Politica,Europa,etc:ciò che sarebbe i fatti nostri

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Re: Politica,Europa,etc:ciò che sarebbe i fatti nostri

Messaggioda MarcoS » gio dic 11, 2014 16:24 pm

PIEDENERO ha scritto:Spero che sia L' ultimo atto di questo presidente. Atto che tende a capovolgere la realtà, non pensavo arrivasse a tanto. Lui e la banda che ci governa non hanno mai avuto così tanta paura, sono terrorizzati dall idea di qualcuno onesto e non allineato che possa interferire con le loro logiche di spartizione e comando.
Neanche le BR e la mafia delle bombe gli ha fatto così paura.


Già. Peccato che abbiano dalla loro così tanta parte di popolo ignavo, disinformato o quant'altro.... :x :x
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Re: Politica,Europa,etc:ciò che sarebbe i fatti nostri

Messaggioda PIEDENERO » gio dic 11, 2014 17:30 pm

MarcoS ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:Spero che sia L' ultimo atto di questo presidente. Atto che tende a capovolgere la realtà, non pensavo arrivasse a tanto. Lui e la banda che ci governa non hanno mai avuto così tanta paura, sono terrorizzati dall idea di qualcuno onesto e non allineato che possa interferire con le loro logiche di spartizione e comando.
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direi quant'altro.... :smt091
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Re: Politica,Europa,etc:ciò che sarebbe i fatti nostri

Messaggioda coniglio » gio dic 11, 2014 18:09 pm

PIEDENERO ha scritto:
MarcoS ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:Spero che sia L' ultimo atto di questo presidente. Atto che tende a capovolgere la realtà, non pensavo arrivasse a tanto. Lui e la banda che ci governa non hanno mai avuto così tanta paura, sono terrorizzati dall idea di qualcuno onesto e non allineato che possa interferire con le loro logiche di spartizione e comando.
Neanche le BR e la mafia delle bombe gli ha fatto così paura.


Già. Peccato che abbiano dalla loro così tanta parte di popolo ignavo, disinformato o quant'altro.... :x :x


direi quant'altro.... :smt091


:lol:

date un'occhiata a questo documentario
Everyday Rebellion
niente di che, ma carino.l'avete visto?

Ti ricorda il perchè alle volte sia necessaria una certa intransigenza
quando si_vogliono/devono/è_necessario cambiare le cose.

per la serie:
#dovevanofarel'alleanza
alleanza con chi? (ancorchè realmente proposta)
con questi? con lo stesso sistema che si vuole combattere?
...oggi li sentiremmo tuonare "sono come gli altri".

eversori!!!
:D
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Re: Politica,Europa,etc:ciò che sarebbe i fatti nostri

Messaggioda MarcoS » gio dic 11, 2014 19:03 pm

Everyday Rebellion, probabilmente ci sono cose interessanti, vedi Indignados, Occupy, mi fa passare un po' la voglia di vederlo però la presenza di alcuni gruppi di protesta che, dal mio punto di vista, sono da considerare ben integrati nell'agenda globalista (c'erano stati sospetti anche sull'oramai scomparso Occupy, peraltro).
Vedi Femen (che trovo delle insopportabili e inutili stronze, voglio vederle far casino in arabia saudita o in qatar, allora forse le rivaluto, un po', forse); Orpor! (si sa bene per gli interessi di chi Milosevic è stato deposto e la serbia ingiustamente bombardata; e poi gli attivisti iraniani e quelli siriani....
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Re: Politica,Europa,etc:ciò che sarebbe i fatti nostri

Messaggioda coniglio » ven dic 12, 2014 12:56 pm

Amalia Signorelli


No, non voglio sentire la storia delle mele marce. Se un paese in un solo anno riesce a far esplodere tre bubboni come l’Expo di Milano, il Mose di Venezia e Mafia Capitale, per non parlare di tutte le altre iscrizioni nell’elenco degli indagati di politici e di loro manutengoli, (e per favore non si tiri fuori, la presunzione di innocenza, altro grande mantra dell’italica ipocrisia), se un paese con questo curriculum pensa seriamente di candidarsi per ospitare le prossime Olimpiadi, be’ allora…. Oltre all’onestà questo paese ha perso anche, totalmente, il senso della vergogna.

