La crescita (economica) non tornerà mai più?

Spazio per messaggi e discussioni a tema libero.

La crescita (economica) non tornerà mai più?

Messaggioda PIEDENERO » ven feb 05, 2016 10:24 am

sintesi di ciò che sta accadendo molto interessante:

Slump. La crescita non tornerà mai più

Stanno suonando le trombe del giudizio? L'orizzonte economico che si presenta nel primo scorcio del 2016 suscita vivo sgomento negli osservatori. [Franco Berardi Bifo]Stanno suonando le trombe del giudizio?


L'orizzonte economico che si presenta nel primo scorcio dell'anno 2016 suscita vivo sgomento negli osservatori. Mario Draghi ripete l'esorcismo estremo: «Whatever it takes». Ma il pericolo attuale non è più quello di un collasso finanziario come nel 2008. Il pericolo è quello di una crisi di sovrapproduzione globale, e di una stagnazione di lungo periodo. Il crollo delle borse non è che un segnale. Da sei anni le banche centrali prestano denaro a costo zero, e da un paio di anni il petrolio scende ininterrottamente. Cionostante la domanda cala, e la stagnazione persiste, si aggrava, tende a divenire recessione.

Il 10 gennaio il New York Times ha pubblicato un articolo di Clifford Kraus dedicato agli effetti che il calo della domanda cinese produce sull'economia globale: «Per anni la Cina s'è ingozzata di ogni tipo di metalli e di energia perché la sua economia si espandeva rapidamente; le grandi aziende hanno ampliato aggressivamente le loro operazioni di estrazione e produzione, scommettendo sulla prospettiva che l'appetito cinese sarebbe continuato per sempre. Adesso tutto è cambiato.L'economia cinese si contrae. Le compagnie statunitensi, che tentano disperatamente di pagare i loro debiti mentre aumentano i tassi di interesse, debbono continuare a produrre. Questo eccesso spinge i prezzi verso il basso, e colpisce le economie dipendenti dalla produzione di merci di consumo come il Brasile e il Venezuela, ma anche i paesi sviluppati come l'Australia e il Canada» (Clifford Kraus, New York Times: China 's Hunger for Commodities Wanes, and Pain Spreads Among Producers).

Negli anni passati le grandi corporation hanno investito somme enormi nell'estrazione di petrolio, nella raffinazione dello shale gas, nelle tecnologie necessarie per il fracking, e così via. Il sistema bancario globale ha finanziato queste operazioni. Tutti pensavano che la domanda sarebbe cresciuta indefinitamente. Ma ora il rallentamento dell'economia cinese non significa solo che l'incremento annuo del prodotto cinese, pur continuando ad essere elevato (6,9 per cento, secondo le opinabili stime cinesi), tende a diminuire. Significa soprattutto che la domanda di energia si è ridotta considerevolmente e tende a ridursi di più. Siamo di fronte alla più classica delle crisi di sovrapproduzione.

Scrive ancora Kraus: «I bassi tassi di interesse hanno alimentato il boom produttivo. La compagnia brasiliana Petrobras ha accumulato 128 miliardi di dollari di debito, raddoppiando i costi annuali di indebitamento durante gli ultimi tre anni per produrre sempre più petroli. Poi la storia è cambiata quando la crescita cinese ha iniziato a recedere. Nel 2015 i prezzi hanno avuto un rallentamento continuo. Il nickel, il ferro il palladio, il platino e il rame sono scesi del 25 per cento o più. I prezzi del petrolio sono scesi di più del 60 per cento negli ultimi diciotto mesi. Anche i prezzi del grano e del frumento sono precipitati».

D'altra parte le aziende si sono indebitate con le banche per poter avviare i loro investimenti, e non si possono fermare. Le banche hanno prestato somme colossali, e non possono riaverle indietro. «Decisioni di Investimento multimiliardarie prese anni fa, come lo sfruttamento delle sabbie oleose in Canada o le miniere di ferro in Africa occidentale, debbono necessariamente continuare. Non si possono semplicemente chiudere progetti di quell'entità. L'eccesso potrebbe continuare per anni» (ancora Kraus).

Può durare per anni, dice sempre Kraus, sull'autorevole quotidiano. Ma forse dovremmo fare un'ipotesi più radicale, e insieme più realistica: durerà per sempre, perché la crescita è divenuta impossibile, e non tornerà mai più. L'ossessione capitalistica impedisce di vedere la realtà: siamo di fronte a una crisi di sovrapproduzione di dimensioni inimmaginabili. Nessuna delle tendenze oggi leggibili nel sistema-mondo permette di prevedere che se ne possa venire fuori nel corso del prossimo decennio.

