Presa di posizione del CAI

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Presa di posizione del CAI

Messaggioda Roberto » gio feb 11, 2010 12:58 pm

Chiara presa di posizione dl CAI verso le assurde sceneggiate sulla sicurezza in montagna a colpi di divieti e patentini:


CLUB ALPINO ITALIANO COMUNICATO STAMPA
08 febbraio 2010

GLI APPASSIONATI DELLA MONTAGNA NON SONO DEGLI IRRESPONSABILI. NON LASCIAMOCI PRENDERE DALL'EMOTIVITA'.
La montagna è, e deve continuare ad essere un luogo di libera frequentazione, una norma come quella proposta nell'emendamento del Governo sulle emergenze in discussione al Senato non è accettabile dal CAI e dal mondo della montagna.

In merito alla presentazione di un emendamento del Governo al Decreto legge sulle emergenze in discussione al Senato, il Presidente generale del Club Alpino Italiano, Annibale Salsa dichiara: La montagna è uno spazio di libertà e non di coercizione, come tale comporta un elevato senso di responsabilità e abbisogna di conoscenza e competenza.
Tutto ciò non può portare ad una regolamentazione totale della frequentazione perché questo comporterebbe uccidere la libertà di accesso che è uno dei capisaldi dell'alpinismo e della frequentazione della montagna. L'irresponsabilità di alcuni non può essere pagata da tutti gli altri. La sicurezza in montagna - prosegue Salsa - non aumenta con le sanzioni o con il carcere per chi provoca valanghe, ma solo attraverso il lavoro di formazione, prevenzione, informazione svolto con l'ausilio del CAI, delle Guide alpine, del Soccorso alpino e speleologico e dei professionisti e degli abitanti della montagna.
Ciò non significa essere aprioristicamente contrari a norme per il miglioramento della sicurezza in montagna, ma per la loro stesura non si può prescindere dal coinvolgimento del CAI, del Soccorso Alpino e Speleologico, delle Guide alpine e di quanti vivono e operano in montagna.
Il Presidente generale del CAI sottolinea inoltre che "Il CAI e il mondo della montagna non possono accettare una norma che, forse dettata dall?emozione, costringe a casa alpinisti, sciatori ed escursionisti, e che porta una militarizzazione delle Terre Alte. Anche l'anno scorso, sempre sull'onda dell'emotività dovuta anche in quel caso a vittime di valanghe, qualcuno aveva proposto l'istituzione di un fantomatico patentino cha abilitava ad andare in montagna individuando il CAI come ente preposto a rilasciarlo, e prefigurando l'impiego delle forze dell'ordine per controllare gli accessi. Anche allora - conclude Salsa - abbiamo espresso la nostra contrarietà a qualsiasi patentino - che non rientra in alcun modo nella filosofia e nella missione del Club Alpino Italiano ? e a ogni tentativo di limitazione, sanzione eccessiva, militarizzazione della montagna.?

Con preghiera di pubblicazione
Luca Calzolari ? Responsabile Ufficio Stampa CAI
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Stefano Mandelli ? Ufficio Stampa CAI
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Messaggioda Cosacco » gio feb 11, 2010 13:08 pm

Mi sembra una buona risposta
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Messaggioda Lorenz.N » gio feb 11, 2010 13:18 pm

Anche a me sembra una buona presa di posizione...

Sono leggi dettate dall'emozione del momento, non risolvono di certo il problema. D'altra parte il fatto che questa iniziativa sia stata presa senza consultare le persone che in montagna ci vivono e ci lavorano, oltre ovviamente a guide alpine, associazioni, ecc non poteva di certo portare a qualcosa di buono.

Sarò scettico, ma visti i tempi che corrono, dubito della effettiva efficacia che avrà questo comunicato...
La montagna è fatta per tutti, non solo per gli alpinisti,
per coloro che desiderano il riposo nella quiete
come per coloro che cercano
nella fatica un riposo ancora più forte.
[Guido Rey]
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Messaggioda Andrea Orlini » gio feb 11, 2010 13:26 pm