Se qualcuno la sera del 10 dicembre, ha visto Otto e mezzo, la trasmissione di Lilli Grubner, avrà “ammirato”; l’educato disprezzo con cui il giornalista tedesco presente parlava dell’Italia e la garbata ma ferrea intransigenza con cui esprimeva i suoi giudizi. Ma di quello che gli altri dicono di noi, che ce ne importa? Non li sentiamo nemmeno. E non ci passa per la testa che il problema non è quello che gli altri dicono di noi, ma che noi non ci accorgiamo – o non vogliamo accorgerci – che hanno ragione.
Pubblicità

E questa sordità è di tutti. Perché sì, sarà pure vero che non tutti i politici sono corrotti, che non tutti i funzionari prendono la mazzetta, che non tutti i professori si vendono gli esami e non tutti i medici operano le vecchiette “con scarse aspettative di vita” per avere i rimborsi della regione; sarà pure vero che c’è qualche centro di identificazione per rifugiati e immigrati che funziona decentemente e che c’è qualche cooperativa che spende per i rom i soldi che per i rom riceve. Ma se questa gente per bene c’è, dov’è? Non parla, non protesta, non dice nulla. Secondo l’aurea regola della moralità pubblica italiana,“si fa i fatti propri”.

Non importa se le mele putride sono tutti, la metà, un quarto, un decimo. Ciò che importa è che nessuno sente più la puzza del marciume, ci siamo assuefatti; o, se non assuefatti, abbiamo imparato a fingere di non sentirla, per “evitare guai peggiori”.

Non è questione di moralismo. E’ chiaro che delinquenza, anche organizzata, c’è in tutti i paesi come in tutti i paesi ci sono politici venali e funzionari in vendita. Ma in Italia la delinquenza fa sistema con la politica e le istituzioni, controlla gangli vitali, centri decisionali e centri di spesa; e la disonestà è lo strumento, accettato, di una egemonia culturale il cui valore positivo riconosciuto come supremo è:arricchirsi. E infatti chi non fa i soldi è considerato un poveraccio, un incapace, quando non un cretino: incarna cioè la parte negativa dell’umanità. L’Italia di oggi assomiglia al Messico che visitavo regolarmente una decina di anni fa: oggi il Messico è sostanzialmente governato dalle bande di narcotrafficanti. Ma non c’è da menarne scandalo. Il Messico sta progressivamente adeguando la sua struttura istituzionale alla sua realtà economica e sociale.

L’Italia seguirà questo esempio? O ha la capacità di reagire? Purtroppo la struttura culturale alla quale gli italiani si richiamano per regolare la propria vita civica è ancora e sempre il familismo e i suoi derivati perversi: il clientelismo e la cosca. Tradotto in termini quotidiani questo significa concepire la cosa pubblica come una sorta di proprietà privata: quando riesci a impadronirti di un pezzo di essa, puoi farci ciò che ti aggrada, come privatizzarlo, cementificarlo, appaltarlo e subappaltarlo, usarlo per sistemare tuo cugino, perché suo padre, tuo zio, deve farti un grosso favore anche lui a te…Ma qualsiasi uso tu ne faccia, deve essere sempre a vantaggio tuo e dei tuoi o di chi ti può restituire il favore; e chi se ne importa del bene comune!

Certo, se ne potrebbe uscire. Ma ci vorrebbe una fermezza di roccia, una capacità quasi eroica di non farsi coinvolgere e al tempo stesso un’abilità mediatica eccezionale per rendersi visibili e non tacitabili. La vicenda del Movimento Cinque Stelle ha mostrato com’è difficile.

