Travaglio è un Pulitzer antropomorfo.
da coniglio » ven apr 12, 2013 14:21 pm
da nuvolarossa » ven apr 12, 2013 14:43 pm
da nuvolarossa » ven apr 12, 2013 14:47 pm
da undertaker777 » ven apr 12, 2013 16:09 pm
da Sbob » ven apr 12, 2013 16:26 pm
da Il Profeta » ven apr 12, 2013 17:53 pm
da nuvolarossa » ven apr 12, 2013 18:20 pm
da El Rojo » ven apr 12, 2013 20:15 pm
"La guerra in Afghanistan è particolarmente vergognosa in quanto non c'è mai stato un reale motivo per entrare in guerra. Finora ha provocato la morte di 52 militari e di 70.000 morti afghani, civili soprattutto. E' costata 4,5 miliardi di euro allo Stato italiano che avrebbe potuto investirli in ricerca, sviluppo, pmi, istruzione, sanità. Ieri abbiamo depositato la mozione per il ritiro delle truppe italiane dall'Afghanistan. Riuscire, grazie ad essa, a ritirare le nostre truppe anche un mese prima del ritiro che è stato deciso, sarebbe un successo clamoroso in termini di vite risparmiate e di quattrini risparmiati. La mozione impegna il Governo a elaborare e comunicare con chiarezza al popolo italiano un piano di rientro immediato del nostro contingente militare dall'Afghanistan; alla costruzione della pace e dello sviluppo economico e sociale, a promuovere la tutela dei diritti umani e a migliorare la condizione delle donne e della società civile; a un controllo diretto e mirato del sostegno economico italiano sia per i finanziamenti bilaterali che tramite accordi con la UE e con la NATO.
Noi dobbiamo uscire dall'Afghanistan lasciando un Paese in grado di ripartire e di lasciare ai cittadini afghani la libertà di scelta per il loro futuro."
Commissione Esteri M5S Camera
Leggi la mozione originale :
http://issuu.com/beppegrillo/docs/mozio ... anistan_v3
da El Rojo » ven apr 12, 2013 22:13 pm
Reddito minimo di cittadinanza, la proposta di legge low budget del Pd brucia sul tempo i grillini, 500 euro al mese per 2 anni (DOCUMENTO)
Due miliardi di euro l?anno. Costerà tanto istituire il reddito minimo di cittadinanza anche nel nostro Paese. I calcoli li ha fatti il Partito democratico, che ha presentato alla Camera una versione ?low budget? della proposta del Movimento 5 stelle. Una pattuglia di 13 deputati democratici ha bruciato sul tempo i grillini nel presentare la proposta di legge che punta a introdurre un sussidio di 500 euro al mese (seimila l?anno) in favore di disoccupati, inoccupati e precari che non raggiungono un reddito annuo complessivo di 6.800 euro.
Si tratta di un surrogato del progetto ?mille euro a tutti i senza-lavoro?, lanciato da Beppe Grillo in campagna elettorale, che invece costerebbe allo Stato circa 130 miliardi di euro.
?La proposta del Pd è diversa", sottolinea il deputato Pd Danilo Leva, primo firmatario. "Innanzitutto perché noi l?abbiamo presentata in Parlamento, mentre il Movimento 5 stelle l?ha solo annunciata e non ha ancora spiegato come attuarla. E poi, perché si basa su previsioni realistiche, non sul fanatismo?.
Il principio cui si ispirano è lo stesso: ogni individuo ha diritto a un somma di denaro minima per sopravvivere e, visto che da soli ammortizzatori sociali e indennità di disoccupazione non riescono a contrastare questo disagio, servono nuovi strumenti. Il ?basic income? esiste con forme diverse in quasi tutta Europa, ad eccezione di Grecia, Ungheria e, appunto, Italia. In Danimarca si arriva a concedere anche 1.200 euro al mese.
Il reddito minimo di cittadinanza di marca Pd durerà in via sperimentale due anni e mezzo, dal 2013 al 2015. La priorità andrà ai cittadini delle regioni con tassi di disoccupazione superiori alla media nazionale, che è di circa l?11,6%. Si terrà conto anche del tasso di povertà assoluta, che al Sud è più del doppio rispetto al Settentrione: 8% contro 3,7%.
