Spero di trovare interessante condividere queste esperienze di taglio nel bosco....
Io faccio così e se qualcuno fa' diversamente...sono ben accettati i consigli e le critiche. Oramai è arrivato il momento di ricominciare...siete pronti ?
preparazione a casa
Motosega pronta all'uso, pieni serbatoio olio catena e miscela. Catena in ordine affilata e con la giusta tensione. Coltelli affilati con pietra in bagno d'acqua. Preparata la benzina per la miscela con l'additivo per aumentarne gli ottani. Nella borsa dei ferri: ricambio catena, chiavi per smontaggio motosega (mi è capitato di aver incastrato la catena e di lasciarla nel bosco, con la barra, riportando a casa solo il corpo motore..)miscela, olio catena, lima per piccoli interventi di affilatura, piccola sega. Se serve candela e relativa chiave.
il bosco
Su da noi, nel bosco basso di proprietà fino a 800 mt la Provincia autorizza al taglio (previa richiesta e successiva autorizzazione) dal 15/10 al 15/3. Nel bosco alto 1400 mt (di proprietà) si puo' tagliare sempre ma li sono solo abeti e larici e la legna non è buona per riscaldare: troppa resina che rovina stufe e soprattutto il camino.
Nel bosco basso taglio molto carpine (la legna migliore) faggio (nella parte piu' in alto), rovere, ornello e nocciolo (ottimo per la stube) e taglio prima le piante "morte in piedi" che sono quelle secche non ancora cadute e ammalate: la legna è ottima ma rovina di piu' la catena della motosega. Poi le altre che ancora vegetano ma che crescono male (storte o quelle piu' grosse che oscurano la crescita delle giovani), il carpine con corteccia tutta crepata che non cresce piu' e poi le altre normali. Se possibile evito di tagliare all'interno del bosco la singola pianta perchè se cadendo si incastra con le altre è pericoloso ed è molto faticoso terminare il taglio. Si dovrebbe tagliare con uniformità e continuare facendo cadere le piante sulla parte già disboscata (ma è un modo che và bene per grandi quantita'). Evito di tagliare con il vento, nella fase finale del taglio, quando la pianta stà per cadere, una raffica forte puo' cambiare la direzione di caduta e allora son dolori. Nel mio bosco, che in alcune parti è anche molto ripido, prima verifico la tensione dei fili (2) e, eventualmente cambio la loro collocazione in base al posto dove devo tagliare. Se necessario metto del grasso.
il taglio
Io taglio subito appena inizia il periodo consentito, ancora con le foglie su', lascio le piante cosi' a terra anche per 1 o 2 mesi. Le foglie continuano a lavorare e succhiare linfa dal tronco (che è tagliato) e cosi' la legna si secca prima e meglio. I pezzi di legna da mettere nella stufa (piu' lunghi per la stube) li lascio ca. 28, 30 cm per cui i pezzi di tronco che taglio nel bosco devono essere in proporzione a questa misura cosi' non mi restano, alla fine, pezzetti piccoli. Il periodo di taglio deve coincidere con la fase di luna calante. Mai e poi mai in una fase di luna diversa. Io ho fatto la prova e la legna tagliata in un periodo non corretto fuma troppo e non riscalda, soffia molto. Per le piante piu' grosse prima faccio la tacca nella direzione della caduta e poi taglio da dietro. Lascio sempre il colletto della pianta con una forma leggermente convessa perchè cosi' l'acqua scorre via e non marcisce la base per dare poi la possibilità di far nascere le nuove giovani piantine. Attenzione a non toccare con la catena i sassi o la terra altrimenti non taglia piu'. Con la pianta a terra procedo a togliere tutti i rami (con il coltello e i piu' grossi con la motosega) dal tronco, mettendoli da parte, poi taglio il tronco, infine dai rami preparo la legna piu' sottile (paletti) e