da Buzz » lun feb 20, 2006 16:06 pm
da Earon » mar feb 21, 2006 1:03 am
Buzz ha scritto:http://ari.rdx.net/abc/info/grade_ice.htm
è la prima volta che leggo di un grado 8:
"Hardest pure ice climbing ever done. There are very few (if any) grade 8 climbs. Extremely difficult climbing on very bad ice with lousy protection. Very steep seracs may well be physically hard enough to be grade eight, but unlike other grade 8 ice climbs, they often take good screws."
da KAZAN1975 » mar feb 21, 2006 16:08 pm
Buzz ha scritto:bastardi!!! volete risponde??
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le protezioni fanno grado o no!?
da ROBICE » mar feb 21, 2006 16:12 pm
Buzz ha scritto:http://ari.rdx.net/abc/info/grade_ice.htm
è la prima volta che leggo di un grado 8:
"Hardest pure ice climbing ever done. There are very few (if any) grade 8 climbs. Extremely difficult climbing on very bad ice with lousy protection. Very steep seracs may well be physically hard enough to be grade eight, but unlike other grade 8 ice climbs, they often take good screws."
::::::::::::::::::::::::::::
mi chiedevo,
svincolando la cosa da situazioni personali, ma per capire,
visto che qui sul forum scrive gente che di ghiaccio ha veramente molta esperienza
la qualità del ghiaccio, nella misura in cui rende difficile proteggere, fa grado?
non parlo di grado ambientale, parlo di grado tecnico.
....
perchè così intravedo il paradosso, che: quanto più sei forte e quindi ha meno necessità di proteggere su quella difficoltà e tanto più diminuisce la percezione della difficoltà
(ovvio: meno ti fermi a mettere chiodi e meno fatichi... meno fatichi e più le braccine danno sicurezza...)
è forse da questo paradosso, che scaturiscono tante discussioni sui gradi delle cascate?
è ridicolo!
se sono molto forte e su un ipotetico 4 di riferimento di 20 metri salgo senza mettere nulla allora avrò una percezione dell'impegno minore di uno meno forte che su quei 20 metri dovrà tenersi mentre chioda 3 viti
il primo la troverà 3+ e il secondo 4+ ???
da fab » mar feb 21, 2006 16:18 pm
bastardi!!! volete risponde??
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le protezioni fanno grado o no!?
da Buzz » mar feb 21, 2006 16:24 pm
ROBICE ha scritto:Buzz ha scritto:http://ari.rdx.net/abc/info/grade_ice.htm
è la prima volta che leggo di un grado 8:
"Hardest pure ice climbing ever done. There are very few (if any) grade 8 climbs. Extremely difficult climbing on very bad ice with lousy protection. Very steep seracs may well be physically hard enough to be grade eight, but unlike other grade 8 ice climbs, they often take good screws."
::::::::::::::::::::::::::::
mi chiedevo,
svincolando la cosa da situazioni personali, ma per capire,
visto che qui sul forum scrive gente che di ghiaccio ha veramente molta esperienza
la qualità del ghiaccio, nella misura in cui rende difficile proteggere, fa grado?
non parlo di grado ambientale, parlo di grado tecnico.
....
perchè così intravedo il paradosso, che: quanto più sei forte e quindi ha meno necessità di proteggere su quella difficoltà e tanto più diminuisce la percezione della difficoltà
(ovvio: meno ti fermi a mettere chiodi e meno fatichi... meno fatichi e più le braccine danno sicurezza...)
è forse da questo paradosso, che scaturiscono tante discussioni sui gradi delle cascate?
è ridicolo!
se sono molto forte e su un ipotetico 4 di riferimento di 20 metri salgo senza mettere nulla allora avrò una percezione dell'impegno minore di uno meno forte che su quei 20 metri dovrà tenersi mentre chioda 3 viti
il primo la troverà 3+ e il secondo 4+ ???