Il 17 gennaio «Le Monde» ha pubblicato un articolo dal titolo eloquente: Le grand vertige des marchés: «Nel 2015 il barile di petrolio potrà costare 380 dollari, avevano preconizzato gli economisti Patrick Artus e Mocef Kaabi nel 2005, tenendo conto dell'aumento del consumo mondiale e della scarsità di riserve. Invece il barile di petrolio è costato mediamente 40 dollari nel 2015. Il 15 gennaio 2016 è sceso a 29 dollari» (Charrel, Cosnard, Gueland, Lauer).

Il fatto che gli economisti Artus e Kaabiu prevedessero dieci anni fa che il petrolio sarebbe cresciuto fino a 380 dollari dimostra in primo luogo che gli economisti sono scienziati allo stesso titolo della Sibilla Cumana e del Mago Otelma, e che la scienza economica è soltanto una forma di legittimazione ideologica di una tecnica rivolta al massimo sfruttamento della vita umana. In secondo luogo, che la sovrapproduzione non poteva essere prevista entro le categorie del sapere capitalistico, ma solo a partire da un altro punto di vista: quello del valore d'uso sottratto alla logica dell'accumulazione, dei bisogni sociali effettivi sottratti alla codificazione finanziaria. Non c'é più bisogno di crescita né di lavoro, questa è la verità inammissibile nel contesto della codificazione capitalistica.

L'occupazione è destinata a calare ovunque, nonostante i patetici sforzi rivolti a dare lavoro; aumentare l'occupazione significa poi soltanto costringere la gente a lavorare sempre di più per guadagnare sempre di meno. La forma del lavoro salariato non ha più nessun fondamento di necessità e solo un reddito scollegato dall'erogazione di inutile lavoro permetterebbe di garantire la sopravvivenza, e anche di rilanciare la domanda.

«Il flusso di materie prime mette i prezzi sotto pressione, e provoca dolorose conseguenze. Le compagnie petrolifere hanno lasciato senza lavoro 250.000 operai nel mondo. Alcune aziende cominciano a dichiarare bancarotta» (Kraus, citato).

D'altra parte le nuove prospettive di produzione sono generalmente caratterizzate da un'altissima intensità di tecnologia e da una bassa necessità di lavoro. Per rilanciare la crescita e sostenere l'occupazione le banche centrali hanno investito somme immense, negli ultimi cinque anni. Invano.

«Le banche centrali sorreggono l'economia con una quantità incredibile di liquidità che la FED, la Banca d'Inghilterra, la Banca del Giappone e infine la Banca centrale europea hanno iniettato sui mercati per evitare lo sprofondamento dei mercati [.]. Oggi queste liquidità costituiscono il 30 per cento del prodotto lordo mondiale, mentre erano il 6 per cento alla fine degli anni Novanta. Un aumento fenomenale che ha la conseguenza che i mercati sono diventati dipendenti da questo denaro facile, angosciati dal timore che il rubinetto si chiuda» («Le Monde», citato).

Fiumi di denaro pubblico vengono sottratti alla società per destinarli a imprese che producono quantità crescenti di beni per i quali la domanda è calante, nonostante la riduzione del costo del petrolio che favorisce una diminuzione dei prezzi. «Gli statunitensi comprano meno apparecchi elettronici (- 0,2 per cento), meno alimentari e bevande (- 0,3 per cento) meno vestiti (- 0.9 per cento). L'annuncio che Wal Mart chiude 154 magazzini in tutto il paese e licenzia 10.000 dipendenti non ha certo rassicurato. D'altra parte le vendite di Macy's sono diminuite del 4.7 per cento e quelle di Gap del 5 per cento, durante i due ultimi mesi del 2015» («Le Monde»).

Perché la domanda crolla? Prima di tutto perché non abbiamo più bisogno di comprare, e questa dovrebbe essere una buona notizia. Abbiamo un numero sufficiente di pantaloni e abbiamo mangiato troppi hamburger. Buone notizie per l'ambiente e per la nostra salute, e sarebbe una buona notizia anche per i lavoratori che potrebbero lavorare meno. Ma no. Il capitalismo non può concepire una riduzione della domanda, né una riduzione del tempo di lavoro, senza considerare questi eventi come segno di una crisi che va affrontata nella solita maniera: riducendo il salario, aumentando lo sfruttamento.

La crescita si ferma, rincula, crolla. Il tempo di lavoro necessario è precipitato dovunque, e non riprenderà mai a salire, grazie alle tecnologie che riducono lavoro. Ma il capitalismo è incapace di organizzare queste due tendenze (che il marxismo ha previsto da centocinquant'anni). Il capitalismo è incapace di semiotizzare l'innovazione, perché le categorie di cui dispone sono quelle di lavoro salariato e di accumulazione.