Perché in questo nostro svergognato paese chi è che dà veramente fastidio è chi non si fa i fatti propri.
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Re: Politica,Europa,etc:ciò che sarebbe i fatti nostri

Messaggioda dieguitos » ven dic 12, 2014 14:16 pm

coniglio ha scritto:Amalia Signorelli


Certo, se ne potrebbe uscire. Ma ci vorrebbe una fermezza di roccia, una capacità quasi eroica di non farsi coinvolgere e al tempo stesso un’abilità mediatica eccezionale per rendersi visibili e non tacitabili. La vicenda del Movimento Cinque Stelle ha mostrato com’è difficile.
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Re: Politica,Europa,etc:ciò che sarebbe i fatti nostri

Messaggioda PIEDENERO » dom dic 14, 2014 9:46 am

dieguitos ha scritto:
coniglio ha scritto:Amalia Signorelli


Certo, se ne potrebbe uscire. Ma ci vorrebbe una fermezza di roccia, una capacità quasi eroica di non farsi coinvolgere e al tempo stesso un’abilità mediatica eccezionale per rendersi visibili e non tacitabili. La vicenda del Movimento Cinque Stelle ha mostrato com’è difficile.
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Re: Politica,Europa,etc:ciò che sarebbe i fatti nostri

Messaggioda scairanner » lun dic 15, 2014 15:46 pm

Catastrofismo o visione realistica? Nel frattempo godiamoci i plastici degli ennesimi femminicidi o infanticidi e i moniti all' "antipolitica" stellata,
che per parlar di questo ai tiggì o ai toksciò c'è sempre tempo

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12 ... e/1274641/

La “Grande Recessione” non si è ancora conclusa, ma una nuova crisi, che si sovrapporrà a quella attuale, è già in fase montante. E’ come il maremoto, che nella vastità dell’oceano non lo vedi avanzare. Lo vedi solo all’ultimo momento quando si abbatte sulla costa con una forza inarrestabile e devastante.

Si potrebbe ancora evitare, o almeno ridurne gli effetti più deteriori, se si facessero subito le necessarie riforme utili a limitare i rischi e a ricreare le condizioni per una forte ripresa economica.

Putroppo i politici che hanno in mano le redini dell’economia globale sono troppo condizionati dai “desideri” di quei cosiddetti “poteri forti” che credono ancora di poter moderare gli eccessi dei mercati. Oppure, più semplicemente, a quei poteri forti poco importa, perché queste crisi ormai sono come il gioco d’azzardo, qualcuno perde, qualcun’altro guadagna, e loro sono tutti convinti di essere più bravi degli altri e di guadagnare sempre in ogni caso.
Il primo segnale della forte crisi montante è il crollo del prezzo del petrolio, sceso in pochi mesi di oltre il 40%. I consumatori esultano perché ancora non ne conoscono le cause, e la causa principale è che la finanza internazionale ha cominciato ad alleggerire le proprie posizioni (cioè a vendere) per fronteggiare la tensione che si sta creando su tutti i mercati finanziari dovuta alla minore liquidità circolante collegata allo stop dei QE (quantitative easing americani).

Il problema vero però non è la carenza di liquidità circolante, ma è l’eccesso di libertà lasciata agli operatori finanziari per le loro “scommesse” sui mercati.

In poco più di un decennio le liberalizzazioni nel mercato finanziario hanno prodotto una massa incontrollata (o comunque insufficientemente controllata) di capitali che oggi ammonta, per i soli Cds (Credit Default Swaps – i piu rischiosi) approssimativamente a 2,77 trilioni di dollari (circa duemiladuecentoventidue miliardi di euro).

Il Cds è una forma di assicurazione sul credito, ma viene il più delle volte usato (insieme ai “Futures” e ad altre invenzioni finanziarie) come scommessa sul futuro andamento del mercato.

Quindi la Borsa è ormai diventata una specie di Las Vegas a livello globale che muove dimensioni immense di capitali a velocità di nanosecondi (milionesimi di secondo) e li moltiplica più volte grazie alle scommesse sulle scommesse che creano infinite “bolle artificiali di capitali virtuali”.