dal quotidiano L'Adige

Niente carcere per chi causa valanghe
Retromarcia del governo sulla spinta di Divina e Svp
Sull'onda dell'emozione degli ultimi casi c'era chi, in seno al governo, nei giorni scorsi aveva addirittura
proposto di prevedere il carcere per chi provoca valanghe e multe fino a 5 mila euro per chi va in montagna quando c'è
pericolo. Ma dopo l'alzata di scudi dell'intero mondo dell'alpinismo, al quale (vedi l'Adige di ieri) avevano dato appoggio
anche gli esperti di montagna trentini, ieri il Senato ha fatto retromarcia. Addirittura due volte. Prima con un
emendamento - a cui avevano lavorato anche i senatori trentini Sergio Divina (Lega) e Giacomo Santini (Pdl) - che
prevedeva multe da 500 a 5 mila euro a chi praticasse fuoripista, attività escursionistica in montagna e scialpinismo in
presenza di pericolo di grado 4 e 5 «certificato» dai bollettini nivologici di Aineva o Meteomont. Poi con una soluzione
ancora più «morbida». Lo stesso Divina, supportato dai senatori Svp e dai valdostani, ha ottenuto che la regolazione della
materia sia demandata al governo. «Si sono frenati i bollenti spiriti di chi voleva quasi eliminare la possibilità di effettuare
lo sci fuoripista sulla spinta emotiva degli ultimi incidenti occorsi in montagna», ha commentato il leghista. Di fatto è
stato votato un ordine del giorno che impegna l'esecutivo a valutare se prevedere sanzioni, ma soltanto nei casi di
escursioni compiute con bollettini nivometeo ufficiali che prevedano rischi 4 e 5. «Solo con la dovuta riflessione si
perverrà a una norma ponderata», ha commentato Divina. Nell'ambito della votazione sul disegno di legge per la
protezione civile, Santini si è visto approvare l'emendamento con cui chiedeva di integrare con 250.000 euro l'anno il
contributo dello Stato a beneficio del soccorso alpino. «La richiesta - ha spiegato il senatore - era stata avanzata con i
caratteri di emergenza per coprire l'aumento dei premi delle compagnie di assicurazione a garanzia dei soccorritori. I
tragici eventi di questi ultimi tempi, con l'incredibile contributo di vite umane da parte del soccorso alpino, ha provocato
un aumento insostenibile dei premi e si rischiava di mandare i soccorritori a rischiare la vita senza copertura». Nello
stesso emendamento si prevedono interventi per implementare l'elisoccorso e in particolare l'utilizzo di speciali
strumentazioni per il volo notturno al fine di non sospendere le ricerche dei dispersi al calare della notte. Scettico sulla
volontà di prendere decisioni sull'onda delle emozioni, invece, il senatore del Pd Giorgio Tonini: «Sono contrario a
emendamenti improvvisati - ha spiegato ieri pomeriggio - però, come si sta introducendo una sorta di codice della strada
per i comportamenti in pista, credo altrettanto che serva una rigorosa regolamentazione dell'alpinismo sia estivo che
invernale». «Naturalmente - ha aggiunto - da fare assieme a Cai e Sat. Va evitato ad ogni modo di confondere il fascino
della sapiente avventura di montagna dei grandi alpinisti con l'arrivismo superficiale degli improvvisatori della domenica
che mettono a repentaglio in maniera così frequente e sistematica la loro vita e quella di coloro che sono deputati a
salvarli».
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Messaggioda gug » gio feb 11, 2010 15:31 pm

Non ci sono cazzi, in questo tipo di problematiche e' davvero un bene che ci sia il CAI, il quale tra l'altro sono già due volte che interviene tempestivamente e in maniera impeccabile
Ricordiamo anche che per legge il CAI deve essere sempre interpellato in materia di montagna: quindi questi interventi sono molto importanti
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Messaggioda ciocco » gio feb 11, 2010 18:26 pm

Dove sono finiti tutti quei fighetti che denigrano in continuazione il CAI e i suoi iscritti?

Quando gli serve per pararsi il culo va tutto bene?

:evil:
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Messaggioda bummi » gio feb 11, 2010 18:31 pm

ciocco ha scritto:Dove sono finiti tutti quei fighetti che denigrano in continuazione il CAI e i suoi iscritti?

Quando gli serve per pararsi il culo va tutto bene?

:evil:


I fichetti contro il CAI non si sono mai presi una mezza giornata di tempo per tramandare ad altri la loro passione (ammesso che sia tale) verso la montagna. Il CAI sono soprattutto i volontari che accompagnano persone ingiro tutte le domeniche e quelli che spesso a spese proprie fanno corsi per diventare istruttori e insegnare ad altri.
Io sono abbastanza critico con quello che l'organizzazione centrale fa a volte ma una lettera simile fa davvero piacere.
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Messaggioda giorgiolx » gio feb 11, 2010 19:20 pm

ciocco ha scritto:Dove sono finiti tutti quei fighetti che denigrano in continuazione il CAI e i suoi iscritti?

Quando gli serve per pararsi il culo va tutto bene?

:evil:


minchia, capirai...non me ne fregava prima di evventuali restrizioni del governo...no me ne frega niente adesso della posizione del cai...comunque ci mancherebbe altro che il cai non avesse fatto un comunicato del genere
vado a uccidere il frigorifero che mi sta fissando

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Messaggioda Roberto » gio feb 11, 2010 20:27 pm

Direi che sono stupito. Ho ascoltato varie volte i discorsi di chi ha il governo del CAI e sono stati spesso discorsi un po nebulosi, questa volta si parla chiaro, diretto, conciso.
Purtroppo quando entro nella sezione del mio CAI le ragnatele continuano a regnare sovrane.
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Messaggioda Picchio » gio feb 11, 2010 21:58 pm

Una presa di posizione senza se e senza ma, quello che ci voleva.
"Ma che dici ,allora perchè non vietare i ciclisti i motociclisti gli automobbilisti gli ecsursionisti i camioni e più ne più ne metta , col quelli l'ambulanza viene pure e la paghi pure"
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Messaggioda bummi » gio feb 11, 2010 23:17 pm

Roberto ha scritto:Direi che sono stupito. Ho ascoltato varie volte i discorsi di chi ha il governo del CAI e sono stati spesso discorsi un po nebulosi, questa volta si parla chiaro, diretto, conciso.
Purtroppo quando entro nella sezione del mio CAI le ragnatele continuano a regnare sovrane.