Il tempo di lavoro necessario si riduce. E questo potrebbe aprire le porte a una liberazione di tempo sociale. Ma siccome il capitalismo si fonda sulla superstiziosa identificazione della sopravvivenza con il salario, la benedizione delle tecnologie labor-saving, anziché tradursi in liberazione di tempo sociale, si traduce in disoccupazione di massa, miseria. E guerra.

Sezioni crescenti della popolazione non hanno più un salario perché il lavoro è diventato inutile, perciò si organizzano in forma criminale. Cos'è in ultima analisi lo Stato Islamico se non una possibilità di occupazione e reddito per milioni di lavoratori giovani delle periferie del mondo arabo e d'Europa? Cosa sono le organizzazioni narcos, che straziano distruggono terrorizzano aree del territorio messicano, se non una possibilità di occupazione e reddito per centinaia di migliaia di disoccupati delle aree più povere del Messico?

È sempre stato vero che il capitalismo porta la guerra come la nube porta la tempesta, ma oggi il processo presenta caratteri originali, rispetto a un passato in cui la guerra aveva un carattere riconoscibile, dichiarato, e cominciava in un certo giorno per finire quando si firmava la tregua. Non c'è più inizio, non c'è più tregua, non c'è più territorio né confine. La guerra è ovunque.

Non soltanto gli stati organizzano la guerra come investimento di capitali che non trovano sbocco. È la società medesima a produrre la guerra: masse di giovani privi di futuro si organizzano in forma criminale per garantirsi un redditodato che il capitalismo non è più in grado di fornirgli un salario, mentre il ricatto del lavoro persiste, anche se il lavoro è divenuto inutile.

[size=150]Cosa accadrà nel sistema finanziario quando lo shock raggiungerà le grandi banche che hanno investito sulle aziende che producono petrolio che nessuno vuole più comprare? [/size]Il 2016 è cominciato con una generale caduta delle Borse. Siamo solo all'inizio. Le conseguenze posso rivelarsi estremamente dolorose per la società.

Solo l'autonomia della sfera sociale dall'economia di accumulazione potrebbe permetterci di trovare una via d'uscita da questo labirinto. Solo la ricomposizione sociale può imporre unquantitative easing for the people, come lo chiama Christian Marazzi. Mario Draghi è l'eroe delle Banche e delle Borse, ma i soldi che lui regala alla finanza sono sottratti alla società. La liquidità, con cui l'autorità monetaria ha alimentato finora l'ingordigia del sistema finanziario, dovrebbe semplicemente essere diretta in un'altra direzione: reddito di cittadinanza, soldi per rilassare l'aggressività e permettere all'attività collettiva di rimediare alla devastazione psichica culturale ambientale prodotta dal ricatto del salario.














Pubblicato su alfabeta2.it e su comune-info.net con l'autorizzazione dell'autore.
Avatar utente
PIEDENERO
 
Messaggi: 7963
Images: 4
Iscritto il: gio set 22, 2011 18:26 pm
Località: Sodor

Re: La crescita (economica) non tornerà mai più?

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » ven feb 05, 2016 11:48 am

Minchia! 8O ( cit. Ispettore Coliandro), è ancora in giro Bifo :lol: ?

Comunque nella fattispecie non posso dargli torto.

Sovraprodotti saluti
TSdG
My mind reels with sarcastic replies (Snoopy)

http://www.sollevamenti.org
Avatar utente
tacchinosfavillantdgloria
 
Messaggi: 5276
Iscritto il: gio set 18, 2008 19:08 pm
Località: oderzo

Re: La crescita (economica) non tornerà mai più?

Messaggioda Laurin » ven feb 05, 2016 12:06 pm

Divertente tuffo nel veteromarxismo più puro :) :)
Laurin
 
Messaggi: 124
Iscritto il: mer dic 31, 2014 12:51 pm

Re: La crescita (economica) non tornerà mai più?

Messaggioda al » ven feb 05, 2016 12:17 pm

:lol: :lol:
che buffone, il top lo raggiunge con:
" soldi per rilassare l’aggressività"

insomma pagati per non fare nulla

:lol: :lol: :lol:
questo è il guru dei centri sociali.
al
 
Messaggi: 1278
Images: 17
Iscritto il: mer giu 16, 2004 10:09 am
Località: Torino

Re: La crescita (economica) non tornerà mai più?

Messaggioda gug » ven feb 05, 2016 12:31 pm

Avevo letto che, proprio per questi motivi, Keynes ipotizzava che la crescita economica avrebbe dovuto portare a una riduzione dell'orario di lavoro, a parità di salario. Questo è avvenuto fino a un certo periodo (ricordate le 35 ore), ma poi la tendenza si è invertita e questo potrebbe essere una delle cause della disoccupazione e della crisi.
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

Traguardi Effimeri
Link per raccolta topic del forum
Avatar utente
gug
 
Messaggi: 6242
Images: 75
Iscritto il: ven lug 19, 2002 13:29 pm
Località: Recanati

Re: La crescita (economica) non tornerà mai più?