Se nel frattempo il beneficiario troverà un lavoro o deciderà di intraprendere un?attività autonoma, quel sussidio cesserà automaticamente o potrebbe trasformarsi, secondo un?ipotesi ancora allo studio, in dote salariale.
A finanziare l?intervento sarebbero lo Stato e le Regioni con il 50% a testa. Il Ministero del lavoro e del welfare attiverà un fondo di 500 milioni per il 2013 e di un miliardo sia per il 2014 che per il 2015. Quindi complessivamente costerà due miliardi di euro l?anno. Il governo dove troverà queste risorse? ?Dai proventi delle lotterie e dei giochi ? aggiunge Leva - ma durante l?iter legislativo siamo disponibili a confrontarci su altre ipotesi?.
I beneficiari, dati alla mano, non saranno più di 400mila. Se questa legge fosse approvata lascerebbe decine di migliaia di scontenti. Solo nel Sud, infatti, le famiglie povere sono 640mila. Il caso Campania, la prima regione a introdurre questo strumento di contrasto alla povertà, è da monito. Nel 2004 la giunta di Antonio Bassolino introdusse un reddito di cittadinanza di 350 euro mensili per tre anni, che, però, andò solo a 18mila famiglie, il 15% di quelle povere che avevano presentato domanda. La Corte di Cassazione nel 2010 condannò la Regione ad allargare l?intervento anche alle 108mila famiglie escluse. La guerra tra poveri si è chiusa con la fine del reddito di cittadinanza, cancellato dalla nuova giunta di Stefano Caldoro.
Intanto lunedì 15 aprile arriverà in Parlamento un?altra proposta di legge sul reddito minimo garantito, questa volta di iniziativa popolare. Oltre 50mila firme sono state raccolte da 170 associazioni, che propongono un sussidio mensile di 600 euro (7.200 euro l?anno), che però durerebbe un solo anno.
http://www.huffingtonpost.it/2013/04/12 ... _ref=italy
da undertaker777 » sab apr 13, 2013 0:47 am
Chi non compra il singolo per 1,29? è un servo dei padroni!
Era il concerto del 2011, 4 artisti fecero della satira, presero in giro l'italiano medio, ad un certo punto dissero circa -evviva, siamo campioni del mondo!- e ci fu un boato, un'onda pazzesca di applausi.Poco dopo Neri Marcorè si sbagliò e recitò un discorso fighissimo sul Pil di Bob Kennedy, applaudirono poche persone tra le quali io.Una cosa tristissima. Dunque o il pubblico è ignorante o è strafatto(o entrambe le cose):il primo maggio rappresenta l'Hippy:qualunquista,arrogante e scassapalle
Ma dài, che di destra?
Qui non c'entra la politica, questo è uno sberleffo al modo di farla, alla demagogia e alla qualità di certi gruppi davvero DI MERDA che suonano al primo maggio solo perché, come dice la canzone, buttano su due slogan contro il capitalismo.
E te lo dice uno che non ha problemi a definirsi COMUNISTA.
Scusate signori siamo un compleso tanto povero per favore, andate tutti piaza san giovani a concerto di primo maggio che mentre voi andate a concerto noi andare a vostre case che vi faciamo apartamento e cacca sul letto! grazie a tutti!
da coniglio » sab apr 13, 2013 8:38 am
Sbob ha scritto:Rodota' e Zagrebelski sarebbero ottimi candidati, Strada mi sembra che c'entri poco - non basta essere una brava persona per essere un capo di stato.
da Sbob » sab apr 13, 2013 22:02 pm
da Falco5x » sab apr 13, 2013 23:27 pm
da PIEDENERO » dom apr 14, 2013 19:43 pm
da coniglio » dom apr 14, 2013 22:42 pm
climbalone ha scritto: Gargamella ti ha dato l'opportunità di farle le riforme, ma ci hai sputato sopra. Adesso hai capito che con il 25% puoi tenere in stallo tutti, ma da solo non puoi fare niente, e ora rischia di andare tutto in vacca. ...