Anche a me ha stupito molto per toni e contenuti. Che si siano accorti di essere fra i pochi depositari di una tradizione laica e indipendente?
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Messaggioda Cosacco » ven feb 12, 2010 20:59 pm

Roberto ha scritto:Direi che sono stupito. Ho ascoltato varie volte i discorsi di chi ha il governo del CAI e sono stati spesso discorsi un po nebulosi, questa volta si parla chiaro, diretto, conciso.
Purtroppo quando entro nella sezione del mio CAI le ragnatele continuano a regnare sovrane.


Male comune...
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Messaggioda gug » ven feb 12, 2010 21:39 pm

Cosacco ha scritto:
Roberto ha scritto:Direi che sono stupito. Ho ascoltato varie volte i discorsi di chi ha il governo del CAI e sono stati spesso discorsi un po nebulosi, questa volta si parla chiaro, diretto, conciso.
Purtroppo quando entro nella sezione del mio CAI le ragnatele continuano a regnare sovrane.


Male comune...



Sono daccordo, il CAI tante volte è di una lentezza e di una retorica impressionante, però ritengo che il suo ruolo, soprattutto in Italia è indispensabile proprio per situazioni come queste, oltre ad altri suoi incarichi. Tante volte l'ho criticato, anche dall'interno, per i suoi mille difetti, ma in questo argomento faccio tanto di cappello e non mi stupisco neanche tanto, perchè già l'anno scorso aveva fatto un intervento del genere

"COMUNICATO STAMPA
20 gennaio 2009
Sicurezza in montagna
Il Club Alpino Italiano non dà nessuna patente di alpinism.
Nell?articolo apparso oggi a pagina 14 e 15 de Il Giornale a firma di Cristiano Gatti dal titolo ?Alpinisti della domenica. Serve una patente per bloccare la valanga? l?autore propone a guisa di provocazione di munire di patente di idoneità gli alpinisti identificando la nostra associazione come capace di individuare gli ipotetici certificatori. Nel ringraziare Gatti per l?autorevolezza che ci riconosce siamo a sottolineare che l?idea di una patente obbligatoria per gli alpinisti non rientra in alcun modo nella filosofia e nella missione del Club Alpino Italiano. Ciò non significa sostenere che si possa andar per montagne in totale leggerezza. Capiamo lo spirito provocatorio ma riteniamo che proporre di irreggimentare la frequentazione della montagna con patenti e patentini non porti assolutamente a nulla e non risolva il problema, si pensi solo alla difficoltà del controllo sui ?patentati?. Le tentazioni di questo tipo sono antiche, a titolo d?esempio già 130 anni fa, in occasione della tragedia Marinelli sul Monte Rosa ci fu un dibattito in parlamento su proposte di limitazioni nella frequentazione della montagna.
La montagna è un ambiente severo e come tale va rispettato. Sul fronte della sicurezza il CAI da sempre svolge attività di formazione e prevenzione su tutto il territorio nazionale attraverso le proprie scuole, attività a cui tutti possono accedere. La montagna è e resta per noi un luogo di libera frequentazione senza alcun obbligo di patente rilasciata da
chicchessia.
Vogliamo inoltre sottolineare che non c?è alcuna emergenza nazionale per quanto riguarda il numero dei morti. Il trend è in aumento ma il dato rientra in una fascia di assoluta normalità.
Gli incidenti di questi ultimi giorni sulle montagne non devono far cadere nell?equivoco della montagna assassina. La montagna non uccide nessuno, il rischio e il pericolo sono e saranno sempre due componenti insite nell?alpinismo."
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Messaggioda J.P. SARTRE » sab feb 13, 2010 0:40 am

bene bene.........quando serve le PALLE il C.A.I. le tira fuori........ :D :D :D :D :D :D e le appoggia sul tavolo giusto a quanto pare........
Nell' incontro dell'uomo con la montagna grandi cose possono accadere.

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Messaggioda mandella » sab feb 13, 2010 12:21 pm

Finalmente, quello che ci voleva dal CAI.
Non avrei scritto una parola di più nè una di meno.

ciao
marco
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Messaggioda lepronte » gio feb 25, 2010 21:06 pm

In ogni caso il senato ha emesso il seguente comunicato:

In sede infine di votazione degli emendamenti accantonati nel corso dell'esame, sono risultati approvati un articolo aggiuntivo dopo l'articolo 5 recante disposizioni concernenti l'attività del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico del Club Alpino Italiano (ogni intervento in tema di sicurezza delle attività sciistiche fuori pista sono state rinviate ad un apposito futuro provvedimento), nonché due emendamenti all'articolo 13.


Che a me suona un po' come "per stavolta lasciamo perdere, ma ci riproveremo"

Con gran dispiacere di Bertolaso, che per una volta forse faceva meglio ad occuparsi dei suoi problemi...
"...nella vita è bello avere un lepronte per amico!"
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