Messaggioda PIEDENERO » ven feb 05, 2016 14:14 pm

Laurin ha scritto:Divertente tuffo nel veteromarxismo più puro :) :)
al ha scritto::lol: :lol:
che buffone.....


che argomentazioni intelliggienti =D>
Avatar utente
PIEDENERO
 
Messaggi: 7963
Images: 4
Iscritto il: gio set 22, 2011 18:26 pm
Località: Sodor

Re: La crescita (economica) non tornerà mai più?

Messaggioda otttoz » ven feb 05, 2016 23:15 pm

farsi l'orto sembra essere una via d'uscita...
iscritto dal 2008
rules.php
Avatar utente
otttoz
 
Messaggi: 1300
Images: 3
Iscritto il: sab mar 15, 2008 9:22 am

Re: La crescita (economica) non tornerà mai più?

Messaggioda VYGER » sab feb 06, 2016 19:05 pm

Up
Non cesseremo di esplorare - E alla fine dell'esplorazione - Saremo al punto di partenza - Sapremo il luogo per la prima volta. T.S. Eliot
Avatar utente
VYGER
 
Messaggi: 2184
Images: 30
Iscritto il: dom giu 25, 2006 11:16 am
Località: brescia

Re: La crescita (economica) non tornerà mai più?

Messaggioda Sbob » lun feb 08, 2016 13:21 pm

PIEDENERO ha scritto:
Laurin ha scritto:Divertente tuffo nel veteromarxismo più puro :) :)
al ha scritto::lol: :lol:
che buffone.....


che argomentazioni intelliggienti =D>

Hai dimenticato la parte importante "pagati per non fare nulla".

Questo e' il reddito di cittadinanza. Puo' essere ragionevole come risposta a situazioni eccezionali e transitorie di disoccupazione, insomma, per aiutare i pochi che rimangono tagliati fuori, ma non puo' funzionare come sistema generale per dare un reddito ai cittadini - cosa che sembra voler sostenere l'articolo.
Come meccanismo lo posso vedere bene in paesi con una forte etica del lavoro, dove il cittadino lavora perche' sa che sul suo lavoro si regge la societa'. Il nostro paese non e' di questo genere, basti vedere quante persone sono felici e soddisfatti da un lavoro in cui non fai un c***o ma prendi lo stipendio.
Avatar utente
Sbob
 
Messaggi: 7265
Images: 2
Iscritto il: ven set 14, 2007 12:49 pm

Re: La crescita (economica) non tornerà mai più?

Messaggioda PIEDENERO » lun feb 08, 2016 13:41 pm

l'articolo descrive una situazione generale ed un futuro prossimo abbastanza realistico nel quale la tecnologia toglierà sempre di più posti di lavoro senza crearne altrettanti.
ora, il punto è che la tecnologia non sta venendo incontro all'uomo facendolo lavorare meglio (per molti versi sicuramente si) e meno.
facciamo un esempio estremo. se tizio domani inventa una macchina che aggiusta, costruisce e progetta altre macchine che sostituiscono l'uomo per che ne so l'80% del lavoro che esso svolge, le persone che prima lavoravano con quale reddito sopravvivono ed acquistano i beni prodotti dalla grande macchina?

ha senso inventare tecnologia per schiavizzare ancora e sempre di più l'uomo?

la tecnologia non può, non deve e non potrà servire solo per sconfiggere la concorrenza.

mi hanno consegnato in tempi rapidissimi un pacco ordinato via internet. bene grazie sono contento.
tecnologia informatica incredibile, organizzazione superinformatizzata eccellente ma il fattorino che mi ha consegnato il pacco, uno straniero che non sa neanche l'italiano, lavora 12 ore al giorno correndo come un matto per una paga da fame. CHE SENSO HA? ce lo vogliamo chiedere?
Avatar utente
PIEDENERO
 
Messaggi: 7963
Images: 4
Iscritto il: gio set 22, 2011 18:26 pm
Località: Sodor

Re: La crescita (economica) non tornerà mai più?

Messaggioda Sbob » lun feb 08, 2016 14:56 pm

PIEDENERO ha scritto:l'articolo descrive una situazione generale ed un futuro prossimo abbastanza realistico nel quale la tecnologia toglierà sempre di più posti di lavoro senza crearne altrettanti.
ora, il punto è che la tecnologia non sta venendo incontro all'uomo facendolo lavorare meglio (per molti versi sicuramente si) e meno.
facciamo un esempio estremo. se tizio domani inventa una macchina che aggiusta, costruisce e progetta altre macchine che sostituiscono l'uomo per che ne so l'80% del lavoro che esso svolge, le persone che prima lavoravano con quale reddito sopravvivono ed acquistano i beni prodotti dalla grande macchina?

