Siloga66 ha scritto:Godurioso ha scritto:Ciao ragazz
qualcuno era al funerale oggi a Canazei? forse Siloga...
ho visto il servizio breve breve sul Tg, la chiesetta a cui hanno dato accesso giustamente solo ai familiari, ma tanta tanta gente fuori...
Inutile dire che queste morti mi hanno colpito assai e da credente spero che il buon Dio abbia un trattamento di notevole riguardo per questi quattro ragazzi perchè se lo meritano eccome....
Io c'ero di sicuro. Inoltre ho conosciuto in questa occasione uno del forum che scrive molto poco, ma che scrive quando sa cosa dice. E per quel poco che ci siamo parlati mi è piaciuto davvero: andrea.orlini.
Sulla cerimonia non c'è molto da dire: commovente e vera.
È stato un piacevole incontro, seppur breve, quello con Siloga, avvenuto purtroppo in una situazione triste.
Due celebrazioni di questa portata in un anno sono decisamente pesanti...
Detto ciò, ancora solo un mio pensiero su quanto scritto sul forum riguardo questa tragedia.
Leggo di rivedere e/o regolamentare le "regole d'ingaggio" (mi si passi questo termine) del soccorso alpino negli interventi.
Le regole ci sono e sono ben precise, ovvero quelle di salvaguardare in primis la vita dell'equipaggio impiegato nell'intervento (estendendo conseguentemente la ns attenzione anche al personale esterno quale componenti 118, VVF, PC ecc).
Tali regole sono certamente perfettibili, e infatti il processo di sintesi è già iniziato. Faremo le dovute considerazioni e, se necessario, le modificheremo, ma senza tanti proclami pubblici. Questi li lasciamo ai politici.
La figura del soccorritore alpino tutto cuore, mani forti e bottiglione nello zaino appartengono ormai al passato. Sono trent'anni che abbiamo modificato la preparazione tecnica dei ns uomini, rendendoli capaci di operare in modo professionale, in tutte le specializzazioni che ci competono, facendoci diventare un punto di riferimento nel panorama internazionale.
Nondimeno diamo la dovuta attenzione al lato psicologico dell'intervento, cercando di limitare i problemi di gestione dovuti allo stress e all'agitazione, come anche il supporto, sempre psicologico, al tecnico nel dopo intervento.
Purtroppo, anche a noi, che siamo comunque uomini, tali eventi servono da lezione e forse, certamente con un pizzico di presunzione da parte mia, ritengo che ne prendiamo atto più di altri.
Da anni puntiamo alla prevenzione, che ritengo sia la sola strada percorribile; però, forse finora, nelle ns lezioni siamo stati troppo "indulgenti"... credo che nei prossimi power point comincerò a inserire le immagini di come un corpo umano diventa a causa di certi comportamenti... forse avremmo maggior attenzione...
Detto ciò, la valutazione se partire o meno spetta solo a chi ne è responsabile della squadra, a chi solo è presente sul posto e si rendo conto della situazione e, non da ultimo, agli uomini che vengono mandati avanti ai quali è chiesto e permesso senza nessuna condizione di ritirarsi in caso di pericolo.
Forse certe considerazioni su questo evento non si sarebbero fatte sapendo ad esempio che i due poveri friulani non erano i soli quel giorno a essere scesi nel vallone; c'era anche uno che sciava e quest'ultimo non è proprio l'ultimo nato...
Le considerazioni di non partire perchè era buio, perchè comunque si sospettava già la situazione e quindi si poteva aspettare il giorno dopo, il perchè il volo notturno dell'elicottero che manca in Italia son tutte cose discutibili e opinabili che però cozzano stridentemente con una ns prima regola, mai scritta ma da tutti accettata come fondamento: c'è qualcuno che ha bisogno di aiuto...
In virtù anche di questo è giusto si sappia che alle famiglie dei due friulani la stazione di Canazei ha fatto le condoglianze per la loro perdita.
Scusatemi, son stato lungo e forse volevo anche dir altro e sarò stato inconcludente...
andrea
soccorritore come tanti altri