Rispondo qui a Franz per non inquinare l'altro interessantissimo

Mi limito a dire che ognuno di noi ha ragione a suo modo, ma mi par di capire che tu creda che il tuo approccio e i tuoi ideali si possano applicare a un certo numero di persone, numero di persone che secondo me è una tua grossa sovrastima.
Parimenti, sono sicuro che capisci che il mio modo di vedere le cose è uno delle possibilità (quindi non l'unica e neanche una impossibilità) ma secondo me sottostimi di tanto il numero di persone che non può permettersi un approccio che non sia questo o uno molto simile. O il numero di persone che, pensando di non dover fare certe cose in un certo modo, avrà poi di che pentirsene.
Io in realtà penso che il mio approccio si possa applicare sicuramente a me e probabilmente a pochi altri. Ma non perché creda che sia questione di permettersi o meno chissà quale approccio privilegiato.
Quello che invece condivido è il fatto che possiamo parlare di lusso quando un genitore può permettersi, questo sì, di preoccuparsi di come pennellare su suo figlio la migliore educazione possibile, ovviamente non solo in termini scolastici. Siamo una minoranza assoluta, non sovrastimo proprio niente. Più dei 2/3 del mondo ha da preoccuparsi di arrivare vivo a fine giornata o di morire dignitosamente. Io di questo mi preoccupo rispetto a mia figlia, mi preoccupo del fatto che non ho idea di che mondo si troverà ad affrontare, ma il punto di partenza è pessimo e penso di non essere solo a preoccuparmi in questi termini. Ma per capirlo bisogna essere come minimo dei genitori. Perché se fosse solo per me... minkia prendo il mondo a 90 gradi e me lo inculo a sangue come ho fatto diligentemente fino al 2011/12, titolato, ricompensato e riconosciuto, pulito come il culo di un bebé, protetto dallo status quo. Ma le circostanze della vita possono portare a radicali cambiamenti, a stravolgimenti profondi, persino a totale distruzione (metaforica neh) e la nascita di un figlio è sicuramente una di queste circostanze. Devo vendere tutte le mie piccole "conquiste" come il risultato di un impegno da parte mia? Col c***o. Mi sono impegnato da brava secchia quale sono ed ho avuto soprattutto un gran culo. Punti di vista diversi. Io non riesco a mentire a me stesso. Avendo esordito nel mondo con un grande punto interrogativo, non ci riesco proprio. Tüt qui e tüt bjn.
Veniamo allo sport e alle attività non dell'obbligo. Il problema è delicato. Tra genitori si discute sempre, "che cosa faccio fare a mio figlio?" Io ascolto, nella maggior parte dei casi sono le mamme a imporre la propria volontà. Nel mio giro vedo che almeno a parole si parla di sport che insegnano dei buoni valori ed altri che insegnano invece dei pessimi valori. Si parla bene delle arti marziali, disciplina e rispetto, si parla bene del nuoto, cura del fisico senza stravolgere il corpo dei bambini, si parla bene di alcune ginnastiche in generale, etc. Si parla dello sport e di qualunque attività come di parte integrante dell'educazione, non solo gioco. Ecco l'idea pura di infanzia che muore, lo so. Sempre nel mio giro, evidentemente molto privilegiato, l'idea di una attività agonistica non ha una accezione solo positiva. Perché? Apriti cielo... mai discutere il pensiero di una mamma. Io onestamente non ho una idea chiara. Penso che qualunque cosa vorrà fare mia figlia le chiederò solo di impegnarsi al massimo e divertirsi. Se questo la tramuterà in una macchina da medaglie d'oro in qualsivoglia disciplina, non sarò certo io a fermarla. Me la gioco così, tanto i genitori sbagliano sempre.