Ci vorrebbero nuove regole e riforme serie per imbrigliarle, invece le curano coi pannicelli caldi delle regole stabilite a Basilea (l’ultimo è il Basel III) e nei controlli degli stress test (vedasi quelli dello stress test” europeo), che sono assolutamente insufficienti a parare l’ondata di piena del prossimo tsunami finanziario.
Obama, nei primi due anni del suo mandato presidenziale, quando aveva ancora la maggioranza in entrambe le ali del Congresso americano (che detta regole pressoché globali in questo campo) era riuscito a far approvare la legge “contenitore” denominata “Dodd-Frank” che conteneva però in pratica soltanto i principi ispiratori della riforma, che poi non è riuscito a realizzare appieno avendo trovato fortissima opposizione dal partito repubblicano, ma anche in diverse frange del suo stesso partito.

Ora che i democratici di Obama hanno perso (nelle elezioni del novembre scorso) la maggioranza anche nel Senato è praticamente certo che anche quel poco che è stato scritto nella Dodd-Frank verra cancellato o neutralizzato completamente.
I primi segnali già si vedono. Lo scorso anno fu approvata infatti una norma, denominata HR-4413, nella quale si identificavano come “end-users” (utilizzatori) gli operatori finanziari con un portafoglio di derivati inferiore a $100/mln. mentre quelli con una quantità di derivati superiore a tale cifra erano denominati “dealers” (intermediari). Chiaro che quel limite dei 100 milioni, ai lupi affamati di Wall Street, andava troppo stretto. Le Lobbies si sono così date da fare fino a far approvare recentemente dal Congresso una nuova norma che eleva il limite degli “end-users” a 8 miliardi di dollari. Così, anche se già prima aggiravano la norma costituendo tante piccole agenzie rientranti nel limite, ora potranno sviluppare di nuovo volumi immensi di derivati con i quali invadere i mercati e ipnotizzare di nuovo gli ingenui risparmiatori con promesse di guadagno che non si realizzeranno mai, perché sono solo bolle destinate a scoppiare.

Non si deve però pensare che i volponi del Congresso americano e tutte le altre faine alla guida delle economie globali non vedano i pericoli che ho appena descritto. Li vedono benissimo, solo che a loro sta bene così! Sono matti? Nient’affatto, sta bene così perche loro (e i loro referenti) hanno tutto da guadagnare, almeno per un po’.
La crisi del 2008 ha infatti insegnato loro che con le crisi economiche e con le susseguenti “necessarie” politiche di austerità si possono smantellare agevolmente tutte le “pretese” dei velleitari “Welfare States” realizzati pazientemente e con sacrificio nel secolo scorso dalle classi non privilegiate della popolazione.

Se qualcuno pensa che però adesso questi “squali famelici” non potranno più farla franca di nuovo perché la gente è stata “scottata” appena sei anni fa, è meglio che si ricreda subito. Basta vedere la parabola di Obama, che aveva già perso molti favori del suo elettorato dopo appena due anni, per capire che hanno sempre più potere le chiacchiere dei media che la capacita’ di analisi della gente. Quando scoppierà la nuova bolla (forse nel 2015, ma più probabilmente nel 2016) sarà un gioco da ragazzi dare tutta la colpa ad Obama e ai democratici. Ha già funzionato pefettamente nelle due elezioni di medio termine, funzionerà ancora meglio in presenza di una nuova crisi finanziaria gravissima (come quella del 2008 o peggio).

La gente avrà perso di nuovo un sacco di soldi ma sarà arrabbiatissima con chi ha governato negli ultimi 8 anni, quindi voterà in maggioranza (o starà a casa) a chi prometterà di risolvere la crisi grazie alla libertà finalmente raggiunta dei mercati. Così i “liberisti” otterranno una vittoria schiacciante che forse consentirà davvero al Paese di superare finalmente la crisi, ma sarà una ripresa con un welfare in disfacimento, e il Paese si dividerà ancor più pesantemente tra ricchi e poveri, regalando agli oligarchi che tirano le fila del potere reale una montagna di potere e di ricchezza che non si vedeva più dai tempi dei faraoni egizi.

Non è fantapolitica, è strategia reale perfettamente riscontrabile nei fatti.
-Come sarà la scalata di Adam Ondra nel 2030?
-Arrampicherò di certo. Spero di non scalare peggio di quanto non faccia ora...


