da giorgiolx » mer mag 26, 2010 13:46 pm
da (Ale74) » mer mag 26, 2010 13:51 pm
giorgiolx ha scritto:.....d'invidia...
tiè, guarda un po qui....invidioso? ti piacerebbe? ahahah
http://ilpiccolo.gelocal.it/multimedia/ ... ref=HRSN-5
da giorgiolx » mer mag 26, 2010 13:56 pm
(Ale74) ha scritto:giorgiolx ha scritto:.....d'invidia...
tiè, guarda un po qui....invidioso? ti piacerebbe? ahahah
http://ilpiccolo.gelocal.it/multimedia/ ... ref=HRSN-5
Bhe...anche Nonno Art......
da arteriolupin » mer mag 26, 2010 14:00 pm
da giorgiolx » mer mag 26, 2010 14:14 pm
arteriolupin ha scritto:No, troppo grande...
Ho fatto una fatica boia anni fa, quando ne ho presa una da sei chili...
Riuscire a cucinarla è stato duro...
(altro che catch and release....)
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sempre da tre uomini in barca ha scritto:Tuttavia egli era certo che come pescatore non sarei mai riuscito a nulla. Per insufficienza di immaginazione.
Disse che avrei potuto dare buoni risultati come poeta, o come scrittore di romanzi brivido, o come reporter o roba del genere, ma che per farsi un nome come pescatore del Tamigi occorre fantasia più fertile, maggior capacità di invenzione di quanto sembrassi possederne io.
Molta gente crede che tutto quello che occorre per fare un buon pescatore sia la capacità di dire facilmente le bugie senza arrossire, ma questo è un errore. La bugia semplice è sfrontata e inutile; la più vile matricola sarebbe capace di farlo. Il pescatore sperimentato lo si riconosce, invece, nei dettagli circostanziali, nei tocchi di abbellimento e di veridicità, nell'espressione di persona scrupolosa, quasi pedante e veritiera.
Chiunque può dire: - Sentite, ieri sera presi quindici dozzine di pesci persico. - Oppure: - Lunedì scorso tirai a terra un ghiozzo di circa dieci chili che misurava novanta centimetri dalla testa alla coda.
Per questo genere di discorsi non occorre arte, non occorre ingegno. Tutto al più essi dimostrano temerarietà.
No, il pescatore finito si vergognerebbe di dire una bugia di questo genere. Il suo metodo è scientifico.
Egli entra tranquillamente con il cappello in testa, si sceglie la sedia più comoda, accende la pipa e comincia a mandar buffetti in silenzio. Lascia che i giovani si sfoghino a dir spacconate per un poco e poi, durante una momentanea pausa si toglie la pipa dalla bocca e mentre scuote la cenere dal bocciuolo dice:
- Be'! martedì sera feci una retata di quelle che forse è meglio non parlarne con nessuno.
- Oh! e perché? - gli si chiede.
- Perché sono certo che se lo dicessi nessuno mi crederebbe, - risponde pacatamente il vecchio senza nessun accenno di amarezza nella voce. Poi si mette a ricaricar la pipa e chiede all'oste di portargli tre dosi di whisky con ghiaccio.
Succede una pausa perché nessuno se la sente di contraddire il vecchio signore e perciò lui stesso deve continuare il discorso senza attendere incoraggiamenti.
- No, - dice soprappensiero; - io stesso non ci crederei se qualcuno me lo raccontasse, ma, invece, è un fatto. Ero rimasto lì tutto il pomeriggio e non avevo preso letteralmente nulla eccetto poche decine di lucci ed una ventina di carpe, ed ero sul punto di chiudere la pessima giornata quando sento tirar piuttosto violentemente la lenza. Pensai che si trattasse di un altro pesciolino e tirai. Accidenti! non riuscivo a far muovere la canna. Mi ci volle mezz'ora - mezz'ora, signori miei - per tirare a terra quel pesce e ad ogni momento pareva che la lenza si spezzasse. Finalmente lo afferrai! Immaginate un po' che cos'era?
Uno storione! uno storione di quasi venti chili! preso alla lenza, signori miei! Capisco, capisco la vostra sorpresa; per favore, oste, un altro triplo whisky.
E continua così dicendo che tutti quelli che lo videro si meravigliarono, quello che disse sua moglie quando arrivò a casa e quello che pensò Joe Buggles.
Una volta domandai al padrone di una locanda sul fiume se quei racconti dei pescatori dei dintorni non gli facessero voltar lo stomaco e lui rispose:
- Oh, no, ormai non più, signor mio. Al principio mi disgustavano un po', ma ormai io e mia moglie li ascoltiamo per giornate intere. Ci si abitua, sa, ci si abitua.
Conobbi un tizio che era sconosciutissimo e che quando cominciò la pesca con la mosca decise di non aumentare i suoi bottini di più del venticinque per cento.
- Quando prendo quaranta pesci, - diceva - dico che ne ho presi cinquanta e così via. Ma non mentirò mai più di così; perché a mentire si fa peccato.
Ma poi si accorse che il piano del venticinque per cento non andava. Infatti non era mai riuscito ad applicarlo. Il maggior numero di pesci che fosse mai riuscito a pescare era di due o tre e in questo caso non si può calcolare il venticinque per cento - perlomeno quando si tratta di pesci.