La storia dalla rivoluzione industriale ha dimostrato che queste persone andranno a fare altri lavori producendo nuovi beni.
Il problema e' avere cittadini formati per fare cose che una macchina non e' in grado di fare (o almeno, non allo stesso costo).

ha senso inventare tecnologia per schiavizzare ancora e sempre di più l'uomo?
[...]
lavora 12 ore al giorno correndo come un matto per una paga da fame. CHE SENSO HA? ce lo vogliamo chiedere?

Questo pero' e' in contraddizione con quanto sopra. Forse perche' sono due fenomeni divesi.
Il calo dei diritti che stiamo vivendo non e' secondo me diretta conseguenza della tecnologia, quanto della globalizzazione. Oggi siamo messi a diretto confronto con paesi piu' poveri di noi e con meno diritti. O siamo in grado di fare qualcosa di meglio, oppure ci dovremo abbassare al loro livello, in attesa che loro si alzino al nostro (cosa che sta anche succedendo).
Avatar utente
Sbob
 
Messaggi: 7265
Images: 2
Iscritto il: ven set 14, 2007 12:49 pm

Re: La crescita (economica) non tornerà mai più?

Messaggioda MarcoS » mar feb 09, 2016 10:37 am

Se sei mona e credi in Dio, crederai nel Dio dei mona
Avatar utente
MarcoS
 
Messaggi: 6675
Images: 159
Iscritto il: gio mag 09, 2002 9:52 am
Località: PD

Re: La crescita (economica) non tornerà mai più?

Messaggioda ThePuchu! » mar feb 09, 2016 18:05 pm

Trovo l'articolo molto interessante, in certi pezzi un po' a senso unico, in certi parti è un po' lacunoso, in generale un po' melodrammatico.
Sono tutte supposizioni, come quelle che facevano gli economisti che prevedevano il petrolio a 380 dollari e oggi invece ne vale un decimo.
Potrei dilungarmi a discutere su ogni punto, ma verrebbe fuori un post luno come l'articolo postato dal buon Piede, quindi in breve:

I mercati sono in continua evoluzione. Le banche non mi sembra che stiano morendo di fame, anzi..
Cattivi investimenti ne arriveranno sempre così come arrivano i buoni, solo che alla stampa piace di più parlare dei primi.

Alla peggio ci ritireremo tutti in campagna a coltivarci il nostro orto e ad allevare 4 bestie come facevano i nostri nonni, che la sapevano molto più lunga di noi. :)
Colui che non sente la musica crede che chi danza sia pazzo.
Avatar utente
ThePuchu!
 
Messaggi: 479
Iscritto il: ven mar 27, 2015 15:54 pm

Re: La crescita (economica) non tornerà mai più?

Messaggioda Kinobi » mar feb 09, 2016 22:35 pm

Pagare per non fare nulla, è il male supremo.
perfino le baldracche si fan pagare e magari ogni tanto gli piace.
Avatar utente
Kinobi
 
Messaggi: 6061
Iscritto il: gio apr 10, 2008 14:01 pm

Re: La crescita (economica) non tornerà mai più?

Messaggioda otttoz » mar feb 09, 2016 23:30 pm

forse son da comprare i btp scesi sotto i 100,almeno a scadenza si recupera il capitale e nel frattempo si son goduti gli interessi...

#-o
iscritto dal 2008
rules.php
Avatar utente
otttoz
 
Messaggi: 1300
Images: 3
Iscritto il: sab mar 15, 2008 9:22 am

Re: La crescita (economica) non tornerà mai più?

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mer feb 10, 2016 1:53 am

Mi lascia un po' perplesso l'induzione secondo cui "la storia della rivoluzione industriale insegna...", e quindi andrà nello stesso modo. Mi sembra quantomeno azzardato dare per scontata questa cosa. La storia non è un esperimento ripetibile, peraltro le condizioni al contorno parrebbero uno zinzino cambiate.

Non sappiamo assolutamente cosa ci riserva il futuro. Peraltro, mi sembra di sentire in certi interventi un certo riflesso simil calvinista, per cui lavorare sia una specie di dovere morale. Anche questa cosa mi convince poco.

Preferenze personali of course.

Poco Storicisti saluti
TSdG
My mind reels with sarcastic replies (Snoopy)

http://www.sollevamenti.org
Avatar utente
tacchinosfavillantdgloria
 
Messaggi: 5276
Iscritto il: gio set 18, 2008 19:08 pm
Località: oderzo

Re: La crescita (economica) non tornerà mai più?