-meno internet, più cabernet
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Re: Politica,Europa,etc:ciò che sarebbe i fatti nostri

Messaggioda coniglio » mar dic 16, 2014 12:23 pm

TRAVAGLIO


Il Metodo Supercazzola, tutto chiacchiere e distintivo, non l’ha certo inventato Renzi: la cosiddetta seconda Repubblica è piena di annunciatori, promettitori, declamatori che a parole ci hanno salvati non una, ma cento volte, poi nei fatti ci han rovinati. Renzi l’ha solo affinato ed elevato alla massima potenza. Funziona a tappe.



1. Scoppia uno scandalo o giunge una notizia negativa.

2. Il piè veloce Matteo lancia subito un messaggio di segno opposto – via Twitter, Facebook, slide, conferenza stampa, Leopolda, video – per scacciare o declassare il precedente dai titoli di tg e giornali.

3. La stampa più credulona del mondo abbocca compiacente e strombazza la reazione del premier oscurando l’azione che l’ha provocata: “svolta”, “stretta”, “giro di vite”, “linea dura”, “così cambierà”, “rivoluzione”, “subito”, “ora”, “scatta”, “spunta”.

4. Le rare volte in cui la tradizione orale diventa scritta, e cioè il messaggio si traduce in testo di legge, tg e giornali ripetono paro paro i titoli già fatti sull’annuncio renziano. Chi legge si divide fra due possibili reazioni: “ah, allora era proprio vero, questo Renzi è un uomo di parola”, oppure “ah, credevo che la legge ci fosse già, vabbè comunque ora c’è”. Naturalmente la legge non c’è nemmeno ora: è solo un ddl che il governo lancia come un aeroplanino di carta nell’oceano delle aule parlamentari e va a marcire sui fondali senza lasciar traccia di sé.


5. Al primo nuovo scandalo o fatto negativo, la maggioranza ripesca quel che resta dell’aeroplanino e annuncia che il ddl è in discussione e verrà presto approvato, anzi adesso, subito. I giornali riannunciano: è fatta. Intanto il Parlamento ha altro da fare (di solito qualche decreto o legge delega da approvare alla svelta con la fiducia: roba perlopiù inutile tipo le ferie dei giudici o dannoso come il Jobs Act), o comunque la maggioranza si spacca (di solito per le norme davvero utili o urgenti, tipo contro la corruzione e la mafia); segue bombardamento di emendamenti e il ddl torna sul binario morto.

6. All’ennesimo nuovo scandalo o fatto negativo, confidando nella smemoratezza generale e nella complicità della stampa, Renzi riannuncia lo stesso annuncio già annunciato qualche mese prima, strappando gli stessi titoli nei tg e sui giornali, e riparte la rumba.

Risultato: zero, nessuna legge sulla Gazzetta Ufficiale. E, anche nel caso rarissimo in cui la legge venga approvata, dopo mesi o anni si scopre che: a) nessuno s’è curato di varare i decreti delegati o le norme attuative, dunque il provvedimento è rimasto lettera morta e nulla è cambiato; b) oppure la legge contiene un codicillo infilato all’ultimo momento che la rende inapplicabile o sortisce l’effetto opposto a quello annunciato (vedi legge Severino e voto di scambio). Ora torna di gran moda l’anticorruzione. Martedì: “Renzi: non lasceremo la Capitale ai ladri, chi sbaglia paga” (La Stampa). Mercoledì: “Corruzione, pene più dure” (Corriere), “Stretta sui corrotti: carcere più duro e soldi restituiti”, “Il giro di vite di Renzi” (Repubblica). Venerdì: “Ecco il piano anticorruzione: pene aumentate del 50% e prescrizione più lunga” (Repubblica), “Pene più alte e beni da restituire” (Corriere). Sabato: “Corruzione, pene più dure. In cella anche chi patteggia”, “Sì alla stretta anticorruzione: pene più alte e beni confiscati. Il premier: ora processi veloci” (Repubblica), “Stretta del governo sulla corruzione”, “Corruzione, così aumenta la pena” (Corriere), “La svolta di Renzi: ‘Pronto a mettere la fiducia’”, “Renzi: ‘Non daremo tregua’” (La Stampa). Leggendo meglio, si scopre che gli ora e i “subito” sono balle: non è un decreto, è il solito ddl che non ha i numeri in Parlamento, perché Ncd e FI non lo voteranno mai e, se Renzi chiedesse aiuto ai 5Stelle, farebbero cadere il governo. Un’altra pera di droga ed estrogeni nelle vene esauste del Paese, aspettando che passi la nuttata.