La difficoltà di chiodatora e di conseguenza la scarsa qualità del ghiaccio rientra nella difficoltà AMBIENTE (numeri romani), se hai la guida Ghiaccio del Sud, leggiti la prefazione di Arbore sulla scala di difficoltà; a distanza di tempo, ho sperimentato di persona e sul campo che è un riferimento abbastanza equilibrato e corretto, poi Claudio (che non conosco di persona ma per quello che ha fatto e che ho potuto fino ad ora ripetere) é stato il più forte di tutti tra i Ice climber "Sudisti", negli anni 90 ha fatto veramente la storia del ghiaccio Appenninico e sicuramente le sue relazioni sono affidabilissime.
Poi e chiaro che fai delle comparazioni sulla base delle salite e dell'esperienza che hai fatto, più cascate e più salite fai (in ambienti e periodi differenti) e più hai la probabilità di essere preciso nelle tue valutazioni.
Io ho arrampicato per molti anni al Nord, quando ho iniziato ad andare in Appennino circa 7-8 anni fa, mi sono accorto che era tutto un altro mondo, nel bene e nel male, però ho sperimentato e continuo a sperimentare posti sempre diversi.
Un mio amico "Nordista" con cui ho iniziato a fare ghiaccio nel 90 mi dice sempre: con il ghiaccio buono tutti sono capaci di andare! Voglio dire che é la qualità del ghiaccio che fa il ghiacciatore, che deve sapere interpretare, leggere, piantare e proteggere nel modo giusto e quando serve; è tutta un'altra concezione rispetto allo spit e alla roccia.
P.S. mi fa piacere che non hai frainteso il senso di quanto ho scritto a proposito di Chiari di Luna, prova ora a rivedere la tua opinione alla luce di quanto sopra e dopo aver fatto altre salite.
Ciao.
da Maxxo » mar feb 21, 2006 16:28 pm
da ROBICE » mar feb 21, 2006 16:40 pm
Buzz ha scritto:ROBICE ha scritto:Buzz ha scritto:http://ari.rdx.net/abc/info/grade_ice.htm
è la prima volta che leggo di un grado 8:
"Hardest pure ice climbing ever done. There are very few (if any) grade 8 climbs. Extremely difficult climbing on very bad ice with lousy protection. Very steep seracs may well be physically hard enough to be grade eight, but unlike other grade 8 ice climbs, they often take good screws."
::::::::::::::::::::::::::::
mi chiedevo,
svincolando la cosa da situazioni personali, ma per capire,
visto che qui sul forum scrive gente che di ghiaccio ha veramente molta esperienza
la qualità del ghiaccio, nella misura in cui rende difficile proteggere, fa grado?
non parlo di grado ambientale, parlo di grado tecnico.
....
perchè così intravedo il paradosso, che: quanto più sei forte e quindi ha meno necessità di proteggere su quella difficoltà e tanto più diminuisce la percezione della difficoltà
(ovvio: meno ti fermi a mettere chiodi e meno fatichi... meno fatichi e più le braccine danno sicurezza...)
è forse da questo paradosso, che scaturiscono tante discussioni sui gradi delle cascate?
è ridicolo!
se sono molto forte e su un ipotetico 4 di riferimento di 20 metri salgo senza mettere nulla allora avrò una percezione dell'impegno minore di uno meno forte che su quei 20 metri dovrà tenersi mentre chioda 3 viti
il primo la troverà 3+ e il secondo 4+ ???
La difficoltà di chiodatora e di conseguenza la scarsa qualità del ghiaccio rientra nella difficoltà AMBIENTE (numeri romani), se hai la guida Ghiaccio del Sud, leggiti la prefazione di Arbore sulla scala di difficoltà; a distanza di tempo, ho sperimentato di persona e sul campo che è un riferimento abbastanza equilibrato e corretto, poi Claudio (che non conosco di persona ma per quello che ha fatto e che ho potuto fino ad ora ripetere) é stato il più forte di tutti tra i Ice climber "Sudisti", negli anni 90 ha fatto veramente la storia del ghiaccio Appenninico e sicuramente le sue relazioni sono affidabilissime.
