TISA e sanità

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TISA e sanità

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » sab feb 07, 2015 23:48 pm

Delocalizzare la sanità, l'ultima idea dell'accordo Tisa: "Aprire le frontiere al settore"
Un mercato potenziale di 6 trilioni di dollari. Dopo quello sulla commercializzazione dei dati, trapela un altro documento

di VITTORIO LONGHI

Una nuova proposta del segretissimo Accordo per il commercio dei servizi (Trade in Services Agreement), TISA, prevede la delocalizzazione dei servizi sanitari su scala globale, in un mercato potenziale da 6 trilioni di dollari.

A rivelarlo è un documento trapelato attraverso la rete Associated Whistleblowing Press (AWP). Il documento consiste in una proposta discussa a un incontro della Commissione UE sulle politiche commerciali, servizi e investimenti, tenuto a Bruxelles il 6 ottobre scorso.

Su un sito dell'UE si trova traccia di quell'incontro ma niente si sa del contenuto della discussione, perché i negoziati TISA - 53 paesi, tra cui l'Italia - avvengono sempre a porte chiuse. Le fonti confermano, in ogni caso, che la proposta ha trovato apprezzamenti tra i partecipanti
.
A dicembre Repubblica.it aveva rivelato un altro leak TISA, sulla commercializzazione dei dati, con grandi rischi per la privacy. Nel documento uscito oggi si legge che c'è "un potenziale enorme ancora non sfruttato per la globalizzazione dei servizi sanitari" soprattutto perché questi servizi "sono finanziati ed erogati dallo Stato o da enti assistenziali e non sono virtualmente di interesse per concorrenti stranieri, dato che mancano scopi commerciali".

In sostanza si prospetta l'apertura totale delle frontiere al mercato della sanità, per facilitare la mobilità dei pazienti tra paesi diversi, una sorta di "turismo della cura". Gli osservatori critici dicono che questo finirebbe per alzare i costi nei paesi in via di sviluppo e abbassare la qualità dei servizi in quelli industrializzati, a beneficio delle compagnie assicurative per i premi maggiorati.


Il mercato e il diritto alla salute
Inoltre, "una simile riforma avvantaggerebbe i cittadini più ricchi e le cliniche private", suggerisce Jane Kelsey, esperta di commercio internazionale, citata da AWP. "Gran parte delle risorse, però, verrebbe da sistemi pubblici nazionali - aggiunge - i cui attuali livelli di investimento, già bassi, sono presi a pretesto per favorire quest'opera di privatizzazione e delocalizzazione".
Il sistema proposto da TISA va sempre più nella direzione degli assegni o dei voucher individuali da spendere all'estero, in una competizione tra Paesi che comprimono i costi, prevalentemente sul lavoro medico e paramedico.

"È scandaloso che simili proposte, mirate a smantellare la sanità pubblica, siano discusse in segreto e che i cittadini debbano venire a sapere dalle fughe di notizie ciò che i governi decidono in loro nome", commenta Rosa Pavanelli, leader di Public Services International, PSI, sindacato internazionale. "La salute è un diritto umano e non è in vendita - sottolinea -, i sistemi sanitari esistono per dare servizi alle nostre famiglie, non per consentire profitti alle multinazionali."

Il fatto è proprio che la sanità si presenta come un business miliardario e gli interessi in gioco sono enormi. L'incidenza media di spesa per la sanità nei 53 paesi partner dell'accordo è del 12,5 per cento, per un valore di oltre 6 trilioni di dollari all'anno. Una cifra che corrisponde al 90 per cento della spesa globale per la sanità.

Secondo PSI e gli attivisti che si oppongono al TISA, infatti, dietro l'accordo ci sono alcune grandi imprese dei servizi riunite nella Coalition of Services Industries, prevalentemente statunitensi, e gruppi assicurativi collegati, come l'American Insurance Association, AIG, Prudential, Liberty Mutual e Metlife.


Nessuna trasparenza
Questo sulla sanità è il terzo documento che trapela dai negoziati sul TISA nel giro di pochi mesi. A giugno Wikileaks ha fatto uscire un importante allegato sui servizi finanziari proposto dagli Stati Uniti, che avrebbe ulteriormente deregolamentato il sistema, senza considerare i disastri provocati dalla crisi finanziaria del 2007.