Come diceva Sabina Guzzanti ai tempi di un altro celebre supercazzolaro: “Il canale di Sicilia è pieno di auto di cittadini convinti che il Ponte sullo Stretto sia stato costruito”.

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Re: Politica,Europa,etc:ciò che sarebbe i fatti nostri

Messaggioda PIEDENERO » mar dic 16, 2014 12:39 pm

Articolo perfetto. Uno dei migliori di MT.
Ma tanto "son tutti così, fanno tutti schifo"
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Re: Politica,Europa,etc:ciò che sarebbe i fatti nostri

Messaggioda MarcoS » mar dic 16, 2014 12:45 pm

scairanner ha scritto:Catastrofismo o visione realistica? Nel frattempo godiamoci i plastici degli ennesimi femminicidi o infanticidi e i moniti all' "antipolitica" stellata,
....


non preoccupiamoci più di tanto per queste cosette, potremmo anche rimpiangerle :mrgreen:.
Le ultime mosse del regno di Mordor, sempre servilmente assecondato su questa sponda, fanno pensare ad un prossimo futuro potenzialmente un filino... esplosivo. :roll:
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Re: Politica,Europa,etc:ciò che sarebbe i fatti nostri

Messaggioda PIEDENERO » gio dic 18, 2014 13:45 pm

Ogni pretesto è buono per commissariare: cosa rischia l'Italia.



Il funzionamento è noto: i mercati creano la crisi dello spread, interviene la Troika e... il resto è ormai noto

di Lidia Undiemi


Il ricatto dei mercati sta nuovamente scatenando tutta la sua furia contro la povera Grecia, e non illudiamoci che ciò non possa accadere anche all’Italia, considerati anche gli altri precedenti (Spagna, Irlanda, Portogallo e Cipro).

Il pretesto, questa volta, è l’anticipo dell’elezione del presidente della Repubblica, l’attuale governo di Samaras potrebbe non reggere l’impatto e in base agli ultimi sondaggi il partito di sinistra Syriza riuscirebbe a vincere anche se non sarebbe in grado di governare da solo. Per capire qual è la posta in gioco, occorre anzitutto spiegare come avviene e in cosa consiste il commissariamento da parte della Troika dello Stato minacciato dai mercati, in tal caso la Grecia.

Come spiego e documento in modo dettagliato nel mio libro “Il ricatto dei mercati”, il commissariamento parte dalla richiesta di aiuto proveniente da un paese che trova grosse difficoltà a finanziarsi sui mercati, lo spread sale e la crisi finanziaria si traduce in una destabilizzazione politica. Entra così in scena la Troika – BCE, Commissione UE e FMI – che si dichiara disponibile a sostenere il governo con un meccanismo di assistenza finanziaria, ma a condizione che, attenzione, questo si impegni a portare avanti la sua agenda politica, cioè le famose “riforme”.

La prima richiesta di prestiti inoltrata dalla Repubblica Ellenica alla Troika risale al 23 aprile 2010, l’accordo raggiunto prevedeva un piano di finanziamento complessivo di 110 miliardi di euro, poi sottoposto ad una serie di variazioni in base alle esigenze che si andavano via via manifestando (proroga dei prestiti già erogati, riduzione del tasso applicato, ecc.). Le condizioni del prestito sono progettate di modo tale che venga concretamente erogato man mano che la politica interna realizza le “riforme”. I rappresentanti della Troika, infatti, si recano periodicamente in Grecia per verificare quanto pattuito, e soltanto dopo averne accertato l’effettiva attuazione procede al rilascio delle successive tranche di aiuti. Si dice, a tal proposito, che lo scorso anno il trio abbia rimandato la sua visita perché la Grecia avrebbe dovuto rispettare 135 condizioni entro l’autunno e invece era riuscita ad attuarne soltanto 60. Insomma, o si riesce a trovare la maggioranza per eseguire le direttive della Troika oppure si rischia un altro “ricatto” dei mercati.