Messaggioda PIEDENERO » mer feb 10, 2016 9:51 am

ThePuchu! ha scritto:Trovo l'articolo molto interessante, in certi pezzi un po' a senso unico, in certi parti è un po' lacunoso, in generale un po' melodrammatico.
Sono tutte supposizioni, come quelle che facevano gli economisti che prevedevano il petrolio a 380 dollari e oggi invece ne vale un decimo.
Potrei dilungarmi a discutere su ogni punto, ma verrebbe fuori un post luno come l'articolo postato dal buon Piede, quindi in breve:

I mercati sono in continua evoluzione. Le banche non mi sembra che stiano morendo di fame, anzi..
Cattivi investimenti ne arriveranno sempre così come arrivano i buoni, solo che alla stampa piace di più parlare dei primi.

Alla peggio ci ritireremo tutti in campagna a coltivarci il nostro orto e ad allevare 4 bestie come facevano i nostri nonni, che la sapevano molto più lunga di noi. :)

quoto abbastanza la parte ottimistica

le banche stanno collassando, non solo le nostre italiane! guarda DB ! chi pagherà? si stamperà moneta all'infinto?
Avatar utente
PIEDENERO
 
Messaggi: 7963
Images: 4
Iscritto il: gio set 22, 2011 18:26 pm
Località: Sodor

Re: La crescita (economica) non tornerà mai più?

Messaggioda Sbob » mer feb 10, 2016 12:03 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:mi sembra di sentire in certi interventi un certo riflesso simil calvinista, per cui lavorare sia una specie di dovere morale.

L'alternativa al lavorare e' vivere sulle spalle degli altri. Arte in cui gli italiani eccellono!
Avatar utente
Sbob
 
Messaggi: 7265
Images: 2
Iscritto il: ven set 14, 2007 12:49 pm

Re: La crescita (economica) non tornerà mai più?

Messaggioda PIEDENERO » mer feb 10, 2016 12:11 pm

Sbob ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:mi sembra di sentire in certi interventi un certo riflesso simil calvinista, per cui lavorare sia una specie di dovere morale.

L'alternativa al lavorare e' vivere sulle spalle degli altri. Arte in cui gli italiani eccellono!


o non capisci o fai finta di non capire
Avatar utente
PIEDENERO
 
Messaggi: 7963
Images: 4
Iscritto il: gio set 22, 2011 18:26 pm
Località: Sodor

Re: La crescita (economica) non tornerà mai più?

Messaggioda PIEDENERO » mer feb 10, 2016 12:14 pm

altro pippone sulla, hahahaha, ripresa



FATE PRESTO?


Posted on febbraio 9, 2016 di ABATE FARIA






Facciamola breve: si sta letteralmente schiantando tutto.

E fin qui, pazienza (certo, se ci sei dentro…)

Non è la prima volta.

Ma ci sono due cose però preoccupanti:

a) la velocità di questo schianto;

b) l’assoluto silenzio delle autorità (Renzi, Padoan, Bankit)

Io non posso che rendermi antipatico e dire “l’avevo detto”, però, è così, amici miei.

Da quanti mesi, senza sosta, ve lo dicevo?

L’Italia ha avuto una breve pausa, dovuta al fatto che era già abbondantemente crollata in precedenza e imputabile a fattori esogeni,esterni (ripresa in Usa, Qe, tassi bassi, petrolio ai minimi, euro svalutato, etc, etc)

Ma non c’era alcuna ripresa effettiva.

Solo i nostri politici cialtroni ed i nostri giornalisti a libro paga sono andati avanti a raccontare un paese che non c’era e che non c’è.

Va bene l’ottimismo, ma il paese non si governa ad hastag e con le battute, deformando costantemente la realtà, truccando i dati.

In questa fase di apparente calma, il nostro eroe toscano cosa ha fatto?





Cioè: un benemerito c***o.

E lo so anche io (come stamani mi veniva detto su twitter) che Renzi “esegue i compiti” (l’ho scritto e detto, altrimenti Bella Napoli col piffero che lo metteva lì)

Ma qui c’è di più.

Alla totale subalternità di Monti e Letta si è aggiunta la totale insipienza e ignoranza di questo cazzone (tralascio la sua “simpatia”)

Fui il primo blogger a denunciare i disastri di Monti, anche quando alcuni, poi critici, lo esaltavano o lo vedevano come “ultima spiaggia”.

Ma Monti, a differenza di Renzi, ha trovato oggettivamente una situazione deteriorata e complicata (che egli non ha saputo correggere, anzi…)

Renzi, invece, è arrivato in un momento potenzialmente propizio.

E cosa ha fatto in 2 anni?

NIENTE.

O meglio, niente che servisse davvero al paese.

