non c'é ghiaccio
non c'é terminale
non c'é un anima
c'é la traccia (adesso)
la salita non presenta alcuna difficoltà tecnica in questo momento e l'unico pensiero é stato quello di fare la traccia e come sempre di godersi il piu' possibile la vista.
Il tempo era stabile e la neve messa giu' a settembre si era già ben assestata, non mi facevo alcuna preocupazione per la via tant'é che per una volta ho veramente dormito di gusto nel bivacco (anzi per citare il grande saroextreme, per non sprecare il pernotto mi sono fatto una bella ronfata

La cosa che invece mi "preoccupava" era invece il mio compagno. Per la prima volta in vita mia ero partito con una persona conosciuta su internet. So' che molti lo fanno, trovandosi anche molto bene, pero' per una sorta di pudore non mi ero mia azzardato. L'anno scorso conobbi alla Verte questo signore barbuto sulla sessantina che saliva solitario.
Aveva bussato alla porta del Charpoua alle 9 di sera, come un signore di altri tempi. Chiaccherando vengo a sapere il suo nome e mi rendo conto di "conoscerlo" (mi suona sempre buffa questa parola per le consocenze fatte via rete). Scrive spesso delle sue imprese solitarie su c2c in maniera molto poetica e raffinata e in particolare mi ricordavo di una sua salita alla Blanche de Peuterey che dedicava alla memoria di quella ragazza (sua amica) morta sull'Innominata e di cui LucaS ci ha ricordato la sua scomparsa proprio quando avevo postato il mio resoconto su quella salita, piccolo il mondo.....
Insomma finita la bella salita alla Verte ci scambiamo gli indirizzi, poi qualche foto e il classico "magari un giorno facciamo una salita insieme"..... lo dico spesso quando c'é un buon feeling ma poi non lo faccio mai, anche perché abito al casino
invece abbiamo continuato a scambiarci dei mail saltuari, in cui mi spiega che un incidente sulla N del Grivola quest'inverno gli ha procurato fratture varie e strappato la promessa a sua moglie di smetterla con le solitarie. Troviamo finalmente una data che va bene a tutti e due e ci incontriamo, dopo che in tutto dal vivo l'avevo visto per una giornata l'anno scorso. Saro' io che mi faccio pippe mentali ma a me queste cose mi agitano (sia in senso positivo che in senso negativo), devo essere un abitudinario....
Il w-e é andato benissimo e nonostante l'incidente ha ancora una bella forma anche, se dice lui, deve recuperare in scioltezza, pero' io non avevo lo stesso comportamento che ho di solito coi miei compagni, ma sentivo una certa responsabilità, come quando porto mio padre a passeggiare in montagna (fra l'altro poco piu vecchio di lui).
Per me é stata proprio una bella esperienza, fra l'altro ci tenevo molto a conoscerlo meglio, che pero' non ripeterei troppo spesso con altri incontri virtuali.
Insomma voi siete pro o contro alla "montagna con sconosciuti ??"