Non so se la vedova del marchese in questione sia intervenuta direttamente, ma secondo me non fu necessario.
Infatti nel 1790 Ercole III aveva emesso un' ordinanza secondo la quale il titolo di SUA ECCELLENZA conferito ai Consiglieri di Stato, quale era il defunto marchese, passasse direttamente alla vedova.
Nel biglietto di partecipazione per la morte del marchese in questione, lo stampatore aveva apposto alla vedova il semplice titolo di " donna " anzichè di " Sua eccellenza".
Il censore intervenne sollecitamente perchè avvenisse un'immediata correzione, la quale però, per qualche motivo, non avvenne.
Allora intervenne direttamente il Supremo COnsigliere del Duca, quel porco di Giambattista Munarini:
" Non darà ad intendere il direttore della Stamperia che nel disobbedire i suoi subordinati non abbiano avuto malizia. Siccome dunque egli non era presente al fatto, LICENZIERA IMMEDIATAMENTE quello che ha la colpa dell'equivoco, e contro cui si potrebbe procedere anche con maggior rigore
E così avvenne.
Erano infatti i rivoluzionari giacobini i fermi fautori dell'abolizione dei titoli nobiliari