Ha aiutato gli amici (tipo Marchionne o Serra), ha sistemato gli altri (vedi Carrai o Lotti), ha occupato ogni centro di potere (alla faccia della meritocrazia e della rottamazione), ha salvato il culo al papà della sua donna.. ma alla fine: cosa ha fatto?

N-U-L-L-A

Ve le ricordate le “riforme”?

Ha buttato il tempo prezioso che ci era stato concesso tra slides, inutili 80 euri, #labuonascuola, presenze televisive dai suoi zerbini leccaculo, riforme costituzionali di nessuna portata (anzi di nefasta portata per la nostra democrazia), riforme virtuali della pubblica amministrazione (avete visto come è migliorata?), (blow)jobact, i 500 euro ai 18 enni per la cultura e altre bestialità simili.

Cose da perfetto buffone, quale egli è (ma che in Italia, purtroppo, funzionano)

Nello stesso tempo tagliava i salari, colpiva la sanità, riduceva il welfare, aumentava le tasse.

In un paese normale, cittadini, intellighenzia, giornalisti, magistratura, politici lo avrebbero cacciato, senza neppure andare troppo per il sottile.

In Italia, no.

E perciò, come è nella nostra Storia, lo cacceranno altri…

Questo avveniva mentre noi gufi dicevamo che le cose si stavano mettendo male.

Gli Usa arrancavano..la Cina frenava..i Brics sommergevano..le politiche monetarie risultavano meno efficaci, etc, etc

Ma noi, non paghi, di cosa ci siamo occupati?

Delle nobilissime battaglie affinchè due persone dello stesso stesso possano adottare un figlio, per esempio (che, vuoi per caso vietare il sacrosanto diritto-capriccio di 2 persone ad avere una cosa? Penso lo stesso pure degli eterosessuali avanti con l’età, a scanso di ogni idiota..)

Che poi queste persone, etero-gay-bisex-trans possano essere senza sanità, lavoro, soldi..fa nulla.

Che poi i loro figli, partoriti-adottati-surrogati, non abbiano alcun futuro, chissenefotte.

Tornando a noi..

Mentre perdevamo il nostro prezioso tempo, distratti da queste riforme di priorità essenziale e vitale per il nostro paese, firmavano una cosa che si chiamava bail in (cosa che in questo blog vi era stata spiegata dal lontano 2013), forse pensando che significasse belìn!

Con la stessa leggerezza che si ha quando ci si scaccola davanti alla tv, decretavamo la nostra “morte”.

Ignari (o in malafede) stringevamo il cappio al nostro collo.

Vi avevo spiegato tutto qui

Ma non basta…

Adesso vogliono proprio incularci per bene e commissariarci totalmente.

Ma non ditelo agli italioti, che stasera inizia Sanremo e che sabato c’è Juve-Napoli.

-:)

Non ditelo ai piddini, troppo impegnati a godere delle loro buffonarie di Milano (che hanno eletto proprio un bel personaggio per guidare la città, complimenti. Uno onesto e capace, soprattutto..)

In questi mesi ve lo predissi: allo scoppio della bolla, per l’Italia sarebbe stata durissima.

Ora, le ipotesi sono solo 2:
1.se la bolla la rigonfiano (santo Draghi pensaci tu con gli amici della Fed-Boj), avremo altro tempo (che ovviamente useremo per cazzeggiare e fare altre mitiche riforme che non servono ad una beneamata cippa), ma è del tutto probabile che ci chiedano dei “sacrifici”
2.se il tampone non lo mettono, allora, siete nella merda (io anche, ma un po’ di meno di molti di voi perchè, avendo visto “prima” le cose, avrò qualche munizione in più. Inoltre, sono “psicologicamente allenato” ed il mio naso la puzza della merda l’ha “snasata” da tempo)

Ma fate con calma..

Non c’è fretta.

L’Italia va bene, abbiamo il sistema bancario più solido del mondo e l’Inter vincerà il campionato (la terza cosa è persino più credibile delle prime due)

Nel frattempo:
Nelle prime 5 settimane del 2016 la Borsa di Milano ha perso il 23%, quasi un quarto della sua capitalizzazione ovvero 129 miliardi, circa il 7% del Pil. Un andamento che ha pochi precedenti per la velocità con cui si sta sviluppando: -23% in 25 sedute di mercato. Negli ultimi dieci anni è successo qualcosa di così rapido solo due volte: la prima nel settembre-ottobre 2008, dopo il fallimento di Lehman Brothers che ha portato all’ inizio della recessione; la seconda nell’ agosto-settembre 2011, quando i rendimenti dei Btp cominciavano a salire facendo scoprire agli italiani la parola «spread».

E come vi ho spiegato in molti post, è inutile fregarsene o persino gioire per queste cose: non è che gli “squali” stiano spazzolando solo il “parco buoi” in borsa.