La prossima volta, Italiano, vota qualcuno che ha un po' meno la puzza sotto naso e un po' più di senso pratico.
da Sbob » dom apr 14, 2013 23:32 pm
PIEDENERO ha scritto:se fosse vero e temo che lo sia, questa è la chiave di letture di tutte questioni attuali.
se non fosse vero il cialtrone sarebbero il sig. grillo
la prossima volta italiano, vota un partito, dai fiducia ad un partito, delega a chi fa il bene del tuo paese![]()
![]()
ah e lo spread? scende
da Falco5x » dom apr 14, 2013 23:51 pm
da undertaker777 » lun apr 15, 2013 8:37 am
La ?complicità? (lo affermerà la stessa Magistratura) tra Romano Prodi e Carlo De Benedetti inizia nel luglio 1982, quando Prodi viene nominato presidente dell'IRI, il più grande ente economico dello Stato, in casa del suo storico compare Carlo De Benedetti (proprietario del gruppo Repubblica ed Espresso e di altre 30 riviste/quotidiani/settimanali/mensili in tutta Italia), nel caso di Repubblica addirittura De Benedetti ne è l'unico editorialista, quindi gli articoli se li scrive lui stesso (ci immaginiamo l?obiettività).
L'attività di Prodi dal 1982 al 2007 è stata concentrata principalmente in un solo unico compito:
Svendere (o regalare) tutti gli enti pubblici dello Stato al suo alleato Carlo De Benedetti a un prezzo irrisorio con bandi truccati.
De Benedetti, dal canto suo, si è poi puntualmente affrettato a rivendere immediatamente tali società al loro reale valore di mercato (di solito 20 volte il loro prezzo d'acquisto) a gruppi stranieri (o addirittura allo Stato stesso, che li ricomprava a prezzi folli), realizzando guadagni incalcolabili a danno degli italiani.
Prodi, per 7 anni guidò l? IRI dello Stato, concedendo tra l'altro incarichi miliardari alla sua società di consulenza "Nomisma", con un evidente conflitto di interessi.
Al termine di questi 7 anni il patrimonio dell? IRI risultò dimezzato per la cessione di importanti gruppi quali Alfa Romeo e FIAT, dalla quale prese grosse somme di denaro in tangenti per la Nomisma, passando da 3.959 a 2.102 miliardi. La Ford aveva offerto 2.000 miliardi in contanti per l'Alfa Romeo, ma Prodi la regalò alla FIAT per soli 1000 miliardi a rate. Egli nel frattempo lottizzò ben 170 nomine dei quali ben 93 diessini.
Le privatizzazioni dell'IRI fatte da Romano Prodi sono state delle vere e proprie svendite del patrimonio economico italiano a gruppi privati della Sinistra (De Benedetti, Coop Rosse) complici del professore, anche se "svendere" un ente pubblico a un decimo del suo valore quando ci sono altri gruppi privati che offrono il doppio, più che una "svendita" è un regalo, o per essere ancora più precisi è una serie incredibile di furti colossali a danno dello Stato e degli italiani perpetrata impunemente per anni.
Giocando sulle parole e sull?interpretazione dello statuto dell?Ente, Romano Prodi vantò utili inverosimili (12 miliardi e 400 milioni nel 1985). La Corte dei Conti, magistratura di sorveglianza, portò alla luce l'enorme falso in bilancio di Prodi: «Il complessivo risultato di gestione dell?Istituto IRI per il 1985, cui concorrono... sia il saldo del conto profitti e perdite sia gli utili e le perdite di natura patrimoniale, corrisponde a una perdita di 980,2 miliardi, che si raffronta a quella di 2.737 miliardi consuntivata nel 1984». La Corte, inoltre, segnalava che le perdite nette nel 1985 erano assommate a 1.203 miliardi contro i 2.347 miliardi del 1984.
Romano Prodi, davanti alle folle dei suoi fan (si sa, l?Italia non scarseggia in quanto a collioni) tutt?oggi si vanta tantissimo che durante i suoi 7 anni alla presidenza dell' IRI riuscì a far guadagnare utili stratosferici. La verità, come chiarito dalla Corte dei Conti, è che invece di utili stratosferici realizzo perdite stratosferiche, regalando il patrimonio dello Stato e degli Italiani ai suoi amici della Sinistra.