Visto questo aumentò la percentuale a trentatré-e-un-terzo, ma anche così si trovava in difficoltà quando ne pescava uno o due; occorreva semplificare il conto e decise di fare il doppio esatto.
Adottò questo nuovo calcolo, ma dopo un paio di mesi se ne stancò.
Quando diceva che aveva aumentato soltanto del doppio nessuno gli credeva e quindi neanche questo metodo gli fece acquistare molto credito e anzi la sua moderazione lo metteva in svantaggio tra gli altri pescatori. Se aveva preso tre pesci e diceva di averne presi sei ecco che un altro che ne aveva preso uno soltanto diceva di averne preso una dozzina e lo faceva ingelosire.
Dovette fare un altro compromesso con se medesimo, che sta rispettando ancora oggi religiosamente, e cioè di moltiplicare ogni pesce che pescava per dieci e di cominciare il conto con dieci. Per esempio, se non pescava neanche un pesce diceva di averne pescati dieci; - quel sistema non gli permetteva di pescare mai meno di dieci pesci - questa era la base su cui era fondato.
Poi, se per caso ne pescava veramente uno, lo chiamava venti e due pesci contavano per trenta, tre per cinquanta, e così via.
E' un sistema semplice ed elementare tanto in uso che negli ultimi tempi si sente dire che sia stato adottato dalla confraternita dei pescatori in generale. Infatti il Comitato dell'Associazione dei Pescatori del Tamigi ne raccomandò l'adozione circa due anni or sono, ma alcuni dei vecchi membri si opposero. Opinarono che era consigliabile mettere allo studio il progetto che il numero venisse raddoppiato e ogni pesce contasse per venti.
da Dolmen » mer mag 26, 2010 14:59 pm
da brando » gio mag 27, 2010 14:06 pm
da arteriolupin » gio mag 27, 2010 14:43 pm
La Marmotta ha scritto:Ma come ha fatto quella trota a diventare cosi grande?
da Drugo Lebowsky » gio mag 27, 2010 14:46 pm
arteriolupin ha scritto:No, troppo grande...
Ho fatto una fatica boia anni fa, quando ne ho presa una da sei chili...
Riuscire a cucinarla è stato duro...
(altro che catch and release....)
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da Drugo Lebowsky » gio mag 27, 2010 14:58 pm
La Marmotta ha scritto:Ma come ha fatto quella trota a diventare cosi grande?
da giorgiolx » gio mag 27, 2010 15:02 pm
Dolmen ha scritto:8O ...minchia...![]()
Chiedo aiuto ai pescatori esperti, sbaglio o è un maschio?
da arteriolupin » gio mag 27, 2010 15:03 pm
Drugo Lebowsky ha scritto:arteriolupin ha scritto:No, troppo grande...
Ho fatto una fatica boia anni fa, quando ne ho presa una da sei chili...
Riuscire a cucinarla è stato duro...
(altro che catch and release....)
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se, seee...
òcio che ti te ga ciapà 'na marmorata da sìe chìi... ma còntea giusta, 'cramènto.
da Drugo Lebowsky » gio mag 27, 2010 15:17 pm
Dolmen ha scritto:8O ...minchia...![]()
Chiedo aiuto ai pescatori esperti, sbaglio o è un maschio?
da Dolmen » gio mag 27, 2010 15:34 pm
Drugo Lebowsky ha scritto:Dolmen ha scritto:8O ...minchia...![]()
Chiedo aiuto ai pescatori esperti, sbaglio o è un maschio?
da Drugo Lebowsky » gio mag 27, 2010 19:14 pm
Dolmen ha scritto:Drugo Lebowsky ha scritto:Dolmen ha scritto:8O ...minchia...![]()
Chiedo aiuto ai pescatori esperti, sbaglio o è un maschio?
Ho un vago e confuso ricordo di un pescatore che decantava incredibili avventure ed eccezionale esperienza e conoscenza. Costui mi spiegava che i salmonidi maschi hanno la bocca come quella della marmorata in foto mentre se femmina è più arrotondata senza "escrescenze".
Magari sono solo menate assurde!
da giorgiolx » gio mag 27, 2010 20:00 pm
Drugo ha scritto:cassade
arterio ha scritto:cassade *
da grizzly » gio mag 27, 2010 20:18 pm
Drugo Lebowsky ha scritto: la trota marmorata (Salmo trutta marmoratus) è una sottospecie...
da giorgiolx » gio mag 27, 2010 21:21 pm
grizzly ha scritto:Drugo Lebowsky ha scritto: la trota marmorata (Salmo trutta marmoratus) è una sottospecie...
Estikazzi...![]()
Ma come si definisce un esperto di trote?
Un trototico, un trotatotico, un trotologo, un trotalorogo, un trotalico...?...
da Drugo Lebowsky » ven mag 28, 2010 18:17 pm
giorgiolx ha scritto:grizzly ha scritto:Drugo Lebowsky ha scritto: la trota marmorata (Salmo trutta marmoratus) è una sottospecie...
Estikazzi...![]()
Ma come si definisce un esperto di trote?
Un trototico, un trotatotico, un trotologo, un trotalorogo, un trotalico...?...
forse un troglodita...ma lo sappiamo tutti che il drugo a prenderlo...è un vero maestro....il pesce
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