Eccomi con l'aggiornamento promesso...
purtroppo una densa nebbia ci ha accompagnato in questi due giorni... ed il progetto della Cresta NordOvest è stato abbandonato per un tentativo di variante ad Est per alcuni colletti...
giusto un tentativo che ci ha messo di fronte alla rinuncia della cima ed ad un itinerario di ripiego a valle...
mercoledì come previsto dal programma abbiamo fatto la tappa Alagna-ferrata Cimalegna, Col D'Olen, passo Foric per raggiungere il Bivacco Ravelli:
la salita da Alagna alla bocchetta delle Pisse è stata comodamente affrontata coi rinnovati impianti ( apertura biglietteria 8:30, partenze 8:45 circa..) dopo una sostanziosa colazione...
dalla Bocchetta abbiamo preso la Ferrata del Cimalegna, che abbiamo percorso integralmente senza nessun problema, se non una foschia che ci ha privato della suggestiva passeggiata al cospetto della signora in Rosa...
la prima neve incontrata la si trova nei pressi dell'altopiano di cimalegna verso il col d'Olen, ma è decisamente poca cosa di accumulo...
giunti al colle, una meritata sosta al Guglielmina ci permette di gustare un buon bicchier di vino, accompagnato da un panino e due parole con i presenti, per raccogliere preziose informazioni per il resto del percorso...
la discesa dal Col D'Olen è, per il tratto che interessa il nostro itinerario, ancora innevata... o meglio, per rendere più rapida ed agevole la discesa, abbiamo decisamente cercato la neve..

con derapate, scivoloni, "sciate"...

in breve abbiamo passato il Masso del Diavolo e preso la deviazione per la salita al Passo Foric.. ( quì abbiamo incontrato e superato alcuni tratti innevati.. ma sempre affrontabili in totale sicurezza con la sola pikka...)
giunti al Foric, i preziosi consigli raccolti in rifugio e la nebbia che stava calando, ci hanno fatto modificare l'itinerario (era nostra intenzione procedere alti attraverso l'Alpe Zube per scendere all'Alpe Granus nei pressi della nostra meta..), per cui siamo scesi fino a Pianmisura seguendo l'evidente tracciato del sentiero, interrotto in soli due brevi tratti da leggere rimanenze di slavine..
da Pianmisura abbiamo cercato di tagliare diretti per una linea alta.. ma siamo finiti per ravanare fra roccette, ortiche, ginepri, ramaglie varie... perdendo un sacco di tempo ed affrontando passaggi piuttosto esposti... tratto ribattezzato "senté dal braccuné"... ( consigliato per chi vuole portarci la ormai noiosa morosa, ed offrirle così una valida motivazione per venir lasciati seduta stante..

)...
la salita al Ravelli si presenta pulita nel tratto "a mezza costa".. quando poi si piega sulla sinistra per affrontare l'ultimo tratto sotto al capanno, risulta fastidiosa la presenza di un po' di neve...
il bivacco è in ottime condizioni, con una buona scorta di gas ma praticamente privo di viveri... per il resto piuttosto pulito, confortevole ed accogliente... purtroppo la nebbia ha dominato tutta la seconda parte della giornata... e giunti a sera ci sono stati concessi pochi sguardi alle cime circostanti...
la notte, per il sottoscritto è trascorsa praticamente insonne, nonostante il comodo giaciglio... il sottoscritto è abituato a far tardi e a cazzeggiare... così dopo aver riletto l'intero libro di bivacco, contato milioni di pecore, immaginato mille mondi possibili... alle due decido che è tempo di fare due passi e vedere cosa si cela oltre il solido portello... beh a quell'ora il Corno si lasciava ammirare con le stelle del carro sul nord... anche la dama in Rosa... era parzialmente visibile.. ma verso il fondo valle foschie dense, preannunciavano un'altra giornata nebbiosa...
alle quattro la sveglia, si mette su un te e si esce per un briefing... le foschie si alzano lentamente... ma comunque si sollevano...ed ad est... il Tagliaferro e le prime luci dell'alba... è sempre un qualcosa di magnifico l'alba... dopo una rapida consulta, di comune accordo ( e con sollievo del sottoscritto: affaticato ed affamato..) si decide di abbandonare l'idea della cresta Nord Ovest... se non altro perchè in caso di maltempo volevamo aver garantita una agile via di fuga... ( a maggior ragione in considerazione del fatto che nessuno del gruppo era mai salito, nemmeno per la normale sulla cima... e che quindi si era all'esplorazione..