faccio delle fascine di ca 15/18 kg. Mando a valle con i fili tronchi di ca. 90, 120 cm, piu' piccoli se di diametro grosso, dopo aver fatto, con la motosega, una tacca (che infilo nel cavo) nella parte alta e non molto profonda cosi' in fondo al filo la tacca si spezza e i tronchi si tolgono da soli. Le fascine (che faccio con il coltello) vanno giu' dopo essere state ben legate (in tre punti) e con dei ganci di ferro attaccati al filo. La parte finali dei rami (molto sottile) viene accatastata nel bosco tutta insieme da una parte e con il tempo si consuma, mai pero' lasciarla nel letto di un ruscello o scolo dell'acqua, puo' essere pericoloso in caso di forti piogge per il formarsi di intasature nello scorrere a valle dell'acqua. Taglio sempre indossando pantaloni antitaglio e occhiali neutri di protezione. Uso guanti in robusta pelle da lavoro. Calzo scarponi in cuoio pesanti. Indosso un cappellino con frontino. Mi porto un cuscino da mettere sulle spalle quando devo alzare grossi tronchi e portarli vicino alla teleferica. Mai in scarpe da ginnastica, senza guanti, occhiali e cappellino. Un mio conoscente ha quasi perso un occhio perchè durante il taglio una scheggia gli è finita in faccia. Tagliare con la motosega è molto, ma molto difficile e pericoloso. E' molto facile che la catena si incastri per cui attenzione al movimento dinamico della legna durante il taglio.
a casa
Quando la legna è pronta, tagliata a misura e accatastata in fondo al bosco, con la motocariola cingolata la porto a valle lungo il sentiero in discesa. Carico ca 4 q.li sulla carriola e ca. 2/3 q.li li trascino dietro. Porto tutto a casa con il carrello. I tronchi li metto sul treppiede e taglio con la motosega elettrica pezzi da 28/30 cm. I paletti di legna piu' sottile li taglio con la sega circolare. La motosega a miscela è piu' indicata nel bosco perche' negli intervalli di taglio il motore si raffredda meglio mentre a casa, tagliando con piu' continuità, non ha modo di raffreddarsi e alla lunga si rovina. I pezzi piu' grossi li spacco poi con lo spaccalegna. Attenzione a usare le protezioni in dotazione, un mio vicino per fare piu' velocemente teneva la legna con la mano, anzichè usare le appendici, e gli hanno dato 70 punti di sutura. Accatasto il tutto al coperto ma in luogo assolato e arieggiato. La legna finisce nella stufa e nella stube minimo dopo 2 anni di sole e aria. Una volta ho fatto una prova: ho fatto un segno di vernice bianca sul tronco di una pianta, prima di mettere quel pezzo di legna segnato nella stufa ho contato di averlo preso in mano 7 volte.
Tutto questo lavoro lo faccio da solo (parlo con i caprioli, camosci e qualche volta l'aquila) per ca. 80/100 q.li di legna all'anno dalla metà di ottobre e, neve e pioggia permettendo, fino alla fine di marzo. Ma ogni tanto "giro il termostato del metano". Ma volete mettere quanto è bello alla sera, anche dopo aver fatto 40 km di skating e si è un po' stanchi, guardare dalla veranda, la neve cadere sui pascoli, al tepore della stufa accesa, dopo aver messo a letto i figli e bere una birretta....

Ogni volta che accendo la stufa e/o la stube e metto dentro la legna mi viene da piangere pensando a tutta la fatica che ho fatto per tagliarla.
E' molto piu' facile e meno faticoso fare la Couzy. Alla fine dell'inverno mi muovo nel bosco ripido come un camoscio. Se considero la fatica, il tempo necessario, il costo di 3 motoseghe, 1 carriola cingolata, 1 spaccalegna, 1 sega circolare e il rimorchio per trasportare tutto...sarebbe conveniente comprarla, la legna, ma dopo una settimana in ufficio e' tutto un ottimo allenamento

Ciao a tutti e occhio, non è proprio cosi' facile...