piano si avvicinavano alla parete, .....poi cominciò a piovere di nuovo, ci siamo trovati in mezzo ad una nuvola e la cosa + strana è ke sentivamo le gocce d'acqua salire dal basso verso l'alto, forse x via delle correnti ascensionali. Quando la nuvola se ne era andata abbiamo notato ke le luci dei presunti soccorritori si erano allontanate di molto, presumibilmente x via del cattivo tempo.
A parte le numerose risate nonostante la situazione (lol: ).........
La mattina dopo alle 06.00 abbiamo ricominciato il recupero delle corde incastrate e abbiamo proseguito la nostra avventura ma uno di noi...... ..............e.
da Myago » ven ott 14, 2005 3:46 am
stefanop ha scritto:Comunque non è stato certamente così drammatico da giustificare il ricorso al soccorso alpino ...... per una notte al freddo .. ci sono cose ben più gravi in cui devono intervenire.
Cai o non cai, interventi inutili li farei pagare fior di quatrini
da cornacchione » ven ott 14, 2005 11:36 am
da Luca A. » ven ott 14, 2005 11:50 am
cornacchione ha scritto:Ecco quello che è capitato a me
voglio ripetere in solitaria una via relativamente facile e già fatta: scelgo la via cassin al medale (lecco). primo tiro con corda nello zaino (?perché le mie capacità sono certo molto superiori al 2°-3° grado, no? la tirerò fuori sui tiri di 4° e per i passaggi di 5°!). nel frattempo un alpinista, in cordata, mi supera. ma purtroppo gli appigli e gli appoggi iniziali sono stra-unti e così scivolo, perdo l?equilibrio, insomma volo senza alcuna protezione. istintivamente afferro la corda di chi era salito e che per fortuna mia e sua si trovava in sosta, ma ormai non riesco a fermarmi. quando arrivo a terra mi meraviglio per aver ?soltanto? tutte le dita delle mani scorticate. in queste condizioni non posso guidare e allora vado a piedi all?ospedale di lecco e lì, dopo avermi curato e bendato, vogliono farmi confessare che mi sono infortunato sul lavoro e non arrampicando! il tutto si è concluso con una quindicina di giorni di riposo, ma le cicatrici sulle mani le porterò per sempre.
cosa dire?
per la mia presunzione ho messo in pericolo non solo la mia vita, ma anche quella di altre persone! ma per fortuna la montagna è stata clemente e mi ha insegnato la modestia! è stata la mia prima ed ultima solitaria su roccia. dell?incidente in sè non ricordo molto; la paura e la rabbia (verso se stessi) sono venute dopo.
ciao alla prossima (ne ho ancora due o tre...):wink:
da cornacchione » ven ott 14, 2005 12:02 pm
Luca A. ha scritto:cornacchione ha scritto:Ecco quello che è capitato a me
voglio ripetere in solitaria una via relativamente facile e già fatta: scelgo la via cassin al medale (lecco). primo tiro con corda nello zaino (?perché le mie capacità sono certo molto superiori al 2°-3° grado, no? la tirerò fuori sui tiri di 4° e per i passaggi di 5°!). nel frattempo un alpinista, in cordata, mi supera. ma purtroppo gli appigli e gli appoggi iniziali sono stra-unti e così scivolo, perdo l?equilibrio, insomma volo senza alcuna protezione. istintivamente afferro la corda di chi era salito e che per fortuna mia e sua si trovava in sosta, ma ormai non riesco a fermarmi. quando arrivo a terra mi meraviglio per aver ?soltanto? tutte le dita delle mani scorticate. in queste condizioni non posso guidare e allora vado a piedi all?ospedale di lecco e lì, dopo avermi curato e bendato, vogliono farmi confessare che mi sono infortunato sul lavoro e non arrampicando! il tutto si è concluso con una quindicina di giorni di riposo, ma le cicatrici sulle mani le porterò per sempre.
cosa dire?
per la mia presunzione ho messo in pericolo non solo la mia vita, ma anche quella di altre persone! ma per fortuna la montagna è stata clemente e mi ha insegnato la modestia! è stata la mia prima ed ultima solitaria su roccia. dell?incidente in sè non ricordo molto; la paura e la rabbia (verso se stessi) sono venute dopo.
ciao alla prossima (ne ho ancora due o tre...):wink:
Reazioni dei tizi in cordata? (Lo chiedo perché pare che non ti abbiano dato un passaggio all'ospedale... Simpatici... magari si sono seccati perché gli hai sporcato di sangue la corda?)
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