Prodi uscì indenne dai processi perché le aziende erano S.P.A. di diritto privato e quindi i dirigenti non erano qualificati come pubblici ufficiali. Mani Pulite cambierà anche questo, per cui le società controllate da enti pubblici sarebbero state considerate tutte operanti nell'interesse pubblico, con le relative conseguenze per gli amministratori.
La conferma di tutto questo si trova nell?indebitamento dell?Istituto, salito dal 1982 al 1989 da 7.349 a 20.873 miliardi (+184 per cento), e quello del gruppo IRI da 34.948 a 45.672 (+30 per cento). Perdite stratosferiche appunto.
Lo stesso D?Alema, intervistato da Biagi in televisione, affermò che Romano Prodi, da lui scelto per guidare la coalizione contro Berlusconi, era un «uomo competente» perché quando lasciò l?IRI nel 1989 il bilancio dava un «più 981 miliardi». Fu facile confutare queste affermazioni, facendogli notare che la cifra reale, tenendo contro delle perdite siderurgiche transitate soltanto nel conto patrimoniale, era di «meno» 2.416 miliardi. Il buco reale non fu mai contestato dai diretti interessati.
La vera abilità di Romano Prodi è sempre stata di riuscire a prendere soldi dallo Stato a costo zero. La conferma ci viene da un articolo di Paolo Cirino Pomicino, nel quale rileva che dei 28.500 miliardi erogati dallo Stato a titolo di fondo di dotazione dalla data di nascita dell?IRI, Romano Prodi ne ottenne ben 17.500!
Nel 1986, Romano Prodi, con un contrattino di appena 4 paginette (anziché centinaia come normalmente si fa) a trattativa privata, svendette il più grande gruppo alimentare dello Stato, la SME, alla Buitoni del suo amicone Carlo De Benedetti per soli 393 miliardi. La SME, già nelle casse aveva più di 600 miliardi di denaro liquido, ma il suo valore globale era di 3.100 miliardi. A Prodi e De Benedetti fu dato torto in primo grado, in Corte d'appello e in Cassazione da ben 15 magistrati, all'unanimità. Il magistrato Saverio Borrelli del pool Mani Pulite di Milano, 6 anni dopo, incriminerà invece penalmente Silvio Berlusconi, per aver impedito (insieme a Ferrero e Barilla con una pubblica offerta d'acquisto enormemente superiore rispetto a quella di De Benedetti) l'ennesima svendita di Romano Prodi: la SME (un regalo di 3100 miliardi dello Stato) a Carlo De Benedetti, nonostante a questi due compari fosse stato dato torto in tutti e 3 i gradi di giudizio dal Tribunale di Roma e dal TAR del Lazio e nonostante Berlusconi e gli altri imprenditori non ci avessero guadagnato alla fine nulla.
Come presidente dell'IRI, svendette anche la Italgel alla Unilever, essendo contemporaneamente consulente di quest'ultima, nonostante quindi un conflitto di interessi evidente.
Se l'IRI era, come in realtà era, un covo di corruzione senza limiti sarebbe stata giusto arrestare e processare Prodi, che la presiedette per 7 anni e non solo chi (Nobile) lo fece per soli 17 mesi.
Durante Tangentopoli, Di Pietro stava per arrestare Prodi, ma lui se ne andò dritto a piangere (nel vero senso della parola) da Mancuso e dal presidente della Repubblica Scalfaro, il quale, come presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, riuscì a non farlo incriminare. Tutto in un giorno.
Durante il suo Governo nel 1996 regalò 5.000 miliardi alla Fiat per fare una rottamazione.
Durante i fallimenti Parmalat e Cirio, Prodi difese i banchieri che truffarono i risparmiatori e loro ricambiarono il favore con i loro giornali schierati.
I PM dovrebbero usare lo stesso metro, lo stesso zelo sia con Fiorani che con Consorte; o, almeno, sullo stesso Fiorani credergli sempre o mai. Anche quando dice, e Boni conferma, d'aver dato 750 mila euro Palenzona (Margherita), che sono 15 volte di più di quanto dato (e rifiutato) dal leghista Giorgetti. Anche se il Corriere su Giorgetti ha fatto un titolo 15 volte più vistoso di quello per Palenzona.
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