Ma in cosa consistono le riforme? Drastica riduzione della spesa pubblica in settori come la sanità, la scuola e la ricerca, tagli ai salari e alle pensioni ed altre misure di austerità contro il popolo.

Ecco, è questa la sintesi politica delle modalità di gestione dell’attuale crisi dell’eurozona: i mercati generano le destabilizzazioni, poi interviene la Troika che con il pretesto del sostegno finanziario riesce di fatto a sostituirsi ai partiti e ai loro programmi politici, senza quindi nemmeno disturbarsi di ottenere alcuna forma di consenso popolare. E, tirando le somme, sono i cittadini a pagare il prezzo delle crisi mentre le banche ottengono ingenti salvataggi pubblici.

Ecco, commissariare l’Italia significa sottoporre i suoi abitanti ad un simile attacco, tenendo conto che siamo dentro questo percorso dal 2011 con la delegittimazione del governo Berlusconi in favore di quello “tecnico” di Monti.

Avremo modo di affrontare altre importanti questioni sul destino degli Stati europei (come e perché i mercati riescono a ricattare gli stati, chi sceglie le riforme, cosa legittima la Troika, ecc.) al fine di potere realizzare una controffensiva politica, perché è sul piano politico che si gioca la partita, altro che libero mercato.


http://www.lantidiplomatico.it/dettnews ... 82&pg=9856
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Re: Politica,Europa,etc:ciò che sarebbe i fatti nostri

Messaggioda Sbob » gio dic 18, 2014 23:07 pm

Se un'azienda e' gestita male e rischia il fallimento va in amministrazione controllata per tutelare i creditori.

Punto.

E' inutile piangere e prendersela con la Kattiva Troika quando siamo indebitati fino al collo e con un livello di corruzione da terzo mondo.
Se non siamo in grado di pagare i nostri debiti, i creditori hanno tutto il diritto di chiedere un'amministrazione controllata.
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Re: Politica,Europa,etc:ciò che sarebbe i fatti nostri

Messaggioda coniglio » ven gen 09, 2015 12:47 pm

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Re: Politica,Europa,etc:ciò che sarebbe i fatti nostri

Messaggioda PIEDENERO » ven gen 09, 2015 12:59 pm

coniglio ha scritto:


E' il n.1

=D>
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Messaggioda PIEDENERO » lun gen 12, 2015 14:57 pm

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Messaggioda PIEDENERO » mar gen 13, 2015 19:47 pm

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Messaggioda coniglio » mer gen 14, 2015 16:30 pm

c'ha ragione

Come annunciato, Giorgio Napolitano ha rassegnato le proprie dimissioni. Per noi, è tempo di bilanci. E’ tempo, cioè, di non dimenticare, di ripercorrere ancora una volta, di ricordare come la lunga presidenza di Napolitano abbia rappresentato una delle più radicali cesure all’interno della nostra storia repubblicana.

Napolitano è stato l’autore principale di quel colpo di Stato permanente che, a partire dal 2010, ha determinato la fine, di fatto, della repubblica parlamentare, in favore di un sistema presidenziale fondato sull’esautorazione del Parlamento in favore del governo e sulla determinazione dell’indirizzo politico di quest’ultimo da parte del Capo dello Stato.

