michelasso ha scritto:...Quindi non si tratta di un rischio aggiuntivo, ma un rischio "normale" che noi abbiamo eliminato. Ora se tu ritieni che in quanto specie dominante abbiamo il diritto di farlo, allora non vedo perchè opporsi ad altre forme di "addomesticamento" dell'ambiente montano per eliminare ulteriori rischi di questo tipo: attrezzatura di ogni sentiero che per la sua esposizione potrebbe causare cadute con infortuni più o meno gravi all'escursionista che lo percorre, anzi meglio ancora, costruzione di qualche moderno impianto di risalita che permetta a tutti di raggiungere in sicurezza le più disparate destinazioni; costruzioni di rifugi e bivacchi nelle zone vergini che ne sono prive per evitare che l'escursionista di passaggio non rimanga a corto di viveri o non possa proteggersi in caso di maltempo... e così via (fra l'altro cadute in montagna e temporali causano sicuramente più vittime degli orsi...)
Non tirarmi a dire cose che sono lontanissime dal mio modo di pensare, quali ad esempio supersegnalazioni dei sentieri, bivacchi, assicurazioni, controassicurazioni, cintura + tiracche par paura che me casca 'e braghe, ecc.
Niente di tutto questo, però le bestie potenzialmente pericolose le toglierei dai piedi, semplicemente perché prima non c'erano (e per "prima" intendo lungo il breve corso della mia vita nel quale da quando avevo 8 anni ho imparato ad amare l'ambiente così come l'ho trovato), perché non sono nato nella giungla nera o nei Carpazi, o in Slovenia o nel parco d'Abruzzo e nemmeno ci andrei, per cui mi disturba che adesso vengano loro qua sotto forma di linci o plantigradi ingombranti o altro.
Per fare un altro esempio io sono estremamente rammaricato che i Monti del Sole siano infestati dalle zecche, semplicemente perché non ci posso più andare, perché il rischio non vale la candela (a meno che non decida di vaccinarmi ecc.). Per fortuna ci sono ancora posti dove di zecche ce ne sono poche e dove il rischio è dunque accettabile, e allora vado in quelli e mi contento. Però mi tocca rinunciare a uno degli angoli selvaggi più affascinanti delle dolomiti, un posto nel quale un tempo andavo quando il fenomeno zecche era meno allarmante, e non andarci più adesso mi dispiace. Allora se fosse possibile sterminare le zecche lo farei e mi riprenderei il territorio che mi hanno portato via. E penso che molti sarebbero d'accordo con me; ma perché? Forse perché le zecche sono animali ai quali l'immaginario collettivo attribuisce qualità meno romantiche che non agli orsacchiotti? Forse perché si ritiene che contribuiscano molto meno dell'orso all'equilibrio dell'ambiente? Mah, non saprei. Per me zecche e orsi non sono tanto diversi. Se l'orso si diffondesse abbastanza da ampliare ulteriormente il rischio di incontrarlo il giro per le dolomiti (e magari si scoprisse che tanto innocuo non è) la cosa mi disturberebbe assai, e cercherei di evitare quelle zone. Esattamente come faccio oggi con le zecche. Anche se da queste la legge mi consente di difendermi, mentre dall'orso no, almeno finché non arriva la prima tragedia. Perchè noi italiani siamo di una ingenuità e di una imprevidenza mostruose, siamo capaci solo di gridare allo scandalo e cercare affannosamente di riparare solo
dopo che le cose sono successe.
(e a proposito dello spray: mi raccomando, per usarlo devi essere sicuro di avere la mano ben ferma senza preoccuparti se il bestione ti correrà addosso a 40 km/ora, e non spruzzare prima di averlo almeno a un metro di distanza, altrimenti lo manchi di sicuro

)
Chuck Norris ha contato fino a infinito. Due volte.