Chi pensa che quello che succede in Borsa non lo riguardi, si sbaglia: laggiù, in quel -23%, ci sono fette dei nostri risparmi, fondi, fondi pensione, polizze vita o le università dei nostri figli. E quello che non è lì, è nella banca che non riesce a farsi dare indietro i nostri soldi, prestati a chi sta ancora peggio di noi.
E ieri è successo un fatto nuovo, sempre laggiù in Borsa: il vecchio spread si è risvegliato, è schizzato, dal letargo dove stava, fino a quota 146, ai massimi dal luglio scorso.
La Grecia, pensate, torna a far paura. Chissà cosa vorrà mai dire? Lo capiremo, non c’ è fretta.

Gli squali arrivano sempre dove sentono l’odore del sangue.

I condor si avventano sempre sulle carcasse.

E’ sempre stato così,.

Sinceramente: avrei voluto sbagliarmi.

Magari mi sarei anche io iscritto al Pd, sventolando la bandiera del sol dell’avvenire, tutti stretti intorno al nostro Caro Leader di Rignano..

Ma, purtroppo, mi hanno “cagato al mondo così”, forse un tantino “bastian contrario”.. certamente gufo, ma non allocco..

Mi scuso per i toni un poco “sboccati” e per il grafico sopra postato (che però racchiude bene quanto fatto dal Premier e dalla sua banda di incompetenti), ma trovo sia più volgare dire agli italiani “non preoccupatevi..va tutto bene..le banche sono solide..non creiamo allarmismi”.

Perchè poi, ci scappano i morti, come nel caso dell’Etruria o dei tanti imprenditori che si sono suicidati in questi anni.

Perchè vedete…

A parte la Serracchiani che primeggia per idiozia e che porta una sfiga che manco il peggior gufo…(la borsa da gennaio è scesa di oltre il 30%)

image

Molti politici o uomini delle nostre istituzioni, mentre vi tranquillizzano, spostano i soldi oltre confine, magari nella “cattivissima” Svizzera.

Ecco, io trovo più volgare questo modo di procedere da delinquenti, che non lasciarsi a qualche sana parolaccia.

Nel frattempo, nella nostra bellissima Europa, grazie ai nostri politicanti a libro paga, ecco che arriva un’altra cosa simpatica:

Il diritto fallimentare sarà solo un vecchio ricordo. Grazie a una normativa europea che sta per diventare legge le banche potranno recuperare velocemente le garanzie su un credito, cioè diventare proprietarie della vostra casa se non pagate il mutuo.La storia merita di essere raccontata.

Hai capito coglionazzo che mi scrivi su twitter se io sia omofobo e fascista?

https://www.youtube.com/watch?v=RzFZu84X5t8

Riesci a collegare la bocca al cervello che ti hanno dato mamma e papà?

Ha i mail letto Carlo Marx?

Va beh…vi lascio.

Tanto mi sa che non è finita qui..

Sono pronto a scommettere che a breve, in Italia, verrà varata una riforma sul diritto fallimentare e verrano accelerate tutte le procedure; verranno limitati i diritti dei debitori e questa riforma potrà essere servita su un piatto d’argento ai compratori di Npl’s che dovranno recuperare i crediti deteriorati.

Allora parliamo di crediti deteriorati. Cosa pensa dell’accordo tra il governo italiano e la commissione europea sulla Bad Bank raggiunto la scorsa settimana a Bruxelles?

Chi è pronto a comprare Npl’s ha tirato un sospiro di sollievo: il pericolo era una gestione centralizzata della vendita dei crediti deteriorati, in altre parole i gestori temevano che il processo di vendita si compisse sotto l’egida della trasparenza. Ma i fondi vogliono comprare gli Npl’s direttamente dalle banche con trattative private perché la verità è che non amano la concorrenza, e quindi il mercato. La sorprende?

a presto,

Abate


https://ilcontagio.wordpress.com/2016/0 ... -presto-2/
Avatar utente
PIEDENERO
 
Messaggi: 7963
Images: 4
Iscritto il: gio set 22, 2011 18:26 pm
Località: Sodor

Prossimo

Torna a Parole in libertà

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 13 ospiti

Forum.Planetmountain.com

Il Forum è uno spazio d’incontro virtuale, aperto a tutti, che consente la circolazione e gli scambi di opinioni, idee, informazioni, esperienze sul mondo della montagna, dell’alpinismo, dell’arrampicata e dell’escursionismo.

La deliberata inosservanza di quanto riportato nel REGOLAMENTO comporterà l'immediato bannaggio (cancellazione) dal forum, a discrezione degli amministratori del forum. Sarà esclusivo ed insindacabile compito degli amministratori stabilire quando questi limiti vengano oltrepassati ed intervenire di conseguenza.

cron