Con Napolitano, la legalità costituzionale è stata “forzata” – sempre nel rispetto della “lettera” – in modo tale da assicurare al Capo dello Stato l’esercizio della direzione del Paese, l’intervento negli equilibri politici, la difesa a tutti i costi le «larghe intese» tra Pdl e Pdl, l’imposizione delle scelte di fondo del “nuovo corso” della politica italiana: stabilità parlamentare di governi non eletti (da Monti a Renzi) e “via delle riforme”, da quella costituzionale a quella elettorale.
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Il Re ha fatto e disfatto i propri governi. Con un colpo di mano, ha sostituito Berlusconi con Monti, per poi far finire il governo di quest’ultimo con un atto di dimissioni anticipate, con un governo dimissionario che, senza essere stato sfiduciato e senza neppure ricorrere alla «parlamentarizzazione della crisi», ha forzato, di fatto, i tempi per le nuove elezioni politiche, che sono state d’improvviso anticipate. Con la conseguenza che, contrariamente a quanto sarebbe avvenuto nel caso in cui la legislatura fosse stata fosse stata portata a termine “naturalmente” (con elezioni in Aprile), la formazione del nuovo governo, dopo il voto di febbraio, è stata ancora affidata a Re Giorgio.

Poi c’è stata la sua rielezione, del tutto atipica: una vera e propria consegna del potere di determinare l’indirizzo politico del Paese nelle sue mani (“accetteremo ogni tua condizione, a patto che tu rimanga”). Forse che il governo Letta è stato un governo parlamentare, quando il voto di fiducia delle Camere ha funzionato come mera ratifica a posteriori di una decisione presa direttamente e sostanzialmente dal Presidente della Repubblica?

Il governo Letta è stato il governo diretto dal Presidente, ossia il Governo a capo del quale è sempre rimasto, seppur per interposta persona, Napolitano. E che dire, poi, della continua minaccia di dimissioni in caso di crisi del Governo, della nomina dei quattro senatori a vita, della esplicita difesa dell’operato politico di Ministri (come Alfano, nel “caso kazako”), dei richiami contro la cosiddetta «magistratura politicizzata», della nomina di Amato a giudice della Corte Costituzionale? E ancora: che dire della difesa ad oltranza del governo Renzi, dell’Euro, del Jobs Act, dell’attacco contro i sindacati, contro le “eversioni” dell’ “antipolitica” e dell’euro-scetticismo? Che dire delle continue spinte per la riforma costituzionale, di una stagione delle riforme che ormai per Napolitano non ammette più opposizioni, non ammette minoranze che recalcitrano, che si oppongono, che tentano di impedire e scongiurare la modifica a piene mani della Costituzione?

E poi, dietro tutto questo, la pagina nera della Trattativa Stato-Mafia, le resistenze a testimoniare, i suoi tentativi di sottrarsi all’inchiesta della magistratura.

Infine, il suo capolavoro: il governo Renzi, la realizzazione finale del suo mandato. Napolitano era stato rieletto al solo scopo di bloccare quell’aria di rinnovamento che, dopo anni, si è respirata a pieni polmoni con l’elezione politica del febbraio 2013, portando prepotentemente sulla scena un nuovo soggetto politico: il M5S.

Per molti Re Giorgio passerà alla storia come il Presidente che ha cercato di salvare la patria due volte da una crisi che rischiava di finire sotto controllo. La prima, nel 2011, quando fu il regista dell’operazione che portò alle forzate dimissioni del governo Berlusconi. La seconda, quella che lo portò a riabilitare Berlusconi per sconfiggere un pericolo ancora più grande, quello del M5S.

Per noi, invece, Napolitano passerà alla storia per aver architettato un ‘colpo di Stato’ contro un governo democraticamente eletto nel 2011 e per essere riuscito, con la sua rielezione, a fermare il sogno di un cambiamento. Certo, la vera ‘svolta autoritaria’ non è ancora compiuta. Ma il Re può, ormai, lasciare che le cose si facciano anche senza di lui: ormai il più è stato fatto, non resta che ultimarlo. E, per questo, basterà Renzi. Sarà lui a dare le carte per l’elezione del successore.
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Re: Politica,Europa,etc:ciò che sarebbe i fatti nostri

Messaggioda Sbob » gio gen 15, 2015 9:34 am

Sì va beh, colpo di stato contro un governo eletto...
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Re: Politica,Europa,etc:ciò che sarebbe i fatti nostri

Messaggioda coniglio » gio gen 15, 2015 10:57 am



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