A dicembre Associated Whistleblowing Press ha rivelato il piano per incrementare il commercio dei dati e delle informazioni via web, a danno della privacy e della net-neutrality, la parità di accesso alla rete.

Nei mesi scorsi, durante un dibattito sul commercio internazionale, il vice ministro per lo sviluppo economico Carlo Calenda aveva assicurato che i servizi pubblici essenziali, come quello sanitario, non erano inclusi nel TISA.
Eppure, in ambito europeo la segretezza del trattato continua a suscitare critiche e perplessità.

A gennaio scorso Viviane Reding, rapporteur al parlamento europeo su TISA, ha voluto chiarire che alcuni servizi non possono essere considerati in un simile trattato commerciale, ma ha anche dovuto riconoscere la sua mancanza di trasparenza, perché "ancora avviene senza consultazione dei parlamenti nazionali e dunque dei cittadini".

E, naturalmente, non ci dicono un razzo.

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Re: TISA e sanità

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mar feb 10, 2015 8:55 am

Vedo che il tema non incontra molto interesse.

Non so, a me sembrava una cosa importante...

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Re: TISA e sanità

Messaggioda #giacco# » mar feb 10, 2015 11:44 am

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Vedo che il tema non incontra molto interesse.

Non so, a me sembrava una cosa importante...

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importa molto.
ma chi di noi ha elementi concreti per la discussione? non stiamo parlando della delocalizzazione della FIAT. questa è una cosa grande e totalmente nuova. il che ci fotte.

poi ci fotte essere più o meno tutti cresciuti nei decenni della pancia piena e del disimpegno. ci sveglieremo quando saremo in tanti ad avere fame, di nuovo.
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Re: TISA e sanità

Messaggioda Sbob » mar feb 10, 2015 12:32 pm

Per come lo mette l'articolo sembra piu' un problema dei medici che non dei pazienti. Gia' ora molta gente gli impianti ai denti se li fa fare nell'est, lo stesso vale per fecondazione assistita & c., ma il problema se c'e' e' per i medici e i dentisti italiani.
La globalizzazione ha delocalizzato molti lavori, compresi quelli che si pensava fossero intoccabili, con problemi per i paesi ricchi e opportunita' per quelli poveri.
Al massimo si puo' dire che uno stato che finanzia con i soldi pubblici una sanita' straniera e' un po' fesso perche' regala soldi all'estero.

Questo per quanto non riguarda lungodegenze e simili, anche se gia' oggi c'e' la tendenza a passare la pensione in paesi piu' poveri.
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Re: TISA e sanità

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mar feb 10, 2015 13:01 pm

Sbob ha scritto:Per come lo mette l'articolo sembra piu' un problema dei medici che non dei pazienti. Gia' ora molta gente gli impianti ai denti se li fa fare nell'est, lo stesso vale per fecondazione assistita & c., ma il problema se c'e' e' per i medici e i dentisti italiani.
La globalizzazione ha delocalizzato molti lavori, compresi quelli che si pensava fossero intoccabili, con problemi per i paesi ricchi e opportunita' per quelli poveri.
Al massimo si puo' dire che uno stato che finanzia con i soldi pubblici una sanita' straniera e' un po' fesso perche' regala soldi all'estero.

Questo per quanto non riguarda lungodegenze e simili, anche se gia' oggi c'e' la tendenza a passare la pensione in paesi piu' poveri.


Certamente ce la racconteranno così.

Avremo economisti mainstream che ci diranno come la globalizzazione e la concorrenza siano una splendida occasione per abbassare i costi e aumentare l'efficienza, magari dopo una bella campagna mediatica ad hoc sui privilegi della casta medica e le magagne del servizio pubblico.

"Per come la mette l'articolo", comunque, mi pare esplicito che, oltre ai lavoratori della sanità, ci rimetteranno anche i pazienti meno abbienti: ci guadagneranno sicuramente le multinazionali dei servizi e, forse, la fascia dei pazienti con più possibilità.

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Re: TISA e sanità

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » ven feb 13, 2015 8:33 am

Altra cosa di cui si parla MOLTO poco:

Investor-state dispute settlement

Chi ha voglia di perdere un po' di tempo (e farsi girare parecchio i quaglioni) dia un'occhiata su Wikipedia.

Controversi saluti
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