)...
quindi si opta per seguire un itinerario alternativo e meno impegnativo:
Bivacco Ravelli, colletto tailly, bocchetta di Puio, vallone del Forno, e Cima... con discesa per il Vallone del Forno a S.Antonio
partiamo decisi con questa intenzione... l'attraversamento del ghiacciaio d'Otro, non ci impegna particolarmente... è ben innevato, ma la neve a quell'ora è piuttosto compatta... ed in breve ci troviamo al Colletto Tailly... anche in questo attraversamento, la sola picca garantisce la miglior sicurezza...
valicato il colletto e recuperato l'orientamento per dirigerci verso il nevaio di Puio, ricerchiamo nei pressi di una cascata un passaggio attrezzato... recuperati fortunatamente alcuni segnali di vernice ci ritroviamo a calpestare l'attrezzatura del passaggio...

un grosso canapone, che serviva da sicurezza si era strappato da entrambe le parti...

(cosa un po' sospetta... visto che il cordone giaceva proprio a ridosso delle rocccette, su una cengetta.. e tranciato da entrambe le parti...)...
il passaggio non è poi così impegnativo, valutato dal basso... ma la stanchezza accumilata ( e la crisi di fame in cui versava il sottoscritto), suggeriscono una progressione assicurata per poter fissare la corda e far sicura ai compagni...
il sottoscritto è il più esperto rocciatore del gruppo e si offre per risolvere il passaggio... nonostante sia piuttosto stanco... per non dire sfinito..
risultato: quasi venticinque metri di corda, una altezza stimata di 15 metri, un'unico friend sistemato come Dio comanda me lo trovo ad assicurarmi una traversata (molto facile) di una decina di metri

come a dire... se andavo slegato, guadagnavamo i dieci minuti per metter l'imbrago e facevo meno fatica...
superato (con una certa vergogna del sottoscritto...

merito di stella al valore del Pippon's Club...

) l'ostacolo... il tempo si fa sempre più minaccioso... e la salita verso la bocchetta di Puio si fa più lunga del previsto...
giunti nei pressi del nevaio, la nebbia è ormai calata e di vedere almeno un profilo per riuscire ad orientarsi e imboccare il colle.. non se ne parla nemmeno...
decidiamo quindi per una sosta... mangiamo qualcosina ( finalmente

ne avevo veramente bisogno..) e in attesa di un momento di schiarita, decidiamo le possibili soluzioni... ormai è chiaro che con quella nebbia, le possibilità di imboccare con successo il colletto di Puio, sono pressochè azzerate...
decidiamo quindi di ripiegare in direzione dei laghetti di tailly, e di quì ridiscendere in val d'Otro...
con qualche difficoltà ed un pizzico di fortuna, recuperiamo tracce di sentiero e poi sentiero ( questo ben sotto i laghetti... altrimenti tutto a occhio, perchè completamente innevato...) che ci portano all'alpe Tailly...
e poi alla più gradita deviazione per i villaggi di Otro... dove ci attende una Polenta Cuncia.... e qualche bicchiere di vino....
una sonnecchiata sdraiati sui bellissimi prati a guardare le nuvole correre in velocità nel cielo... ed in sù il nostro Corno Bianco che nel frattempo si è liberato della cinta delle nebbie...
prossimamente inserirò qualche foto... se volete maggiori dettagli chiedete

Ma urmài sun chè... in mèzz al tempuraal
tuìvess föe di bàll che a me me piaas inscè...
(DvdS)
I can still feel you
even so far away
I think different.
Red.