Poi e chiaro che fai delle comparazioni sulla base delle salite e dell'esperienza che hai fatto, più cascate e più salite fai (in ambienti e periodi differenti) e più hai la probabilità di essere preciso nelle tue valutazioni.
Io ho arrampicato per molti anni al Nord, quando ho iniziato ad andare in Appennino circa 7-8 anni fa, mi sono accorto che era tutto un altro mondo, nel bene e nel male, però ho sperimentato e continuo a sperimentare posti sempre diversi.
Un mio amico "Nordista" con cui ho iniziato a fare ghiaccio nel 90 mi dice sempre: con il ghiaccio buono tutti sono capaci di andare! Voglio dire che é la qualità del ghiaccio che fa il ghiacciatore, che deve sapere interpretare, leggere, piantare e proteggere nel modo giusto e quando serve; è tutta un'altra concezione rispetto allo spit e alla roccia.
P.S. mi fa piacere che non hai frainteso il senso di quanto ho scritto a proposito di Chiari di Luna, prova ora a rivedere la tua opinione alla luce di quanto sopra e dopo aver fatto altre salite.
Ciao.
quello che dici sopra è molto giusto, tranne un particolare.
Infatti, proprio quella guida "Ghiaccio nel sud", e la prefazione di Arbore avevamo in mano quando abbiamo dato al nostra proposta di valutazione.
Quello che ho capito io, proprio su quella quella guida e leggendo quella prefazione (hai presente la tavola sinnottica?) e tutte le scale di difficoltà riportate online mi confermano questa interpretazione, la qualità del ghiaccio influisce sul grado tecnico e non su quello ambientale.
Sinceramente non capisco.
da Maxxo » mar feb 21, 2006 16:48 pm
ROBICE ha scritto:Buzz ha scritto:ROBICE ha scritto:Buzz ha scritto:http://ari.rdx.net/abc/info/grade_ice.htm
è la prima volta che leggo di un grado 8:
"Hardest pure ice climbing ever done. There are very few (if any) grade 8 climbs. Extremely difficult climbing on very bad ice with lousy protection. Very steep seracs may well be physically hard enough to be grade eight, but unlike other grade 8 ice climbs, they often take good screws."
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mi chiedevo,
svincolando la cosa da situazioni personali, ma per capire,
visto che qui sul forum scrive gente che di ghiaccio ha veramente molta esperienza
la qualità del ghiaccio, nella misura in cui rende difficile proteggere, fa grado?
non parlo di grado ambientale, parlo di grado tecnico.
....
perchè così intravedo il paradosso, che: quanto più sei forte e quindi ha meno necessità di proteggere su quella difficoltà e tanto più diminuisce la percezione della difficoltà
(ovvio: meno ti fermi a mettere chiodi e meno fatichi... meno fatichi e più le braccine danno sicurezza...)
è forse da questo paradosso, che scaturiscono tante discussioni sui gradi delle cascate?
è ridicolo!
se sono molto forte e su un ipotetico 4 di riferimento di 20 metri salgo senza mettere nulla allora avrò una percezione dell'impegno minore di uno meno forte che su quei 20 metri dovrà tenersi mentre chioda 3 viti
il primo la troverà 3+ e il secondo 4+ ???
La difficoltà di chiodatora e di conseguenza la scarsa qualità del ghiaccio rientra nella difficoltà AMBIENTE (numeri romani), se hai la guida Ghiaccio del Sud, leggiti la prefazione di Arbore sulla scala di difficoltà; a distanza di tempo, ho sperimentato di persona e sul campo che è un riferimento abbastanza equilibrato e corretto, poi Claudio (che non conosco di persona ma per quello che ha fatto e che ho potuto fino ad ora ripetere) é stato il più forte di tutti tra i Ice climber "Sudisti", negli anni 90 ha fatto veramente la storia del ghiaccio Appenninico e sicuramente le sue relazioni sono affidabilissime.
