tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Poi il problema per quanto mi riguarda è sempre il solito: più che ridurre il gap fra grandi muscoli e forza delle dita (che comunque c'è), dovrei capire come aggredire quello, gigantesco, fra lavoro a secco-circuiti-boulder e performance in parete.
Saluti a secco
TSdG
se rileggi i tuoi interventi nel topic dell'orgoglio pippon ti rispondi da solo...
scali tanto, tantissimo dentro e pochissimo fuori, ti alleni ma non porti fuori l'allenamento a sufficienza.
E questo gap palestra/secco/falesia (peggio ancora per le vie!) esiste per tutti quelli che non vanno fuori con continuità.
L'anno scorso anche io nella prima parte dell'anno ho scalato poco fuori per via priam del meteo e poi per altri impegni, morale inizio le ferie di agosto che è quasi un mese che non tocco roccia. Casualmente il primo giorno di ferie vado a scalare con il mio amico "coach", il vero climber per eccellenza e che non si risparmia una parola...
Stavo provando (da 2!) un 7a+ e scesa, mi fa: oh. fai gli stessi errori di quelli che scalano da poco! devi scalare di più su roccia!
Quest'anno va meglio perchè riesco con notevoli sacrifici di ore di sonno e tempo per altre cose, a scalare molto di più fuori.
La vita è così... se uno non può non può e amen... poche balle. E non sempre si è nel mood di accettare certi sacrifici per scalare.
Non faccio una via da un anno, se mi butto adesso su Luna Nascente rischio l'infarto al secondo tiro (il primo no perchè basta mungere). E pure io, ora non posso e non ho balle per impegnarmi su questo tipo di terreno di cui comunque sento moltissimo la mancanza. Amen, la vita continua anche senza di me sulle pareti.
E' venuto fuori uno sproloquio degno di Kierkegaard... smetto perchè sta per finire la pausa pranzo.
esistenziali saluti