maivory ha scritto:Chi paga è assicurato (anche contro l'infortunio) chi non paga cazzi sua.
Un po' come il canone in bolleta

da Strapazzon » gio dic 04, 2014 0:12 am
maivory ha scritto:Chi paga è assicurato (anche contro l'infortunio) chi non paga cazzi sua.
Un po' come il canone in bolleta
da Danilo » gio dic 04, 2014 0:13 am
maivory ha scritto:rf ha scritto:maivory ha scritto:...
Se uno scala su falesie gestite dal CAI, ha pagato il bollino e si fa male --> è assicurato
Se uno scala su falesie gestite dal CAI, non ha pagato il bollino e si fa male --> cazzi suoi
questo oltre a consentire falesie a NORMA, imporrebbe a tutti gli scalatori sportivi l'assicurazione (cosa buona e giusta).
ti dico perché non la penso così, anzi, perché IMHO è una cagata pazzesca
1) non funziona perché devi mettere d'accordo figure giuridiche tra le più disparate (privati, enti, demani, comini) ove poggiano le falesie
2) perché in italia se fai una falesia certificata, quelle non certificate diventano fuorilegge e quindi schiodate o interdette!
3) chi certifica? Il cai non ha le competenze, solo le Guide Alpine e gli ingegneri pare che ce l'abbiano (bah!).
4) chi mi garantisce che i 5 euro vadano in chiodature?
5) tenuto conto della media degli istruttori cai la vedo grigia chiodare sopra il 7a (ma anche il 6a...)
6) implicherebbe il concetto di responsabilità giuridica del chiodatore, e non dello scalatore!!!
che è la cosa che va evitata come la merda sui marciapiedi!
le falesie a norma non devono esistere!!!
Chi scala è responsabile, non ci chioda! Se no cosa facciamo? Mettiamo in galera gli apritori di tutte le vie pericolose delle alpi?!?
HAHAHA!!! Mi immagino Koller e Sustr in tribunale per "lesioni plurime", "attentato alla publica sicurezza" e "tentata strage"!
1 falesia a norma = tutte le altre non a norma e quindi chiuse = grande punto di domanda sulla montagna e l'alpinismo.
Come fai a certificare il lavoro passato?
@kinobi se tutti facessero come te, ci sarebbero solo chiodatori alcolizzatifigata!
La falesia che deve essere a norma si differenzia dall'arrampicata in ambiente. Lasciamo perdere che sia il CAI oppure le guide alpine oppure un ingegnere, andrebbe messa a norma da una figura o ente pagato per farlo. Come sostengo, l'arrampicata sportiva sta diventando uno sport di massa e il legislatore dovrebbe normarlo.
Le falesie non a norma certamente continuerebbero ad esistere, ma sarebbero considerate terreno d'avventura.
Sto evidentemente elucubrando ma penso che se si volesse essere maggiormente consapevoli della qualità di ancoraggi, occorre che tutti contribuiscano in termini monetari (falesie a pagamento? bollino cai con 5 euro per la chiodatura ? versamento su un c/c dell'ente nazionale chiodatore?). Le guide funzionano a poco e pure il fund raising amatoriale.
Chi paga è assicurato (anche contro l'infortunio) chi non paga cazzi sua.
Un po' come il canone in bolleta
saeuti
da menestrello » gio dic 04, 2014 0:19 am
da funkazzista » gio dic 04, 2014 0:27 am
da maivory » gio dic 04, 2014 0:54 am
da brando » gio dic 04, 2014 1:01 am
da rf » gio dic 04, 2014 1:08 am
Danilo ha scritto:Come sostengo, l'arrampicata sportiva sta diventando uno sport di massa e il legislatore dovrebbe normarlo.
Danilo ha scritto:Sto evidentemente elucubrando ma penso che se si volesse essere maggiormente consapevoli della qualità di ancoraggi,
da Danilo » gio dic 04, 2014 1:09 am
funkazzista ha scritto:Come già scritto dal saggio caio e da altri, non c'è alternativa al sistema attuale.
O meglio: l'alternativa sarebbe quella delle falesie certificate, omologate, dei patentini, dei bollini, dei ticket.
Alternativa che, tra l'altro, non darebbe comunque nessuna certezza dal punto di vista della sicurezza assoluta, visto che certezze non è possibile darne.
L'unica certezza sarebbe su chi rivalersi in caso di incidente: béa merda.
E' quello che vogliamo?