Poi e chiaro che fai delle comparazioni sulla base delle salite e dell'esperienza che hai fatto, più cascate e più salite fai (in ambienti e periodi differenti) e più hai la probabilità di essere preciso nelle tue valutazioni.
Io ho arrampicato per molti anni al Nord, quando ho iniziato ad andare in Appennino circa 7-8 anni fa, mi sono accorto che era tutto un altro mondo, nel bene e nel male, però ho sperimentato e continuo a sperimentare posti sempre diversi.
Un mio amico "Nordista" con cui ho iniziato a fare ghiaccio nel 90 mi dice sempre: con il ghiaccio buono tutti sono capaci di andare! Voglio dire che é la qualità del ghiaccio che fa il ghiacciatore, che deve sapere interpretare, leggere, piantare e proteggere nel modo giusto e quando serve; è tutta un'altra concezione rispetto allo spit e alla roccia.
P.S. mi fa piacere che non hai frainteso il senso di quanto ho scritto a proposito di Chiari di Luna, prova ora a rivedere la tua opinione alla luce di quanto sopra e dopo aver fatto altre salite.
Ciao.
quello che dici sopra è molto giusto, tranne un particolare.
Infatti, proprio quella guida "Ghiaccio nel sud", e la prefazione di Arbore avevamo in mano quando abbiamo dato al nostra proposta di valutazione.
Quello che ho capito io, proprio su quella quella guida e leggendo quella prefazione (hai presente la tavola sinnottica?) e tutte le scale di difficoltà riportate online mi confermano questa interpretazione, la qualità del ghiaccio influisce sul grado tecnico e non su quello ambientale.
Sinceramente non capisco.
Bè forse ho male interpretatato, in ogni modo io ho sempre considerato e sono convinto tutt'ora che la qualità del ghiaccio rientri nella difficoltà AMBIENTE (del resto lo dice la parola stessa); in ogni modo ora ho visto che è stata inserita una terza scala che è quella DANGER (d1..d5) riferita appunto alla qualità del ghiaccio e delle protezioni.
vedi www.gulliver.it/alpe/legenda_ghiaccio.php
Saluto, torno a lavorare!
da tclimb_2 » mar feb 21, 2006 16:51 pm
ROBICE ha scritto:Bè forse ho male interpretatato, in ogni modo io ho sempre considerato e sono convinto tutt'ora che la qualità del ghiaccio rientri nella difficoltà AMBIENTE (del resto lo dice la parola stessa); in ogni modo ora ho visto che è stata inserita una terza scala che è quella DANGER (d1..d5) riferita appunto alla qualità del ghiaccio e delle protezioni.
vedi www.gulliver.it/alpe/legenda_ghiaccio.php
Saluto, torno a lavorare!
da rocco » mar feb 21, 2006 18:03 pm
ROBICE ha scritto:vedi www.gulliver.it/alpe/legenda_ghiaccio.php
da il berna » mar feb 21, 2006 18:38 pm
rocco ha scritto:ROBICE ha scritto:vedi www.gulliver.it/alpe/legenda_ghiaccio.php
Avete notato quali cascate sono indicate come riferimento per il grado 4
da New Age » mar feb 21, 2006 19:08 pm
da il berna » mer feb 22, 2006 10:02 am
New Age ha scritto:Berna fai poco il furbo.
A parte Shiva che sarà intorno al 5-5+ le altre più o meno come grado sono giuste.
da New Age » mer feb 22, 2006 10:08 am
da il berna » mer feb 22, 2006 10:10 am
New Age ha scritto:Oh bocia cazzone invece di scrivere minchiate, lavora schiavo !!! Sto pome vado dal bocia picio a portare le prese con gialli. Domani scio e dopo domani anche.
da kelly » mer feb 22, 2006 10:15 am
New Age ha scritto:E tu cosa ne sai di gradi.............![]()
da il berna » mer feb 22, 2006 10:16 am
New Age ha scritto:E tu cosa ne sai di gradi.............![]()
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