Renzi, la società di consulenza
e l'intreccio delle partecipate
Un socio in comune tra due aziende (una è quella della famiglia del sindaco), un altro che figura in un caso come committente e fornitore allo stesso tempo, una serie di lavori pagati da alcune partecipate di Palazzo Vecchio, un imprenditore a suo tempo finito sotto i riflettori per la vicenda Lusi-Renzi. Questo è l?intreccio. Al centro si trova Dotmedia, la società a cui il rottamatore ha affidato la consulenza per la campagna su internet e in particolare sui social network.
Partiamo dai soci di Dotmedia, sede operativa in via Kassel. Le quote della società sono suddivise così: il 50% è in mano a Lilian Mammoliti, imprenditrice; di un altro 20% è titolare Alessandro Conticini, attualmente a capo del Fondo protezione infanzia dell?Unicef in Etiopia, oltre che collaboratore del Global Poverty Research Group dell?università di Oxford; il 10% delle azioni è in mano a Davide Bacarella, che è anche amministratore unico di Dotmedia.
Chi è titolare del 20% che rimane? Un nome conosciuto in città. Si tratta di Matteo Spanò, ex responsabile regionale degli scout Agesci, presidente della banca di credito cooperativo di Pontassieve, posto dal sindaco al vertice dell?associazione Museo dei Ragazzi di Palazzo Vecchio. E qui si trova il primo corto circuito che a suo tempo ha attirato l?attenzione dei due consiglieri d?opposizione di sinistra De Zordo e Grassi. Per la Notte Tricolore del 2011, alla cui organizzazione partecipava l?associazione Museo dei ragazzi presieduta da Spanò, fu commissionato un lavoro a Dotmedia, di cui Spanò è appunto socio. «Guardi - spiega l?amministratore di Dotmedia Bacarella - è una tempesta in un bicchier d?acqua. Fu un lavoro di poco conto, che noi abbiamo fatto gratis». Anche Spanò respinge l?insinuazione che comunque si sia trattata di pubblicità indiretta: «Non mi pare. Non stiamo parlando di un evento Apple o del Columbus day. Fu un?emergenza. La grafica che ci avevano presentato non andava bene. Avevamo 24 ore di tempo per realizzare un nuovo manifesto e una spilletta. Chiamai al telefono Dotmedia e loro ci hanno aiutato, senza spese per il Museo dei ragazzi».
Arriviamo al secondo corto circuito. A fare da catalizzatore è Alessandro Conticini. Non è solo socio di Dotmedia al 20%. Possiede anche il 20% di una società, Eventi 6, con sede a Rignano sull?Arno. Gli altri soci della Eventi 6 sono la mamma di Matteo Renzi, con l?8%, e le due sorelle Matilde e Benedetta, ciascuna titolare del 36%. Quindi Dotmedia ha un socio in comune con la società della famiglia Renzi ed è stata incaricata dal sindaco di collaborare a suo tempo alla campagna per l?elezione a sindaco e ora a quella per le primarie. Fin qui, ovviamente, nessuno può eccepire alcunché. Il problema è che Dotmedia negli ultimi tre anni ha avuto alcune commesse da aziende partecipate dal Comune di Firenze, per un ammontare complessivo intorno ai 200mila euro, e due direttamente da Palazzo Vecchio.
«In dettaglio - spiega Bacarella - nel 2009 lavoriamo per Ataf che ci paga 15mila euro, nel 2010 e 2011 eseguiamo per Publiacqua consulenze pari a 72mila euro, sempre nel 2011 abbiamo un lavoro con Firenze Parcheggi per circa 15mila euro, mentre il contratto più grosso è quello con la Mukki per la campagna ?Genialmente toscano?, per la quale incassiamo 100mila euro». Non le sembra poco opportuno? «Francamente no - replica l?amministratore di Dotmedia - per Mukki abbiamo partecipato ad una gara creativa, siamo bravi, stiamo sul mercato e ce la siamo aggiudicata. Così per gli altri. Vorrei anche confutare l?altra insinuazione che si fa, quando si dice che il nostro fatturato è esploso grazie alle commesse delle partecipate. Non è così. Nel 2008 eravamo appena nati e abbiamo avuto un fatturato di 9mila euro. L?anno dopo era già balzato a 137mila euro, ma l?unica commessa da una partecipata, l?Ataf, ha inciso per l?8% su questa cifra. Difficile dire che la nostra fortuna sia legata ai lavori che ci vengono dalle società del Comune. Nel 2010 fatturiamo 214mila euro e nel 2011 stiamo intorno ai 400mila. Quindi la commessa Mukki, indubbiamente una delle più importanti, non incide più di un quarto. Per la precisione aggiungo che abbiamo fatto anche due piccoli lavori direttamente per Palazzo Vecchio: nel 2011 per un evento natalizio, controvalore 13mila euro, e quest?anno alcune cartine turistiche per 3mila euro».
La stessa domanda sull?opportunità l?abbiamo girata al sindaco Renzi tramite il suo staff. Renzi preferisce non rispondere direttamente, ma fa sapere di aver deciso di utilizzare i consulenti di Dotmedia perché li ritiene tra i più bravi sul mercato e di non aver mai dato disposizioni a nessuno delle società partecipate sulla scelta dei fornitori. In più, fa notare il sindaco tramite lo staff, dalla data dell?arrivo di Conticini nel capitale (febbraio 2011) i rapporti con le partecipate sono «molto calati». L?arrivo di Conticini coincide con l?uscita da Dotmedia di Patrizio Donnini, titolare della Web&Press. È l?azienda che condivide il cortile con Dotmedia, ma soprattutto è quella che avrebbe emesso le due fatture che l?ex tesoriere della Margherita Lusi dice gli vennero presentate per conto di Renzi (una fu saldata, l?altra no). Particolare che il sindaco ha sempre smentito, fino alla querela.
(12 ottobre 2012)
http://firenze.repubblica.it/cronaca/20 ... -44420639/