Fino a una settimana fa, non avendo tante notizie sulle condition della valle, a parte qualcuna frammentaria?non sapevo quanta neve trovare nell?avvicinamento e quanto fosse alto il rischio valanghe su certe cascate. Ovvio, se non metti il naso non puoi saperlo?Consueto giro di telefonate e il gioco è fatto. Sabato ci ritroviamo in tre, io, Erik e l?immancabile Andrea, detto Gambero il cinghiale?
Agganciamo Erik a Longarone e poi via con il buio e alle 6.45 siamo già al park, tra le imprecazioni di Erik che dice di essere vecchio per queste levataccie (balle?). La prima parte un po? tracciata da qualche scialpinista, ci agevola nell?avvicinamento, poi le cose cambiano e batto traccia con le mie ?adorate? ciaspolette fino sotto le cascate e in poco meno di due ore siamo alla base.
Dimenticavo?cosa saliamo oggi? Ma certamente il Pilone centrale con la candela di Supermario, come non approfittare quando si formano, anche se da lontano la candela sembra essere ?mui? magra?Ma intanto siamo qui, tra il silenzio di questa bellissima valle, a contemplarla come sempre e a imprecare per il freddo.
Parte il ?cinghiale?, rapido come sempre, Erik urla: ciodaaa! In breve dopo un bel tirone da 60, il gambero arriva in sosta e ci recupera in velocità.
Sempre lui, il freddo, che attenaglia le mani ci accompagnerà tra dolore e piacere fino in sosta; avendolo salito già due volte il Pilone, lascio il passo ad Erik che sale con disinvoltura questo stupendo ?pullman verticale?. Altri 60 m per ritrovarsi tutti felici nella spettacolare cengia ed ammirare lo stupendo ?Principe stravogin? in perfetta forma, anzi direi: bello gonfio. Ma il mio sguardo è concentrato sulla candela di Supermario?azz?!! Che sputacchio di candela, per niente formata come dovrebbe, mah!
Erik mi da corda e cammino comodo fino nei pressi della candela, attrezzo una buona sosta, giusto per non sbagliare e inizio a camminarci attorno, dubbioso sulla fattibilità?Salgo qualche metro a tastare come suona, scendo, poi risalgo fino ad autoconvincermi che si riesce a salire. Oltre alla fragilità della struttura, c?è da fare i conti anche con un tetto di almeno un metro per saltar fuori.
Un breve ?summit?, destra o sinistra, dritto o rovescio, si chioda o non si chioda, insomma tutte le cazzate possibili per decidere da che parte salire.
Deciso!! Vado.
Attacco i trenta cm di candela, che subito un passo a 95° mi porta in direzione del tetto, troppo pericoloso chiodare e si sale?ora un chiodino è meglio metterlo e Erik mi anticipa urlando: cioda mulo?!! Ora mi spetta la ?tenda?, ci sono sotto e inizio a sfrangiare per riuscire a farmi spazio, non troppo dico, perché quella frangia, mi servirà per il piede.
Altro chiodo, ma questa volta a prova di bomba, quello che cercavo e che mi darà sicurezza nel superare ?el teton?. Le braccia urlano, ma si va e dopo qualche metro sono fuori dalle difficult, dove attrezzo la sosta e rilasso le braccia che sembrano essere state morse da un ?Rottwailer??
Recupero Erik che in breve mi raggiunge dicendo: belli i buchi già fatti?ma va in mona rispondo?!!
Grazie ad Erik e Andrea per l?ottima compagnia, la cosa più importante di queste giornate?
Ciao
Beppe