Nasce così per magica alchimia questa perfetta giornata vissuta sul lato occidentale del Garda, per la precisone sui rilievi e i dolci riposi tra Spino e Pizzocolo.
Siccome la mia anziana memoria mi nega i dettagli, lascerò ad altri il compito di citare con precisione luoghi tempi e dislivelli. Io mi limiterò a riportare alcuni flash di questa bella passeggiata autunnale per crinali disegnati contro azzurri tersi, violentemente maculati di giallo-aranciato.
La prima meta è stata la cima del Pizzocolo.
Dopo un iniziale tranquillo preludio d?ombre usciamo in alto in una galleria sfarzosa di luce gialla che abbaglia.

Birdwatching presso il passo dello Spino

Uscita alla luce lungo la salita al Pizzocolo

Lungo la salita al Pizzocolo, vista sul Garda

Colori d'autunno

Lungo la salita al Pizzocolo
La mulattiera lunga e la pendenza clemente consentono ai nostri discorsi di divagare liberamente e piacevolmente. Intanto nei dintorni si odono i versi gutturali dei cacciatori che fanno da riferimento ai cani affinché non si perdano nelle loro scorribamde boschive. Verso la vetta incontriamo parecchi gruppi di altri gitanti.

In vetta al Pizzocolo

In vetta al Pizzocolo

In vetta al Pizzocolo

In vetta al Pizzocolo
Scendendo, siamo noi stessi costretti a emettere versi gutturali analoghi a quelli dei cacciatori per non perdere il kala nelle sue scorribande alla ricerca di lingue di ghiaia ed erbe ripide lungo le quali lanciarsi, nonché placche calcaree solcate cui accoppiarsi.
Discesi al passo dello Spino ci imbattiamo in un raduno caiano, il solo merito del quale è quello di aver scaldato un meraviglioso brulè le cui ustioni sulla lingua mi accompagnano poi per l?intera giornata.

Nei pressi del Passo Spino, verso il rif. Pirlo (sullo sfondo il monte Spino)
Alle 12 in punto eccoci con le gambe sotto il tavolo del rifugio Pirlo, dove tra una portata e l?altra e tra brindisi vari al colore rubino arterio fornisce al giovane kala le indicazioni sui dieci film basilari necessari per giungere a completa formazione.

Il giovane Kala prende diligentemente appunti alle indicazioni del prof. Arterio sul programma di studio cinematografico necessario a completare la sua formazione
Sazi infine accenniamo a tornare a valle, senonché il nostro segugio kalano fiuta una nuova pista (quando vede segni di vernice rossa lui non sa resistere, insensibile perfino ai nostri richiami gutturali) e per catturarlo noi due anziani, nonostante l?epa appesantita e le gambe molli per gli eccessi bacchici, ci troviamo costretti a inseguirlo lungo la ripida costa dello Spino fino alla cresta e alla vetta.

Lungo la salita al monte Spino

Lungo l'ultima cresta verso la cima dello Spino

In vetta allo Spino
Da lì il nostro segugio tenta subito di lanciarsi in una folle discesa ma noi anziani siamo lesti ad afferrarlo prima che corra a suicidarsi in forre inconcepibili puntando inopinatamente a un lontano miraggio somigliante al punto in cui abbiamo lasciato l?auto.

L'esuberante Kala in procinto di lanciarsi verso insondabili scoscendimenti, a stento da noi trattenuto
Tornati al passo dello Spino liberiamo un uccellino intrappolato in reti da uccellagione, sollevando così i soliti echi gutturali di chi lì nei pressi non si trova affatto d?accordo con i fini umanitari che hanno ispirato la nostra missione. Ce ne sbattiamo le balle e ostentando cauta noncuranza divalliamo lentamente verso il ritorno.
Insomma, oggi abbiamo avuto proprio il meglio di quanto si potrebbe mai desiderare: l?amicizia e i racconti, il bel tempo e i colori dell?autunno, il sano esercizio del corpo e della mente, il buon cibo e il vino, il tutto condito con gli indispensabili sfottò e la solita immarcescibile goliardia che anche qui nel forum ci hanno spesso contraddistinto. Insomma non ci è mancato proprio niente?
Niente? Mah, a pensarci bene ci è mancato forse un pelo di f?
Ma è un dettaglio questo sul quale possiamo ben sorvolare, limitamdoci quindi ad aggiungere solo un piccolo ?quasi? alla definizione di perfezione di questa ?quasiperfetta? giornata.