alpine-ice-tour...responsabilita'?

Re: alpine-ice-tour...responsabilita'?

Messaggioda maogròs » ven gen 12, 2007 22:09 pm

berni ha scritto:Ehi, ma ti giran mica le balle perchè non ti hanno chiamato? Altrimenti non vedo senso in quanto scrivi....


Bellissima, pienamente d'accordo!! :lol: :lol:

mao
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Messaggioda ICE&DRY » sab gen 13, 2007 16:23 pm

Payns ha scritto:
ICE&DRY ha scritto:
8O 8O 8O
Ma che dici??

La responsabilità è anche di chi in qualche maniera fa informazione, perchè non puoi dare un messaggio diretto ed allo stesso di superficialità su questioni che mettono a repentaglio la sicurezza altrui!

Certo, mi direte, ognuno in montagna ci va a suo rischio e pericolo ed ovviamente non è certo colpa dell'AIT se dovesse succedere qualcosa..però visto la stagione anomala, e soprattutto per chi è un novizio, gli autori potrebbero mettere un disclaimer per quelle salite ritenute più impegnative e pericolose dal punto di vista oggettivo!


Scusa ICE, che dici tu! :lol:

Seguendo il filo del tuo ragionamento, ogno articolo che parla di ascensioni su roccia, ghiaccio o pasta brisè dovrebbe contenere un disclaimer? 8O

Ogni sito di montagna (PM, Gulliver) ogni sito di Guide che reazionano vie dovrebbero avere un disclaimer di attività potenzialmente pericolosa?

Ogni volta che parli in termini entusiasti di una via ti appendi un disclaimer al collo?
Cerchiamo di essere seri per cortesia. :?

Ai "novizi" come scrivi tu il disclaimer non serve a nulla, se non a delegare ad altri responsabilità che sono proprie.

Però non si sa mai.....forse avete ragione..
Per cautela abbiamo appeso un "disclaimer" sulla porta della nostra cucina: "Attenzione! Una cena a casa Payns, se non sufficientemente preparati può essere un attività potenzialmente pericolosa che può portare ad aumenti di peso inopportuni, traumi da alcool al vostro fegato e perdita grave dei rflessi, fatevi sempre accompagnare da qualcuno a dieta e astemio".

Meglio cosi? :roll:


Molto meglio direi.... :lol: :lol: :lol:

Forse hai ragione, mi sono lasciato andare un pò nelle parole e nell'enfasi...comunque la mia non era una critica all'Ice tour di cui anzi leggo tutti i resoconti e mi dà spunti su nuovi posti dove poter andare!!
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Messaggioda ICE&DRY » sab gen 13, 2007 16:28 pm

Payns ha scritto:
agamennone ha scritto:e per favore evitiamo il discorsino sull'invidia perchè talvolta l'invidia è un nobile sentimento più che giustificato dai fatti.!!


Beh certo uno che ha come nick "agamennone" mica può scrivere qualcosa di diverso..... :roll: :roll: :roll: 8) 8)

Mò vi saluto domani devo andare a fare uno goulotte e non ho ancora trovato il disclaimer adatto per dirlo alla signora Payns! :wink:


Ok, adesso, però, puoi anche cambiare...abbiamo capito che sei un umorista...magari quando hai deciso che disclaimer utilizzare comunicalo, non si sa mai se può risultare utile anche a noi.......
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Messaggioda fabiosalini » mar gen 16, 2007 3:19 am

Ciao a tutti,
parte attiva nel progetto ice tour, farò riferimento al caso Cascata Val di Mello perchè direttamente responsabile della ?follia? narrata nel divertente racconto di Bordoni. Ricordate? Il giovane scapestrato che s?è tuffato su una cascata valutata di grado 6 (oggi crollata, evitate di fare la strada) il suo primo giorno di scuola. Giuliano, così si chiama Bordoni di nome, è un ragazzo che al suo attivo ha un curriculum su ghiaccio d?eccezione. Da fare invidia. Molte sono le cascate di grado 6 che il mio giovane amico ha salito sulle Alpi e oltre confine. In Canada prima e in Norvegia poi, senza mai volare e senza appendersi. In un anno Giuliano ha superato gli esami dei corsi guida della Regione Lombardia, ottenendo l?abilitazione ad esercitare la professione, ora è aspirante guida. Fatte le dovute presentazioni, chapeaux al Bordon, vengo al nocciolo. Se il suo modo di scrivere è sembrato un po? leggero, così come, dal mio punto di vista dovrebbero essere i racconti del verticale, leggeri appunto, rimando tutti alla scheda tecnica della cascata e le cose si dovrebbero rimettere a posto. Questo è il punto focale. Un conto è essere attratti da una salita grazie a delle foto o ad un racconto, un altro è quello di prendere visione delle relazioni e delle condizioni prima di andarci realmente. Giuli è capottato a metà cascata, le sue protezioni, ottime ed abbondanti lungo il tiro, hanno fatto il loro lavoro e la pendenza della cascata era tale che il suo corpo (sfiga del rampone a parte) non ha sfiorato il ghiaccio. Complimenti a Bordoni e al suo simpatico racconto e buona attesa del ghiaccio a tutti. fabio
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Messaggioda Tom66 » mar gen 16, 2007 13:13 pm

Nessuno discute sulle capacità alpinistiche e alla bravura di Bordoni, ma quanto da lui scritto in un contesto quale Ice Tour letto e seguito da moti appassionati mi lascia alquanto perplesso.

Mi ritrovo in molte cose scritte da Monaco, il primo intento dell? Ice Tour è proprio quello di voler promuovere l?alpinismo e, in particolare l?arrampicata su cascate di ghiaccio, il racconto di Bordoni rientra in questo contesto ma con un etica completamente sbagliata esprimendo una voglia di protagonismo tipica di questi tempi.

Questo episodio nulla toglie alla bravura ed abnegazione dimostrata da molti protagonisti dell? Ice Tour e dallo splendido lavoro svolto ma deve comunque faci riflettere.
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Messaggioda lapippa » mar gen 16, 2007 19:53 pm

Ammazza Monaco, come sai sono "fuori dal giro" da un po...ho visto il tuo post ed ho guardato la pagina dell'Ice Tour.
Il racconto della cascata di grado 6 con perdita di piccozza, volo e ribaltamento ricordava molto quello di una via in falesia...a me pare una gran follia. Mi pare che sia una follia che viene da lontano, forse dall'abitudine al dry tooling, al misto a spit, alle riviste patinate ecc.

Poi quel racconto collocato in un contesto con accanto il Maudit, Tacul e via discorrendo....mi pare ancora più folle. Il messaggio che ne colgo io, così a prima vista è che scalare sul ghiaccio è un'attività tranquilla, in cui al limite voli sul chiodo appena sotto i piedi. Ed è un'attività che puoi svolgere anche in montagna in condizioni sostanzialmente analoghe.

Dicevo del dry tooling perchè è evidente che le aziende puntino molto su questi nuovi settori. Per arrampicare su roccia bastano due scarpette e l'imbrago, per andare sul ghiaccio ti ci vuole un 1000 euro di materiale. Però ovvio, il messaggio deve essere: lo puoi fare anche tu.
Pazzesco, mi spiace che a questa logica si pieghino ache persone che hanno la testa sulle spalle, che conoscono la montagna e che pur conoscendo le differenze tra le varie attività...si gettano nel tritatutto pubblicitario. Mi viene in mente Bole, che è un vero alpinista (e lo dimostra con la sua attività ovunque nel mondo) ma poi va sulle riviste appeso a testa in giù con picche e ramponi in un grottone di roccia.
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