Caro Erman,
riguardo la salita di Maestri, tu dici che non e' vero che centinaia di metri non sono stati percorsi. Correggimi se sbaglio, da colle della conquista alla cima dovrebbero essere circa 700 metri.
La parte percorsa da altri sarebbero solo gli ultimi centocinquanta e qualche metro alla base, giusto?
Se quindi non sbaglio ci sono almeno 400-500 metri della via Maestri-Egger che non sono mai stati percorsi. Esagerando 300. Se e' cosi', dire che centinaia di metri della Maestri-Egger non son stati percorsi avrebbe senso. Giusto?
Inoltre, anche nel caso in cui una cordata si sia calata per qualche decina di metri per controllare tracce della via Egger-Maestri, mi vien da pensare che in pareti grandi come quelle del Cerro Torre, ed in circostanze in cui scendere in velocita' e' un'imperativo assoluto, sia difficile effettuare ricerche sufficientemente accurate. Insomma, quanto queste ricerche sono affidabili?
Su Maestri bravo su ghiaccio. Lui stesso attribuisce il merito della salita da primo dal colle in su ad Egger proprio per le sue capacita' di ghiacciatore. Credo che le capacita' che gli vengono attribuite si riferiscono sempre alla roccia.
Tu dici che son stati piazzati un sacco di chiodi.
Per esempio, sopra il colle della Conquista il primo giorno son stati piazzati 30 chiodi a espansione in 300 metri (15 da ghiaccio). Supponendo tiri di 30 metri, e due chiodi ad ogni sosta, cio' significherebbe che ogni trenta metri ci sarebbe la probabilita' di trovare un chiodo ogni quindici metri. Nei successivi 250 metri 20 chiodi. Da ghiaccio? A espansione? Non mi e' chiaro.
Insomma, a me non sembra che Maestri ed Egger avessero messo una quantita' di chiodi dal Colle in su, a livelli industriali.
Se aggiungiamo il fatto che Egger adattava il percorso in base alle fantomatiche incrostazioni di ghiaccio, non mi sorprenderebbe se questi chiodi fossero stati piazzati in punti improbabili per un ripetitore. Tutti seguono le linee logiche di roccia, ma Egger e Maestri seguivano il ghiaccio. Difatti non c'e' riferimento a chiodi da roccia piazzati ma solo chiodi ad espansione e da ghiaccio. Quindi evidentemente Egger e Maestri non hanno seguito logiche vie di roccia. E non escludo la possibilita' che, nonostante la tua conoscenza del Torre sia indiscutibile, queste incrostazioni siano state eccessivamente sottovalutate. Il fatto che tu sia andato in inverno ed abbia incontrato delle incrostazioni inscalabili, non tiene conto del possibile processo che porta alla formazione di tali incrostazioni. Usando termini tecnici, piccole differenze nella cinetica e termodinamica di un processo di formazione possono portare ad enormi differenze nella durezza e struttura di un materiale come il ghiaccio. Spesso il ghiaccio si indurisce dopo periodi di caldo e periodi di freddo intenso. D'inverno questa alternanza e' improbabile, e quindi il ghiaccio si accumula sul ghiaccio preesistente senza determinarne necessariamente l'indurimento. Ne convieni?
Detto questo, a me e sicuramente ad altri, piacerebbe andare in Patagonia e scalare il Torre. Faccio un lavoro che mi appassiona ma che mi da poco tempo per spendere mesi in Patagonia.
Se avessi tempo, danaro e forse anche piu' capacita' probabilmente farei anche uno sforzo per saperne di piu' di persona sulla vicenda. Ma andare sul Torre non e' sufficiente per credere o no a Maestri. Lo dimostra il fatto che alpinisti come Gianluca Maspes, che sono stati sul Torre, pur non offrendo analisi approfondite come le tua, si schiera dalla parte di Maestri.
Quello che faccio io ed altri, un po' come ha fatto Garibotti, Ken Wilson (che sul Torre non credo sia mai salito ma viene considerato una fonte autorevole

), ed altri e' racimolare elementi bibliografici e cercare di capirne qualcosa.
E sinche' non trovero' sufficientemente convincenti le prove contro Maestri, da parte mia gli concedero' il beneficio del dubbio.
Ciao
Lorenzo