Io l'ho già scritto e lo ripeto: ASSOLUTAMENTE NO!
da Danilo » gio dic 04, 2014 2:25 am
rf ha scritto:
............aggiungo il lato economico. I conticini vanno fatti!
4) Con 5 euro non ci fai nulla!!!
Un tiro, a costo (materiale circa 70 euro di media, a stare magri con soste senza moschettone, ore/operaio (diciamo 14 euro l'ora), ci mettiamo 6 ore per fare un tiro? (Progetto, DIA, ingegnere, geologo e guida che mettono le firmette e cazzate del genere neanche le calcolo, ma è un errore!). E non calcolo la bonifica del sito, eventuali lavori di sentiero, di potatura e di disgaggio. Che "sossoldi"! E dimentico l'attrezzatura, i trapani, le punte, i martelli etc etc etc.
Quindi dicevamo 1 tiro costa 154 euro solo di mano d'opera e materiale.
A finale ci sono 3000 tiri. 3000 X 154 = 462.000 euro senza trapano, martello, bonifica, sistemazione, autorizzazioni, appalti, firme e svincoli
soci cai 200.000 x 5 = 1.000.000
I soci cai che scalano sono una piccola minoranza, non so come prenderanno la tassa per lo spit da 5 euro. Ma fa niente, facciamo finta che ci stiano tutti.
Quindi coi soldi di un anno (2016) sistemiamo Finale e parte di Arco. Sistemiamo i costi tecnici.
L'anno dopo (2017) facciamo lecchese e cuneese.
Tra due anni... ma aspetta! La manutenzione di finale? Quindi il veneto aspetta un attimo. Facciamo intanto l'umbria che ha poco da scalare.
In sardegna ovviamente non si scala per i prossimi 10 anni, anche perché essendo sul mare ha materiali diversi e costi diversi...
E in val di mello? Beh dai, per adesso solo boulder. Sempre che qualche guascone non decida di normare i boulder e omologare gli atterraggi!
Albenga? Beh, possiamo scegliere se albenga o finale...
dai, se volete il vostro giochino omologato... smettete di scalare, fatelo per voi! Scalare è pericoloso.
leggetevi queste due righe, fatelo per voi ma anche per me!
http://www.patagonia.com/eu/itPT/patago ... etid=71558
e poi questo lo metto a suffragio della tesi del kinobi
tratto da una delle più belle interviste che abbia mai letto
9) Un consiglio per i nuovi alpinisti??
Una volta un mio carissimo amico, di nome Ugo G., è andato a fare un giro dalle parti del Serengeti in Tanzania e, al suo ritorno ha consigliato a suo cugino Walter S. di fare altrettanto.
Walter S. è stato sbranato da un gruppo di leonesse nei pressi di Ngorongooro e di lui non sono rimaste che le scarpe e un pezzo di camicia.
Da allora i consigli me li tengo per me.
da espo » gio dic 04, 2014 8:45 am
da menestrello » gio dic 04, 2014 9:15 am
da mikesangui » gio dic 04, 2014 10:06 am
da mikesangui » gio dic 04, 2014 10:32 am
da c.caio » gio dic 04, 2014 10:47 am
da espo » gio dic 04, 2014 11:02 am
c.caio ha scritto:Un progetto del genere e' destinato a finire nel giro di poco tempo, con abbandono e chiusura della palestra perche' saranno piu' le rogne che i benefici per un comune.
da c.caio » gio dic 04, 2014 11:20 am
da rf » gio dic 04, 2014 11:27 am
c.caio ha scritto:Fammi un esempio....
espo ha scritto:la falesia certificata (escludendo il fatto che ora come ora non esiste in normativa) è una cosa. finanziare una tantum una falesia o un sito arrampicatorio è un'altra.
da funkazzista » gio dic 04, 2014 11:37 am
da espo » gio dic 04, 2014 11:50 am
funkazzista ha scritto:Se interpreto correttamente, espo sta parlando di finanziamenti una tantum che vengono concessi per lavori di "valorizzazione" delle falesie.
Vedi l'esempio di Ceredo, o quello che pare arriverà per le falesie del lecchese, o quello che è stato fatto ad Arco.
da espo » gio dic 04, 2014 12:10 pm
rf ha scritto:
un ente non può finanziare una cosa che non può mantenere e manu-tenere.
e quando la finanziasse e poi non potesse provvedere alla manutenzione perché la priorità è la carta igienica nelle scuole (per dirne una), la chiuderebbe.
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